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Capitolo sedicesimo

POV di nessuno:

Vegeta iniziò ad avvertire dei brividi lungo la schiena. Si girò di scatto, una goccia di sudore gli colava sul volto, iniziando a provare inavvertitamente un qualcosa di cui, orgoglioso com'era, non si sarebbe mai degnato di sentire: paura. 

-Bene: finalmente ci rincontriamo.- disse una voce scandendo ogni parola con un filo di disprezzo mascherato con un tono sereno e gentile.

-Z-Zarbon? Ma come accidenti è possibile? - esclamò il Sayan avendo riconosciuto a chi appartenesse. L'uomo sogghignò, spostandosi lentamente dall'ombra della casa per avvicinarsi all'avversario:- Sono stati giorni piuttosto impegnativi, caro Vegeta: per un attimo credevo che non sarei più riuscito a ritrovarti! Immagino che gli altri siano all'interno, giusto?- domandò infine indicando con il pollice della mano destra l'abitazione che si prostrava alle sue spalle. Vegeta mugolò nervosamente, stringendo i pugni trattenendo le energie sufficienti per poterlo colpire, fino a quando, all'improvviso, non udì un'altra voce familiare dietro di lui:- E quindi, Zarbon: che cosa si fa, ora?- 

'Melo immaginavo' pensò Vegeta:'Soltanto una fighetta come Frost avrebbe accompagnato docilmente qualcuno!'. Tuttavia, benché fosse circondato, non si degnò di perdere la sicurezza che stesse dimostrando finora, per poi slanciarsi in avanti e cominciare a tempestare di pugni Zarbon. Visibilmente sorpreso per la scelta di attacco così banale, non ci mise molto a seguire il ritmo del Sayan fino a farlo mettere in difficoltà, senza tenere conto che, pur sapendolo, nell'abitazione ci fossero anche Nappa e Radish che avrebbero potuto aiutarlo. Nonostante ciò, non ci mise molto a dimostrare la sua supremazia su Vegeta, a tal punto che, non appena terminò di sfinirlo per bene, con una mossa furtilinia gli diede un pugno sulle costole che lo scaraventò via, gettandosi per terra e, come reazione, fargli regurgitare dal dolore un po' di sangue e saliva. Maledicendolo, il Sayan cercò di rimettersi in piedi, fino a quando, seppur per una questione di secondi, Frost si parò di fronte a lui gridando a pieni polmoni:- Zarbon, dietro di te!- 

L'uomo verde,essendose reso conto troppo tardi, venne colpito in piena fronte dal piccolo Gohan con un bastone. Zarbon vacillò, per poi rialzarsi premendosi il bernoccolo che si era formato e guardare iracondo il bambino pronto a colpirlo. 

- Gohan vai via!- lo richiamò Goku capendo che la situazione si stesse deteriorando. Erano ormai usciti tutti, tranne Bulma che, da un lato accigliata per essere stata esclusa, osservava la scena all'esterno tramite la finestra della cucina. Frost si avvicinò a Zarbon, ma venne subito respinto da una sua scarica di energia:- Lascia perdere, Frost; questo è uno scontro fra me e Vegeta.- spiegò sia a lui che agli altri. Nappa, visibilmente contrariato, si avvicinò prima di allontanarsi all'orecchio di Vegeta, ammonendogli che, se le cose dovessero prendere una brutta piega, sia lui che gli altri sarebbero intervenuti. 

Vegeta e Zarbon cominciarono così il loro combattimento, studiandosi per prevedere quali sarebbero state le prime mosse. Il Sayan doveva stare molto attento, specie per fatto che avesse stupidamente consumato gran parte delle sue energie attaccando l'avversario con una scarica improvvisata di pugni; le sue azioni gli erano costate care, poiché ora il suo nemico aveva un enorme vantaggio fisico e un probabile asso nella manica che avrebbe usato contro di lui per sconfiggerlo immediatamente: la sua trasformazione. Vi erano storie riguardanti essa, novelle poco piacevoli di avvenimenti realistici di infelici che fossero stati uccisi brutalmente dopo che la guardia del corpo di Freezer avesse subito un mutazione fisica di un mostro che esaltasse la sua malvagità. Zarbon, da crederci o meno, se ne vergognava, poiché rovinava il suo bell'aspetto, motivo per cui fosse raro vederlo combattere in quel modo, fatta eccezione per dei casi in cui ricorreva estrema prudenza, casi che, molto probabilmente, sarebbero stati un esempio visivo quello stesso giorno. 

-Sai, in questo momento devo ammettere che sono proprio con a le spalle contro al muro: se dovessi perdere, Freezer molto probabilmente mi potrebbe uccidere, e ciò sarebbe un bel problema, non trovi?- riprese l'uomo al Sayan sghignazzando:- Ma che mi importa!- esclamò seriamente Vegeta:- Non mi interessa di dover sentire certi pettegolezzi da pensionato da uno come te! Tutto quello che hai fatto fino ad adesso non era nient'altro che recare del male al prossimo, specialmente agli ultimi rimanenti del mio popolo. Mostri come te non meritano alcuna pietà! - detto ciò, egli si lanciò su Zarbon il quale, diventato improvvisamente serio, si piegò in avanti sulle gambe, per poi concentrarsi e cambiare in un urlo finale la forma fisica del suo corpo.

Non appena tutti quanti videro la trasformazione del mostro, divenuto improvvisamente dall'essere un giovane uomo a una specie di coccodrillo squamoso alto il doppio di quanto non lo fosse già, cominciarono a diventare pallidi dal terrore, tanto che pure lo stesso Vegeta, ormai sicuro di sé, dovette indietreggiare dallo slancio in avanti per restare impalato a fissarlo.

-Guaah: è proprio brutto!- esclamò Bulma terrorizzata. Notando la ragazza dalla finestra, Zarbon ghignò compiaciuto, per poi voltarsi verso l'avversario e iniziare brevemente a vantarsi di quanto il suo livello combattivo fosse aumentato. 

Contemporaneamente a ciò, Freezer, il quale era rimasto immerso per un'intera giornata fra i file dei computer, era appena uscito fuori dallo studio. Egli cominciava, mano a mano che riprendeva la sua lucidità fra i suoi tanti impegni giornalieri, di avvertire al petto una strana mancanza, un'assenza ben evidente che l'imperatore poteva ben notare nei dintorni, e cioè  Frost. Lì per lì non ci aveva dato peso: credendo che volesse restare un po' da solo (o che semplicemente avesse intuito del suo lavoro) pensava che si fosse ritirato nella sua stanza o a fare una breve esplorazione per i dintorni, ma più si aggirava nei dintorni per cercarlo, e più comprendeva di quanto fosse in un certo senso spiacevole la sua scomparsa. 

-Cerca Frost, mio signore?- gli chiese Berryblue sorprendendolo da dietro. Freezer sobbalzò appena, giusto per una frazione di istanti, per poi girarsi nella sua direzione nella sua abitudinaria compostezza e poter sapere finalmente notizie riguardo il suo amico.

- Ebbene, egli è partito con Zarbon quasi due giorni fa: da quanto mi è stato riferito da Dodoria, i tre Sayan di cui tanto si è premurato di non far fuggire dalle sue premure sono misteriosamente fuggiti, e così sono andati di conseguenza a cercarli.- 

L'icejin, il quale era rimasto in silenzio per tutto quel tempo, sentì che qualcosa stesse vacillando in lui. Distolse lo sguardo dell'anziana, per poi ringraziarla seccamente e andarsene via il più velocemente che poteva. In quel momento non gli sembrava neanche che stesse agendo con la propria mente: girava per i corridoi con più agitazione, svolgendo con le stesse meccaniche funzioni delle azioni che lo potessero portare a trovare qualcosa, ad avere la conferma di qualcosa. 

Incroció così Dodoria, per poi avvicinarsi a lui sempre più lentamente e fermarsi ad una certa distanza. Il suo sottoposto, insospettito da questo suo atteggiamento, gli chiese cortesemente se avesse bisogno di qualcosa. Silenzio. Poi, con un leggero sospiro iniziale, un ordine:

-Recuperami Frost, se ci tieni alla vita.- 

Bulma POV:

Stavo guardando alla finestra, osservando incredula il mutamento del mostro e di come avesse ricominciato con più frequenza a colpire violentemente Vegeta. Ero in ginocchio vicino al davanzale, di modo tale da potermi rannicchiare nel caso un raggio energetico fosse partito nella mia direzione. In casa non c'era nessuno: ero rimasta solo io, soltanto una ragazza che guardava semplicemente tutti i suoi amici che erano all'esterno a combattere contro due dei nemici del tale di nome Freezer. Triste ed inquietante, a pensarci su. 

Tutto ad un tratto, un rumore. Mi voltai di scatto, sorpresa leggermente dall'inaspettato suono, per poi girarmi e guardare con più attenzione tutte le persone all'esterno. Pensavo si trattasse di Crilin o di Gohan che fossero entrati in casa per scappare dal caos che c'era, oppure per potermi "proteggere" e farsi beccare in tutta risposta una ramanzina dalla sottoscritta. Ritirai immediatamente la mia ipotesi non appena li scorsi dietro un albero vicino alla casa e quando, quello strano suono estraneo, si era interrotto con la sottile confusione fuori casa e un rassicurante silenzio. Guardai un altro po' la situazione fuori, cominciando con un tipico sguardo perso a riflettere, visibilmente indecisa, su cosa volessi fare in quel momento. Era vero: il solo fatto di voler rimanere vicino al davanzale era già un'evidente rischio, ma il terrore di poter fare un passo verso un'altra stanza era tanto. 

Sentii un'altro rumore. Ormai non ce la facevo più. Cercai con lo sguardo un oggetto, uno qualsiasi, ma che fosse utile da poterlo scagliare contro. -Trovato!- esclamai con un lieve, rassicurante entusiasmo mentre afferravo con entrambe le mani un'ombrello come se fosse stato il tesoro più prezioso del mondo. Mi alzai, camminando lentamente e con la schiena bassa, per poi avvicinarmi all'entrata e finire la faccenda una volta per tutte.

Giunta lì, un'ombra mi passò alle spalle. Solo allora realizzai: era appena entrato in casa un nemico. Avvertendo la sua presenza, mi voltai rapidamente, per poi colpire alla cieca nella speranza di potermi difendere. 

-Ahi! Ma che modi!- esclamò il tizio che era assieme a il mostro poco fa. Lo guardai, nascondendo come meglio potevo il mio timore tenendo stretto l'ombrello in procinto di essere lanciato, mentre lui, teso per la situazione, iniziò a presentarsi cordialmente con il nome di Frost:- Cosa ci fai tu qui?- gli chiesi dubitante. -Ad essere sincero, se proprio vuoi saperlo, non lo so proprio; diciamo solo che mi stessi annoiando. -  ammise sorridendo innocentemente. Non sembrava una cattiva persona ( o qualsiasi essere fosse) ma non potevo permettermi di abbassare la guardia. -Però non voglio farti del male, davvero!- aggiunse infine, probabilmente cercando di convincermi al cento per cento di non avere pessime intenzioni. Abbassai così la mia arma improvvisata, appoggiandola cautamente sul pavimento. 

-Ascolta, so che può sembrare una richiesta azzardata, ma ti andrebbe se si parlasse un po' insieme ?- Lo guardai stranita. La faccenda si stava facendo sempre più bizzarra: il mio suddetto nemico, nonché una delle possibili minacce per la Terra, mi entrava in casa e  mi chiedeva di fare conversazione per passare il tempo e dimostrare la sua parola nel non farmi male. Dovevo ammettere che questo Frost fosse un tipo abbastanza interessante. 

Un'esplosione. La casa iniziò leggermente a ondulare, proprio come se fosse stata scossa da un terremoto. Sia io che Frost ci andammo a nascondere sotto il tavolo della cucina, attendendo pazientemente che tutto tornasse alla normalità. Non appena il tremolio terminò, mi precipitai verso il medesimo davanzale per vedere con i miei stessi occhi la causa dell'avvenimento, per poi accorgermi, con una lieve rassicurazione, che il mostro che accompagnava Frost giacesse per terra finalmente sconfitto. 

Zarbon POV:

Al di fuori del mio calmo atteggiamento e del mio bell'aspetto, c'era sempre stato dentro di me una parte losca e buia, una seconda metà, un secondo me, di cui ignoravo l'esistenza fino a quando non ne avevo a che fare. Era un mostro, un'essere brutale, un'entità priva della virilità del me che conoscevo che agiva senza razionalità ma con l'istinto brutale di uccidere, era un qualcosa che, purtroppo, non riuscivo a controllare poiché mi rifiutavo di riconoscerlo parte di me. La mia trasformazione finale era sempre stata, sin da quanto avevo memoria di averla utilizzata, una fonte di vergogna e di disprezzo personale che veniva giudicata orribile da chiunque ne vedesse le fattezze. Un'aspetto orribile, ed una personalità altrettanto orribile, che sfortunatamente non erano nient'altro che il vero io. Mi nascondevo, non rivelavo il mio vero me stesso, restando dentro una maschera da servitore di un qualcuno di spietato ma che, a differenza mia, non nascondeva chi fosse veramente. 

Il mio rifiuto per Frost non era solamente per il fatto che non assomigliasse a Lord Freezer, ma perché lui era come me: un'individuo infelice che usava le bugie per nascondere chi fosse davvero. Solo che, a differenza mia, non sembrava farlo per sé stesso, bensì per gli altri. Infatti, Frost contava perennemente sulle altre persone, e ciò lo avevo immediatamente confermato non appena sia io che lui avevamo iniziato ad approfondire la nostra relazione. In particolar modo, avevo avuto modo di notare anche di quanto lui ci tenesse a Freezer: erano molto uniti, ma, nonostante le apparenze, era visibile il loro distacco sociale. 

Volevo proteggerlo, e siccome non potevo farlo per me stesso, cercavo di allontanare Frost da ulteriori delusioni e dall'accettare di dover contare solo su sé stesso con il suo vero lui. Perciò, quella sera, gli raccontai nell'orlo dell'esaurimento di dover lasciar perdere il signor Freezer rivelando, da quanto mi disse un giorno, delle sue vere intenzioni nei suoi confronti. Era ferito, ma dovevo farlo, dovevo liberarlo da un'altra insoddisfazione, o sennò non sarebbe riuscito ad andare avanti se non con una sporca menzogna sulle sue spalle in aggiuntiva a tutto il dolore che stava sopportando o che aveva sopportato.

Io avrei voluto poterlo salvare, ma questo non lo avrei mai fatto. 

In una frazione di secondi che parevano ore, scorsi una figura che era da poco apparsa alle spalle di Vegeta e degli altri: era un qualcuno che avevo immediatamente riconosciuto, uno che conoscevo fin troppo bene, e che con un dito della mano in avanti puntava me, proprio in direzione del cuore. Il colpo lo vidi arrivare, ma non potei fare nulla per fermarlo, se non osservarlo raggiungere la sua destinazione, nella quale avrebbe portato con sé il dolce e caloroso abbraccio dell'Aldilà.

Frost POV:

Zarbon era morto. Lo trovai così quando uscii fuori dell'abitazione assieme a Bulma. Egli giaceva a terra, a pancia in su, dove vi si notava al posto del cuore una piccola fessura dalla quale fuoriusciva un filo di sangue che gli sporcava l'armatura distrutta andando a toccare il suolo. Guardai la turchina, la quale ricambiò lo sguardo sentendosi osservata. Sembrava felice, e non potevo darle tutti i torti, poiché una delle suddette minacce per il suo pianeta era stata sconfitta. Tuttavia, al contrario di lei, non lo ero per niente: Zarbon non era mai stato un mio suddetto amico come lo si poteva dire per i membri della Ginew Force o Freezer, e lui lo avrebbe potuto confermare perfettamente, soprattutto per il fatto che avesse sempre rifiutato la mia presenza. Negli ultimi tempi, però, si era formato un legame, e questo era già un qualcosa di importante per una convivenza pacifica  (credo), in particolare modo quando iniziammo entrambi a prenderci più confidenza evitando le solite formalità che si usavano prima, le quali furono uno dei primi passi che ci servirono per capirci meglio a vicenda. Era un soldato strano, non che non si potesse dire niente al confronto pure su di me, ma era inevitabile dire che fra di noi ci fosse una sorta di legame che ci univa. Era addolorato per il suo comportamento nei miei confronti, e così io con lui nel momento in cui mi disse quelle cose su Freezer a cui non volevo crederci assolutamente, ma non ce l'avevo veramente con lui per questo, e nonostante stessi faticando a farlo, avrei voluto comunque chiarire con lui e chiedergli scusa per come avessi reagito. Ma ora non c'era più, e adesso l'unica cosa che sentivo dentro di me non soltanto era tristezza o dispiacere, ma anche rimorso per il fatto che non avrei mai avuto l'occasione per potergli parlare.

Nel mentre che provavo questi sentimenti, osservavo con discreta attenzione ognuno dei Sayan e degli umani che fossero vicini al corpo. Vegeta non poteva essere di sicuro, e questo perché si dava i caso che fosse quello messo peggio fra tutti, ma talmente tanto che perfino io se ne avessi avuta l'intenzione avrei potuto comodamente sbarazzarmene senza faticare troppo. Bulma mi toccò improvvisamente la spalla, destandomi così dai miei pensieri. Mi girai con lo sguardo nella sua direzione: sembrava essere preoccupata.

-Che cosa stai facendo, Bulma? Lui è un alleato di Freezer! Stagli lontano!- esclamò un uomo calvo e con una divisa arancione. La ragazza si limitò a restare immobile e con lo sguardo puntato in avanti. Tutti quanti si girarono per vedere incuriositi. Inizialmente non stava succedendo niente, ma poi, tutto ad un tratto, si udì una voce:- Esattamente, Frost: da quando stai dalla loro parte, dalla parte dei deboli?-

Trasalii non appena riconobbi la voce. Dunque era lui, Dodoria era il responsabile di avere ucciso Zarbon! Gli chiesi seriamente che cosa ci facesse sull'isola, e non appena mi disse la motivazione, cominciai a innervosirmi:- E dimmi, c'era forse bisogno di arrivare ad uccidere uno dei nostri? Come pensi che potrebbe reagire Freezer non appena verrà a sapere che uno delle sue guardie del corpo fosse stato assassinato dall'altro?- il rosa sorrise perfidamente, come se tutta la situazione fosse una comune barzelletta:- Non farmi ridere. Era debole, e tutti i deboli, come di consueto, muoiono.-

Ormai non ce la facevo più; l'intera faccenda, la quale era stata negli ultimi  giorni visibilmente insopportabile, aveva finalmente toccato il limite della sopportabilità. Non potevo assolutamente permettermi di potermi fare mettere i piedi in testa da un essere così odioso come Dodoria, da un essere che era stato ingaggiato a riprendermi da un qualcuno di cui mi fidavo anche troppo. Feci un'occhiataccia al rosa, la mia espressione era cupa, ma non abbastanza accattivante dall'intimorire uno sfrontato come lui. Dodoria si avvicinò sorridendo nella mia direzione:- Sono stanco dei tuoi giochetti; andiamo e basta.-

Cominciai anche io a imitare i suoi movimenti e ad avvicinarmi, senza cambiare però la mia espressione facciale:- Certo.- dissi squadrandolo da capo a piedi. Iniziai a calmarmi: dovevo stare al gioco,di modo che non si potesse insospettire ulteriormente.
-Andiamo.- appoggiai una mano sulla sua spalla sorridendo innocentemente. Il rosa mi fissò con diffidenza e perplessità, ma cominciò ad avanzare senza badare lentamente ai terrestri e agli altri, tantomeno al mio gesto a dir troppo confidenziale. Questo sarebbe stato il suo errore: la mano che era appoggiata vicino al suo collo, si avvicinò con uno scatto prendendoglielo e stringendolo con forza. Dodoria iniziò a dimenarsi, ma le sue mosse di difesa erano al dir troppo deboli per poter reagire. Applicai più forza, ad un punto tale che il collo di Dodoria si spezzò e la testa si staccò dal corpo. Guardai ciò che avessi fatto per qualche secondo, per poi voltarmi verso gli altri e tentare di ripulirmi dal sangue rimanente. Erano tutti sorpresi, non soltanto per la brutalità del mio attacco, ma anche di quanto potesse essere stato semplice eliminarlo. Effettivamente non avevo mai usato così tanta energia per uno scopo del genere, e ciò era un qualcosa di nuovo pure per me.

La mia ira si era placata, anche se solo per il momento. Adesso restava solo un'ultima persona su cui reversare il mio rancore, ma non sarebbe stato facile, specie se lo avessi confrontato corpo a corpo da solo. Certo: ammesso che io fossi veramente da solo.

-Mi dispiace dover essere un tantino affrettato, ma vorrei potermi alleare con voi per poter sconfiggere Freezer...-

WEILÀ GENTEEEEEE!
Mi dispiace tremendamente di non avere avuto più l'occasione di aggiornare, ma purtroppo ho iniziato da poco il liceo, e fra tutti gli impegni non ero più stata in grado di mettere piede su Wattpad! Piccola premessa per la storia: ho intenzione di annunciare con mia grande gioia che fra non molto la storia si concluderà, e quando intendo ciò, significa che mancheranno in tutto due capitoli, i quali, con l'aggiunta di questo che era il terzultimo, segneranno finalmente la svolta decisiva fra la relazione di Frost e Freezer! Mi auguro fortemente di poter perdonata per questa divergenza, e detto ciò, ci vediamo nel penultimo capitolo! A presto!



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