𝟏/𝟔
«Ma forse ho solo dato
tutto per scontato
E mi ripeto: "Che scema a
non saper fingere"
Dentro ti amo e fuori tremo
Glicine-Noemi»
Busso con insistenza contro la porta mentre le nocche della mano iniziano ad arrossarsi leggermente. Le lancette dell'orologio continuano ad avanzare e se non lo conoscessi bene inizierei a preoccuparmi pensando a cosa lo tenga chiuso in camera ma la verità è che Federico lo conosco come lei mie tasche, dunque so che ha semplicemente paura di affrontare quello che sta per succedere.
«Apri questa maledetta porta!» urlo sbattendo la mano contro la superficie in legno, poi sospiro, capendo che alzando la voce non otterrò nulla. «Ti prego...» aggiungo infatti, quasi come una supplica.
Sento finalmente dei passi provenire dall'altra parte della parete e dopo qualche secondo, un rumore attira la mia intenzione facendomi capire che ha sbloccato la porta.
Prendo un respiro profondo, sapendo che in questo momento lui ha bisogno di me più che mai e non posso, anzi non voglio, lasciarlo solo.
«Fede...» sussurro entrando nella sua camera, richiudendomi poi la porta alle spalle.
Lo vedo lì, in piedi, immobile al centro della stanza con la giacca ancora sul letto, la camicia bianca leggermente sbottonata e la cravatta in mano.
Lo osservo attentamente e non posso negare che mi si spezzi il cuore nel sapere che lo sto indirettamente accompagnando tra le braccia di un'altra ragazza.
Deglutisco a vuoto allontanando questo pensiero dalla mia testa e mi concentro solamente su di lui e sul suo futuro.
«Non sei ancora pronto?» lo rimprovero con la voce che trema leggermente. Faccio lentamente dei passi verso di lui per poi afferrare la cravatta dalle sue mani «Fai fare a me» dico, facendola passare per il suo collo, per poi fare il nodo. La strigo leggermente e nel compiere questo gesto, alzo lo sguardo trovando i suoi occhi già su di me.
Federico è a pochi centimetri dal mio volto, bello come il sole e pronto ad ufficializzare il suo fidanzamento con Benedetta, la ragazza migliore che gli potesse capitare. E forse, egoisticamente, avrei preferito qualcuna di insopportabile al suo fianco, almeno avrei avuto un valido motivo per odiarla. Ma Benedetta no, Benedetta è perfetta: è bella, dolce, simpatica, intelligente e ama Federico con tutta se stessa, il che per me è la cosa più importante.
«Non posso farlo...» sussurra lui, con le braccia lungo i fianchi mentre non smette di guardarmi.
Prendo un respiro profondo, anche se in questo momento l'aria scarseggia. «Puoi invece» mi obbligo a dire mentre gli occhi iniziano a pizzicare leggermente «Ti stanno tutti aspettando» lo informo, cercando di allontanarmi ma lui prontamente mi afferra il braccio, costringendomi a rimanere ferma.
«Emma» mi richiama ed il mio cuore perde un battito nel sentire l'intensità della sua voce. Mi sta pregando con tutto sé stesso di dire qualcosa ma nel profondo, sa che non lo farò. «E se non fosse la cosa giusta da fare?» chiede.
Io rimango in silenzio cercando le parole giuste ma so che se mai dicessi qualcosa che voglio davvero che lui senta, me ne pentirei all'istante. «Non ti stai mica sposando!» asserisco sarcastica, cercando di alleggerire quella tensione ma mi rendo conto subito dopo che l'atmosfera si è raggelata ancora di più.
Al piano inferiore ci sono settanta persone che stanno aspettando solamente che Federico faccia il suo ingresso per ufficializzare il fidanzamento, esattamente come è tradizione nella famiglia di Benedetta, ed io non voglio essere la causa del ritardo del protagonista.
«Ascoltami» sospiro e senza pensarci due volte afferro il suo viso tra le mani. È il mio migliore amico da quando ne ho memoria e quando ero piccola mi sono fatta una promessa: avrei sempre voluto la sua felicità. Ed ora, è il momento di mantenere quel giuramento. «Io sarò sempre al tuo fianco Fede, fino a quando tu lo vorrai e questo lo sai» inizio e lui annuisce debolmente «Ma Benedetta è la ragazza giusta per te, quando sei con lei sei spensierato, non pensi ai mille problemi e lei ha quella dote innata di tranquillizzarti sempre. Hai bisogno di una persona come Benni nella tua vita» continuo sentendo il respiro mancare. Ci guardiamo per interminabili secondi e sento la mia pelle bruciare sotto i suoi occhi.
Saremmo sempre Federico ed Emma, questo lui lo sa, semplicemente quel finale che da piccoli fantasticavamo sarà diverso, perché questa è la vita vera e non un semplice sogno di due ragazzini di tredici anni.
«Pensi davvero sia la cosa giusta da fare?» chiede titubante mentre io deglutisco a vuoto.
Poi annuisco, non trovando le forze per parlare davvero. Abbiamo trascorso insieme vent'anni di vita e dal primo giorno io sapevo che sarei dovuta essere il suo braccio destro, la sua parte razionale, la sua confidente ma nello stesso tempo la sua ombra, quindi sarei dovuta rimanere in un angolo della sua vita senza mai impedirgli di trovare la vera felicità.
«Fede...devi andare ora» sussurro, sapendo che non troverò più il coraggio per dirlo un'altra volta.
Anche lui finalmente annuisce e so che questa è davvero la fine. Poi in un rapido scatto, mi stringe tra le sue braccia, facendomi aderire perfettamente al suo petto. Sento i battiti del suo cuore accelerare e forse anche lui sta sentendo i miei impazzire.
Sono consapevole che Benedetta non impedirà mai questa amicizia ma so anche che per rispetto nei suoi confronti, da oggi io dovrò fare un passo indietro. Gli guarderò sempre le spalle ma saprò stare al mio posto, l'ho promesso a me stessa.
Federico dopo poco si allontana leggermente da me ma i nostri corpi sono ancora attaccati l'uno all'altro.
Le punte dei nostri nasi si sfiorarono ed il mio respiro si confonde con il suo.
Gli occhi di entrambi sono aperti e so perfettamente a cosa stiamo pensando entrambi. Se fosse successo un paio di anni fa, forse avremmo capito tante cose.
Ora però è tardi.
Federico sorride leggermente, facendo sorridere anche me. Ma non è un sorriso vero, è più un modo per dirci che va tutto bene, anche se non è così.
«Okay» prende un respiro profondo, facendo un passo indietro in modo da recuperare le distanze tra di noi. «Vado allora» dice, ma sembra quasi che stia cercando di autoconvincersi.
Annuisco, incrociando le braccia al petto e lasciandogli lo spazio per passare.
Si aggiusta nuovamente la cravatta poi senza dire nulla, afferra la giacca posata sul letto e la indossa, guardandosi nuovamente allo specchio.
Tutto questo fa dannatamente male.
«Allora vado» ripete sospirando ed io non posso trattenere un leggero sorriso.
«Vai» lo incoraggio.
Federico mi tira un'ultima rapida occhiata e finalmente si avvicina alla porta. Sta per aprirla ma lo vedo bloccarsi di colpo. «Aspetta!» esclama poi, facendomi sussultare e corre leggermente verso di me.
Aggrotto le sopracciglia quando lo vedo sfilarsi un anello ben preciso, quello che gli aveva regalato il nonno prima di andarsene.
Federico aveva solo undici anni e ricordo che ha custodito quel regalo come se fosse parte integrante di sé. Non se lo toglieva mai, neanche per farsi la doccia.
«C-che fai?» domando balbettando nel momento in cui lui afferra la mia mano.
La sua pelle è fredda, il che fa riempire il mio corpo di brividi. Ma so che in realtà è il suo semplice tocco a farmi sentire così.
Lui non parla, si limita semplicemente ad infilare quell'anello al mio dito per poi stringere la sua mano nella mia in un pugno.
«Qualsiasi cosa accada, no?» domanda.
E quella semplice frase, fa tornare nella mia mente tanti ricordi.
Ce la siamo detti quando parlando di un ipotetico futuro ci siamo immaginati lontani, senza più nessun contatto.
Lì ci siamo detti che qualsiasi cosa sarebbe successa, ci saremmo sempre stati l'uno per l'altro.
«Qualsiasi cosa accada» ripeto, portandomi entrambe le mani al petto per stringere ancora di più l'anello a me.
«Ora posso andare davvero» asserisce, nonostante non sembri per niente convinto.
Gli regalo un ennesimo sorriso di circostanza mentre lo osservo aprire la porta della camera.
Si volta a guardarmi un'ultima volta e poi esce.
Io sospiro, potendo finalmente lasciare andare ogni mia singola emozione che fino a questo momento ho trattenuto.
Qualsiasi cosa accada, Federico sarà sempre il primo e unico amore della mia vita.
________
Avevo questa storia breve in testa da un po' e mi sono detta...perché no?
Ci saranno pochi capitoli, massimo cinque e nulla, se vi va fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
Spero davvero che vi piaccia!✨
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro