❄[Parte 5 {L'Esame Finale}]❄
Rengoku POV.
Sono passati mesi e Aurora è migliorata drasticamente con la respirazione della fiamma riuscirà a passare la settimana di tempo della selezione finale alla perfezione, anche se l'esame è tra qualche giorno Aurora-Chan deve partire domani per l'inizio dell'esame, perché ci vogliono due giorni per arrivare al posto stabilito, poi un altro piccolo traguardo di Aurora finalmente mi chiama per nome e basta e non più con il mio cognome o altri appellativi formali, ma non mi ha ancora raccontato nulla del suo passato ma posso capire che ci vuole la calma non gli metterò fretta può essere un tasto che bisogna toccare con delicatezza, sono in camera mia a dormire mentre Aurora dorme nella sua stanza, mentre mi rigiravo nel futon vedevo come proiettate delle immagini nella mia mente dove Aurora era ferita un po d'ovunque e il suo sangue scorreva sporcandogli i vestiti, stava combattendo contro un demone, il demone era enorme con delle corna e dei denti enormi e aguzzi con tre paia di bocche che sbavavano, noto che la katana che ha in mano è quella che gli aveva regalato l'ex pilastro dell'acqua Urokodaki Sakonji nonché suo primo maestro, l'unica cosa è che non potevo muovermi perché c'era qualcosa davanti a me come una specie di muro invisibile, dopo poco lo scontro tra la ragazza e quel demone stava per finire bene con la giovane che gli stava per tagliare la testa, ma appena la fanciulla usò un affondo per tagliare il collo al demone la katana si spezzò perché il collo della bestia che era troppo solido, sbiancai dopo pochissimi secondi i miei occhi erano spalancati per lo shock e la preoccupazione, il demone diede un colpo alla ragazza che si scontrò di schiena contro un albero e cadde a terra tremando leggermente, misi le mani sulla barriera invisibile per far si che si rompa e mi faccia aiutare la giovane donna, il suo sguardò si puntò verso l'alto guardando il cielo poi sentii un suo sussurro che chiedeva aiuto, ma quella richiesta d'aiuto mi spiazzò completamente.
Aurora: Aiuto Kyōjurō-Kun aiutami ti prego.
Il suo tono era debole e balbettante per poi vederla chiudere gli occhi, era lì davanti a me con gli occhi chiusi e immobile che continuava a perdere sangue dalle varie ferite facendo una piccola pozza rossa sul terreno, la sua mano era semiaperta con il dito indice che toccava leggermente la punta del pollice, iniziai a dare pugni al muro invisibile chiamando la ragazza con il suo nome incitandola a non arrendersi e che l'avrei soccorsa appena mi sarei liberato dal varco invisibile che mi divideva da lei, ad un tratto si fece nero con una risata malvagia che riecheggiava ma era così lieve che era quasi impercettibile quel suono, ma nel buio della stanza rimase il corpo esanime della ragazzina che era come illuminato da una luce che emetteva il suo corpo molto piccolo e leggermente esile, ma dopo poco il corpo della giovane si stava come sfaldando diventando polvere dorata che si stava sperdendo nell'aria, ma poi all'improvviso comparvero degli occhi con la pupilla gialla e la sclera rossa con delle ramificazioni mostrando dei kanji che dicevano primo crescente, poi ad un tratto altri quattro occhi si aprirono facendo comparire due file da tre di occhi sempre con la pupilla gialla e la sclera rosso vino, in fine la strana risata sardonica risuonò nella stanza buia ma sta volta in modo molto più sonoro e rumoroso, mi risvegliai di soprassalto con il fiatone, il battito cardiaco a mille e del sudore che mi imperlava la fronte, istantaneamente mi alzai dal futon e andai a vedere la ragazza sperando che non sia vero quello che ho visto nel sogno, appena aprii la porta scorrevole la vidi dormire beatamente sotto le coperte con un braccio di lato al cuscino mentre l'altro braccio sopra il suo ventre da sotto la coperta, la guardo e sta respirando lentamente emettendo un piccolo mugugno, i suoi occhiali erano poggiati sul mobile attaccato al muro, senza gli occhiali mi sembra più piccola d'età e è come se rendesse più giovane il suo volto, la forma del suo volto è molto carino leggermente rotondino ma allo steso tempo molto delicato e adorabile, i suoi occhi erano chiusi e dormiva serenamente sembrava senza preoccupazioni ed era molto calma e pacifica che mi fece sorridere, mi avvicinai a lei che aveva il volto puntato verso la porta con dei capelli che le coprivano leggermente il volto, spostai quelle ciocche che erano andate davanti ai suoi occhi e glie le sistemai dietro l'orecchio mostrandomi il suo volto molto dolce quasi da bambina per intero, il suo volto era troppo carino con quella faccetta addormentata e quelle sue guance rosate, tonde e morbide come dei piccoli mochi, mi faceva venire la voglia di dargli un piccolo pizzicotto, gli rimboccai le coperte e me ne tornai in camera mia per dormire, però sono leggermente preoccupato a causa del sogno e perché domani deve partire per il monte Fujikasane per fare la selezione finale e ho paura che possa tornare ferita o peggio morta, tengo troppo a lei per perderla è una alunna modello, è la mia migliore amica, è la mia confidente, è la mia succeditrice nel diventare pilastro e è anche altro per me anche se non lo ammetterò mai perché sembra che non è interessata a me,(Autrice: AMÒ...FATTE UN PAIO D'OCCHIALI CHE OLTRE AD ESSERE LEGGERMENTE SORDO DA UN ORECCHIO HAI PROBLEMI DI VISTA)
ma anche se sono preoccupato non la fermerò è il suo più grande sogno diventare Cacciatrice non posso ostacolarla, non sono nessuno per impedirgli di fare una cosa che desidera, poi ripensai al kimono che avevo tenuto per chi sarà stato mio allievo per portargli fortuna alla prova finale, domani mattina glie lo darò come porta fortuna, ma pregerò comunque per far si che ritorni viva a casa, quella prova è quella più dura e pericolosa delle tappe che uno spadaccino deve fare, per questo molti ragazzi non tornano più a casa o se tornano sono o feriti o sono morti, spero che lei non sarà tra questi.
Aurora POV.
Mi sono svegliata perché dovrò partire per il monte Fujikasane proprio dove si terrà la prova finale, Kyōjurō però sembrava leggermente preoccupato gli chiesi cosa non andasse, ma lui rispose solo con un cenno senza parlare, così insistetti e infine mi disse che era solo un po teso, sorrisi e gli dissi che ritornerò promettendo di tornare con le mie gambe a casa, poi lui mi sorrise per poi alzarsi e andare in camera sua per poi tornare con in mano una gruccia con un indumento, poi disse che quello era un regalo per me, per portarmi fortuna e mi diede un kimono che è bianco ma in fondo aveva delle sfumature arancioni, lo presi e lo portai in camera per cambiarmi, mi misi dei pantaloni alla maschiaccio neri per muovermi con più libertà e misi quel Yukata (che come quello di Genya ma con le maniche a Kimono), mangiai una cosa veloce e uscii dalla magione con il ragazzo che mi accompagnava, salutai Kyōjurō dandogli un abbraccio e m'incamminai per la mia destinazione, per fortuna sapevo dov'era la montagna in questione poi avevo anche una mappa dentro quella specie di manica/tasca del mio Yukata, si fece sera del giorno seguente quando arrivai al monte Fujikasane appena salii quelle scale di pietra mi sono imbattuta in un spettacolo stupendo ovvero il glicine che era appena fiorito e il profumo era d'ovunque anche se leggero, poi appena guardai davanti a me incontrai la sagoma di Tanjiro, io per fargli uno scherzo andai di soppiatto dietro di lui e gli tappai gli occhi con le mani.
Tanjiro: Ehi, ma che-?
Io: Indovina chi sono?
Tanjiro: Auri-Chan?!
Io: esattamente.
Dissi scherzosamente, il ragazzo si girò e mi abbracciò forte per avermi rincontrato dopo mesi che ci scrivevamo soltanto senza vederci, era felicissimo di rincontrarmi, c'incamminammo e vedemmo un sacco di ragazzi di molte fasce d'età dai 15 anni fino ai 18, lo so sono leggermente più vecchietta degli altri, mentre Tanjiro mi accompagnava potevo vedere altre tre persone che sicuramente conoscerò presto o tardi, di chi sto parlando? ovviamente di Kanao Tsuyuri, Zenitsu Agatsuma e Genya Shinazugawa, so di loro perché il manga quando ero nel mio mondo lo collezionavo e lo leggevo quindi sapete com'è, le 2 ragazza una con i capelli bianchi e una con i capelli neri (anche se quest'ultimo è un maschio ma ok) ci accolsero con un benvenuto augurandoci la buona fortuna e spiegandoci che dentro il bosco dovevamo resistere una settimana intera finché non avremo ucciso al meno una decina di demoni, io punto ad ucciderne più o meno 4 al giorno, o meglio a notte ma se ne uccido di meno non fa nulla basta che torno sana e salva alla magione di Kyōjurō, glie l'ho promesso, io e Tanjiro decidemmo di restare vicini per far si che uno possa aiutare l'altro in caso di difficoltà così tutti e due potevamo tornare alle nostre case sani e salvi, o meglio salvi perché sani è più difficile, appena entrai in quel bosco sentivo un tanfo assurdo di morte e avevo una sensazione che mi comprimeva il cuore come se in quella foresta ci fosse il male più assoluto, beh effettivamente si ci sono demoni anche se di basso livello, sono un cazzo di genio del male lo so, il primo demone che uccisi era uno che faceva veramente impressione era come un verme enorme di colore viola e marrone che sbavava con delle antenne e un paio di bocche con dei denti grossi e affilati, MA PERCHÉ LO SCHIFO PIÙ ASSOLUTO ME LO DEVO BECCARE IO? DIO SANTO, CHE HO FATTO NELLA MIA VITA PRECENDENTE PER MERITARMI QUESTO SCHIFO?
Però a pensarci meglio sembra Jabadea di Star-Wars solo di colore diverso, così i primi 3 giorni sono andati, quel bastardo di un demone era duro a morire, fuggiva quando arrivava l'alba poi quando arrivava la notte tornava, con la respirazione della fiamma iniziai a combattere per sopravvivere, poi ne uccisi 3 riuscii a trovare il filo dell'apertura e riuscii a ucciderli tutti e tre in un colpo solo e recitai una piccola preghiera perché Kibutsuji Muzan li ha trasformati perché erano deboli o in fortissimi problemi sociali o economici quel bastardo prende quando sono più sentimentalmente vulnerabili e più facili da controllare, andai avanti e tanti altri demoni di basso livello mi attaccarono, altri 2 giorni andati uccidendo 5 demoni, devono passare altri 2 giorni e sarò fuori da questo maledetto bosco oscuro, sono già morti 9 demoni per mano mia, poi sentii la terra tremare sotto i miei piedi e nessun demone si fece vivo e so benissimo cosa stava a significare e chi fosse il responsabile della sparizione improvvisa degli altri demoni, il demone delle mani che si sta avvicinando, poi appena arrivai da Tanjiro potevo vedere quanto il demone fosse non solo anche esso simile a Jabadea ma fa anche venire i brividi su tutta la colonna vertebrale, rideva di gusto perché notò la maschera da Kitsune di Tanjiro dicendo "le volpi", già sentivo la sensazione sgradevole di essere sotto assedio e sentivo la malvagità di quel demone, aveva l'odore di carne rancida, il suo odore però era si molto inteso ma allo stesso tempo aveva una nota di tenero nell'odore, ha mangiato solo degli aspiranti spadaccini della squadra di conseguenza dei ragazzini, in particolare gli allievi di Urokodaki per vendicarsi di lui per averlo intrappolato qui, una delle sue braccia cercò di prendermi ma era troppo veloce per usare la mia katana ci avrei messo troppo tempo a sguainare la katana e tagliare la mano, non sono ancora del tutto preparata con la velocità nelle mosse, quindi recitai sottovoce un incantesimo di Lady Merlin che deve essere pronunciato in latino.
Io: caelesti cut (taglio celestiale)
Dissi accompagnando l'incantesimo con una mossa facendo finta di tenere la mia katana tra le mani, per non destare sospetti, tagliando via il braccio al demone, Tanjiro era nell'altro lato per studiare meglio come comportarsi con un demone anomalo come questo, per fortuna era troppo occupato a trovare una soluzione per ucciderlo il prima possibile e non mi ha notata, andai in cerca del filo dell'apertura ma ovviamente so che quel maledetto ha il collo molto più solido degli altri, POI PORCO CANE QUESTO QUI ME LO SOGNERÒ NEGLI INCUBI, beh meglio lui come incubo che altri che faccio solitamente ehe, questo non lo metto in dubbio!! mentre stavo correndo nella direzione di Tanjiro e lui verso la mia per confonderlo un minimo questa versione demone di Jabadea grosso come non so cosa, cercavo di pensare ad una strategia, però notai una mano che stava per afferrare la testa del ragazzo dai capelli color vino così andai a tutta velocità usando il secondo kata della respirazione della fiamma e gli tagliai per l'ennesima volta una delle sue mani, per fortuna feci in tempo salvando all'ultimo Tanjiro, fiù per un pelo, ma non mi accorsi di una mano che mi stava per afferrare ma invece di afferrarmi mi spinse via facendomi sbattere contro un albero, HA CHE MALE, SCHIFOSO JABADEA VERSIONE DEMONE GIURO CHE TI AMMAZZO, feci attivare la rigenerazione del gigante che avevo prima poi mi rialzai da terra, anche se ero mezza rintontita per la botta contro l'albero, mi rialzai in piedi anche se ero leggermente instabile con le gambe che tremavano senza fermarsi sempre per lo scontro contro quella pianta, corsi verso la parte opposta del ragazzo ma il demone cominciò a prendersela più con Tanjiro che con me.
Io: EHI SOTTOSPECIE DI GIGANTESCO VERME FATTO DI MANI SONO ANCHE IO LA TUA AVVERSARIA, CHE HAI PROBLEMI ALLA VISTA?
Il demone delle mani: Ah una della casata dei Rengoku il tuo Yukata parla per te...ma non sembri affatto una di loro non hai i tratti distintivi di quella famiglia hehehe.
Io: A te che t'importa se sono o non sono una di loro? visto che ti uccideremo io e il mio migliore amico.
Tanjiro sembrò motivato ad uccidere questo affare, poi ha ucciso Sabito e Makomo una ragione in più per non avere pietà di questo essere senza cuore, poi mi venne in mente un incantesimo di memoria, potrei usare quello quando ci avvicineremo al tagliargli la testa così forse può anche avere un minimo di pace, non sono il genere di persona che prova compassione per creature malvagie o cose così ma sento qualcosa di strano a cui non davo molto peso prima, ma dentro quel coso potevo sentire la presenza di un'anima spaventata e sola, misi un incantesimo sui miei occhiali per vedere dove fosse la sua anima, la cercai ma quel coso era troppo grosso e in quel momento stavo schivando uno dei suoi keki justu (ovvero l'abilità vampirica), stavo per arrendermi e in fine la trovai, ECCOLA Lì. L'anima di quel demone era una fiamma molto piccola quasi impercettibile ad d'occhio nudo, aveva dei toni sul verde pastello, corsi verso Tanjiro e gli dissi che io facevo da esca mentre lui doveva attaccare altrimenti perderà l'occasione, ma il ragazzo ribadì che voleva che lo uccidessi con lui così potevamo farcela,
Accettai però dovevamo collaborare, io attaccavo da dietro lui da davanti, facemmo un attacco simultaneo e in fine uccidemmo il demone, di nascosto attivai l'incantesimo di memoria facendogli ricordare il suo passato, il demone morì con un'aura triste che lo circondò ricordando la sua vita passata con chi sa quale persona importante per lui, un altro giorno andato, quel affare era veramente tosto c'è voluto un intero giorno per sconfiggerlo, anche se il primo demone che ho ucciso mi ha fatto perdere 3 giorni, ne uscirono altri 5 e dovetti ucciderli io perché Tanjiro era impegnato con altri 2 demoni, poi c'incamminammo verso l'uscita del bosco trovando gli alberi di glicine che facevano da confine, oltrepassammo il confine e venimmo curati dai Kakushi che erano pronti in caso di aiuto, io avevo una lieve ferita mezza rigenerata nella parte destra della fronte, purtroppo avevo consumato un po di quel potere del gigante quando il demone delle mani mi ha spinta contro quel abete e per rigenerare la ferita ho dovuto usare l'altra piccola percentuale di potere per questo la ferita è rigenerata per metà perché il potere si è indebolito, ora devo solo aspettare che si "ricarichi" l'abilità, come in un gioco in hardcore, andammo davanti alle 2 ragazze...anche se so che quella con i capelli neri in verità è un maschio ma sono dettagli, le 2 ci diedero le congratulazioni nel aver superato l'esame finale, io ne uccisi 13 perché uno dei 5 demoni era fuggito non so dove e non l'ho ritrovato, ma 13 in una settimana devo dire che non è così male, vidi che la riga formata dai sopravvissuti è composta da: me, Tanjiro, Zenitsu, Kanao e Genya, solo noi? devo dire che questo mi mette leggermente giù di morale, mi dispiace un sacco per gli altri ragazzi che hanno partecipato senza tornare vivi o sono dispersi nel bosco, speriamo che uno di questi giorni riescano anche se ne dubito leggermente, poco dopo ci affidarono i nostri messaggeri a me capitò una civetta delle nevi, OK QUESTA MI È NUOVA, a Zenitsu gli capitò il passerotto Chuntaro (anche se il suo vero nome è Ukogi), OH DIO CHE CARINO QUEL PASSEROTTO, invece agli altri sono capitati corvi normali dell'legame, ovviamente Genya fece uno scatto d'ira che fece volare via il suo corvo andando contro la ragazzina dai capelli bianchi prendendola dai capelli protestando che voleva la sua katana, ASPETTARE 15 GIORNI COME FANNO GLI ALTRI TI FA SCHIFO? ovviamente questo è sarcasmo, si vede che è un Shinazugawa tale fratello minore tale fratello maggiore, pensai mentre Tanjiro lo prese per il braccio, io andai lì per sedare la lite una volta per tutte.
Io: EHI datti una calmata capo.
Genya: non sono cazzi tuoi mocciosa.
Tanjiro: lasciala o ti spazzo il braccio.
Genya: provaci.
Io: AO E BASTA UN PO TUTTI E DUE.
Dissi dividendo Genya dalla ragazza e Tanjiro da Genya prima che potesse rompergli il braccio, GENYA SAPPI CHE TI HO SALVATO IL BRACCIO CICCIO, pensai guardando il ragazzo con sguardo severo, poi tornammo ai nostri posti con la mia civetta dell'legame sulla spalla, poi le 2 assistenti e figlie del capo famiglia ci fecero scegliere il ferro con cui i forgiatori dovranno fare la nostra katana, il primo fu Tanjiro poi ci andai io a prendere quel materiale e in fine gli altri, io e Tanjiro scendemmo le scale insieme parlando e scherzando, appena arrivammo alla fine della scalinata ci salutammo e ci dividemmo per tornare ognuno a casa propria, io andai nella parte opposta di Tanjiro per ritornare alla magione di Kyōjurō, camminai per tutta la giornata finché non arrivò sera, indovinate cosa ho incontrato per la strada? 5 DEMONI CHE MI VOLEVANO MANGIARE LA FACCIA, dovetti combattere contro di loro ovviamente rimasi ferita ad una gamba ma li uccisi tutti e 5 con un solo fendente della respirazione della fiamma, ok ora siamo a 18 demoni uccisi per mano mia, FANCULO LA MIA SFIGA DI MERDA PERÒ, proprio ora che avevo esaurito il potere della rigenerazione ma andatevi tutti a farvi fottere demoni maledetti, dopo tre giorni e due notti di camminata riuscii a tornare a casa, ci misi di più perché ero ferita e dovevo fermarmi spesso, ero a pochi metri dalla magione con una stampella di fortuna che creai con una delle magie di costruzione, che ricordavo essere la più semplice e efficace, ma era fatta in legno un po vecchio quindi poteva cedere da un momento all'altro quella stampella, che c'è? non ho trovato di meglio nella strada, quando ero a pochi centimetri dalla casa la stampella si spezzò e caddi a terra, E PERÒ FOTTTETEVI TUTTI NON È GIUSTO CHE TUTTE LE BOTTE DI SFIGA A ME, mi alzai ma zoppicavo verso la porta per bussare, Kyōjurō è sicuramente sveglio a giudicare dalle luci accese, ma appena mi avvicinai alla porta per bussare il ragazzo aprì prima che potessi farlo, appena mi vide leggermente barcollante e con una gamba ferita si avvicinò a me aprendo le braccia io feci un passo avanti ma la gamba ferita mi fece cadere in avanti ma Kyōjurō mi prese al volo, ero stanca e una gamba mal concia, che bel inizio di merda con la mia carriera d'Ammazza-Demoni non c'è che dire, il ragazzo mi guardò sorridendo e mi abbracciò forte.
Kyōjurō: Auri-Chan, per fortuna sei salva, ero preoccupato.
Io: Kyōjurō sai che tornerò sempre per toglierti la preoccupazione, mica posso far preoccupare un mio amico e maestro?
Kyōjurō: sempre la solita, però aspetta ti aiuto.
Disse prendendomi un braccio e avvolgerlo attorno al suo collo, io pensavo che si fermasse qui ma non era così, appena prese il braccio si abbassò e mi prese a modi principessa, MA CHE CAZ-?! domandai cosa stesse facendo, lui rispose soltanto con una semplice risposta "non ti faccio poggiare la gamba che ti fa male e non voglio che svieni per la fatica che hai fatto per tornare qui quindi ti prendo io", OH SANTO DIO VOGLIO MORIRE, io e il ragazzo rientrammo dentro casa, Kyōjurō chiuse la porta dietro di se con un piede, che equilibrio impeccabile, Rengoku mi portò in bagno e mi sistemò sul bordo della vasca, alzò un po la stoffa del mio pantalone nero e scoprì una enorme ferita, Kyōjurō disse solo una parola che doveva ricucire la ferita, oh cacchio ora serviranno i punti, oh no di nuovo, nella mia vita 2 volte ho avuto bisogno di punti di sutura (contando questa), il ragazzo infatti prese ago e il filo e mi mise un asciugamano in bocca da mordere per non farmi urlare e iniziò a suturarmi la ferita, stringevo gli occhi ma non uscì nemmeno un lamento da parte mia, Kyōjurō appena finì mi guardò con uno sguardo bellissimo dicendomi che era fiero di me del fatto che sono tornata casa con le mie gambe e del fatto che non ho urlato per il dolore a causa dei punti, mi ha detto che ho una grandissima resistenza al dolore, lo guardai dicendo che non era la prima ferità da suturare quindi il dolore per me non era un problema, lui sorridendo uscì dal bagno per prendere delle bende pulite dalle scorte visto che erano finite nell'armadietto del bagno, mi diedi una ripulita mentre lui cercava delle bende pulite, tornò dopo poco ma si vedeva che era intento ad immaginare chi sa cosa era come perso nei suoi pensieri, lui stava fasciando la mia gamba ferita per poi andarsene senza dire una parola con sguardo sognante, che strano non è da lui fare così, poi pensai sorridendo che ora sono parte della squadra, rimasi soddisfatta di me stessa, Demoni tremate perché non avrete via di scampo con me, Kibutsuji Muzan preparati io e Tanjiro uccideremo te e i tuoi galoppini delle 12 lune demoniache, preparati codardo.
Rengoku POV
È sera, sono in salotto sono preoccupatissimo per Aurora, la settimana della selezione finale è passata da tre giorni, sono troppo in ansia, si vede sono parecchio in pensiero per lei, per quanto era evidente la mia preoccupazione l'aveva notato anche Tomioka, poi Kanroji sta mattina si è accorta che ero strano e me l'ha fatto notare con tanto di Tengen che mi faceva uno sguardo perverso e lanciava anche qualche frecciatina, è il mio migliore amico e gli voglio bene ma quando fa così non è il massimo, devo essere sincero volevo andare al monte Fujikasane e dare un'occhiata, ma mi fido delle capacità di Aurora e so che tornerà sana e salva quindi non andai, pensare ai pericoli presenti in quella montagna mi fa sentire male ma sapevo che Aurora è una ragazza capace di fare e finire quella prova finale importante quanto pericolosa, poi a farmi tornare alla realtà furono i miei sensi da cacciatore che mi dicevano di andare fuori che sicuramente c'è qualcuno che ha bisogno di soccorso, ci andai e appena spalancai la porta mi ritrovai Aurora con delle bende intorno alla testa e una gamba sanguinante, andai davanti a lei e aprii le braccia per prenderla se cade per colpa della gamba, infatti dopo un passo cadde in avanti e la presi al volo non voglio che si faccia più male di prima, la guardai era viva e vegeta ma molto più pallida e molto stanca, oh santo cielo sono più sollevato di prima, l'importante che lei è tornata ed è viva, la strinsi a me ero un seriamente preoccupato, lei per farmi tranquillizzare mi disse che sarebbe tornata sempre da me, ovvio che diceva che sono il suo amico e maestro, io penso ad altro ovviamente ma non so se gli piaccio a tal punto da far si che lei stia con me come una partner vera e propria, la presi da un braccio mi sa che lei si aspettava che la portassi dentro a modi soldato ferito ma la presi in braccio a modi principessa non voglio che peggiori la sua ferita, noto che la giovane è arrossita leggermente, la portai in bagno e la posai sul bordo vasca e alzai la stoffa del pantalone della gamba sinistra e ci trovai un enorme ferita, ha bisogno di punti, gli misi i punti, solo a guardarla con un asciugamano in bocca che stringeva gli occhi e i denti perché sentiva dolore mi dava pena, ma la cosa più peculiare è che non emetteva nemmeno un lamento per il male che le faceva l'ago da sutura, che forza di carattere e che tolleranza al dolore sorprendente, appena finii di ricucire la sua ferita la guardai negli occhi e potevo vedere delle scintille e del rossore in volto, gli dissi di darsi una pulita prima di mettere le bende, poi lei disse con voce leggera e dolce.
Aurora: Kyōjurō io ho mantenuto la promessa a metà scusami.
Io: tranquilla, l'importante è che stai bene...e sono felice che sei tornata viva.
Aurora: e io sono felice di rivederti.
Poi un impulso irrefrenabile in me mi fece scattare verso di lei e mi lanciai a dargli un bacio sulle labbra, dopo un po anche lei ha ricambiato il bacio, la strinsi a me potevo sentire il suo petto contro il mio e il suo cuore batteva così tanto forte che potevo sentirlo anche io contro di me, ma poi mi risvegliai quel qualcosa che mi riportò alla realtà fu la voce di Aurora che era in bagno, ah mi sono mezzo sognato questo, ora mi è tornato in mente che gli ho detto di darsi una lavata e di rilassarsi un secondo con l'Ofurò, MA DAI KYŌJURŌ DATTI UNA CALMATA MICA TI- piace, aspetta e se...e se Tengen avesse ragione? se lei mi piace sul serio? oh somma dea Amaterasu (dea del sole) Auri ora sono veramente confuso non so cosa mi sta prendendo, mi preparai un tè per rilassarmi un secondo, ah forse è la tensione a farmi immaginare così, quanta tensione avevo in corpo in questi ultimi giorni, ora sono abbastanza tranquillo, ora che Auri è tornata a casa sono meno teso e preoccupato, bevvi un sorso di tè caldo e mi rilassai dopo poco tempo, vidi la figura della ragazza andare nella sua stanza, mi mancava questa giovane presenza femminile in casa, anche se sembra avere solo 18 anni dall'aspetto che ha ma molto probabilmente è più grande, mi ha colpito la sua educazione che è praticamente la perfezione, il suo volto da bambina, con le sue guance rosate e morbide come dei mochi, i suoi occhi marroni molto profondi come un bosco autunnale cerchiati da un paio di occhiali semi-tondi con le stecche sottili, le sue labbra rosate a cuore, il suo sguardo dolce, il suo modo gentile e cortese, il suo sorriso solare che mostra dei denti bianchissimi e dritti, i suoi capelli lisci e morbidi come la seta e quando quelle ciocche marrone scuro sono al vento sembra che ballino una danza, la sua voce quando canticchiava qualche canzone (che non ho mai sentito prima), mi ha colpito, l'estremo rispetto che dimostra a tutti in particolar modo la mia famiglia, ha trattato mio padre in modo molto rispettoso quando mesi fa lui e mio fratello si sono fermati a dormire qui e mio padre ha sbraitato contro di me, Senjuro e lei stessa, il rispetto che lei ha dimostrato è veramente sorprendente, ma non so quanto ad Auri importi di quanto mi ha colpito, perché ogni volta che mi guardava negli occhi sentivo in lei una sensazione strana come se dentro di se ci sia qualcosa di gelido, triste e doloroso, il brutto è che mi rendevo conto che lei ne soffriva ancora ma la cosa peggiore è che non mi dice nulla questo mi fa leggermente brutto perché non voglio che lei soffra ancora per qualunque cosa che si tiene dentro, mi dispiace che lei tiene dentro cose dolorose di chi sa quale natura, spero solo che non si trattenga ancora all'ungo altrimenti gli farà molto più male di quanto già non lo fa a lei, dopo poco Aurora ritornò con una stampella che l'aiutava a camminare perché non riusciva a poggiare il piede per il dolore che sentiva alla gamba, gli diedi il tè e cominciammo a parlare.
Io: Auri, come va ora la gamba?
Aurora: meglio di prima sicuramente, grazie per avermi aiutata.
Io: e di che?! sono il tuo maestro è mio dovere aiutarti e sostenerti, in tutti i sensi.
Aurora: Hahaha bella battuta.
Aveva colto lo scherzo, che era riferito a qualche attimo prima, però la sua risatina mi mancava, sorrisi dicendo che ora avrei preparato la cena per noi, stranamente io ho mangiato poco in questi giorni e Kanroji, Tengen, Shinobu, Gyomei e Tomioka lo notarono e chiesero spiegazioni, non dissi nulla ovviamente perché non volevo che s'intromettessero in cose che in quel momento non capivo nemmeno io, poi non volevo farmi vedere più strano di come non ero, guardai verso la ragazza che rimase con una gamba distesa mentre l'altra era piegata, nel posto dove si era messa per farmi compagnia al tavolo della sala, preparai un po di ramen di carne perché sicuramente aveva fame e doveva recuperare le energie perdute in questi giorni tra i demoni della selezione e quelli che avrà incontrato nella strada, lo dico per esperienza fatta perché quando sono andato alla selezione ero illeso ma poi quando sono uscito ho incontrato dei demoni che hanno cercato di farmi fuori, purtroppo capita a molti, questa la chiamo sfortuna del principiante, però non importa nulla, al meno è viva questo è l'importante per me, continuammo a parlare del più e del meno, finimmo di mangiare e continuammo a parlare mi disse che aveva incontrato certi demoni che farebbero venire la nausea per quanto facevano impressione, dicendomi che sembrava un enorme verde viola e verde tutto bavoso, devo dire che mi ha fatto leggermente schifo solo a immaginarlo, Ew che schifo immane che poteva essere quel demone pensai ridacchiando insieme alla ragazza che mi raccontava la sua prima esperienza da cacciatrice.
Narratore POV.
la nostra protagonista (dopo che il suo giovane maestro gli ordinò di lavarsi) si fece un bagno caldo per rilassarsi, si lavò godendo il calore dell'acqua, sentiva i suoi muscoli rilassarsi, tutto lo sporco scivolò via dalla sua pelle, si sentiva soddisfatta del suo risultato all'esame finale, ora i demoni uccisi da lei stessa sono 18, lei puntava a diventare Pilastro ma per arrivare a quell'livello bisogna ucciderne 50 per lei ci vorrà un po ma lei vuole fare con il dovuto tempo, lei con un sorriso prese l'asciugamano e se lo mise addosso per arrivare in camera sua per vestirsi, andò dal giovane Kyōjurō e continuò a parlare con lui di tutto quello che aveva visto, il giovane maestro era soddisfatto che lei fosse rimasta in vita con le sue sole forze, cenarono, parlavano del più e del meno e ridevano di qualche scena divertente, ma nessuno s'immaginava cosa sarebbe successo in futuro, la giovane non si accorse che quando uccise quei demoni fuori dal monte Fujikasane oltre ai cinque demoni c'era uno spettatore inginocchiato sulle punte dei piedi con le mani che lo sostenevano sul ramo di un albero dove vide tutta la scena, quella strano soggetto era estasiato e sbalordito dal talento della giovane cacciatrice, quella strana figura sorrise in modo contorto e malato quasi inquietante, il suo sorriso era caratterizzato da zanne affilate e appuntite e i suoi occhi ambra spiccavano dell'oscurità del bosco dove si era nascosto per vedere la scena, anche se capitò per caso da quelle parti gli sembrò uno spettacolo irripetibile che doveva essere guardato fino alla fine, come se provasse piacere a vedere la gente combattere e dimostrare la loro potenza come nel caso di Aurora, ma la losca figura dalle fattezze maschili trovò che la ragazza avesse qualcosa di peculiare, una forza paragonabile a quella di un dio, per questo quella figura maschile misteriosa era in estasi sapendo che un giorno la rincontrerà e ci combatterà.
!!??! POV.
Quella marmocchia...è un problema se quella maledetta mocciosa rimarrà nella squadra Ammazza-Demoni, ma se diventasse demone forse sarà una dea e può superare l'uno crescente, oh non vedo l'ora di potermi scontrare contro quella mocciosa un giorno, ho visto quando ha ucciso quei demoni e anche se è rimasta ferita ho sentito il suo spirito combattivo e si avvicinava quasi a quello di un dio, è elettrizzante, quella mocciosa per certi versi è interessante e mi fa salire l'adrenalina sapendo che un giorno la incontrerò di nuovo, perché mi sento che quella ragazzina la rincontrerò molto presto, spero solo che accetti la proposta di diventare demone oppure l'ammazzo, anche se non uccido donne quella lì sarà la mia prima e ultima eccezione, il mio sorriso divenne più amplio e il mio corpo era percorso da mille brividi, mi trovavo da quelle parti per cercare la mia cena e mi sono imbattuto in questa scena a dir poso sublime, ora che so dell'esistenza di quella dolce pulzella spero solo di rincontrarla e avere un combattimento con lei, sperando anche che accetti di diventare demone, ci vedremo presto mocciosa e non sto nella pelle non vedo l'ora di combattere con te dolcezza, pensai prima di venir trasportato al castello dell'infinito con il mio signore che mi ha convocato, gli dissi che il giglio del ragno blu non l'avevo trovato, ma forse avevo trovato qualcuno di degno ad essere un demone, il mio signore era abbastanza estasiato quando gli ho detto che è una ragazza che a quanto pare è una erede, disse solo che sarebbe stato facile convertire una erede e mi diede il consenso di trasformare quella ragazza visto che l'ho vista io prima degli altri demoni e che potevo anche prenderla con me come serva, io ne fui stranamente contento di ciò, ma mi disse solo che dovevo aspettare un po o meglio mi disse solo "a tempo debito".
Dicerie dell'epoca Taischō:
Kyōjurō ha pensato subito all'Italiana media quando ha visto Aurora per la forma del suo corpo che lo attrae leggermente però non ha così tanto coraggio per ammetterlo a se stesso.
Nel prossimo capitolo: la katana del sole
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