
Cap. Nono
*ammirare il disegno qui sopra*
Entrambi gli icejiin dopo quell'abbraccio avevano deciso, per far sì che si potessero avere fiducia nell'uno e nell'altro, di sfruttare quel momento in cui erano soli per parlare un po' e conoscersi meglio. Freezer nonostante tutto sapeva già, o perlomeno prevedeva, che Frost gli avrebbe raccontato della sua vera identità, per questo doveva anche cercare di fingere di averlo sentito confessare per la prima volta. Mostrava un leggero nervosismo per ciò che avrebbe potuto dirgli. Eppure, lui continuava a desiderare di approfondire i rapporti con il blu, poiché lui era attualmente l'unico cui sperava continuasse a rimanergli vicino.
Si erano entrambi alzati dal letto, e ora erano usciti dalla stanza, dove si sarebbero avviati nell'ufficio dell'imperatore, quale non soltanto era l'unico luogo più appartato per parlare, ma anche il posto dove l'inizio del loro rapporto amichevole era iniziato. Erano da poco usciti, e Frost , nel mentre che camminavano, voleva restare dietro Freezer, ma poi, inaspettatamente, cambiò idea, e si mise vicino a lui. Ora erano fianco a fianco, e diverse persone rabbrividivano al loro passaggio, non solo per il tiranno, ma anche per la controparte, e adesso temevano che questo loro avvicinamento potesse esclusivamente portare a un qualcosa poco di buono.
Ma c'era qualcun'altro a cui non andava proprio giù questo cambiamento, e altri non era se non Zarbon.
Lui più di tutti odiava Frost, non soltanto perché, secondo lui, era solo la brutta copia del suo superiore, ma anche perché era il più vicino a Freezer, e lui di certo non aveva faticato come lui per ottenere la sua fiducia. In poche parole, era abbastanza geloso. Passava di lì per puro caso, alla ricerca di Dodoria, e, non appena vide i due icejiin insieme, il sangue cominciò a ribollirgli dall'ira. Non potendo sopportare che uno come il blu potesse essere così vicino all'imperatore, affrettò il passo, e si allontanò il più velocemente possibile per non essere visto.
Gli icejiin entrarono, e nel notare gli scaffali con i vini, Frost allungò automaticamente la mano per prendere una bottiglia. Adesso erano seduti entrambi su una comoda poltroncina rosso vellutata, vicino alla quale, su un tavolino, erano posati dei bicchieri e la bevanda.
-Da cosa cominciamo?- chiese Frost, appoggiando un braccio sullo schienale e girandosi per guardare meglio il viola. L'altro, piuttosto divertito, fece un sorrisetto canzonatorio:
- Da quello che vuoi-
Il blu si grattò la testa, girandola da una parte e sorridendo imbarazzato. Sperava di poter trovare in un qualche modo il sistema per rivelargli che tutta la storia che gli aveva raccontato altri non era che una menzogna, ma... non sapeva assolutamente da dove partire.
Alla fine, dopo aver fatto un respiro profondo, si decise ad aprire bocca e parlare:
- Sono nato in una casata nobile, molto simile a quella della tua famiglia. Fin dall'infanzia, avevo dimostrato delle grandi capacità intellettive, cosa che, ahimè, non fu per quelle fisiche. -
Era serio, e nel mentre che parlava, stringeva i pugni con un leggero luccichio agli occhi:
- Ma io non volevo demordere! E fu così che cominciai ad allenarmi, giorno dopo giorno, con la speranza di poter diventare più forte. Dodici anni: avevo dodici anni quando sbloccai la mia forma d'assalto, e 17 per la finale. Fu un lavoraccio, lo ammetto, ma ero ugualmente soddisfatto che il lavoro avesse dato i suoi frutti. -
- Capisco...- disse Freezer, quasi pensieroso, ma ugualmente interessato.
- Tuttavia, per quanto mi sia facile dominare la seconda forma, l'ultima, beh, resterà ancora difficile da gestire. E nel mentre che gli altri membri di basso rango erano già riusciti a padroneggiarla, io ero ancora indietro, e mi sentivo sempre più un illuso. Non avevo nessuno con me, e neppure la mia famiglia. -
Il blu era molto triste: al solo ricordo di ciò si sentiva esclusivamente male. Incrociò le braccia, quasi tremando.
Freezer chiese al blu quanti membri ci fossero nella sua famiglia, e lui rispose che aveva tre fratelli, due più grandi di lui, entrambi morti a causa di uno scontro, mentre il terzo, il più piccolo nonché favorito, era diventato comandante di un esercito tutto suo.
- Giusto giusto...c'era forse lui...- riprese Frost, con un groppo in gola.
- Lui chi?-
- No,dai, lascia stare...-
-Frost!...- lo richiamò l'imperatore seriamente.
- Si chiamava Gelid- riprese, dopo un po' di tempo, il blu. Dal suo tono , sembrava quasi fosse sul punto di singhiozzare:- Lui era...il mio ex-
Freezer era sorpreso: dunque Frost aveva avuto una relazione con qualcuno? A quanto pare, doveva essergli molto affezionato...
- Era l'unico a cui importava di me, e fu anche quello che mi diede la spinta per dare il via a un favoloso progetto. Vedi, la mia famiglia aveva diversi problemi tra i vari possedimenti territoriali, e allora io decisi che, per far sì che il suo nome non venisse dimenticato, di pianificare guerre delle quali avrei finto di combattere. In pratica, Gelid era quello che scatenava le guerre, e io quello che cercava di sconfiggerle. Posso anche confermare che era come recitare, e in effetti, era così, ma nessuno lo sapeva, ed era anche questo il bello. -
- Quindi mi stai dicendo che tutta quella storia che eri un serial killer era una menzogna? - chiese il viola, fingendo di essere stupito.
- Purtroppo sì...ma tanto lo sapevi di già, no?-
- C-come? Aspetta: come hai fatto a...
- Come l'ho scoperto, dici? Mah, nulla di che. Ti ricordo che da quel giorno sono passate circa tre settimane! -
- E va bene...bravo-. Freezer era scosso, ma sapeva che prima o poi sarebbe successo. Era inutile, a questo punto, che il blu continuasse, perciò toccò all'imperatore parlare.
- Nulla di che, comunque. Tanto per cominciare, io sono nato artificialmente, dimostrando così un'enorme vantaggio sugli altri miei simili. Inoltre, di membri icejiin, non ne erano rimasti molti, fatto sta che era sempre l'istinto di sopravvivenza a prevalere. Non ho mai avuto bisogno di allenarmi seriamente, motivo per cui riuscii senza tanti intoppi a sbloccare ben tre forme. Attualmente, come già saprai, ho un fratello, nato naturalmente, e che cerca sempre di umiliarmiin ogni modo possibile. -
-E...basta? Tutto qui,seriamente? - chiese scocciato Frost.
- Ma è troppo poco! Ci dovrà pur essere qualcos'altro in più! -
- Già, mi dispiace, però è tutto qui!- esclamò innocentemente il viola, spalancando le braccia e sorridendo.
- Mai avuto relazioni? -
- Dubito che qualcuno abbia voluto dedicare del tempo al sottoscritto! - rispose ridacchiando. Prese la bottiglia di vino, e versò il liquido rossastro nel bicchiere, sorseggiandone un po' con la sua solita calma.
Osservava Frost, ancora divertito, in particolare per l'espressione imbronciata che stava facendo. L'icejin blu, dopo un po', ritornò serio, e successivamente chiese:
- Almeno ti fidi un po' di me? - Freezer rimase perplesso, di certo non se lo sarebbe mai aspettato.
- Ci sto provando, sappilo- rispose quest'ultimo, con un'espressione seria e calma sul volto. A Frost bastava questo, che lui ci stesse provando.
Passò del tempo, e ora i due alieni erano entrambi fuori dall'ufficio. Entrambi erano molto stanchi della giornata che avevano avuto, e adesso speravano esclusivamente di poter tornare nelle loro camere da letto e riposarsi. Stavano per dividersi, quando Frost prese il braccio della controparte per ottenere la sua attenzione. Freezer si girò, e il blu, quasi sorridendo, gli disse:
- Spero si possa diventare buoni amici, Freezer-
Il viola spalancò gli occhi, e ricambiando un leggero sorriso, rispose:
- Anche io, Frost. Lo spero tanto anch'io.
1239 parole.
Come va? Piaciuto il nuovo capitolo scritto all'una di notte? Beh, spero di sì! Ho fatto alcuni cambiamenti nel trailer della storia, perché mi sembrava un po' troppo poco scorrevole. Ringrazio tutti coloro che mi stanno dando un supporto per il continuo di questa fanfiction, in particolare gaiastocco07 Lo apprezzo veramente tanto! Ci vediamo alla prossima, ciao!
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