❄[Parte 4 {Il Pilastro Delle Fiamme}]❄
Aurora POV.
Stavo dormendo beatamente senza nessun tipo di sogni tutto nero proprio nemmeno un immagine nella mia mente, quando sentii un rumore cioè una finestra scorrevole aprirsi all'improvviso, sento la luce calda del sole scontrarsi sui miei occhi che si aprirono di conseguenza, mi stiracchiai leggermente per poi mettere la mano davanti alla bocca per sbadigliare, mi girai verso la finestra e vedo Rengoku sorridente, mi stropiccio gli occhi sorridendo allegramente, il sorriso di sto ragazzo è letteralmente contagioso non riesco a non sorridere, guardai verso il ragazzo che sembra davvero elettrizzato.
Io: buongiorno Rengoku-San.
Rengoku: Buongiorno a te Auri-Chan, preparati che prima facciamo colazione poi allenamento fino a pranzo poi si continua il pomeriggio fino alla sera.
Io: mi preparo subito per l'allenamento Rengoku-San.
Rengoku: wow, mai visto qualcuno di così felice di allenarsi.
Io: Fa parte di me questo entusiasmo ahahah.
Rengoku: HAHAHA, si nota dai tuoi occhi questa tua caratteristica, hahaha.
Io: hamm...comunque mi devo vestire, puoi uscire?
Rengoku: OH si vado subito via a tra poco in salone.
Disse tutto in fretta e furia uscendo dalla camera, Oook questo non è da Rengoku Kyōjurō...MA CHE GLI PRENDE? mi alzai dal futon per poi stiracchiarmi un po poi cominciai a vestirmi, mi misi l'hakama blu notte che era talmente scuro che sembrava quasi nero con un kimono azzurro con dei fiocchi di neve bianchissimi, con dei Tabi bianchi e mi legai i capelli con una coda alta e un fermaglio a forma di coda di volpe, al meno il mio animale guida dovevo mettercelo per portarmi fortuna, andai in salone per la colazione e mi ritrovai Kyōjurō che sistemava il piatto con dentro un paio di Onigiri al miele e del tè bollente e una specie di biscotti, mi misi in ginocchio come ieri sera per mangiare, mentre bevevo un po di Tè verde Macha, noto che il giovane mi sta guardando con una certa insistenza ma faccio finta di non notarlo perché poi se chiedo cosa sta facendo entra in panico ed è la fine gli va in Crash il cervello un po come un computer proprio come prima in camera mia, non voglio mettere in imbarazzo il mio maestro il primo giorno di allenamenti non sarebbe proprio il massimo, dopo la colazione andai in bagno e mi lavai la faccia con l'acqua gelata per svegliarmi meglio, ma invece di venirmi addosso l'acqua mi arrivò in faccia un pezzo di ghiaccio, CAZZO L'INCANTESIMO SI È ATTIVATO DA SOLO, MA DAI NON SONO MICA COSÌ GNÙCCA A DIMENTICARE DI NON ATTIVARE QUESTI POTERI, dissi mentalmente per poi pentirmi della mia scelta di vita, disattivai l'incantesimo facendo tornare l'acqua dentro la bacinella di legno che è come una specie di lavandino, cazzata numero uno del giorno fatta, mi misi un piccolo cerotto sul naso per la piccola ferita che mi sono fatta, non voglio sprecare la rigenerazione per le cavolate, uscii dal bagno con una faccia leggermente seccata per questa mia dimenticanza, andai verso la sala degli allenamenti, era una stanza molto grande e spaziosa con dei Bokken nel loro apposito piedistallo con un manichino con sopra un'armatura da samurai, delle bandiere affisse ai muri d'ove c'è un kanji che dice "fiamma" con l'inchiostro rosso con dei dettagli con i colori delle fiamme, vedo Kyōjurō sorridermi e invitarmi ad entrare e io(essendo figlia d'arte di un maestro d'arti marziali) alla soglia feci l'inchino ed entrai, mi misi in ginocchio davanti al ragazzo, Rengoku mi girò intorno per vedere chi sa cosa, poco dopo si allontanò da me, ma ad un tratto fece uno scatto come per colpirmi e io fermai entrambe le braccia prendendole dai polsi in breve riuscii a bloccarlo, ci separammo facendoci un inchino, poi disse con tono serio ma sereno.
Rengoku: mi hai sorpreso Auri-Chan, non ho mai visto nessuno fermarmi al primo colpo.
per iniziare mi fece fare un duello con lui con dei Bokken per simulare la katana che deve tagliare la testa al demone, ovviamente visto che è lui non lo colpii al collo con forza, ma se fosse un demone eccome se ci metto la violenza, poi mi fece fare lo stesso esercizio che aveva fatto Tanjiro cioè lanciare dei fendenti all'aria ma poi mi corresse mettendosi dietro di me e mettere le sue mani sulle mie per poi mostrarmi come fare facendomi arrossire, mentre mi illustrava mi disse.
Kyōjurō: mettici meno foga e non essere ingessata sulle spalle.
Io: così?
Kyōjurō: esatto proprio in questa maniera, brava rimani con la schiena dritta proprio come c'è l'hai ora e ricordati di respirare con il diaframma e di muovere bene il bacino per dare più potenza, capito?
Io: capito.
Dissi secca e sicura, ma dentro di me volevo seppellirmi perché lui è uno dei personaggi che adoro troppo mi è praticamente stato appiccicato, OH DIO MADONNA E TUTTI GLI ANGELI IN COLONNA, CHE COSA CAZZO È APPENA SUCCESSO? ok calmati, fai questo cristo di esercizio e concentrati santo Gesù bambino, presi un respiro con il diaframma per continuare l'allenamento e man a mano che andavo avanti sentivo che il pilastro era soddisfatto dei risultati che stavo presentando in quel momento, questo esercizio continuò finché Rengoku fermò il Bokken dalla parte della lama di legno e me la fece abbassare, poi cominciarono i vari Kata di quelle respirazione anche se non era una Nichirin quella che usavo gli effetti li faceva ma invece di fare le fiamme del colore prestabilito le fiamme erano blu, quelle che nella scienza vengono chiamate fiamme fredde, rimasi senza parole, ma Kyōjurō non sembrò molto sorpreso come se in fondo se lo aspettava, ma la stanza ad un tratto divenne fredda, come se fuori ci fosse la neve, MA CHE STA SUCCEDENDO? forse sto prendendo il controllo su di me, oh Dio spero di no.
Kyōjurō: ok ora basta così.
Io: ma che succede?
Kyōjurō: nulla solo che hai sbagliato un paio di cosine, cioè che non devi pensare ai momenti bui, tristi e freddi devi solo infiammare il tuo cuore con le passioni che ti rendono la persona che sei e devi solo pensare d'illuminare il mondo con la luce che emana la tua anima.
Forse ha ragione lui, devo concentrarmi per bene altrimenti non avrò il risultato sperato, poi ricominciammo con gli esercizi di respirazione, cioè mettersi seduti con le gambe incrociate mettendoci in posizione dell'loto e respirare con il diaframma e tenere gli occhi chiusi con le mani poggiate sulle ginocchia, poco dopo mentre avevo gli occhi chiusi vidi una visione strana cioè di me che teneva il polso di qualcuno l'unica cosa che potevo distinguere erano dei tatuaggi a linee blu o meglio potevo vedere una sola linea che percorreva dall'osso sporgente del polso e che continuava tutto il braccio fino al bicipite, riaprii gli occhi di scatto, MA CHE STRA CRISTO HO APPENA VISTO?! poi ricordai come doveva morire il ragazzo alla mia sinistra, OH MIO DIO! impedirò la sua morte, cercai di chiudere di nuovo gli occhi per non far sbagliare l'esercizio al ragazzo (non ché mio maestro) alla mia sinistra, riuscendo a concentrarmi sul fuoco della mia anima, potevo sentire il suono del sangue che scorreva nelle mie vene, il mio cuore battere a ritmo e i miei polmoni che incanalavano aria e tirava fuori l'anidride carbonica, poco dopo potevo vedere dove fosse la valvola cardiaca mal formata ma funzionava alla perfezione nonostante tutto, quindi quelle volte che mi sentivo male era colpa di qualcosa di esterno...MERLIN POTEVI EVITARE VISTO CHE CI STAVO PER TIRARCI LE CUOIA, pensai un po seccata, potevo sentire tutto quanto, la sensibilità nel mio corpo era tale che potevo sentire tutto fino alla punta dei capelli, poi vidi che al centro del mio essere (ovvero il cuore) potevo notare una fiammella chiara di colore azzurro pastello, rimasi affascinata e senza parole, quella piccola fiamma è la mia anima? riaprii gli occhi in modo graduale e vidi davanti a me Kyōjurō che mi stava sorridendo più di prima con gli occhi sparati, che è successo sta volta?
Kyōjurō: c'è l'hai fatta a dominare la respirazione al 100% e hai fatto il passo più importante, congratulazioni sei la prima a esserci riuscita al primo tentativo.
Io: sul serio?
Kyōjurō: Si sul serio...bene, ora finiamo qui la lezione di oggi ma riprenderemo dopo pranzo, quindi non serve il rituale dei saluti finali, andiamo che mangiamo qualcosa per rimetterci in forze.
Disse prendendomi per la mano e trascinarmi in cucina per il pranzo, forse è talmente tanto contento che non si rende conto delle sue azioni, mi mise seduta in ginocchio davanti al tavolino dicendo il classico Itadakimasu e mangiammo, però quanto è felice per questo mio piccolo traguardo? mangiai sorridendo, sembra quasi un bambino adorabile così, HA DAI AURORA PORCO MUZAN NON PENSARE A QUESTO, ok che lo salvo dal suo destino crudele ma datti una calmata, appena finimmo il pranzo andammo immediatamente a riallenarci, il resto della giornata la passammo con vari affondi di Bokken, qualche tecnica di autodifesa, altri kata della respirazione della fiamma, altri esercizi di respirazione e un paio di esercizi di rinforzo, dopo ore passate ad allenarsi si fece sera, andammo prima a farci una doccia per poi cambiarci (è sottointeso che prima ha fatto lui poi ho fatto io tutto ciò), poi andammo a fare cena che era a base di tempura e zuppa di miso con da bere del sakè, non bevetti nemmeno una goccia, a me l'alcol non piace affatto, o meglio dipende dall'alcolico.
Noto che lui però mi tratta come se mi conoscesse da una vita forse è meglio chiamarlo per nome ma preferisco rimanere formale con lui essendo il mio maestro, gli raccontai dei miei vecchi amici e delle cose che mi piacciono e delle cose che non mi piacciono, abbiamo riscontrato che siamo quasi uguali con qualche differenza qua e là, ma è più che normale visto che siamo 2 persone ben distinte, ci guardammo negli occhi per un paio di secondi potevo sentire un calore strano nel mio petto dentro il mio cuore, dai Auri smettila, le mie parti erano in conflitto come una storia che diceva il cuore Urlò "tu la ami non lasciarla andare", ma la mente Urlò "lasciala andare" e l'orgoglio Urlò ancora più forte "sta zitto che non ti merita" e l'orgoglio vinse, ma in questo caso il cuore mi dice "ti piace", la mia mente dice "guarda che ricadi nella trappola di dolore" e io non ho molto orgoglio quindi il mio orgoglio tace, sento che se non interrompiamo lo sguardo qualcosa accadrà e preferirei non far accadere nulla, per fortuna qualcuno bussò alla porta andò Kyōjurō ad aprire, poco dopo sentii una voce maschile molto sottile come quella di un ragazzino, poi sentii un'altra voce maschile ma profonda e roca, OH NO HO UN BRUTTO PRESENTIMENTO.
Kyōjurō: Padre, Senjuro entrate pure, io e la mia allieva abbiamo appena finito di cenare.
Senjuro: posso vedere chi è la tua allieva fratello?
Kyōjurō: certo vai la trovi alla sala da pranzo.
Senjuro: *entra* Aurora-San sei tu! che coincidenza.
Io: Ciao anche a te Senjuro-Kun e hai ragione una grande coincidenza.
Dissi leggermente sorpresa, Merlin mi deve tipo milioni di spiegazioni adesso perché sono confusa, LO SAPEVO IO CHE QUALCOSA NON ANDAVA PER IL VERSO GIUSTO, pensai mentre ero lì e studiavo la situazione, poi appena il piccolo Senjuro mi vide si sorprese ma era visibilmente felice, non credo che Shinjuro condividerà questa felicità come il figlio più piccolo, Senjuro si sedette alla mia destra con un sorriso molto ampio e simpatico, OH DIO CHE TENERO, pensai intenerita, sorriso che ricambiai immediatamente e iniziammo a parlare senza farci problemi, poi appena entrarono Kyōjurō e il padre e ci videro parlare, il ragazzo sorrise ma il padre non sorrise proprio per niente anzi, dopo che l'ho steso in mezzo alla strada per proteggere il figlio ci posso credere che non mi può tanto vedere, per uno come lui essere steso da una donne è umiliante, noto che ha una bottiglia ad anfora con sopra il kanji del sakè con la corda di decorazione della piccola anforetta era legata al suo polso, oh no ci risiamo, poi iniziò a sbraitare contro i suoi due figli per poi sbraitare contro di me.
Shinjuro: COME TI PERMETTI DI ALLENARE COLEI CHE HA LA RESPIRAZIONE DEL FIOCCO DI NEVE, IMBRCILLE CHE NON SEI ALTRO, E TU PERCHÉ SEI QUI EHE? PER PRENDERTI GIOCO DI NOI O ALTRO?
Io: ma di cosa sta parlando, non capisco di cosa sta parlando.
Senjuro: padre calmati, non vedi che non sa di cosa stai parlando?
Shinjuro: TU NON CENTRI NULLA CON QUESTA STORIA QUINDI TAPPATI LA BOCCA E TU CACCIA FUORI QUESTA DONNA, CAPITO?
Kyōjurō: PADRE BASTA.
Disse Kyōjurō venendo verso me e Senjuro come per proteggerci spiegando che io non ero per nulla come mi ha descritta e che non sapevo nulla su questa ipotetica respirazione, poi si attivò il mio istinto come una specie di God Mode, che mi diceva di stare con la guardia alta e che devo essere pronta a qualunque cosa, poi vedo Shinjuro lanciare la bottiglia di Sakè verso di me ma vedevo tutto come a rallentatore, cosa dovevo fare ora? la risposta era semplice, presi la bottiglia al volo con i riflessi pronti potevo sentire la potenza che aveva messo l'uomo nell'lanciare quella piccola anfora, se avesse colpito uno di noi poteva farci del male sul serio, poi con uno scatto mi misi davanti ai 2 ragazzi guardando con sguardo truce e deciso quell'energumeno, con l'inferno che bruciava nei miei occhi, senza nessuna paura senza nessuna esitazione, ferma e decisa, proprio come mio padre mi diceva di pormi in casi come questi, se ti mostri sicuro ma senza dare l'aria da supponente che è inutile, perché se mostri un solo spiraglio di debolezza l'avversario può usare quella debolezza contro di te, con ancora l'anforetta in mano lo presi per un polso con la mia mano libera e dissi con tono freddo come il ghiaccio, era talmente tanto gelido il mio tono che mi sorpresi di me stessa.
Io: come osa a parlare così ai suoi figli, il sangue del suo sangue? io non ho bambini ne marito ma so che questo non è corretto nei loro confronti: violenze gratuite, insulti e abusi, ma che razza di padre è lei?
Shinjuro: io non mi faccio dire da una ragazzina come crescere i miei figli.
Io: *stringo la presa sul polso* infatti non sto dicendo questo, ma le persone che fanno questo mi fanno ribollire il sangue come lava dalla rabbia, quindi torca un capello a uno dei 2 e giuro che non la passerà liscia e mi creda io mantengo la parola data non ho paura di uno come lei.
Kyōjurō: Aurora-Chan calmati, l'importante è che nessuno si sia fatto male.
Disse Kyōjurō mettendomi una mano sulla spalla per calmarmi e sedare la lite, Senjuro era praticamente senza parole per la scena a cui aveva assistito, guardai truce il padre del mio maestro gli lasciai il polso e gli ridiedi la bottiglia di sakè mettendo la bottiglia contro il petto dell'uomo con uno strattone guardandolo con sguardo fermo e truce, sicuramente emanavo un'aura oscura e pesante in quel momento, ci sedemmo tutti in ginocchio davanti al tavolino, di sfuggita potevo vedere che quell'energumeno di Shinjuro mi fulminava con gli occhi di sottecchi, non dico nulla altrimenti può accadere di peggio che le occhiatacce.
Kyōjurō ci versò un po di tè verde dentro delle tazze della porcellana tipica del Giappone e stava usando il servizio più pregiato da come sono strutturate le tazze e la teiera, Senjuro mi parlava con molta dolcezza che mi fece calmare al meno un po, poi andai in camera mia ma per l'ora che si era fatta i 2 dovettero rimanere perché è pericoloso andare fuori la notte, Senjuro l'hanno sistemato con me non so il perché, mentre Shinjuro per orgoglio andò a dormire in salotto, lo guardai male, quello lì è senza speranze, andai dal signore e gli diedi un futon che era nell'armadio della mia stanza e glie lo passai dicendo "al volo" appena detto Shinjuro lo prese.
Shinjuro: perché fai la gentile anche se mi odi?
Io: non ho mai detto questo, non odio nessuno, è sbagliato riservare rancore a qualcuno, ho solo detto che non sopporto quel tipo di comportamenti la cosa è nettamente diversa.
Shinjuro: allora riprenditi questo futon.
Io: non vorrà mica raffreddarsi.
Shinjuro: a te che t'importa.
Io: senta io non sono come lei mi ritrae, non sono ne cattiva ne niente, sono qui solo per imparare e combattere per difendere non solo me ma anche tutti noi esseri umani dai demoni mica sono qui a vantarmi di essere portatrice di una respirazione che non ho mai sentito prima e che non conosco, poi se conoscevo quella respirazione io non ero qui ma avevo già fatto la selezione finale e a quest'ora ero già lì fuori sul campo di battaglia tra i membri della squadra a combattere, le lascio il futon a lei la decisione di usarlo o meno, comunque sia le auguro la buonanotte Rengoku-San.
Dissi lasciando il signore ai suoi pensieri, quanto è testa calda sto qui, per non parlare della sua cocciutaggine ma l'orgoglio gioca la maggior parte del gioco, lo guardai era di spalle guardando la finestra chiusa, non so se sta pensando o mi stia bestemmiando tutta la stirpe, ma sono certa di avergli lasciato molto da pensare, spero al meno che la finisca di aggredire verbalmente e fisicamente i propri figli in quel modo così barbaro, so che lui dentro di se porta un grandissimo dolore per la perdita della sua amata Ruka e ha voluto annegare quel dolore con glia alcolici, ma non è la cosa migliore da fare quando si soffre, questo lo so bene per molti esempi fuori e dentro la mia famiglia, purtroppo la vita è dura senza la persona che si ama ma bisogna conviversi con questo andando avanti a vivere per quella persona, pensai mentre andavo verso la mia stanza e appena entrai Senjuro mi chiese cosa fosse successo e perché ci avevo messo tanto, dissi al ragazzino di non preoccuparsi per me, che andava tutto bene e che poteva andare a dormire e per qualunque cosa io ero alla sua sinistra se gli serviva qualcosa, lui sorrise dolcemente come se si sentisse più sollevato, ma poi mi chiese con tono un po dubbioso.
Senjuro: come fai a tirare fuori tutto questo coraggio? mio padre fa paura anche solo guardandolo negli occhi.
Io: ho imparato a sostenere gli sguardi iniziando da quelli più spaventosi, quindi un'occhiataccia di un Pinco Pallino qualunque non mi fa affatto paura.
Senjuro: Aurora-Chan, però ci hai protetti mettendo a rischio te stessa, mio padre era un pilastro della squadra ammazza-demoni se voleva poteva anche farti fuori e non posso nasconderti di essermi spaventato per te.
Io: pilastro o non pilastro lui è pur sempre una persona, con la sua forza, con la sua debolezza, i suoi pregi e i suoi difetti non importa quanto sia forte è sempre un uomo in carne de ossa e che non c'è nulla da temere, poi non ti devi preoccupare per me, io me la sono sempre cavata in questo tipo di situazioni, ora però si sta facendo tardi vai a dormire che domani dovete ripartire per tornare a casa e non vorrei che tu fossi stanco.
Senjuro appena dissi ciò mi guardò sorpreso ma si mise giù per dormire con un sorriso sereno, quanto adorabile lui, mi misi anche io giù per dormire con un non so che nella mia mente, guardai il soffitto, non riuscivo a dormire per molte ragioni, purtroppo gli incubi mi perseguitano dal primo universo, le immagini che sogno di notte sono orrende e mi fanno male solo a ricordare, l'ultimo incubo che ho fatto è stato una settimana fa, ritraeva una Sasha a terra con un buco proprio tra le costole beccando il polmone facendola morire soffocata dal suo stesso sangue, poi la scena cambia all'improvviso con Sasha che si alza da terra in modo molto lento e innaturale come se fosse uno zombie, appena era in piedi Sasha disse una cosa che so non avrebbe mai detto, ma disse "potevi salvarmi bastarda, perché non mi hai salvato?", solo a pensarci mi viene da piangere, si sono una onironauta ma porta via molte energie comandare il proprio sogno, ma in fondo quella figura con le sembianze della mia migliore amica Sasha non ha tutti i torti, AH DANNAZIONE AURORA SMETTILA DI PENSARCI, mi dissi mentalmente per poi rigirarmi silenziosamente nel futon, riprovai a chiudere gli occhi e provare a dormire, mi misi meglio e riuscii ad addormentarmi.
Rengoku POV.
Aurora-Chan ha un gran coraggio, ha affrontato mio padre (che è ex pilastro) senza paura guardandolo negli occhi senza dubitare senza nemmeno un segno di cedimento nella postura e nello sguardo poi le sue parole erano veramente pesanti quasi come macigni, potevo quasi toccare con meno l'atmosfera per quanto era densa e pesante, così misi la mia mano sulla spalla di Aurora e sentivo tutti i suoi muscoli tesi nonostante la stoffa di colore celeste con i vari fiocchi di neve che la copriva, poi appena dissi di calmarsi e che nessuno si era fatto male lasciò la presa sul polso di mio padre ridandogli la bottiglia di sakè, ci sedemmo tutti in ginocchio davanti al tavolino per berci un po di tè prima di andare a dormire, visto che si era fatto tardi ed è pericoloso uscire a quest'ora della notte, vedo che mio padre sta fulminando con gli occhi la ragazza che se né accorta, questo si, ma fa finta di nulla e continuando a parlare con il mio fratellino, passai la tazza a mio padre poi a Senjuro e in fine ad Aurora che la prende con molta calma come se fosse preoccupata di rompere la tazza, poi bevve la bevanda con calma e con l'espressione pacata come se non fosse successo nulla, la sua bocca non ha quel bel sorriso di sta mattina ma è un linea dritta e seria con lo sguardo leggermente neutro, poi Senjuro per alleggerire la situazione parlò con la giovane, che appena si gira verso il ragazzo fa un leggero sorriso e comincia a parlare con mio fratello minore, si sente l'atmosfera alleggerirsi un minimo.
Poi la ragazza gli patta la testa dedicandogli un bellissimo sorriso, i suoi modi così delicati, gentili e semplici mi ricordarono i modi di una madre con suo figlio, la guardai con sguardo neutro ma dentro di me sento una sensazione mai provata prima, AH KYŌJURŌ CONTROLLATI, pensai mentre continuavamo la serata più meno nel silenzio, poi andammo tutti nelle stanze per dormire mio padre per ragioni d'orgoglio andò in salotto per dormire, OH SOMMO JIZO AIUTACI TU, appena feci per entrare in camera mia vidi la figura della ragazza andare in salotto con un futon arrotolato sotto braccio con il cuscino nell'altra mano, per poi darlo a mio padre che è dà le spalle alla ragazza da come posso intuire, mio padre è fatto così molto orgoglioso e alle volte molto duro e freddo, ma non è sempre stato così prima era diverso, poi sentii il discorso della mia giovane alluna e erede, appena sentii quella conversazione rimasi sorpreso dell'istinto e della saggezza della giovane, come può una ragazza così giovane a dire cose così, poi se ne andò dentro la stanza con mio fratello che da come sento non sta dormendo, provai ad ascoltare un po i loro discorsi non so per quale ragione ma la curiosità era tanta, poi a sentire come Aurora ha dato coraggio a mio fratello mi sono convinto che ha un istinto molto forte in genere molte ragazze della sua età non sono così, in genere sono un po più infantili ma Aurora no, parla come se ci fosse passata lei stessa in esperienze così spiacevoli o fastidiose, passando ad altro, un altra cosa mi ha fatto strano di lei, come ha fatto a non avere dolori post-allenamento? in genere le persone che fanno allenamento con me il giorno seguente non tornano per il dolore e la pesantezza degli esercizi, perché oltre a fargli fare degli affondi con il Bokken abbiamo fatto anche altri esercizi ma lei non sembrò fare una piega come se quello che gli avevo fatto fare fosse il minimo, ma da dove viene questa ragazza? è una ragazza seriamente fuori dagli schemi, entrai in camera mia e srotolai il futon e mi misi a dormire, ma mi risvegliai dopo un po sentendo qualcosa come la voce di mio fratello chiamarmi da dietro la porta scorrevole bussandoci sopra, andai immediatamente in camera e mi ritrovai la ragazza inginocchiata sul futon con lo sguardo basso, così aprii la finestra per far cambiare aria, ma quando aprii la finestra e la luce della luna entrò nella stanza facendo da faro vidi delle lacrime cadere sul futon, mi avvicinai alla ragazza e gli alzai il volto con 2 dita sotto il mento e appena vidi i suoi occhi pieni di lacrime sentii qualcosa farmi male dentro, Senjuro si rivolse a me.
Senjuro: lei ha avuto un incubo.
Io: Auri-Chan che c'è che non va?
Lei non rispose ma si asciugò le lacrime con la manica del suo kimono, rimase in silenzio ma guardandola negli occhi vidi che per lei era dolorosissimo sia pensarci sia parlarne, così lasciai perdere l'argomento, sembra come sotto shock, ma cosa avrà mai sognato da farla rimanere così? forse qualcosa di così brutto da far paura a una come lei che ha affrontato un uomo che è stato un pilastro, qualcuno che potrebbe farla a pezzi anche solo guardandola, la guardai dopo poco rimase ancora in silenzio, non è che avesse detto qualcosa da quando sono entrato ma questo suo silenzio mi preoccupa davvero molto, gli passai la mano sulla sua spalla come per farla calmare, sentii solo una cosa da lei ma era sussurrata quindi non ho sentito molto bene, ma sono certo che lei abbia detto un "mi dispiace Rengoku-San", la riguardai dolcemente e la feci rimettere giù per dormire mettendogli una mano sulla spalla dedicandogli un sorriso per farla anche un po tranquillizzare, gli parlerò domani mattina quando si sarà calmata del tutto altrimenti peggioro la sua situazione, dissi a Senjuro se poteva dormire affianco a lei per farla calmare un po, lui disse di si anche se sono schiena contro schiena basta solo il contatto così sa che c'è qualcuno affianco a lei e così si calmerà, non mi sono offerto io perché sembrava troppo sconveniente da parte mia ovvero il suo maestro, però devo essere onesto ero tentato a dirgli di dormire con me ma rimasi in silenzio e il motivo l'ho già detto prima, tornai in camera mia mentre i due erano schiena contro schiena a dormire, andai direttamente dentro le coperte e mi addormentai, spero solo che Aurora non faccia altri incubi, ma in genere gli incubi dopo il risveglio non tornano in dietro.
Aurora POV.
PERCHÉ IERI NOTTE DOVEVA CAPITARMI PROPRIO UN INCUBO COME QUELLO? no tra un anno no tra due mesi o due settimane, POPRIO IERI NOTTE, ma che figura ci ho fatto con il mio maestro e suo fratello scusate? ah lasciamo perdere va, poi lo chiamo mio maestro perché è una forma di rispetto per loro, mentre facevamo colazione potevo sentire Shinjuro che emana un'aura un po malinconica e Senjuro invece era con un sorriso leggero ma anche con un po di malinconia anche lui perché mi disse sta mani che si era affezionato a me perché aveva detto che vedeva qualcosa di diverso in suo fratello maggiore, però la malinconia di Shinjuro forse so qual è il motivo ma preferisco non parlare sta volta perché rischiamo tutti di farci male se quello s'incazza, appena finito andai ad accompagnare i 2 all'uscita per poi salutarli pattai la testa di Senjuro regalandogli un sorriso per poi pattagli la spalla come per incoraggiarlo di farsi forza perché lui ne ha bisogno, se ne andarono ma quasi mi dispiaceva vederli andare via con quel fare leggermente straziate, posso capire Shinjuro per una piccolissima percentuale ma non gli da la scusa di scaricare questa sua frustrazione sui figli, specialmente sul piccolo Senjuro perché è troppo giovane e per certi versi non può capire certi argomenti...OH DIO non mi ricordo quanti anni ha il ragazzino ma sempre che non può scaricare questa tensione su di lui, sento una mano calda posarsi sulla spalla guardai verso sinistra e mi ritrovai Kyōjurō con un sorriso semplice con occhi che erano socchiusi guardandomi con quello sguardo strano perché non riuscivo a decifrare che tipo di emozioni sta provando.
Kyōjurō: Auri-Chan...potremmo parlare di quello che è successo?
Io: preferirei di no...fa male solo a ricordarlo.
Kyōjurō: Auri-Chan non ti libererai mai se te lo tieni dentro...credimi ne so qualcosa.
Io: in verità me ne rendo conto Rengoku-Sensei.
Kyōjurō: perché sei così misteriosa, tra poco sembri Tomioka.
Io: solo che non voglio...poi non siamo ancora con tutta quella confidenza, cioè ci siamo conosciuti solo ieri e ci diamo appellativi formali ancora.
Kyōjurō: facciamo così io ti chiamo per nome ma tu devi fare lo stesso, ok? anche se sei qui da poco.
Io: Ok, ma rimane il fatto che non vorrei raccontartelo Kyōjurō-Kun, vorrei aspettare prima di dirti tutto...perché vorrei che prima ci conoscessimo meglio.
Kyōjurō: Ah capisco, aspetterò tutto il tempo che servirà per fidarti di me.
Io: non è per questo ansi io mi fido di te, il problema sono io perché devi capire come sono fatta prima di raccontare certe cose come quell'incubo di ieri, perché se non mi conosci poi non capisci il contesto.
Kyōjurō: ah allora è più chiaro...posso capirti.
Sembrava già consapevole del fatto che io c'avrei messo un po di più a confidarmi con lui, ma sono contenta del fatto che abbia rispettato la mia volontà di aspettare un po di più per raccontargli una cosa del genere, cioè dire al tuo maestro che hai affrontato una guerra tra le varie bombe, giganti, proiettili vaganti e Eren con il suo fondatore, beh non è molto bella la situa, rientrammo per riprendere un po la giornata però visto che Kyōjurō per colpa di ieri notte è riuscito a dormire poco ha deciso di andare a riposarsi un altro po, mentre io ero in camera mia a pensare a cosa fare così andai in cucina che si trova nel retro dietro la porta scorrevole della sala da pranzo, aprii le porte scorrevoli e quello che vidi era solo un gran bel disastro, verdure cadute a terra, pentole messe fuori posto, sacchi di riso caduti e in fine un paio di mestoli e un grill in miniatura sporco come una latrina, andai prima alle cose più semplici cioè i sacchi della verdura che erano caduti a terra, presi gli ortaggi da terra e li ripulii per togliere un po di sporco del pavimento, ok regola dei 5 secondi ma lì sicuramente erano passati 10 minuti, poi appena finii con i sacchi delle verdure presi una scopa e pulii il riso caduto a terra salvando quello che era rimasto nel sacchetto, chiusi quel piccolo sacco con un piccolo spago e rimetterlo a posto che era sopra uno scaffale, presi le varie pentole per il ramen, le ripulii e le misi all'loro posto in fine presi il piccolo grill e lo ripulii dal grasso della carne che si era incrostato sul ferro, CHE DISGUSTO CHI SA DA QUANTO NON LO RIPULISCE, appena finito di ripulire gli oggetti li misi nella sala da pranzo e pulii con la scopa e c'erano dei ragni più grossi di un neonato, OH PORCO CAZZO QUANTO SONO GROSSI STI AFFARI, stavo per lanciare un urlo che mi avrebbero anche sentito al Polo nord ma mi misi una man davanti alla bocca per evitare di disturbare il mio maestro, appena riuscii a far uscire quelle bestie di satana tirai un sospiro di sollievo, MENO MALE LI HO SCACCIATI VIA OH DIO CHE INFARTO, ricominciai con il mio piccolo lavoretto con ancora le mani che tremavano per colpa non solo per quei schifosissimi ragni ma anche un dei topi di Tengen mi ha fatto prendere un cazzo di colpo.
Io: HAA, mi sono presa un cazzo di cago immane *fa un respiro per calmarsi*, scusami piccolino, non so cosa darti ora ma facciamo così io ti do un pezzo di tofu appena finisco qui ma a patto che poi torni dal tuo padrone, chiaro?
Il topo fece un cenno per accettare l'offerta, pulii il pavimento e un po anche l'intero piano cottura che era quasi tutto unto, mi dava i brividi di schifo, finii quasi subito il topolino incrociò le braccia aspettando il tofu che gli ho promesso, io ho fatto una promessa e la rispettai presi un pezzetto di tofu ne troppo grande ne troppo piccolo e lo diedi alla piccola bestiola, il topolino aveva le stelline negli occhi appena gli diedi il pezzo di formaggio alla soya, feci uscire il piccolo roditore dal retro della casa per far si che Kyōjurō se ne accorse, perché se sa che uno dei topi del suo migliore amico pensa che ci sarà anche lui ma può anche essere che c'è solo la piccola creaturina, salutai il topolino con un sorriso e un piccolo cenno con la mano e rientrai in casa per finire quello che avevo iniziato, andai nella sala degli allenamenti passai una botta di scopa per togliere della polvere dal tatami, canticchiai leggermente ma notai che in quella stanza c'era una bella risonanza per la musica o altro, così mentre passavo con lo spolverino le varie composizioni ikebana iniziai a cantare una canzone per far passare il tempo, era una delle mie preferite nel mio universo che si chiama Arcade, io quella canzone l'ho sempre trovata rilassante per le mie orecchie, intonai le prima parole e già mi sentivo leggermente estraniata dal resto del mondo intorno a me, appena arrivai al pezzo che faceva "Do you love me, love me not? Giving pieces from my heart Tomorrow's coming and has gone Still I carried, I carried, I carried on" sentivo la mia mente riempirsi di ricordi sentivo un certo senso di pace dentro il mio palazzo mentale con i miei vari ricordi che mi balenavano davanti agli occhi, poco dopo però quando arrivai al ritornello che diceva.
Io: Oh Oh All I know, all I know Loving you is a losing game.
Kyōjurō: bel motivetto.
Io: WHAAA, oh santo cielo, mi hai fatto prendere un colpo, prima quel ragno schifoso, il topo di Tengen ora anche te Rengoku-San.
Kyōjurō: scusa non era mia intenzione.
Kyōjurō sembrò titubante a credermi ma lasciò perdere, per fortuna avevo finito anche i miei compiti di pulizia della casa, per fortuna la casa è ad un piano solo altrimenti facevo notte, le finestre di sopra erano per far entrare la luce, poi però il giovane pilastro disse una frase molto significativa era come se mi avesse letto dentro, disse solo.
Kyōjurō: se si tratta di mancanza di qualcuno o qualcosa non devi preoccuparti perché ti accompagneranno sempre, in ogni cosa che farai giusta o sbagliata che sia ci saranno sempre dentro il tuo cuore basta solo che li conservi dentro i ricordi, le risate, i pianti, le arrabbiature e tante altre emozioni, so cosa significa perdere qualcuno a cui vuoi un mondo di bene, ma io conservo tutto nel mio cuore per questo non perdo mai la speranza, lo faccio per non deludere la persona che ho perso.
Rimasi senza parole, non immaginavo che mi avrebbe parlato della madre morta per una malattia grave, ma il mio caso è leggermente diverso perché io la persona che amo è morta davanti ai miei occhi mentre la tenevo tra le braccia sporcandomi del suo sangue, però mi resi conto che quello che ha detto lui è vero e che non devo abbattermi lo devo fare non solo per me ma anche per chi ho amato e che ho perso glie lo devo e lo devo a me stessa, aveva anche troppa ragione, strinsi i pugni e alzai lo sguardo verso Kyōjurō che mi guardò negli occhi per poi sorridere vedendo le fiamme della determinazione dentro i miei occhi, ci alzammo entrambi da terra e prendemmo a fare il nostro allenamento per prepararmi alla selezione finale per entrare nella squadra, mi sento pronta mi sento in in grado di riuscire a superare la prova finale.
Dicerie dell'epoca Taischō:
Tengen quando ha visto per la prima volta Aurora ha pensato che il suo amico ha deciso di prendere donna venendo subito smentito da Kyōjurō stesso.
Nel prossimo capitolo: l'esame finale
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