Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

I Dieci Oligarchi Role

Heya TheQueenOfRainbow ecco qua le schede divertiti pure, vabbè rompimi le oalle se qualcosa non va bene.

-First Oc: Oligarca. (A grande ritorno)

Nome: Izaya Kane Julie King.

Ha tanti nomi perché è stato adottato più volte, cambiando così famiglia. King, il primo che gli venne dato vuol dire appunto "Sovrano". Julie è un antico nome latino che viene dato a persone che saranno grandi in futuro. Kane, dall'inglese antico ha il significato di "Migliore" o "Lucente". Izaya invece, è la storpiatura del nome ebraico "Isaaiah", pronunciato "Izaya" e scritto: "イザヤ" si traduce dal giapponese con: "colui che guarda sulla folla".

Cognome: Huff.

Derivante da nomi celtici prende il significato di: "posto elevato". Sembra quasi fatto appositamente per lui e per l'ultima famiglia che lo adottò, la famiglia "Huff". Una famiglia che non conosce limiti, userebbero anche i loro figli per il successo o mantenere il nome di famiglia.

Età: 30 anni.

Nazionalità: I suoi genitori biologici erano Americani, quelli attuali sono inglesi, anche se la "madre" viene dalla corea.

Aspetto:









Carattere: Un egocentrico narcisista dal sangue freddo molto tendente a fare un genocidio, sembra simpatico, no? Izaya può risultare un astuto rettile, calmo e rilassato, anche nella più tesa della situazioni, razionale e schietto, nonostante il suo animo arda di impazienza. Eppure si può definire il più umano tra gli umani, lascia che ogni avvenimento o gli scivoli addosso, sembra che accetti qualunque cosa anche se non accetta mai nulla (non ha un'accetta con sé 6u6). Per esempio un tradimento in amore o una rottura lo può distruggere, ma lui ama l'umanità, pur mettendosi sul gradino più alto a tutti. È un calcolatore, riflette rapidamente e calcola ogni possibilità e opzione, dopodiché agisce di pancia andando praticamente a fortuna. <<I am a lucky man!>>. Se lo dice anche da solo, è incredibilmente egocentrico e narcisista, lui è perfetto è come un Dio e il fatto di essere nella setta di Dioniso non aiuta le sue manie di protagonismo. Tutto quello che fa è per il suo pure divertimento o per diventare il "Dio per gli umani". È seriamente convinto di diventare una divinità per il genere umano, un idolo che tutti possono seguire. Come Oligarca tende appunto ad interromoere vite o creare guerre civili, se non proprio problemi tra amici cercando di ucciderli. È affascinato dalle emozioni umane, si diverte a rovinare vite o metterle in crisi facendo sentire le persone in colpa o miserabili. Nessuno l'ha mai visto arrabbiarsi, anche nel suo litigare resta calno e sarcastico, preferisce incutere timore con uno sguardo omicida e un sorrisetto arrogante. <<Io sono perfetto, quindi sarò un perfetto Dio per le persone che amo. Gli esseri umani sono così divertenti e amorevoli>>.

Curiosità:
-Ha una resistenza corporea assurda. Può anche venir colpito da un distributore si rialzerà come se nulla fosse.
-Ha una discreta abilità con i coltelli.
-Si veste sempre di nero, principalmente con la sua giacca, pantaloni attillati e una maglietta a maniche lunghe.
-Ama gli scacchi o il gioco d'azzardo. La fortuna è sempre dalla sua parte, o così dice.
-Soffre di epilessia ed ha qualche problema cardiaco.
-È difficile trovare una cosa in cui non sia bravo, si definisce un eccellenza e forse lo è anche.
-Non si ricorda un evento dove ha provato paura.

Storia: Nacque da una famiglia povera in America, la madre sapendo di non riuscire a sfamarlo appena dopo il parto lo diede ad un orfanotrofio, sperando che qualcuno potesse crescerlo e dargli una vita migliore. Qui venne adottato per la prima volta all'età di quattro anni, fino a quell'età non aveva un nome, siccome la madre non lo aveva specificato quando lo portò in quel, come dice lui, orribile posto. Venne così chiamato King dalla sua "prima" famiglia benestante. Poco più tardi si trasferirono in Inghilterra esattamente a Windsor, Izaya, anzi, King cominciò a manifestare lì le sue manie di protagonismo e a sfoggiare il suo carattere narcisista e folle. La famiglia adottiva, infastidita dal ragazzino non riuscivano a fare altro se non accontentarlo cominciando a viziarlo. Dopo aver assillato i genitori di portarlo allo zoo venne coinvolto in un incidente d'auto, riuscì a salvarsi essendo seduto nella parte posteriore della macchina, i genitori dopo un mesetto in ospedale per terapia intensiva morirono. Così venne riportato immediatamente all'orfanotrofio all'età di sette anni. Al suo ottavo compleanno si presentò un'altra famiglia per adottarlo, questi avevano origini italiane lo chiamarono Julie, la coppia aveva già una figlia poco più grande di lui di giusto un anno, si chiamava Helen. Tutto sembrava tornare al suo splendore dopo il trasferimento a Londra, famiglia benestante, un grande giardino dove giocare, un cane e una sorella con cui stare in compagnia. Esattamente ad un paio di mesi dalla sua nuova adozione per scherzare, Izaya noto con il nome di Julie, prese un coltello giocandoci con il cane. I genitori intervennero troppo tardi, il figlio adottivo aveva appena accoltellato il cane quando gli tolseri il coltello di mano. Helen in lacrime, urlò più volte al fratello di essere un mostro mentre il padre portava il cane da un veterinario in fretta e furia. Pur con il volto e le mani sporche di sangue, ferito dalle parole della sorella a cui voleva tanto bene, si sentiva soddisfatto, vedere l'animale in agonia fu una gioia per lui, ma non per la famiglia. Lo rispedirono all'orfanotrofio raccontando l'accaduto ovviamente. Durante la sua attesa continuò a crescere, dodici anni, studente migliore del suo istituto. Aveva 10 anno quando cominciò ad accorgersi dei suoi poteri e la cosa non fece altro che alimentare il suo narcisismo. Quando quel giorno di primavera stava tornando all'orfanotrofio incontrò un uomo, l'uomo dopo averlo attirato in un vicolo tentò di violentarlo. Nonostante sentisse i suoi pensieri non ci aveva dato peso, era troppo il desiderio di farsi accettare che non badò neanche ai doppi fini o altro. Lasciò l'uomo fare finché non aprì gli occhi e comprese le sue vere intenzioni, rimasti scosso per poco tirò fuori una penna ed un quaderno dal suo zaino. Con una strana maestria, forse fortuna, trafisse con la penna entrambi gli occhi dell'uomo e gli infilò poi il quaderno in gola finché non morì soffocato. Aveva appena ucciso un uomo con le sue mani, eppure aveva quel senso di appagamento che gli annebiava la mente. Da quell'avvenimento riportò quegli strani problemi cardiaci ed epilettici, che sia stata la sua mente a provocarli per lo shock? Ancora non lo sa. Poco più avanti a circa quattro mesi dopo il suo primo omicidio, che riuscì a tenere nascosto, venne adottato nuovamente. Con il nome di Kane questa volta, ma nonostante la sua fiducia nella fortuna, la sventura si fece sentire, come una malezione che lo colpisse ogni volta. I suoi genitori adottivi morirono in un incendio, a chiamare i pompieri e portare in salvo il ragazzo dai capelli corvini fu il famoso uomo: Kyle Edward Huff, uno ottimo affiliante di Marketing, priopietario anche di un azienda di sicurezza Online. Anche per quei pochi instanti in cui Kyle parlò con Izaya capì che in lui c'era qualcosa di particolare, il suo narcisismo misto a quella follia e alla sua abizione ad essere un Dio. Lo adottò, preso in una famiglia ricca gli venne data la possibilità di scegliere il suo nome e lui decise astutamente di tenerli tutti aggiungendo "Izaya". La famiglia Huff aveva già altri due componenti, Jude di appena cinque anni e Sophie di tre. Ben presto, Izaya per non deludere il padre entrò in competizione con il primogenito biologico Jude, ovviamente dopo ancora molti anni il titolo di miglior figlio venne conferito ad Izaya. Da quando divenne un Huff il piccolo oligarca non fece altro che migliorare e prepararsi a rimpiazzare il padre nella sua attività. Quando venne a sapere della setta si affrettò ad entrarci, è il suo pass per essere un vero Dio chi se lo faceva scappare?

Perché si è unito alla setta di Dioniso: Per rincorrere il suo sogno di essere un Dio sceso in terra.

Orientamento sessuale: Pansessuale.























-Secondo Oc: Oligarca.

Nome: Lamia.

Il nome: "Lamia" non ha un vero e proprio significato, è un mostro fantastico di fattezze femminili, al posto delle gambe ha una possente coda di serpente. Gli venne dato questo nome da sua madre, perché era un'amante dei serpenti e suo figlio aveva un volto molto grazioso, più da bambina.

Cognome: Ender.

Ender neanche ha un significato vero e proprio. Indica qualcosa di finito o comunque passato.

Età: 34 anni.

Anche se ci tiene molto al suo aspetto e si sforza molto per sembrare più giovane.

Nazionalità: Francese. La sua famiglia ha radici un po' ovunque, alcuni addirittura non sanno nemmeno di essere parenti tra loro.

Aspetto:

Carattere: <<Hai cinque minuti precisi. Se ci metti anche solo un secondo di più sei morto per me>>. Si mostra piuttosto stronzo e severo. Ama avevere tutti sotto controllo e niente fuori posto, è quello più vicino ad uccidere per mantenere l'ordine nel mondo. È un tipo molto paranoico anche se non lo dà mai a vedere, è molto silenzioso, principalmente perché si chiude a pensare tra le sue paranoie, calcoli e supposizioni. Difatti non c'è mai stata una volta in cui lui abbia mai sbagliato. Se non è sicuro al 100% di quello che sta per dire sta in silenzio a cercare di capire la falla nel suo ragionamento. Può essere definito: "Avvocato del diavolo" siccome infondo vuole provare a salvare tutti. Magnanimo tra gli oligarchi, non lo fa per la compassione di nessuno è semplicemente molto empatico e sensibile dietro il suo sguardo serio e i suoi modi bruschi e scontrosi. In un dibattito fatica a restare calmo se reputa le argomentazioni altrui senza fondamento o ha qualche problema con l'interlucotore. <<Nessuno nasce cattivo, ci si diventa quando il mondo non fa che mostrarti la cattiveria>>. È convinto che ci sia del buono in tutti proprio per questo testa le persone. Vuole capire con che criterio una persona agisce, fino a quale punto il carattere influisce sulle decisioni razionali. Prima che arrivi a mostrare affetto per qualcuno ci vuole molto tempo dato che lui definisce i legami una debolezza, e lui, Lamia Ender, ossessionato dalla precisione e forza psicologica non può mostrarsi debole. Per ora si mostra affettuoso solo ai suoi fratelli e genitori, persino con i cugini è freddo. Se è particolarmente di buon umore può risultare anche simpatico abbandonato la sua immagine antipatica facendo qualche battuta, a volte anche di gusto, ma sono eventi molto rari.

Curiosità:
-Ama la sua immagine esteriore, di conseguenza perde molto tempo ad acconciarsi e sistemarsi anche se si vergogna di questa cosa.
-Fatica a capire l'humor, specialmente se è sopraffatto da pensieri.
-Fuma quasi come un dannato, nonostante si prometta di smettere non riesce proprio.
-Si veste sempre con giacche felpe o camice in modo da poter mostrare i suoi pettorali e addominali per cui perde molto tempo.
-È agnostico. Crede in delle forze superiori come divinità ma non gliene fa culti o statue, li ringrazia di tanto in tanto per la vita che ha.

Storia: Nella sua vita non successe un granché, figlio di una classica famiglia francese è cresciuto tranquillamente e con un istruzione eccellente. Nonostante fosse una famiglia numerosa i suoi genitori diedero le stesse attenzioni ad ogni figlio. Lamia è semore stato quello un po' più fastidioso, solo perché era affascinato dalla mente umana e dal suo modo di lrendere decisioni. Tuttora è incuriosito e non riesce a trovare una risposta ai suoi quesiti, ma non demorde andando avanti nelle ricerche. Quando cominciò a sentire i pensieri di altre persone non era spaventato, anzi, ne era felice. Sentiva come se fosse un dono ricevuto dagli Dei. Solo riguardo a ciò avvenne ciò che più lo spaventa tutt'oggi. Suo cugino di settimo grado, Kieiji, era una sera a cena con la sua famiglia, a quella di Kieiji piaceva viaggiare mentre raggiungevano l'Italia si fermarono una notte dai loro parenti. Quella sera Lamia lesse i pensieri di Kieiji e scoprì che anche il ragazzo aveva i suoi stessi poteri e sapeva anche tutto. Eppure non riuscì a capire, in quella mente confusionaria e spaesata, quale fosse l'intenzione del ragazzo. Non avrebbe fatto mai nulla a dei familiari, eppure li uccise, uccise tutta la famiglia di Kieiji tramite la setta, sperando che rinunciasse a qualunque cosa volesse fare. Invece riceveva da parte sua un solo pensiero, non tristezza, tanto meno così tanta rabbia, voleva solo caos. Lamia andò quasi nel pallone, non riusciva a capire cosa volesse fare, e quindi non poté fare altro che aspettare.

Perché si è unito alla setta di Dioniso: Non ha resistito alla tentazione di tutto quel potere, non si pente della sua decisione, se dovesse tornare indietro nel tempo farebbe la stessa cosa, avrebbe solo perso più tempo a meditare su di essa.

Orientamento sessuale: Bisessuale.

























-Third Oc: Ragazzo. (Fate un applauso a questo best boy)

Nome: Kieiji Apollyon.

Dal giapponese Kieji scritto: "啓示" si traduce come: "Apocalisse". Apollyon dall'ebraico: "התגלות", significa: "rivelazione". Entrambi i nomi vennero scelti dal padre, appassionato di occultismo e dell'apocalisse. Siccome Kieiji nacque in giappone, avendo l'abitudine di chiamare i suoi figli con nomi dei luoghi in cui nascono, così lo nomino in quel modo. Apollyon invece non è solo un nome con un significato prezioso sencondo il padre, ma è il nome del demone portare dell'apocalisse. I suoi nomi si adattano perfettamente alla sua personalità, sembra quasi li abbia scelti lui dalla perfezione.

Cognome: Ender.

Come per Lamia, il cognome ha il solo significato di indicare qualcosa di concluso.

Età: 19 anni.

Nazionalità: Il padre è francese la madre danese ma lui è nato in Giappone. La sua famiglia ha sempre voluto viaggiare, quindi non hanno mai una casa fissa per troppo tempo.

Aspetto:


Carattere: Può una persona riuscire a farsi odiare in meno di due minuti? Per Kieiji odio e distruzione sono pane per i suoi denti. Vuole sempre portare un po' di casino ovunque vada, dopotutto l'apocalisse non sarà ordinata, no? È molto schietto e dice subito i lati negativi di una persona appena ne trova, vuole sempre stare in mezzo alle palle per rompere. <<Se andassimo tutti d'accordo non sarebbe divertente, giusto?>>. È anche piuttosto bravo a pararsi il culo, non importa quanto provi a dargli colpe o altro, in un modo o nell'altro sfuggirà alle sue colpe senza farsi problemi. Nonostante la sua famiglia abbia provato ad educarlo in ogni modo lui non è mai cambiato. È semore stato un cagacazzi e semore lo sarà. Gli unici modi per andare d'accordo con lui senza farlo annoiare sono: parlare di cose che gli piacciono o corremperlo con dei dolci. Ha la passione per l'occulto, anzi, sostiene di aver sentito la voce di Apollyon (demone citato sopra nel nome) insieme ai pensieri di tutte quelle altre persone. Kieiji è sempre stato particolare e diverso, non si affeziona, non pensa neanche razionalmente, non crede né alla fortuna né alla sfortuna, nessuna divinità oltre a Satana, ma non la prega neanche. Lui vuole solo il caos, come un disturbo ossessivo compulsivo, si fida dell'istinto e delle sue emozioni, eppure per quanto si arrabbi lui punta al caos. Solo caos e distruzione per il portatore di essa. <<Non so come funziono. Ma so che se mi sento triste o arrabbiato voglio rompere tutto e bruciare il mondo. Finché penso non è un problema perché resta tutto nella mia mente... Ma poi?>>. Lui non sente le emozioni o almeno non le dimostra ha sempre un ghigno fastidioso o un'espressione scocciata stampata in volto. <<Uccidimi prima che lo faccia la noia>>. Ed ecco un vero problema, quando si annoia diventa ancora peggio del normale. Fa solo rumore in tal caso o comincia ad assillare qualcuno compulsivamente. Un altro problema sorge quando qualcuno riesce a fargli mostrare la sua rabbia, evento più unico che raro. Ancora non ha capito come funziona ma sa solo che vuole godersi un bello spettacolo, osservandolo dal palco e non dalla platea.

Curiosità:
-Ha chiamato la sua katana Ruby.
-Si veste spesso con pantaloni attillati e magliette larghe per risaltare il suo fisico da stuzzicadenti slanciato.
-È un fumatore ed anche un alcolista nato tossico dipendente. Non capire un cazzo lo manda in uno stato di piacere puro.
-Spesso si trucca o si disegna sul corpo.
-Ogni volta che può ottenere un lecca-lecca fa di tutto per averlo.
-Parla fluentemente molte lingue: Italiano, inglese, giapponese, spagnolo, portogese, coreano, greco (moderno ovviamente), francese, russo, cinese, arabo e tedesco.

Storia: Nasce in Giappone da una famiglia benestante. I suoi genitori avevano la fortuna di poter viaggiare per lavoro, così la vita di Kieiji e i suoi fratelli su piena di trasferimenti e cambiamenti. Non hanno mai avuto una dimora, si fermavano in un posto per massimo due anni, poi si spostavano di nuovo. Nessuno dei figlio però soffrì mai per i loro spostamenti, era qualcosa a cui erano abituati ciò facilitò molto gli studi dei figli nelle lingue. Il verdognolo Kieiji però non era mai stato interessato a studiare, è semore stato più impegnato a svolgere riti, torturare piccoli animali e cercare di distruggere ecosistemi. Come il padre aveva una forte passione per l'occulto e la strana ossessione per il caos che gli procurò un infanzia difficile per le interazioni sociali. Da bambino sentiva il bisogno di relazionarsi con altri bambini o altre persone, ma evidentemente portargli un coniglietto morto e già disezionato non era l'approccio migliore. Si sentiva a suo agio nel disordine o nelle liti. Quando aveva otto anni stavano lasciando Mosca, si sarebbero trasferiti dalla Russi in Grecia, perché stava scoppiando una piccola guerra civile. Kieiji lo trovarono proprio nel mezzo delle due fazioni quando stavano cominciando a passare alle armi, fiutava il caos, il dolore, la disperazione e assisteva con gli occhi pieni di ammirazione. Riuscire a percepire altre persone non fece altro che aumentare il suo stato di "disordine" mentale, gli piaceva, perché non capiva nemmeno lui quale pensiero fosse il suo. Così tante voci a tenergli compagnia, non si sarebbe più sentito solo. Poi arrivò quello spostamento in Francia per pochi giorni, restarono da dei loro parenti, e lì Kieiji notò che Lamia percepiva le sue stesse cose. Non si sentiva solo, ma scoprì la setta, poteva fare qualunque cosa eppure non fece niente. <<Penso che sarebbe incredibilmente noioso, aspettare che qualcuno venga a spaccarmi la faccia perché faccio lo stronzo. Non sarebbe meglio fare lo stronzo andando a spaccare la faccia a qualcuno che è uno stronzo? Se faccio come te il caos lo vedo, se faccio come voglio, il caos lo creo>>. Disse quella sera al cugino, quando provarono a sistemare la faccenda della setta, con quella fastidiosa espressione. Palpebre ben aperte, l'iride arancione al centro dell'occhio con la pupilla ristretta, sguardo vuoto, bocca inespressiva. Aveva già capito come sarebbe andato quello spettacolo, qualcuno avrebbe esposto resistenza, e se la resistenza non c'era l'avrebbe creata lui stesso. <<Voglio solo caos>>. Era la sua risposta a tutto. Quando lasciarono la Francia recandosi in Italia esplorarono subito quella città in cui si trovavano. Kieiji si voltò un attimo, c'era un piccione ferito, il tempo di dargli un calcio e quando si voltò sbarrò gli occhi allo scenario davanti a lui. I suoi genitori e fratelli investiti da un tir, non gli ci volle molto per collegare il responsabile. Per la prima volta era pieno di emozioni. Il sangue gli ribolliva nelle vene e il suo stomaco si rivoltava come voleva, le lacrime potevano anche lasciare i suoi occhi, in quel momento avrebbe voluto una sola cosa: vendetta.

Perché si è unito al gruppo: Dopo aver scoperto la verità grazie al cugino Lamia voleva solo una cosa: godersi lo spettacolo dalla parte del palco e non dalla platea. Il regalino del cugino non fece che peggiorare la situazione, sputava odio verso il cugino e lo avrebbe fatto fuori quanto è vero che il suo nome porta sventura e distruzione.

Orientamento sessuale: Pansessuale.
























-Fourth Oc: Ragazzo.

Nome:  Uriah.

Un nome ebraico usato molto di rado. "אוּרִיָה" si traduce letteralmente come "Luce di fiamma". Per gli ebrei è un nome adeguato a qualcuno che ricopre il posto di guida. Gli venne dato questo nome per due motivi: i genitori erano appassionati della cultura ebraica, e perché definirono il bambino alla sua nascita la loro luce guida.

Cognome: O'Sullivan.

Originario dal celtico e piuttosto comune in Irlanda significa: "Dagli occhi penetranti".
Un ossimoro, avendo lui uno sguardo incredibilmente vuoto.

Età: 17 anni.

Nazionalità: È nato in Italia ma i genitori hanno origini irlandesi.

Aspetto:

Carattere: Reputa la sua vita incredibilmente noiosa, siccome la noia deriva dalla solitudine va di pari passo che la sua vita sia vuota. Non è mai riuscito a trovare qualcosa che gli facesse raggelare il sangue nelle vene. È sociopatico, non ha paura delle interazioni sociali, semplicemente non le vuole, non ha motivazioni per parlare con qualcuno non sentendo questo gran bisogno di socializzare. Se ha un dubbio o un'insicurezza la risolve da solo, è troppo orgoglioso pee chiedere una spiegazione o una risposta. Quando si parla con lui può risultare arrogante, in effetti lo è, si ritiene leggermente superiore alla media per questo suo modo di esternarsi. Il sarcasmo è probabilmente l'unico tipo di umorismo che riesce a cogliere. È un osservatore silenzioso, agisce poco ed è incapace di provare affetto o attaccamento per qualcuno. Ritenuto quello: "strano" per il suo atteggiamento solitario alla fine tutti hanno rinunciato ad instaurare un legame con lui, anche per il suo modo brusco di rispondere. Fa spesso discorsi profondi da solo, parlando di concetti come la virtù la morte o i criteri di giudizio. Critica qualunque studio psicologico supportandolo con le sue tesi, a base di ogni argomentazione ha solo una certezza: <<L'essere umano è un animale incredibilmente stupido>>. Parte da questo presupposto disprezzando la maggior parte del genere umano soltanto perché esiste. Partecipa inoltre, anche se passivamente, a molti movimenti per rendere il mondo un posto migliore, appoggia il femminismo, l'associazione LGBTQ+, combatte ancora quel restante di razzismo e firma molte petizioni per l'ambiente. È sempre informato, il suo unico problema è il socializzare, anche se si trova bene nella casa odia quando gli altri vengono a parlargli e risponde a sarcasmo cercando di allontanarli.

Curiosità:
-È uno skater professionista, pochissime persone lo sanno, solo quelli che l'hanno beccato durante una sessione di skating in solitudine come sempre.
-È spesso attaccato al telefono, solo perché così può aggiornarsi in tempo reale e guardare video di gatti online.
-Sembra non avere voglia di vivere, infatti non ne ha.
-Se gli parlano di idee complottistiche diventa irascibile e comincia ad argomentare perché l'umanità fa schifo.
-Dorme poco la notte per studiare ed informarsi.

Storia: L'unico problema nella sua giovane vita è sempre stato uno solo: riuscire a farsi capire. Persino i suoi genitori erano spaventati dai suoi modi così apatici e annoiati. Quando era ancora piccolo erano confusi ma non presero provvedimenti, vedendo con il tempo i suoi problemi nel relazionarsi decisero di portarlo da vari psicologi. Sembrava un animale in gabbia, lui voleva solo perdersi nella sua mente fin da piccolo. Quando cominciò le elementari il suo genio cominciò a farsi notare, orendeva ottimi voti, non c'era compito in cui non aveva raggiunto il massimo punteggio. Vedeva che i suoi genitori erano fiero di lui per questo e quindi continuò a prendere bei voti, finché non cominciò all'età di nove anni a sentire i pensieri e sviluppare i suoi poteri. Il suo psicologo capì che c'era qualcosa che non andava perché Uriah era in totale confusione. Era spaventato, non era una cosa normale, non riusciva a capire chi fosse o cosa stesse succedendo. Ma riuscì a capire una cosa, le persone parlavano di lui, di quanto fosse sveglio e intelligente o incredibilmente apatico. E fu così che alle medie adottò un nuovo atteggiamento, <<Non voglio che si accorgano di me>>. Ogni valutazione era perfettamente sufficiente, non un voto di più non uno di meno. Spaccava la sufficienza. Se avesse preso voti che non erano troppo alti, ma nemmeno troppo bassi, avrebbero smesso di parlare di lui come genio. Non aprendo mai un interazione sociale con qualcuno di sua spontanea volontà le persone non avrebbero sentito il suo nome, di conseguenza non avrebbero più badato a lui. Quando divenne più grande i suoi genitori cominciarono a viaggiare per lavoro, lasciando il figlio solo a casa anche per interi mesi, era bravo a badare a sé stesso, un giorno però gli arrivò la notizia della morte dei genitori in un incidente aereo. Restò sconvolto, non perché erano morti, ma perché fu un frontale tra due aerei passeggeri, nessuno aveva coordinato decentemente le loro direzioni. Anche al funerale non si sentiva triste, non si era mai affezionato a loro che lo trattavano come un ragazzino speciale, che lo portavano in terapia, erano fieri dei suoi voti anche se calarono. Non è capace di provare affetto tanto meno dolore, di conseguenza era spaesato. Dopo qualche mese dalla morte dei genitori, mentre faceva la spesa sentì i pensieri di un oligarca, anche se gli sembrava tutto assurdo, voleva incontrarli, ma non sapeva come fare. Voleva parlargli per capire, come funzionassero gli esseri umani, aveva già giudicato quelle persone come orrende, e concordava riguardo al fatto che non potessero giocare così con le vite. Ma era affascinato, forse esisteva qualcuno con cui poteva discutere delle sue teorie.

Perché si è unito al gruppo: Per incontrare gli oligarchi e farci una chiacchierata. Quello che accade dopo non gli importa minimamente, che vivano o muoiano non gli riguarda, deve solo acquisire conoscenza.

Orientamento sessuale: Bisessuale.
























-Fifth Oc: Ragazzo.

Nome: Marshall.

Di origine tedesca ha il significato di: "Comandante" o comunque qualcuno di potente in ambito militare. Questo nome venne scelto dalla sorella del ragazzo, in modo che facesse pendant con il cognome del padre.

Cognome: Desdemona.

Dal greco significa "dal destino avverso". Scelse di usare il cognome della madre, provando una rabbia incredibile per quell'uomo che aveva abbandonato lui e la moglie, portando via con sé la sorella.

Età: 21 anni.

Nazionalità: Nato in Grecia si spostò in Italia successivamente.

Aspetto:









Carattere: <<Sono io a decidere quando morire, andate a fanculo voi stronzi che giocate alle divinità>>. La sua è una mente ferrea, se c'è un elemento del suo carattere di cui Marshall può andare fiero allora è la determinazione, se deve abbozzare puoi stare tranquillo/a che non lo farà (Gatsu intensifies). È uno dei ragazzi più testardi che il mondo avesse mai visto, nonostante sia una calamita per i guai e i disastri. Nonostante il suo uso compulsivo di black humor o sarcasmo misto ad ironia, è un bastardo dal cuore d'oro, è dolce quasi da far venire il diabete anche se agisce con un pizzico di timidezza o insicurezza qualche volta. Non si perde mai troppo in ragionamenti. <<Passami la mazza che finisco questi stronzi>> Si mostra piuttosto sadico con i suoi "nemici", infliggere dolore fisico come una piccola vendetta personale su qualcuno che ci ha fatto un torto è fantastico, no? Chi non lo farebbe? Marshall non si tirerebbe indietro per niente al mondo davanti a questa possibilità, è più un tipo fisico che tecnico, non che sia poco sveglio, ma se può risolvere una determinata situazione più rapidamente con i pugni anziché con le parole allo ricorre alla violenza. Sono numeri, è la soluzione più rapida, e bisogna trovare la più veloce nel risolvere il problema. Ha una strana visione del suo corpo, come quella di un contenitore per la sua anima libera, infatti non prova mai a limitare i danni che riceve al suo corpo, anzi quasi ne gode, ha una leggera indole masochista, anche se sta cadendo non farà nulla per salvarsi a meno che non è in pericolo di vita e lui voglia vivere. Il suo unico scopo nella vita per ora è quello di trovare gli oligarchi e ucciderli, per riavere la sua libertà.

Curiosità:
-Aveva il soprannome di "Bloody boy" alle medie per tutte le botte che prese e che prende, non perché erda ma perché sanguinava spesso.
-È l'opposto di Izaya, anche se si allena il suo corpo è debole, anche uno schiaffo potrebbe fargli sanguinare il naso.
-Quando esce dalla casa porta con sé la sua mazza da baseball per ogni evenienza.
-Si veste solo con cose larghe e comode.

Storia: Nato nell'Atene moderna, Marshall era figlio di una madre povera, ed un uomo aristocratico. Sua sorella aveva già nove anni quando venne al mondo il piccolo ateniese dagli occhi azzurri. I genitori non hanno mai avuto un buon rapporto, il padre sembrava usare la moglie solo per il suo piacere sessuale più nudo e crudo, la trattava spesso infatti come se fosse un oggetto picchiandola anche davanti al figlio, ma mai davanti alla sorella. Evidentemente, quello stronzo che aveva come padre preferiva la sorella, negò a Marshall di parlarle, se ci avesse provato lei non avrebbe comunque risposto dandogli le spalle. Sua madre invece poteva parlare con la figlia solo se era malata o infortunata, oppure durante i pasti. Un giorno Marshall stufo di sentire la madre piangere e singhiozzare di dolore si lanciò addosso al padre con tutte le sue forze, aveva sette anni, tirava pugni e calci quasi disperatamente cercando di fermare l'uomo. Qualcosa riuscì ad ottenere infatti, la sua attenzione. Quel giorno, nonostante le suppliche della madre il marito lasciò il figlio solo dopo avergli rifilato lo stesso trattamento. Si sentiva impotente e pieno di odio, rinnegò il suo cognome, "Polemistìs" che significava: "guerriero", per prendere quello della madre, accettando la sciagura che con esso portava. Quando si riprese dalle ferite procuratosi in quella folle idea cercò di portare via la sorella dal padre, provocandolo solo di più. La teneva per mano nel buio della notte, correndo verso la parte alta dell'antica Polîs. Lui parlava ed urlava eppure niente, la sorella non rispondeva, sembrava una bambona, vuota. La portò al partenone, sarebbe stato un nascondino tra quei sacri luoghi. Il giorno dopo li ripesco la polizia essendo entrambi minorenni. Li riportarono a casa, e la sorella era felice di rivere suo padre, preso dall shock di quelle affermazioni dette dalla ragazza, Marshall le saltò al collo cercando di strozzarla in preda all'ira. Fu la madre ad allontanarlo. Pochi giorni dopo, suo padre e la sorella se ne andarono, per sempre. La madre in pezzi per l'uomo, che nonostante tutto amava, e la figlia provò in tutti i modi a mandare avanti quel bambino che cercò in tutti i modi di difenderla. Gli anni passarono, tredici anni quando si manifestarono i suoi poteri, era felice, magari avrebbe potuto aiutare la madre, invece no. Quando le mostrò il suo dono, questa impazzì, non poteva sopportare qualcos'altro. Venne ricoverata in un ospedale psichiatrico e Marshall fu affidato nuovamente al padre che si trovava in Italia. L'odio dentro di lui ardeva ancora, insieme a quella fiamma di colpe per aver "finito" la vita della madre a fui teneva tanto. Ogni giorno che l'uomo si sfogava sul ragazzino, ogni pugno, ogni calcio, strattonamento, botta, schiaffo, bastonata, qualunque cosa non fece che renderlo più forte. In grado di sopportare, anzi, godersi quelle sensazioni di dolore che gli pompavano le vene di adrenalina. Quindicesimo compleanno di Marshall, lasciò la casa del padre con la sua mazza da baseball finché non si stabilì nella casa.

Perché si è unito al gruppo: Perché vuole essere libero e gli serviva un motivo per poter vivere. Un nuovo motivo per non abbozzare.

Orientamento sessuale: Omosessuale.

























-Sixth Oc: Ragazzo.

Nome: Envy.

Dai sette peccati capitali, Envy, L'invidia. Non c'è che dire, un nome del tutto particolare e stranamente si adatta anche alla sua personalità. Il nome venne scelto dal padre, così come tutti i suoi altri figli con i nomi degli altri peccati.

Cognome: Sünde.

Dal tedesco "Sünde" si traduce esattamente come "Peccato". Il padre cambiò il suo cognome e quello dei figli per fare questo giochetto, quasi diabolico.

Età: 19 anni.

Nazionalità: Nato in Germania si è trasferito in Italia di sua volontà appena lasciata la sua casa.

Aspetto:







Carattere: <<Ti odio quanto ti invidio, io odio essere me!>>. Come il suo nome lui è molto invidioso, anche se non lo ammetterebbe mai o farebbe di tutto per non mostrarlo. Si può definire l'incarnazione dell'invidia, sotto le sue parole e i suoi atteggiamenti che mostrano solo odio si nasconde quella gelosia che lo consuma dentro pian piano. Più tempo passa, più diventa geloso, ogni emozione che prova nasce da quel sentimento di desiderio, che non potrà mai avverarsi, perché sappiamo tutti che la differenza tra l'invidia e l'avarizia è molto sottile ma comunque enorme. L'avaro prende ciò che vuole, l'invidioso può limitarsi a guardare il suo desiderio andare via da lui o avvicinarsi piano. Ma sa che non lo raggiungerà mai, per quanto si impegni, ottenere ciò che vuoi significherebbe essere avari e non invidiosi. Ed Envy è solo invidioso. Fin da bambino ha mostrato al mondo i suoi atteggiamenti violenti e aggressivi, frustrato ed oppresso dal suo stesso carattere, dal non riuscire a smettere di desiderare senza ricevere altro che bastonate, cominciò a chiudersi sempre di più in sé fino a far trasparire solo l'immagine di un cinico violento sadico con problemi a gestire la rabbia. La sua personalità è anche afflitta da tipici problemi adolescenziali, non riesce a sentirsi capito tanto meno riesce a sentirsi desiderato da qualcuno. La sua autostima scende di giorno in giorno e arriva anche chiedersi se essa esiste ancora, per quale motivo continua a vivere se sa che la sua invidia lo sta uccidendo lentamente. Tra i suoi problemi negli anni, mentre faceva delle visiste psichiatriche, perché riscontrava disturbi del sonno e difficoltà a mangiare, gli diagnosticarono una leggera schizofrenia e ciò comprometteva tutta la sua persona. Non era grave, eppure alcuni sintomi erano la sua rovina. Non riusciva ad esternare le sue emozioni, quando provava qualcosa di diverso dalla frustrazione, invidia o rabbia non riusciva a dirlo. Oramai si è arreso e va avanti mostrando solo il lato che riesce a mostrare, quelli scatti da folle con quella violenza e aggressività eccessiva. È raro vederlo tranquillo, siccome di solito quando si modtra in quello stato è fragile e sta avendo una crisi. Non vuole morire ma non vuole neanche vivere, attraversa quella linea sottile tra lucidità mentale e pazzia fin troppe volte. Eppure riesce a comportarsi come se i suoi disturbi non esistessero, dopotutto Envy è un ottimo attore, un attore che non conosce la positività di conseguenza non risce nemmeno ad immaginare il suo mondo ideale.

Curiosità:
-Fuma e beve come un dannato quando è sotto stress.
-È un punkettaro, metallaro emo da quando è nato. Infatti si veste spesso con accessori punk o goth.
-Ha una figura androgina, ovvero che si confonde tra i due sessi, non perché è genderfluid semplicemente gli piacciono i suoi capelli lunghi ed ha i lineamenti troppo femminili.
-Sa suonare la chitarra.
-Ama il cioccolato di ogni tipo.
-Si mette spesso lo smalto nero o viola scuro quando si annoia.
-Ha tatuato il simbolo dell'uroboro (il segno rosso in una delle foto) sulla sua gamba, un simbolo alchemico che rappresenta l'immortalità. Per trasmettere il messaggio che l'invidia vivrà sempre nel mondo.
-Non fa uso di farmaci per i suoi disturbi.

Storia: Envy è il terzo figlio del secondo matrimonio del padre. Dal primo matrimonio nacquero due bambini, Pride e Sloth, dal secondo nel seguente ordine: Greed, Lust ed Envy. Dopo aver avuto il quinto figlio, il padre lasciò anche la madre di questi quando Envy aveva sei anni e si sposò un altra volta, successivamente quando il piccolo schizofrenico aveva dodici anni si risposò con l'ultima donna. Così facendo aveva ottenuto gli ultimi due figli maschi sempre con donne diverse: Gluttony e Wrath. Non ha mai creduto in uno dei matrimoni del padre, ogni donna si è mostrata amarlo solo per il denaro, infatti vivevano tutti e sette con il padre e l'ultima donna, madre di Wrath, in una grande villa. A detta di Envy e Lust non si erano ancora lasciati perché il padre non voleva affrontare l'ennesimo divorzio o restare solo. Non è mai andato d'accordo con i fratelli più grandi, tanto meno con quelli più piccoli, solo con Lust, l'unica sorella, riuscì ad andare d'accordo. Il padre era sempre stato impegnato a lavoro o a corteggiare la sua nuova donna per badare troppo ai figli. Nella sua prima infanzia cominciò a sviluppare subito la sua gelosia, quel periodo in cui lui era il più piccolo non riuscì neanche a goderselo per le liti sempre presenti tra i genitori. Notando la sua strana apatia o la sua quasi ingiustificata violenza, l'inizio dell'adolescenza e la fine dell'infanzia la passò tra vari psicologi e psichiatri. Era il turno della madre biologica di tenere i bambini quando lo portarono alla sua prima visita, quella visita che odiò tanto siccome lo portò a vedere per la prima volta la sua malattia. Quando tornava a casa da scuola o da altri impegni si chiudeva in camera, si sentiva incompreso, fragile ed estremamente inutile. Entrò in depressione all'età di dodici anni, proprio quando nacque il settimo figlio, i suoi poteri, con cui non aveva fatto parola con nessuno, i suoi problemi, l'ultimo matrimonio e divorzio del padre da affrontare, alla nascita del settimo figlio andò nel pallone. Ciò si trascinò ad un periodo di anoressia e cominciò a soffrire di insonnia, voleva incredibilmente uscire da quella merda. Sentiva voci di cui non conosceva la provenienza, i pensieri altrui e non capiva se fosse la schizofrenia o meno, le costanti sgridate per vestirsi come un "teppista" per truccarsi o mettersi lo smalto, non riusciva neanche ad essere sé stesso. Frustrato da tutte queste situazioni i suoi voti a scuola si abbassarono fino a diventare quasi irrecuperabili, ma poco importava oramai. Voleva morire ma continuare a vivere. Quando raggiunse i sedici anni rubò dei soldi dal portafogli del padre, prese quelle poche cose a cui teneva e più provviste possibili. Scappò di casa e lasciò la Germania, la madre era quasi assente per lui, i fratelli insopportabili e il padre un grande stronzo che odiava dal profondo del cuore. Viaggiò come clandestino fino a ritrovarsi nella casa, quando venne a sapere la verità, di tutta la merda che gli oligarchi gli avevano creato era più che motivato a farli fuori. Anche se avrebbe preferito lavorare da solo restò nella casa con quei ragazzi, sperava qualcuno lo capisse, nonostante continuasse a comportarsi come un bastardo senza cuore, si sentiva pur sempre meglio di come stava a casa sua.

Perché si è unito al gruppo: Si è unito principalmente perché si sentiva solo e sarebbe stato il metodo più veloce per "fare il culo" a quei bastardi che si fingevano divinità.

Orientamento sessuale: Omosessuale.







Hope you enjoy them!

Piccolo bonus:

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro