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INT. STUDIO DEL RE - GIORNO
Tybalt, assorto, guarda dalla finestra.
ISABEL (O.S.): E se a me non piacesse Amaury?
Tybalt si volta verso di lei. Nella stanza, oltre Isabel, ci sono Rohesia, Althea e suo padre, FRED STAFFORD (45). Fred non eΜ molto alto e ha capelli neri ricci, anche se ne ha persi un poΜ. E ha anche qualche capello bianco qua e laΜ. Indossa un lungo cappotto di velluto nero, una camicia bianca e pantaloni neri.
TYBALT: Isabel, non hai capito. Non ti voglio imporre di sposare Amaury, ma almeno eΜ un pretendente a buon mercato. Costa troppo organizzare un ballo. Piuttosto vai da una fattucchiera del paese, fanno miracoli. Tante zitelle del paese hanno trovato marito grazie a loro. Ma non pagarle tanto.
ROHESIA (Esasperata): Bravo, Tybalt. Anche le fattucchiere le consigli, cosiΜ tua sorella porteraΜ a casa un bandito di Lessgolden, uno che si ubriaca nelle taverne.
Mentre Rohesia parla, Tybalt si dirige verso la sua scrivania.
ROHESIA (CONT'D) (Rivolgendosi a Isabel): E poi chi pensi di conoscere a questo ballo? Qualche cavaliere povero?
ISABEL: BASTA TUTTI! Punto primo, non voglio nessuna fattucchiera.
ROHESIA: E ci mancherebbe altro!
ISABEL: Punto secondo, non voglio nemmeno pretendenti a buon mercato. Se proprio devo trovarmi un marito, voglio potermelo scegliere io. E l'idea del ballo almeno...
Tybalt ora eΜ seduto alla sua scrivania.
TYBALT: L'idea del ballo eΜ disastrosa. Questo paese ha giaΜ tanti problemi economici. Quelli del popolo si lamentano percheΜ con il loro lavoro non guadagnano abbastanza e poi vengono da me a chiedere donazioni percheΜ non riescono a pagarsi da mangiare. Io queste lamentele non le voglio piuΜ sentire. Vogliono i miei soldi e non li avranno. Da oggi cambieraΜ tutto. Althea, crea un editto a mio nome. Scrivi questo...
Althea prende una pergamena, una piuma e una boccetta di inchiostro situati sulla scrivania. Inizia a scrivere sulla pergamena.
TYBALT (CONT'D) (Rivolgendosi ad Althea): Sua maestaΜ dice "Niente piuΜ donazioni economiche". E sai percheΜ? Arrivano tante persone che comunque dovrebbero avere una propria indipendenza economica, vestiti di stracci per avere soldi da me. Sapete chi eΜ venuto prima a chiedermi denaro?
ALTHEA: Chi?
TYBALT: Hervy De La Reue. Ma vediamo... Fa il cavaliere, quindi viene pagato direttamente da chi? Da me. Lo pago bene, quindi non puoΜ volere altri soldi. Questo popolo vuole prendermi per i fondelli. Ma io non lo permetteroΜ. Basta aiuti. Basta donazioni. Basta generositaΜ, che qui i sudditi se ne approfittano.
ISABEL: Quindi non ho il permesso?
TYBALT: Assolutamente no, dato che non paghi tu.
ISABEL (Triste e sconsolata): Ma ho giaΜ mandato gli inviti...
Althea guarda l'espressione triste di sua cugina e prende coraggio.
ALTHEA: Potrei dire la mia, se eΜ possibile?
TYBALT (Annoiato): Se vuoi...
ALTHEA: E se ser Hervy avesse davvero avuto bisogno di soldi?! Se--
TYBALT: Sisi come no! Fammi un favore, Althea, non nominarlo piuΜ. Il cavaliere piuΜ stupido che ho...
ALTHEA: D'accordo, non lo nomino, ma in quanto apprendista del consigliere reale, posso dire la mia sul ballo?
TYBALT: Stai dicendo la tua su troppe cose, secondo me.
FRED: Potrei parlare io, allora, dato che non ti fidi di quello che dice mia figlia Althea.
TYBALT (Sbuffa): D'accordo, zio, o, in questo caso, consigliere Fred. Il protocollo. Non posso neanche chiamare le persone come prima.
FRED: Ad ogni modo, ho chiesto a diverse persone cosa ne pensano del tuo operato finora. Il popolo, specialmente quelli appartenenti ai ceti meno abbienti, non sono felici di averti come re.
TYBALT: Io credo che questo popolo si lamenti un poΜ troppo.
FRED: Il ballo, come hai detto, eΜ uno spreco di soldi. Ma se fosse una festa non in onore di Isabel, ma in onore del popolo?
ROHESIA: Vuoi che i miei figli si fidanzino con dei contadini?
FRED: Vuoi che Isabel trovi un buon partito, no? E al ballo potraΜ conoscere tutti i gentiluomini che vorraΜ, percheΜ questi saranno comunque invitati. Ma saranno tutte le persone che appartengono ai ceti piuΜ bassi gli ospiti d'onore. Per la prima volta dopo tanto tempo potranno sentirsi importanti. E l'indice di gradimento di Tybalt saliraΜ.
TYBALT: Non mi importa dell'indice di gradimento, o come si chiama. Non intendo fare una festa in onore dei pagliacci di Nevergolden. Arriveranno vestiti di stracci per avere altre donazioni. Se andiamo avanti cosiΜ, loro diventeranno ricchi e io diventeroΜ povero.
ALTHEA: Capisco il problema delle donazioni, ma non dovresti penalizzarli cosiΜ.
TYBALT (Rivolgendosi a Fred): Zio, quando sono salito al potere, credevo che i sudditi sarebbero state persone sensate, con i piedi per terra, invece mi ritrovo davanti tanti lagnosi che si aspettano che i soldi piovano dal cielo. Mettiamola cosiΜ. Organizzo il vostro stramaledetto ballo. Invito il popolo, faccio anche un banchetto in loro onore, ma non voglio piuΜ lamentele. E il prossimo cavaliere che viene da me a chiedere soldi verraΜ spedito a Lessgolden senza nessuna replica. Sono stato chiaro?
FRED: Giustissimo.
ISABEL: Grazie, fratello!
Fred e Isabel escono dallo studio.
ALTHEA: Grazie, Lord Tybalt. Anche se--
TYBALT (Alzando un poΜ il tono della voce): Non voglio sentire giustificazioni per i tuoi amati fratelli De la Reue!
ALTHEA (Sbuffa): D'accordo.
Mentre Althea esce dallo studio, entra Berty con in mano una lettera con un elegante sigillo rosso impresso sulla busta.
BERTY: Signore, disturbo?
TYBALT (Sbuffa): Si, Berty. Cosa c'eΜ?
BERTY: C'eΜ una lettera per lei. EΜ da parte di Christian Ide. Non lo conosco bene, ma sento sempre molte storie su di lui.
TYBALT: Non voglio conoscere i tuoi commenti pettegoli. Leggimi la lettera, piuttosto.
Berty apre la busta e inizia a leggere.
BERTY (Imitando la voce di un Lord inglese): Sua maestaΜ, mi perdoni per non essermi congratulato per la sua incoronazione, ma ero impegnato all'estero. Volevo scusarmi per la mia maleducazione...
TYBALT: Certo, certo, come no... Berty, Christian Ide... Dice qualcosa di interessante in questa lettera?
BERTY (Sempre con accento inglese): Potrei farle avere gratuitamente i biglietti per l'intera stagione di polo. E se organizzeroΜ qualche partita con i miei amici, gente accuratamente scelta e selezionata, lei eΜ il benvenuto. (Con voce normale): Potrei venire anch'io?
TYBALT: No che non puoi. Come puoi pensare che i nobili di Nevergolden-- (Sbuffa): Comuque rispondi che va bene. L'importante eΜ che mi facciano giocare.
BERTY (Un poΜ arrabbiato per non essere stato invitato, ma tenta di nasconderlo): D'accordo, lord Tybalt.
TYBALT: E digli che lui e i suoi amici sono invitati al ballo in onore del popolo, se vogliono.
BERTY: D'accordo, lord Tybalt. C'eΜ altro?
TYBALT: Niente. Puoi andare.
Berty fa un inchino.
BERTY: Buona giornata.
Berty esce dalla porta.
TYBALT (Tra seΜ e seΜ): DiventeroΜ il giocatore piuΜ forte di Nevergolden!
Sorride felice e soddisfatto e poi torna a scrivere su una pergamena che si trova sulla scrivania di fronte a lui.
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