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18.

Qualche anno fa..

"Non mi sembra vero che finalmente sei riuscito a sbloccarti.."

"Fidati, non sembra vero nemmeno a me."

"Vorrei che potessimo stare insieme anche in pubblico.."

"Non puoi permetterti di farti vedere insieme a me."

"Lo so Blitzy... Ma vorrei poterti portare a cena fuori... Vorrei poter fare una passeggiata tenendoti per mano... Mi sembra di averti solo a metà."

"Senti, meglio di niente. Non possiamo. Tu sei tu, e io sono io. La tua reputazione e quella di tuo padre ne risentirebbe se qualcuno scoprisse di noi."

"Sai quanto me ne importa? Sarebbe una liberazione non avere più questo peso sulle spalle. E poi, magari , se mio padre lo scoprisse, la smetterebbe di provare a convincermi a sposare quella vipera..."

"CHE?!"

"Non te l'ho detto...?"

"NO, PORCA PUTTANA , NON ME LO HAI DETTO."

"Calmati... Non intendo farlo."

"Oh , fidati, so meglio di te quanto in realtà tu dipenda dall'approvazione di tuo padre. Quindi cazzo, lo farai eccome, vaffanculo. Chi è questa troia?"

".. Si chiama Stella. È la figlia del sindaco di [Paese ignoto ma con un sindaco corrotto e senza soldi] . E mio padre pensa che sia un buon partito sposarla.."

"E questa troia la conosci giá?"

"Si. Lei e suo fratello vivono praticamente da noi ormai."

"E com'è?"

"Beh...troia."

"Fanculo."

"Vedi perché preferirei che si scoprisse di noi?"

"Fanculo ,Stolas. Sai che ti dico? Fanculo. Noi due ce ne andiamo da qui."

"Come...?"

"Hai capito bene. Andiamo a [paese swag] , ho lì un vecchio amico che può aiutarci ad ambientarci , e per i soldi non preoccuparti. Ho i miei metodi."

"Oh Blitzy.. Non lo so.."

"Ehy! Non dicevi che che volevi portarmi a cena fuori? Beh , lì potremmo. Cazzo è un ottimo piano."

Stolas restó in silezio per qualche secondo.

"Hai ragione. Fanculo, andiamocene insieme da questo posto di merda."

"Cazzo sì. Facciamolo subito."

"Oddio...Cioè, subito?"

"Si Stolas. Quando si prende una decisione del genere , non bisogna avere tempo per ripensarci. Facciamolo immediatamente."

"Sei un pazzo. Ma ti amo per questo."
Gli lasció un tenero bacio sulle labbra.

"Dai cazzo, adesso o mai più. Va a casa tua a prendere il minimo indispensabile, ti passo a prendere tra 20 minuti."

Stolas annuì .sorridendo, e si precipitó in strada, correndo verso casa sua per recuperare almeno la sua gufetta Via.

Adorava follemente quell'idea. Eppure, sentiva che qualcosa non andava.

Mentre correva verso casa, una senzazione strana lo punzecchiava. Un sesto senso. Come se qualcuno lo stesse osservando.

Scosse la testa , cercando di non focalizzarcisi troppo.
"Non ho tempo per queste paranoie." disse tra se e sè, mentre raggiungeva senza problemi il suo palazzo.








Blitz stava guidando entusiasta, con un sorriso a trentadue denti, mentre canticchiava una canzone di Verosika alla radio. Dietro di di lui, Loona scodinzolava nei sedili posteriori.

Si sentiva al settimo cielo.

Finalmente, un nuovo inizio. Lontano da tutti e tutto. Con l'amore della sua vita.

Improvvisamente, proprio mentre era appena arrivato davanti casa di Stolas, il suo telefono vibró.

MyBottom🩶🦉
<<Blitz , entra nella mia stanza. Ho un grosso problema>>.

Si preoccupó, ma non eccessivamente.
Si aspettava che Stolas avesse avuto un imprevisto da nulla del tipo "Non posso separarmi dalle mie vestaglie setose e piumate"

Scese dall'auto e si arrampicó fino alla finestra di Stolas senza problemi. Lo faceva sempre.

Ma non appena entró, quello che si trovó davanti, lo lasció senza fiato.

Stolas c'era. Ma non come si aspettava di vederlo.

Era inerme, sul pavimento, con un coltello conficcato nel petto.

Blitz si mosse in automatico verso di lui.
Lo strinse a sè, accorgendosi che aveva ancora gli occhi aperti.

"STOLAS!" Urló, mentre le lacrime iniziavano a segnare il suo volto.

"È.." Stolas provó a parlare, ma sentiva la sua vita allontanarsi sempre di più.

"È.. una trappola.. Scappa."
Riuscì a dire, tossendo sangue sulle mani di Blitz.

"No Stolas. Non ti permetto di farmi questo porca puttana."

All'improvviso la porta della camera si sbalancó.
Tre poliziotti irruppero nella stanza, puntandogli contro le armi.

Dietro di loro una voce urló:
"È LUI! LUI È IL BASTARDO CHE HA UCCISO IL FUTURO MARITO DI MIA SORELLA! PRENDETELO."

Blitz rimase paralizzato.
Non riusciva a spiccicare parola. Non sentiva niente. Tutto era ovattato. Sentiva solo un fischio sordo e invadente nelle sue orecchie.

Non si accorse nemmeno che lo stavano ammanettando. Non oppose resistenza. Non parlava.

Prima che lo portassero fuori dalla stanza con la forza , riuscì a dare un ultima occhiata a Stolas.
Vide i suoi occhi.
Li vide chiudersi.

Per sempre.

E mentre lo trascinavano fuori , incroció lo sguardo con l'individuo che aveva urlato poco prima.

Un ragazzo abbastanza alto , pallido e albino, vestito con un completo bianco e celeste.
I suoi occhi turchesi erano gelidi. Ma le sue labbra sorridevano. Un sorriso sbilenco, sadico, divertito, quasi estasiato.
In quel momento Blitz capì.

Non era un coincidenza. Era stato incastrato, era stata tutta una cosa orchestrata da tempo.

Da lì in poi, il nulla.

Blitz non proferì parola al processo. Si lasció accusare. Non parlava con nessuno.

Si era letteralmente annullato come persona.

Ci vollero mesi, e un compagno di cella molto esuberante, per far sì che parlasse di nuovo.

Il compagno di cella esuberante in questione?
Chazwick Thurman, per gli amici e gli amanti "Chaz".
Un idiota con un sorriso perennemente stampato in faccia, una passione discutibile per il suo cazzo e un'indifferenza preoccupante per la sua stessa dignitá.

E Blitz, nella sua condizione post-trauma, aveva avuto la sfortuna , o forse la fortuna, di attirare la sua attenzione.

"Bro, senti, non puoi continuare a stare così zitto tutto il tempo. È snervante! Almeno fammi un cenno , tipo... sbatti tre volte le palpebre se vuoi che ti lasci in pace"

Blitz non reagì.

"Niente? Ok, mi tocca ricorrere a misure più drastiche allora."

Si sedette accanto a lui sul pavimento, con aria pensierosa. Poi venne illuminato da un'idea.

"Sai cosa? Adesso ti racconto di quando mi sono lussato l'anca mentre twerkavo su un palco."
Blitz sbattè le palpebre lentamente, senza degnarlo di uno sguardo.

"Allora, prima di diventare un mafioso, ero un cazzo di artista. Tutti mi amavano e volevano scoparmi quando cantavo, beh anche adesso.. ma insomma, dicevo: C'era questa serata pazzesca, fumo e droga ovunque, luci psichedeliche, e io ero in fissa con "Pem Pem". Così, BAM, mi butto sul palco e inizio a scuotere il culo come se tutta la mia esistenza dipendesse solo da quello e BOOM, anca fuori sede. Letteralmente, mi è uscito l'osso bro. Il pubblico pensava che fosse parte dello show, ma io stavo letteralmente morendo."

Ma blitz non reagì.

"Sul serio? Nemmeno un accenno di un sorriso? Cazzo inizio a pensare che tu sia una specie di robot."

Blitz continuó a fissare il muro senza la minima reazione.

"Ok, piano B."

Chaz si lanció verso di lui, iniziando a fargli il solletico, ma Blitz non reagì nemmeno stavolta. Nemmeno un fremito. Solo un'occhiataccia così piena di odio che sembrava volerlo ridurre in cenere all'istante.

"Oh cazzo, ok. Niente solletico."

Ma Chaz non era un tipo che si arrendeva facilmente.

"Forse ho solo sbagliato approccio.. vediamo.."
Si schiarì la voce, si sistemó i capelli e si avvicinó un pó troppo.

"Baby e se ti dicessi che potrei farti dimenticare tutto questo per almeno cinque minuti?"

Blitz a quel punto, si giró lentamente verso di lui.

"Giuro che se non chiudi quella cazzo di bocca entro cinque secondi, ti strappo la lingua a morsi."

Silenzio.

Poi Chaz battè le mani con puro entusiasmo.

"AHA! Cazzo, lo sapevo che eri vivo. Ehy , okay tutto, ma bro, quello che hai detto è tremendamente erotico. Te ne rendi conto?"

Blitz tornó a fissare il muro, chiedendosi cosa avesse fatto di male per meritarsi tutto questo.
Mentre Chaz sorrideva soddisfatto.
Aveva ottenuto la sua prima reazione.

Ed era solo l'inizio.

Man mano che il tempo passava, Chaz imparava a capire meglio Blitz, e a sapere cosa poteva dire e cosa no.

Inizió quasi a volergli bene.

Un giorno, mentre erano in mensa assieme a tutti gli altri detenuti, uno di essi allungó un pó troppo gli occhi in modo viscido su Blitz.
Chaz lo nota e subito sbrocca.
"HEY. QUESTO È IL MIO EMO DEPRESSO. VAI A GUARDARE DA UN'ALTRA PARTE."

E col passare del tempo, Blitz tornó ad essere se stesso.

Ma mai più riuscì ad essere il Blitz che era prima che gli strappassero via Stolas.
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spero che le gag di Chaz abbiano un minimo affievolito il dolore per la parte prima💔

Stella e Andrealphus umani:

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