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CAPITOLO #22 : DRACO'S POV

Passò una settimana da quando io e Hermione ci eravamo incontrati e lei e rimase a casa mia per tutta la settimana. Le avevo chiesto di trasferirsi da me qualche giorno fa. Sorrisi al ricordo di averle chiesto di trasferirsi da me.

**INIZIO FLASHBACK**

"Hermione, tesoro, posso chiederti una cosa?" chiesi. Ero nervoso nel farle queste domande, e se dicesse di no? E se dicesse che era troppo presto? Hermione era in bagno e si stava truccando, per la cena che i Weasley stavano organizzando.

"Certo che sì amore. Che cosa c'è?" Chiese sporgendosi verso lo specchio, usando una matita sull'occhio. Le mie mani iniziarono a sudare mentre cercavo di pensare alle parole giuste, ma non mi importava più, sapevo che dovevo chiederglielo solo quando volevo. Ero stanco di aspettare con lei.

"Vuoi trasferirti da me?" chiesi con sicurezza. Smise di disegnare i suoi occhi per un momento e mi guardò dal bagno. Era così bella, anche con metà del suo viso truccato.

"Sei serio?" Mi chiese facendomi annuire, "Certo! Non aspettavo altro". disse con un sorriso ampio e genuino.

**FINE FLASHBACK**

Dopo quel giorno Hermione e io avevamo impacchettato le sue cose e le avevamo trasferite a casa mia. Avevamo appena finito di sistemare le sue cose, e guardai sotto il letto, per vedere se sotto ci fosse qualcosa e c'era una piccola scatola. La trascinai fuori da sotto il letto e la misi sopra il letto, la aprii e c'erano vestiti strappati che erano sporchi e con macchie dappertutto.

"Cos'è questo tesoro?" chiesi frugando tra i vestiti.

"Hmm?" Canticchiò in risposta. Uscì dall'armadio e guardò la scatola dei vestiti. Si fermò di colpo lasciando cadere la maglietta che aveva in mano, mentre fissava la scatola.

"Che cos'è?" richiesi. Lei li fissò ancora per qualche istante e alla fine scosse la testa.

"Quelli erano i miei vestiti che indossavo mentre Harry, Ron e io stavamo cercando gli Horcrux." sussurrò, camminando lentamente verso la scatola, come se da un momento all'altro potesse attaccarla.

Tirò fuori una giacca di jeans e un top rosa con cerniera. La giacca di jeans era sporca e la cerniera rosa aveva degli strappi ed era macchiata di sangue. "Li indossavo durante la battaglia." disse afferrando la giacca. Li posò e guardò di nuovo nella scatola. Tirò fuori un maglione bianco e una giacca grigia. Me li ricordavo. Li indossava il giorno in cui Bellatrix l'aveva torturata, il giorno in cui lei arrivò al maniero.

"Perché ce li hai ancora?"  chiesi. Io i miei li avevo buttato da un pezzo. Volevo dimenticare.

Sospirò chiudendo gli occhi. "Per ricordare cosa io ho passato e cosa è successo." rimise i vestiti nella scatola e la richiuse velocemente.

"Perché vuoi ricordare?" chiesi prendendo la scatola e mettendola delicatamente sopra un'altra scatola. Lei continuò a mettere via il resto dei suoi vestiti.

"Perché tutto quello che è successo è separato da me. Alcune delle cose che ho fatto mi hanno plasmata nella persona che sono. Potrei non essere orgogliosa di alcune cose che ho fatto, ma so che non posso scappare da ciò. Se lo faccio i pensieri brutti mi perseguiteranno per sempre." disse e aveva ragione.

"Non voglio ricordare quello che ho fatto." dissi onestamente e lei uscì dall'armadio, sedendosi sul letto accanto a me.

"Io e te siamo due persone diverse. Te la cavi diversamente da me, e va bene. Hai fatto cose di cui ti penti ed è comprensibile voler dimenticare."  mi sorrise, intrecciando le sue dita con le mie.

"Non posso dimenticarlo, però. E' letteralmente una parte di me." dissi e alzai la manica della camicia per mostrarle il Marchio Nero, ormai sbiadito, che si stava trasformando in una cicatrice.

"Beh, impari dai tuoi errori e poi, o ci soffermi sopra oppure vai avanti." Lei alzò le spalle. Io fissai la cicatrice che le aveva fatto mia zia e rabbrividii.

"Ora possiedo questa parola. Non mi fa male come prima. E' quello che sono e ne sono orgogliosa." disse, notando che io stavo fissando la cicatrice.

"Onestamente Hermione, mi dispiace davvero per tutti quegli anni in cui sono stato cattivo con te." dissi sentendomi in colpa per i nostri anni scolastici.

"Lo hai detto un milione di volte, amore, e io ti ho perdonato un milione di volte." lei sorrise e io sospirai. Prima che potessi dire qualcosa mi baciò. Le presi a coppa la guancia mentre ci baciavamo e lei si staccò.

"Ti amo." disse.

***HERMIONE'S POV***

"Maledetto idiota! Non puoi farlo!" urlai a Draco, facendolo ridere istericamente.

"Oh, pensi che sia divertente? Tocca a te. Gioca." dissi con pura rabbia. Draco e io stavamo giocando a Monopoly. Gli avevo insegnato a giocare tre settimane fa, il giorno in cui mi ero trasferita ufficialmente a casa sua, quindi ora ero a casa. Casa mia... ufficialmente. Avevamo trascorso i nostri venerdì in salotto con il gioco da tavolo, e in qualche modo, lui era più bravo di me in questo gioco, e la cosa mi fece arrabbiare non poco.

"Merda." imprecò mentre atterrava su una delle mie proprietà.

"Sono 500, grazie." dissi dolcemente e lui alzò gli occhi al cielo.

"Sì, puoi usarlo per uscire di prigione su cauzione." ribatté facendomi arrabbiare.

"Ascolta, maledetto idiota, sei tu quello che ha usato la carta 'Esci dal carcere.'" sogghignai e lui rise. Era il mio turno. Usai i 500 per uscire di prigione e lui andò avanti di nuovo, e comprando un'altra proprietà. Aveva comprato quasi la metà del tabellone. Era il mio turno ed ero di nuovo atterrata nella sua proprietà.

"No!" urlai. Ero davvero incazzata con questo gioco. Volevo che finisse. Stavamo giocando da mezz'ora ormai.

"Mi piacciono questi giochi Babbani." rise e mi tese la mano, perché potessi dargli i soldi.

"Non ho soldi." scattai e lui rise.

"Immagino che allora mi dovrai semplicemente qualcosa di più." disse e io alzai gli occhi al cielo.

"Ti devo più di 3.000 Draco!" urlai e lui rise più forte. Continuammo il gioco e alla fine mi ritrovai a dovergli almeno 10.000 ed ero incazzata nera.

"Ho finito con te." scattai alzandomi dal mio posto e lui rise ancora di più.

"Dai tesoro, è solo un gioco." disse.

"Non chiamarmi 'tesoro'." Scattai girando il tabellone. I soldi, le carte e le nostre figurine volarono ovunque. Andai nella nostra stanza, lasciandolo ridere istericamente e ripulì lui stesso.

Pochi minuti dopo lui continuava a ridacchiare e io ero ancora arrabbiata. Non perdevo mai.

"Sei davvero una bambina, tesoro." sorrise sedendosi accanto a me e cercando di abbracciarmi, ma non ce la facevo.

"Questo mi ricorda il terzo anno, quando la Cooman ti diceva praticamente che eri una merda in Divinazione." sbuffò e io mi voltai verso di lui, dandogli un pugno sul petto.

"Non è divertente." dissi, provando a non sorridere e lui rise di più.

"Oh ma è tesoro. Ti sei alzata e hai spinto la sfera di cristallo giù dal tavolo e sei andata via come una furia e non sei più tornata. Onestamente Hermione, pensavo che fosse una cosa tosta." disse facendomi sorridere un po' e mi baciò la testa.

"Scusa se ti ho urlato contro." dissi e lui alzò le spalle.

"Giocheremo ancora venerdì prossimo?" mi chiese facendomi annuire con entusiasmo.

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NOTE DELL'AUTRICE (emiliaclark99)

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. La scena del Monopoly è una scena vera che ho avuto con il mio ex. A dire il vero ci siamo quasi lasciati a causa di questo gioco. Mi dispiace per i capitoli brevi, ma sta diventando un po' difficile scrivere capitoli più lunghi. Proverò con il prossimo forse non lo so. Inoltre, quando torno indietro e li modifico, aggiungerò altre parti dove lo ritengo opportuno :)

(sono già state aggiunte)

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NOTE DELLA TRADUTTRICE

Mancano sempre meno capitoli e...NON RIESCO A NON SPOILERARE, MISERIACCIA!

Nel dubbio pubblico direttamente il capitolo e la finisco qua.

Abbracci,

Voldy_e_Silly💚

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