Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

16.

15 anni fa..

"Ahh uffa! Perché a nessuno piace il mio spettacolo?"

"Non lo so Blitzo, forse potresti provare a essere un pó meno... brutale?"

"IO NON SONO BRUTALE! Non so nemmeno che cosa vuol dire."

"Insomma , hai letteralmente raccontato di un cavallo che ha perso le gambe in guerra davanti a un sacco di bambini."

"Beh... uno di loro ha riso."

"Uno su cento..."

Blitzo abbassó lo sguardo, stringendo i pugni sulle ginocchia.
"Vorrei solo essere bravo come te... Magari a papá piacerei un pó di più così."

Fizz lo guardó con dolcezza, quasi tenerezza.
"Per me sei bravo! Devi solo... migliorare un pó."

"Tanto anche se miglioro, il suo preferito rimarresti tu.. e non sei neanche figlio suo.."

"Non dire così Blitzo!"

"Vabbe...giochiamo ai pirati?"

Fizz sorrise.
"Giochiamo ai pirati! Ma stavolta niente verme cavallo e niente sangue-ketchup!"

"E che divertimento c'è senza sangue?"

"Blitzooo!!!"

5 anni dopo

"Oh andiamo, ma sul serio essere il leccaculo di quello stronzo di Mammon è il tuo sogno?"

Fizz scrolló le spalle e con determinazione rispose:
"Si! Non mi aspetto che tu capisca.. peró io sento che potrei davvero diventare un bravissimo attore sotto la sua guida."

Blitzo sbuffó sarcastico.
"Secondo me, al massimo ti farà diventare la troia che dirige il meteo, tanto il fisico da puttanella ce l'hai."

Fizz incroció le braccia e socchiuso gli occhi.
"Che stronzo."

"Dico solo la veritá, insomma, quante volte qualcuno assunto da lui , ha effettivamente fatto successo senza perdere la dignitá? Fidati, quel tipo vuole solo riempirsi le tasche."

Fizz scosse la testa.
"Non mi importa.. io voglio davvero diventare famoso. E se recitare in qualche pubblicità demenziale mi aiuterà ad esserlo, allora sono disposto a farlo."

Blitzo rimase in silenzio per un pó, poi ridacchiò colpendogli la spalla.
"Mah.. contento tu ,contenti tutti. Papà che ne pensa?"

"Lui stesso mi ha detto di farlo...dice che è quello per cui sono nato."

Blitzo si irrigidì, e il sorriso scomparve da suo volto in un attimo.
"Certo.. ovviamente.."

Fizz si voltó per incrociare il suo sguardo.
"Uh?"

"Nah, niente."

2 anni dopo

"Papá, aspetta io non-"

Uno schiaffo pesante gli esplose contro il volto, facendolo barcollare all'indietro e cadere per terra , mentre suo padre minaccioso lo osservava dall'alto.
Il pavimento della roulotte era gelido, gli bruciava contro la pelle.

"Ti prego... non sono stato io, te lo giuro!"

"Cazzate." La voce di suo padre lo terrorizzava, era impregnata di disprezzo. "L'unico fallito che fa casini qua dentro sei e sarai per sempre tu."

Un altro colpo, più forte. Più violento.

Blitzo sentì il sapore del sangue in bocca, mentre le lacrime iniziarono a offuscargli la vista.
Aveva solo diciassette anni, e ogni volta che suo padre gli metteva le mani addosso , e succedeva più spesso di quanto pensiate,  pensava sul serio che non si sarebbe fatto scrupoli ad ammazzarlo, e a volte , desiderava che lo facesse pur di porre fine a quei momenti.

"Guardati. Sei talmente inutile che non riesci nemmeno a tenerti in piedi dopo due schiaffetti."

Blitzo alzó lo sguardo incredulo verso di lui. Non riusciva a capacitarsi di come suo padre potesse odiarlo così tanto solo perché non era bravo abbastanza a far ridere gli altri.
Strinse i denti, e con un filo di voce rispose.
"Io .. posso ancora migliorare.."

"Ah si? Migliorare in cosa? Ad essere un fr*cio fallito che nessuno vuole vedere in scena? Insomma Blitzo, non sei neanche un maschio vero, qua dentro sprechi solo risorse."

Quelle parole lo colpirono come coltelli affilati, sgranó gli occhi e si alzó.
"IO NON- CHE - CHE CAZZO! Chi te l'ha detto? Fizz?"

Il padre fece una risata amara, quasi impercettibile.
"Allora è vero."

"NO! Io non sono-"

"Ah, risparmiami le stronzate.. Sei fortunato che tua madre tiene a te. Se fosse per me, non saresti qui."

Dopo queste ultime parole, suo padre gli diede le spalle e lo lasció lì come un rifiuto.
Dentro di se, sentiva una voce che gli diceva di urlare, di ribellarsi.. ma non ci riusciva.
Non lo aveva mai fatto. E forse non lo avrebbe mai fatto.

Quindi fece sempre quello che sapeva fare meglio: reprimere tutto dentro di se, nasconderlo per sempre.

Aveva anche imparato che ,con un padre come Cash, non c'era spazio per avere sogni o debolezze, e forse nemmeno per un futuro.
Per questo Blitzo si era aggrappato a tutto ció che potesse almeno un minimo renderlo utile agli occhi di suo padre. Se non era bravo a intrattenere la gente, almeno era bravo a rubare.

Gioielli, piccoli oggetti di valore, soldi... niente di troppo grosso e niente che potesse attirare l'attenzione. Entrava in case, negozi, prendeva tutto quello che serviva e riportava tutto al circo sperando in uno sguardo che mostrasse un accenno di approvazione.

Ma suo padre non gli aveva mai detto 'bravo' . Mai una volta.

E Fizz lo sapeva. Sapeva tutto quello che Blitzo faceva. Sapeva che suo padre lo picchiava. E quasi sempre, faceva finta di non vedere, non perché non gli importasse, ma perché sapeva che non avrebbe concluso nulla.

"Perché fai queste cose?" gli aveva chiesto, la sera del suo compleanno, poco dopo lo spettacolo, e poco prima del disastro.

"Perché almeno così servo a qualcosa" rispose Blitzo con una risata amara, mentre faceva girare tra le dita un accendino d'argento che non era suo.

Fizz lo guardó, ma non disse nulla. Forse sapeva che non c'era proprio nulla da dire.

E poi, successe tutto.

Quella notte per Blitzo, era stata come un sogno distorto.

Il tendone era ricolmo di urla, di fiamme che riempivano le pareti di stoffa, di fumo nero, e di paura. Tanta paura.

Bpitzo ricordava solo il calore insopportabile, le travi di legno che cadevano a terra, le scintille che scoppiettavano e le grida di sua madre che gli urlavano. "Scappa!"

Ma lui non voleva andarsene. Aveva visto sua madre sparire tra le fiamme e aveva urlato il suo nome fino a perdere la voce.

Sentiva il calore bruciargli la pelle. Ci fu un lampo, un esplosione, e poi il nulla.


Si risveglió in ospedale, con delle bende che gli ricoprivano metá volto, il petto e le braccia, con un dolore pulsante dappertutto.

Fizz era a pochi metri da lui, immobilizzato al letto. Incosciente.
Ma la cosa che lo fece rabbrividire fu il fatto che nessuno dei suoi arti, era più attaccato al suo corpo. Fizz aveva perso sia le braccia che le gambe a causa di quell'incidente.

I suoi occhi si fecero lucidi e il bip che segnava il suo battito cardiaco accelleró drasticamente.
Stringeva tra le mani ancora il ciondolo col teschio rosso che gli aveva lasciato sua madre.. poco prima di sparire tra le fiamme.

Era ovvio che fosse morta.

Era stato un incidente, una tragedia. Ma blitzo sapeva la verità. Sapeva che quell'incendio non era stato un caso.

L'accendino argentato.

Quel maledetto accendino che aveva rubato il giorno stesso e col quale stava giocherellando distrattamente poco prima nel tendone.

Non ricordava nient'altro, ma sapeva che era colpa sua.

Ogni volta che pensava a sua madre, ogni volta che guardava il suo migliore amico in quelle condizioni, sapeva che la colpa era solo sua.

E forse suo padre aveva ragione. Forse davvero non valeva niente.

Oggi

"Resterai qui dentro finchè mi gira." Striker lo spintonó dentro la cella con noncuranza, osservandolo cadere goffamente sul pavimento di cemento.

Blitz si rialzó subito, aggrappandosi alle sbarre con le mani serrate a pugno e lo sguardo che bruciava di rabbia.
"Fottiti stronzo. Giuro che ti faró a pezzi con le mie mani."

Striker inclinó leggermente il volto, guardandolo con un sorrisetto beffardo. "Peccato che quello in gabbia sei tu."

Blitz stava per rispondere, quando una voce familiare ruppe la tensione.
"Non ci credo! Blitz sei tornato!"

Da fondo della cella, una figura si fece avanti con un largo sorriso, aprendo le braccia con entusiasmo.
Era il suo vecchio compagno di cella... e occasionalmente anche qualcosa di più.

Blitz sospiró, visibilmente stremato.
"Chaz non sono in vena. Lasciami stare per ora, ok?."

"Ma dai, non vederti per tutto questo tempo mi ha spezzato il cuore." Chaz fece una smorfia teatrale, poi si voltó verso Striker, appoggiandosi sfrontatamente alle sbarre con un ghigno.
"Ma tu mi sei mancato ancora di più,Striky. Mai una visita di cortesia eh?"

Striker gli lanció un occhiata di puro disgusto e , senza degnarsi di rispondere, giró i tacchi e se ne andó.

"Mi adora." commentó Chaz con aria sognante, seguendo la figura di Striker che scompariva oltre la porta.

Poi si accovacció accanto Blitz, studiandolo con curiosità.
"Allora.. Che hai combinato stavolta? Sentivi forse la mia mancanza tutto solo lì fuori?"

Blitz si passó una mano sul viso.
"Non ho fatto un cazzo Chaz... Non stavolta."

Chaz smise di sorridere, persino un'idiota del suo calibro riusciva a capire quando non era più il momento di scherzare.
Si sedette accanto a lui in silenzio per un attimo dandogli una leggera pacca nelle spalle.
"Beh qualunque cosa sia, ci pensiamo dopo. Per ora bentornato a casa amico."

——————————————-

Eccomi qua, altro capitolo flashback, ho modificato un pó di roba per non renderla identica alla serie ma insomma, il succo è quello.
Spero che stia continuando a piacervi nonostante forse sto facendo un pó di confusione..?

Ma vb, scusate per il piccolo Easter Egg di Chaz, lo amo scusate, dovevo aggiungerlo per forza AHAHAH

non credo che lui avrà molta importanza per la storia, peró vabbe, vi allego comunque l unoca fan art un minimo decente di chaz umano:

fonte pinterest✨

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro