𝕊𝕖𝕥𝕤𝕦𝕤𝕙𝕚 𝕐𝕦𝕤𝕖𝕚 - ᴛᴀɪᴋᴀᴋᴇɴ ᴡᴏʀʟᴅ ᴄᴜᴘ
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ᴱᵛᴱᴺ ᴵᶠ ᵞᴼᵁ ˢᴴᵁᵀ ᵞᴼᵁᴿ ᴱᵞᴱˢ 'ᶜᴼˢ ᵞᴼᵁ ᴰᴼᴺ'ᵀ ᵂᴬᴺᴺᴬ ˢᴱᴱ;
ᴱᵛᴱᴺ ᴵᶠ ᵞᴼᵁ ᶜᴼᵛᴱᴿ ᵁᴾ ᵞᴼᵁᴿ ᴱᴬᴿˢ 'ᶜᴼˢ ᵞᴼᵁ ᴰᴼᴺ'ᵀ ᵂᴬᴺᴺᴬ ᴱᴬᴿ;
ᴿᴱᴬᴸᴵᵀᵞ ᴵˢ ˢᵀᴵᴸᴸ ᵀᴴᴱᴿᴱ.
ᵂᴴᴬᵀ ᶜᴬᴺ ᵞᴼᵁ ᴾᴼˢˢᴵᴮᴸᵞ ᴰᴼ?
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ɴᴀᴢɪᴏɴᴀʟɪᴛᴀ̀
Giapponese
Originario della città di Saitama, localizzata nell'omonimo distretto, La sua famiglia si è trasferita a Kobe anni fa a causa del lavoro del padre.
ɴᴏᴍᴇ
Yusei 勇星
Formato dal kanji 勇 (yu), "coraggioso", combinato a 星 (sei), "stella". Tecnicamente si scriverebbe Yuusei, ma a che serve quella "u" in più? Sta lì per bellezza? Perciò non la scrive, se non quando abbrevia il suo nome in "Yuu", come fanno anche tutti i suoi amici.
ᴄᴏɢɴᴏᴍᴇ
Setsushi 節死
Da 節 (setsu), il quale sta per "melodia", insieme a 死 (shi), "morte". Lo trova un soprannome decisamente poetico, lo apprezza! Al contrario di quello che dice il padre, al quale invece non piace affatto, solo perchè contiene la parola "morte". Però almeno suona bene.
ᴇᴛᴀ̀ ᴇᴅ ᴀɴɴᴏ
16 anni; è nato il 9 dicembre, sotto il segno del Sagittario. Non poteva che essere un segno di fuoco, con un caratterino come il suo.
È in 2F.
ᴀsᴘᴇᴛᴛᴏ
La prima cosa che salta all'occhio, osservandolo, è quello che pare essere un tatuaggio a forma di cuore, stranamente localizzato parzialmente sull'occhio sinistro, quasi ad arrivare fino alla tempia; di un rosso rubino molto intenso, ovviamente è troppo giovane per essersi fatto un vero e proprio tatuaggio, anche se ha in piano di farselo sul serio. In realtà si tratta di make-up, precisamente di sangue finto teatrale, che applica in volto ogni mattina. Si potrebbe pensare che lo faccia semplicemente perchè gli piace, ma in realtà farlo gli serve a coprire un angioma stellato che si trova proprio in quel punto. Si tratta di un semplice difetto della pelle, e la sua formazione è dovuta alla formazione di una piccola arteria superficiale, dalla quale poi si diramano piccoli vasi sanguigni tutt'intorno, facendola somigliare ad una ragnatela color cremisi. A lui non piace, anzi, gli fa impressione guardarla: da piccolo copriva l'occhio con una benda da pirata. Da come ci si può aspettare, questo gli ha provocato una diminuzione nella vista dall'occhio destro, ma lui afferma che non gli provoca alcun fastidio. Sta mentendo, quando si concentra deve sempre coprirsi l'occhio sinistro per evitare dei terribili mal di testa, ma farebbe qualsiasi cosa pur di non far spendere soldi ad i suoi genitori per farsi portare da un oculista. In quanto al colore degli occhi, lo si potrebbe paragonare ad un miele appena lavorato, di un arancione tendente al castano molto chiaro, che sfuma in un giallo pallido verso il basso. Il loro è un taglio stranamente fine, per la grandezza che hanno nonostante siano quasi sempre socchiusi, portando quasi sempre a chiedersi come possano essere quando li apre del tutto, cosa che raramente fa. I capelli riprendono la stessa identica scala di colori, forse in una versione leggermente più chiara: aranciati verso la cute, schiariscono in un giallino chiaro sulle punte, minacciando quasi di arrivare al bianco. Sono corti, generalmente applica del gel alla base per evitare che si alzino con l'umidità della mattina; se non lo facesse si ritroverebbe con un indomabile cespuglio in testa, ed ha appurato che il taglio afro non gli si addice affatto. I ciuffi, invece, sono spesso lasciati a loro stessi, siccome non gli danno alcun fastidio e lui stesso li apprezza. Sono carini! È alto attorno al metro e settantacinque, centimetro in più, centimetro in meno.
I pantaloni della divisa da calcio sono tempestati di toppe di qualsiasi genere e colore. È illegale, sì, ma a lui piacciono! Generalmente veste MOLTO bene, in gran parte perchè deve fare colpo. Deve essere sempre tutto stirato, profumato e perfetto, altrimenti non lo indossa; la parte strana è che sono per lo più maglie larghe e felpone, nulla di elegante. Predilige gli anfibi e gli stivali che arrivano a metà polpaccio, ma rigorosamente senza tacco, che trova scomodo.
ᴄᴀʀᴀᴛᴛᴇʀᴇ
Ah, Yusei... di lui si può tranquillamente affermare che sia la persona più pervertita, scansafatiche e rilassata del mondo. Davvero, trova un doppio senso in una qualsiasi frase pronunciata da CHIUNQUE, ancora meglio se da qualche professore. Ed è proprio la sua evidente intenzione nel flirtare con tutti che lo rende così poco credibile, e probabilmente anche divertente agli occhi di qualcuno.
Vuoi degli esempi?
No?
Fa nulla, te li becchi lo stesso. Cringe warning.
Essendo che si affeziona molto facilmente, (si prende delle crush come nulla, vorrebbe davvero provarci con ogni singolo ragazzo dentro e fuori quella scuola), è sempre molto contento di rivedere un amico, anche dopo un misero mese di lontananza.
<<Ti è mancato così tanto?>> gli si potrebbe chiedere, innocentemente.
Yusei si morderebbe il labbro inferiore e sussurrerebbe una cosa del tipo <<Posso mostrargli quanto mi è davvero mancato, se vuole.>>, senza farsi sentire dal destinatario al quale erano dirette le parole, giusto per provocare chi gli ha fatto la domanda.
Raramente si arrabbia davvero, anzi, generalmente è piuttosto tranquillo e rilassato, a discapito dei momenti in cui bisognerebbe essere più seri. Ma comunque, non se la prenderebbe se qualcuno cercasse di litigare con lui, ed invece che rispondere a tono, si avvicinerebbe fin troppo, arrivando quasi con le labbra sopra quelle dell'altro, e proporrebbe una cosa come <<Le azioni parlano più che le parole, hmm. C'è un magazzino per le scope, lì dietro. Andiamo?~>>, e lo starebbe intendendo sul serio. Ce lo porterebbe davvero se dovesse trovarlo abbastanza carino.
Come ho detto, ama particolarmente provocare i professori perchè reagiscono sempre in maniera indifferente e fredda. L'effetto che gli provoca non lo dice effettivamente a nessuno, ma... lo eccita.
Se dovesse essere ripreso con un <<Siediti al posto, Setsushi.>>
Replicherebbe con un'occhiata assolutamente indecente, e risponderebbe, sicuro di sè: <<Oh, professore, sono felicissimo di sedermi dove vuole~>>, alla quale puntualmente poi viene minacciato di essere spedito dal preside se continua con quelle scenate. E perchè non provarci anche con il signor Tokage, hm? Nemmeno lui è niente male!
Il suo ego è... è smisurato. (Yusei: <<Indovina cos'altro è smisur->> *gli tappa la bocca* MAMMT ZITTO).
Infatti, non è difficile che si senta estremamente realizzato solo dopo un semplice "grazie", al quale risponderebbe prontamente con uno svergognato <<Qualsiasi cosa per te, splendore.>>, possibilmente accompagnato da un occhiolino.
Non fatelo aspettare, se gli date un appuntamento da qualche parte, perchè è lì che inizia a farsi strani filmini da solo. "Mi fa apettare, perciò vuole fare colpo!", o una cosa altrettanto idiota. Ma non capisce che non tutti sono attratti da lui. Com'è possibile non esserlo, in fondo? Yusei è un tesoro! ... almeno ad i suoi stessi occhi. Quindi, l'inevitabile risposta che bisogna aspettarsi non appena si arriva in ritardo in sua presenza, sarebbe circa <<Vale sempre la pena aspettare per te~>>, detto con indosso un sorriso decisamente soddisfatto.
Ma aspetta, non è quello lo scenario peggiore! NON impressionatelo con una dimostrazione di forza di qualsiasi tipo, perchè in quel caso qualcosa si attiva in lui, ed inizierebbe a tampinare questa la persona per il resto della settimana. O del mese. O dell'anno. Dipende da quanto è stato impressionato. E direbbe la frase più stupida, meno tattica ed antisgamo che esiste sulla faccia della terra. <<Wow... non avevo mai realizzato quanto tu fossi forte~>>, praticamente appendendosi al braccio del povero sfortunato. A quel punto è difficile ignorare (pardon quello che sto per dire) tutte le occhiate che dicono chiaramente "notami e portami al letto". Davvero, non ve lo spiccicate più di dosso.
Al contrario, comunque, se qualcuno dovesse iniziare a rispondere alle sue provocazioni con altre provocazioni simili, Yusei si scioglierebbe. Flirta come non ci fosse un domani, ma se qualcuno flirta con lui si scioglie, letteralmente. Le sue ginocchia diverrebbero molli, non si tratterrebbe dal mordersi le labbra d'istinto e diventerebbe timido. Flirtare con Yusei è l'unica maniera per vederlo arrossire e per sentirlo balbettare, incapace di dare una qualche risposta coerente. In ogni caso, ci sono due distinte maniere nelle quali reagisce, in base al tono di voce e alle parole che si usano.
Se si dovesse esordire con un <<Ti piaccio, vero?>>, l'unica risposta che sarebbe in grado di dare sarebbe un <<Co-cosa?>>; se gli si vuole dare il colpo di grazia, poi, basterebbe semplicemente continuare con un tono imperativo: <<Ti ho chiesto se ti piaccio, cucciolo.>>
<<Uh-hmm- no- cucc- eh?>>
Morirebbe. Morirebbe tantissimo. E soprattutto si ecciterebbe. Fermategli gli ormoni maronnt-
Il secondo modo è quello forse dove si imbarazza un po' meno, ma reagisce comunque in maniera differente. Ad esempio, se dovesse chiedere del tutto innocentemente <<Mi annoio. Usciamo?>> e gli si rispondesse, <<Hmm? Mi stai chiedendo un appuntamento?>>, rimarrebbe del tutto spiazzato e gli ci vorrebbe qualche secondo per aprire bocca nuovamente. <<Un- no! ... no.>>, e poi si girerebbe dall'altra parte, senza dire più nulla, imbarazzato.
Ma, terminata questa lunghissima lista di esempi cringiosi, in generale Yusei è un ragazzo solare ed energetico, sempre con un sorriso in volto. Un po' perchè si sente in dovere verso il fratello maggiore; gli ha promesso che avrebbe sorriso sempre, anche per lui. E così sta continuando a fare, affatto intenzionato a rompere quel tanto importante patto che hanno stretto. Abbiamo già detto che si affeziona molto, molto facilmente, ed, in effetti, ricorda i nomi di chiunque, insieme a diverse informazioni che l'altra persona potrebbe non ricordare di aver mai rivelato. Tutti sono suoi amici, in gran parte perchè preferisce molto di più la compagnia alla solitudine: Yusei è un po' come un girasole. Si mostra al suo massimo splendore sotto il calore -il calore delle altre persone-, e si chiude su se stesso quando è da solo. Davvero, non lasciatelo senza nessuno, perchè inizierebbe a deprimersi dopo appena una giornata. Se dovesse venire ignorato dai compagni per qualche ragione, se dovesse farsi più nemici che amici, se non avesse nessuno a cui parlare, diventerebbe in breve tempo una persona completamente diversa da ciò che è adesso. Triste. Freddo. Paranoico. Non è semplice da dedurre, ma Yusei è un fifone di prima categoria, ma ha la fortuna di sapersi infondere un'enorme quantità di coraggio solamente grazie alla presenza di persone delle quali si fida, e che sa che saranno lì per lui, qualsiasi cosa accada. In effetti si fida fin troppo facilmente, ma è semplicemente nella sua natura, andare d'accordo con tutti. Cosa può farci?
In poche parole lo si potrebbe definire come ottimista, allegro e con la battuta sempre pronta. Adora divertirsi e far divertire gli altri, è sempre felice quando riesce a far sorridere qualcuno. È una specie di inesauribile tornado d'energia: non si stanca mai, non importa quanto corra, o quanto rimanga sveglio, Yusei è sempre pronto a scatenarsi. Stranamente, al contrario di quanto si possa credere, raramente escono parolacce da quella boccuccia di rosa; parla in maniera educata e rilassata, crede che le parole volgari non servano proprio a nulla e siano qualcosa che solo i maleducati si abbassino ad usare.
Davanti a qualcosa di nuovo si eccita facilmente, proprio come i bambini che per la prima volta vedono la neve; uno stadio nuovo, un nuovo compagno di classe, poco importa di cosa si tratti, se è nuovo, allora catturerà le attenzioni di Yusei in un baleno. È invasivo ed impiccione -i fatti tuoi sono anche fatti suoi-, e da come si è chiaramente notato non conosce la definizione di "spazio personale". Privacy? Dimentica di averne finche c'è Yusei nei paraggi. Anche mentre sta parlando di un argomento del tutto casuale, se il suo interlocutore è qualcuno di più basso di lui allora poggerà spesso la mano fra i suoi capelli, mentre se è più alto le sue mani andranno, per qualche ragione, automaticamente sul petto o sugli avambracci in caso si tratti di un maschio, e sulle spalle se invece sta chiacchierando con una ragazza.
Ovviamente questa cosa mette spesso a disagio gli altri, ma sembra non farci caso finchè non gli si viene fatto notare. In effetti, fa caso a davvero poche cose, grazie al suo pessimo spirito d'osservazione. È tonto tanto quanto è testardo: quando si impunta su qualcosa ci si impunta SUL SERIO, sia che si tratti di qualcosa di giusto che di qualcosa di sbagliato. Solitamente non accetta opinioni o correzioni dagli altri, cerca sempre di non lasciarsi influenzare; il problema è che non ha ancora capito che non necessariamente lo si critica per cattiveria, ma che la maggior parte delle volte lo si fa per aiutarlo. Finchè non gli si dice chiaramente che si vuole solamente dare una mano, allora non accetterà alcun genere di consiglio.
Oltretutto, è un irrimediabile fannullone. Fa di tutto per evitare di portare a termine qualcosa che inizia, se non la considera di estrema importanza; compiti a casa? Non ne ha mai svolti, e nonostante ciò si lamenta quando non riesce a prendere la sufficienza. Trova qualsiasi modo per procrastinare e per allungare le scadenze che gli vengono assegnate, specialmente se c'è da compiere un qualche sforzo mentale, come, per l'appunto, studiare. Mai affidare un compito a Yusei: dimenticherà quel che deve fare in un battibaleno, specialmente se deve eseguire delle azioni in un ordine preciso: la sua memoria, se non c'è qualcosa a che fare con i volti ed i nomi delle persone, fa davvero schifo. È meglio fare le cose da sè, piuttosto che farsi dare una mano da lui, nonostante abbia solo che buone intenzioni.
Non pensa praticamente mai alle conseguenze delle sue azioni o delle sue parole, e questo lo fa apparire come qualcuno che pensa solo a se stesso, ma da come sappiamo è tutto il contrario. È semplicemente spontaneo. È di natura molto buono, non farebbe mai del male a qualcuno, e se dovesse provocare problemi a qualcuno allora cercherà di fare qualsiasi cosa per farsi perdonare.
Ha la tendenza, durante le giornate di pioggia, di spegnersi del tutto. Ancora più indolente del solito, oltre a questo diventa particolarmente triste, e la sua abitudine di sorridere a chiunque in ogni momento svanisce del tutto. Si chiude in camera sua e non parla con nessuno, come se le nuvole scure avessero la capacità di portare altrettanto buio nel suo animo ed altrettanta pioggia nei suoi occhi. Quando è stressato o nervoso -occasioni molto, molto rare- inzia a prendersela con tutti per qualsiasi motivo stupido, ad arrabbiarsi e a ribattere a qualsiasi frase senta, anche se non è rivolta a lui o se addirittura la povera persona che viene coinvolta non sta nemmeno intraprendendo una conversazione con il ragazzo.
ᴘᴀssᴀᴛᴏ
Il suo è un passato semplice, forse un po' monotono e noioso da raccontare, in quanto è successo davvero poco nella sua vita, vista la ancora giovane età. C'è da specificare che è nella SUA di vita che non è accaduto nulla di male, ciò che lo ha scosso è stato quello che ha passato e sta passando il fratello maggiore -trova estremamente egoista reputarlo un evento della sua vita, ecco-, ma fra un pochino ci arriviamo. Secondogenito della coppia e secondo figlio maschio, la sua è una famiglia di ceto medio, che ha dovuto subire tre traslochi prima che suo padre potesse trovare un impiego a tempo indeterminato: ma lui era troppo piccolo per soffrirne, in quanto l'ultimo è avvenuto quando aveva appena compiuto i sette anni. Per questo motivo non ha sempre frequentato la stessa scuola, ma non è stato un fattore di grande impatto, per lui. Ciò che lo segnò, invece, fù la nascita di una sorellina: Chiyaho, più giovane di ben otto anni. Sin dall'inizio, ha sempre insistito per essere lui a prendersi cura della piccola: per qualche motivo, è sempre stato iperprotettivo verso di lei, in po' come ha sempre fatto il fratello maggiore nei suoi confronti. Sono stati sempre molto, molto uniti come fratelli, in particolare i primi due. Giocavano sempre insieme, frequentavano le stesse scuole perchè separati da un solo anno di differenza, si capivano sempre ad un solo sguardo, e condividevano la stessa, grande passione: il calcio. Giocavano in una piccola squadra locale, insieme, Hayato con il numero 31 in porta, Yusei con il 32 in difesa.
Due bambini felici, una famiglia unita. Cosa può andare storto? Tutto, posso assicurarlo. E Yusei si sente estremamente in colpa per tutto quello che è successo. È stato lui a proporre di rimanere fuori casa fino a tardi, mettendo il broncio al maggiore. Avrebbe potuto evitarlo. La notte è pericolosa, gli era sempre stato raccomandato di tornare prima del calar del sole. Quel giorno avevano terminato gli allenamenti particolarmente in ritardo, ed era inverno; ma Yusei non era stanco! Voleva ancora giocare, ma il campo ora era occupato dai più grandi. Avevano 12 e 13 anni. Così, arreso alle lamentele del più piccolo, Hayato decise che si sarebbero fermati qualche minuto al parco dietro il campo per fare due passaggi insieme. Divertente, senza dubbio, ma il buio inziava a calare sempre di più, fino a che era difficile vedere persino con i lampioni accesi. Passarono lì un'ora e mezza prima di rendersi conto quanto in ritardo fossero. I genitori dovevano essere in pensiero! Si sbrigarono a tornare indietro, ma quel che non sapevano è che quella mattina era stata effettuata la manutenzione della strada, e che, ignorando i coni posti attorno all'area, stavano passando proprio dove non dovevano. Un momento Yusei era lì accanto ad Hayato, il momento dopo un suono metallico, ed il fratellino non c'era più.
<<Yuu?>> chiese, guardandosi alle spalle.
<<Ha-Hayato!?>>
Guardò a terra, da dove proveniva la voce del fratello. Da dentro un tombino aperto.
<<Stai... bene?>> chiese, quasi ridendo nel vedere i capelli dell'altro poco più in fondo. <<Riesci a tornare su?>>
Yusei ridacchiò a sua volta, preso dal sollievo di non essere morto lì dentro. Aveva fatto in tempo ad aggrapparsi ad uno scalino in ferro ed a tenersi in equilibrio con quello sottostante, ma, guardando verso l'alto, si rese conto che non sarebbe mai riuscito a risalire. Il terreno era troppo in alto. <<No...>> affermò, guardando verso il basso. Non voleva pensare a quanto potesse essere profondo.
<<Ti aiuto. Scemo.>> Hayato gli porse una mano accucciandosi sul bordo del tombino, ma non fece in tempo ad afferrarla che il suono di qualcosa in avvicinamento distrasse il maggiore. Un camion, ad una velocità decisamente più alta di quella consentita, lo sfiorò appena senza colpirlo. Ricorda chiaramente la paura, il sollievo appena lo aveva evitato, e di nuovo una stretta allo stomaco. Lo spostamento d'aria lo aveva spinto avanti. Yusei non potè far nulla. Hayato cadde.
Un tonfo in fondo alla voragine. Il nome di Hayato, chiamato prima una volta, timidamente. Poi di nuovo e di nuovo, più forte, più disperato.
Il più piccolo non poteva salire, ma poteva scendere. Lo fece, con attenzione, cercando di non scivolare a causa della muffa dietro gli scalini. Fece per poggiare un piede a terra, ma sentì qualcosa di morbido. Ritirò immediatamente il piede.
<<Hayato...?>> chiese, ancora. Nessuna risposta. Nessuna luce. Solo un odore estremamente sgradevole ed una paura attenagliante, che non lo fermarono dall'evitare la cosa morbida per andare subito a tastarla. <<Hayato...>>
Provò a scuoterlo leggermente, poi sempre più forte. <<Hayato!>>
Nulla.
Provò a cercare di capire se respirava ancora o meno. Sì. Sì! Respirava! Ma, a terra, attorno alla sua testa, c'era un liquido caldo. Lo tastò per un minuto di fila, prima di capire che si trattava di sangue. Iniziò a gridare aiuto. Non avevano telefoni, nessun modo per salire o vedere effettivamente qualcosa. Cosa avrebbe potuto fare un bambino di dodici anni? Continuò ad urlare finchè dei fasci di luce non li illuminarono dall'alto. Da quel momento non ricorda più nulla. Ricorda solo di aver abbassato lo sguardo, di aver guardato le sue mani piene di sangue. E il numero 31 della maglia del fratello, macchiato di rosso. Da lì c'è solo nero.
Si svegliò in ospedale la mattina successiva. Era semplicemente svenuto, in parte a causa dei fumi presenti lì sotto, in parte per lo stress. Ma i suoi genitori non erano lì. Chiese immediatamente di Hayato alla prima infermiera che trovò, ma gli disse che non ne aveva idea, e che doveva rimanere al letto. Come se avesse potuto fare una cosa del genere! Corse immediatamente fuori dalla stanza, chiedendo a dottori, infermieri, persino inservienti. Nessuno sapeva niente. Vagò perso per i corridoi dell'ospedale, finchè non trovò la sala d'attesa. E lì erano seduti i suoi genitori, entrambi in lacrime. Gli ci volle un attimo per capire. Si mise a piangere anche lui, e chiese se Hayato fosse morto. In realtà chiese, testualmente <<L'ho ucciso?>> fra i singhiozzi, ma lo rassicurarono immediatamente. Non era morto. O almeno, non lo era ancora, ma ovviamente non dissero nulla delle infauste predizioni della dottoressa che si stava prendendo cura di lui. Una spalla ed un gomito spezzati, a condire il trauma cranico subito, gli avevano comprato un biglietto immediato per la sala operatoria, e non ne era uscito per tutta la notte. Aspettarono altre tre ore, prima di ricevere notizie.
"È vivo, ma non sappiamo se si risveglierà."
Quel "non sappiamo se si risveglierà" rimase negli incubi di Yusei per una settimana intera, fino a che non li chiamarono dall'ospedale. Si era svegliato, ma non c'erano comunque buone notizie. Per questo lasciarono i due più giovani ad i nonni, insicuri delle condizioni nelle quali avrebbero trovato Hayato. Fecero decisamente bene. Era sveglio, ma era in uno stato di Pseucodoma a causa del trauma cranico. Il che significa che non poteva muovere altro che gli occhi, pur essendo del tutto cosciente e sveglio. I medici spiegarono che i casi di pazienti che riprendono una qualsiasi attività motoria anche solo di un singolo arto sono molto rari, e che probabilmente avrebbe vissuto il resto della sua vita così. In un letto, immobile. Poteva comunicare con il movimento degli occhi, ma nient'altro. Non potevano fare nulla per aiutarlo. Passò un'altra settimana prima che decisero finalmente di portare anche Yusei a vedere il fratello. Fu... traumatico, vederlo in quello stato. Gli dissero che poteva sentire il contatto fisico, ma che la sua spina dorsale, anche se non fisicamente, era come staccata dal cervello, impedendogli qualsiasi movimento. Era stata colpa sua. Sarebbe potuto stare più attento. Doveva esserci lui su quel letto, paralizzato. E invece era Hayato.
Poteva comunicare grazie ad uno schermo, che poi avrebbe tradotto i movimenti dell'occhio in parole. Aveva appena imparato ad usarlo bene, ma faceva ancora fatica nel muovere gli occhi con precisione. Nel vedere l'espressione distrutta di Yusei, disse un'unica, importante parola.
"Sorridi."
Yusei cercò di trattenersi, di apparire forte; ma scoppiò a piangere. Prese la mano del fratello, la strinse nella sua. Fredda. Era fredda. Se la portò sulla guancia, come per scaldarla ancora di più. Non voleva vederlo così, non poteva. Un'infermiere li informò che l'orario di visita era terminato. Non voleva lasciarlo da solo, i genitori dovettero prenderlo di forza, ma si bloccarono nel sentire uno "stai" provenire dalla macchina. L'infermiere guardò Hayato, poi Yusei in lacrime, e di nuovo Hayato. Sospirò e gli disse che poteva restare, se stava in silenzio. Tornò immediatamente accanto al fratello. I suoi occhi sorridevano. Yusei fece lo stesso. Sorrise, asciugandosi le guance e facendosi piccolo piccolo sul bordo del letto, accarezzando i capelli scuri del maggiore. Si addormentarono insieme, quella notte. Tutt'oggi la situazione di Hayato non è cambiata, ma, incredibilmente, ora riesce a muovere la bocca, seppure non sia in grado di produrre alcun suono, o di ingoiare cibo. Yusei va molto spesso a trovarlo, per evitare che si annoi. Non ha mai raccontato questa storia a nessuno.
ғᴀᴍɪɢʟɪᴀ
Padre - Masaki Setsushi - 53 anni
ᴘᴇʀsᴏɴᴀʟɪᴛᴀ̀
Al contrario di quel che potrebbe suggerire l'aspetto intimorente, è un uomo dolce e sensibile, ma ha sempre fatto poco per stare accanto ad i figli, in gran parte a causa del lavoro stressante, che gli porta via gran parte della giornata. Ma lo fa per loro. Li ama, e sebbene lo stipendio non sia tutto questo gran chè, continua ad alzarsi ogni mattina alle 5, pensando alla famiglia. Loro sono l'unica ragione per la quale si alza dal letto. Loro sono la ragione per la quale accetta qualsiasi lavoretto extra. Loro sono la sua ragione di vita.
Dire semplicemente che li ama lo trova scontato ed incorretto, dovrebbero inventare un concetto superiore a quello dell'amore per descrivere un sentimento tanto forte.
ʀᴀᴘᴘᴏʀᴛɪ ᴄᴏɴ ʏᴜsᴇɪ
Come detto, non si vedono molto, ma quando hanno un po' di tempo da spendere insieme propone sempre di andare a fare una passeggiata insieme. Generalmente si fermano sempre al negozio di sport per comprare qualcosa. Masaki è sempre contento di vedere un sorriso sul volto del figlio.
Madre - Shio Kobe - 55 anni
ᴘᴇʀsᴏɴᴀʟɪᴛᴀ̀
Questa donna è praticamente la personificazione della sfiducia. Non che sia colpa sua, chiaramente; spesso prova a fidarsi degli altri, ma ogni volta subentra la paranoia che la affligge da una vira, e finisce con il cambiare idea. In parole povere, è impossibile che si fidi del prossimo. È timida, parla a voce molto bassa anche quando intorno non c'è nessuno -oltre il suo interlocutore - che possa sentirla. E insomma, non si sente quello che dice nemmeno da vicino. Ha davvero una bassa considerazione di se stessa, ed al tempo stesso è decisamente molto gentile, metterebbe volentieri la sua vita in pericolo per salvare quella di qualcun'altro; si è sempre sentita piuttosto inutile, anche come mamma. Ha fallito, non ha protetto il suo bambino, e da quel giorno questo suo carattere chiuso è notevolmente peggiorato.
Quando è nervosa ha bisogno di tenere un oggetto qualsiasi in mano per distrarsi, altrimenti non riesce piú ad aprire bocca. Finisce spesso per rompere matite, bastoncini, o qualsiasi cosa tenga in quei momenti. Se non ha qualcosa vicino da afferrare, fa la stessa cosa con la maglietta o con i pantaloni. Ha il terrore delle persone arrabbiate, quando urlano. Da bambina è stata spesso maltrattata dalla madre, perciò pensa subito che sarà picchiata, anche se la suddetta persona non ce l'ha con lei. Ma non può farci nulla. Quando succede, si accuccia a terra e tiene le braccia strette sulla testa, tremando. È senza dubbio molto affettuosa ed attaccata ad i suoi bambini, ma ha sempre avuto enormi problemi nel dimostrarlo.
ʀᴀᴘᴘᴏʀᴛɪ ᴄᴏɴ ʏᴜsᴇɪ
Yusei sta sempre molto attento nel non ferirla con delle parole o con delle azioni, sapendo quanto è fragile e tendente alla depressione. È un po' come se fosse lui a prendersi cura di lei, in realtà.
Fratello maggiore - Hayato Setsushi - 17 anni
ᴘᴇʀsᴏɴᴀʟɪᴛᴀ̀
Dolce, gentile, del tutto innocente al contrario del fratellino minore, è un tesoro. Mette sempre prima gli altri piuttosto che sè stesso, avendolo imparato dalla mamma. Adora scrivere, e lo fa grazie alla macchina che gli permette anche di parlare; può fare molte cose con quella macchina. Può persino fare telefonate, e riceverne, ed ormai è anche molto veloce nei movimenti oculari. Certo, non è come parlare con la sua vera voce, ma si accontenta. Raramente viene lasciato solo -c'è sempre qualcuno al suo fianco-, ma deve ammettere che molto spesso si sente irrimediabilmente triste. Naturalmente non l'ha mai detto a Yusei, sa che ne morirebbe. Yusei ha ancora una possibilità di vivere appieno la sua vita, e gli ripete sempre che deve sfruttarla, anche per lui. È molto empatico, ormai riconosce quasiasi genere di espressione, ed ama cercare di indovinare a che cosa sia dovuta. Si diverte a farsi raccontare con quanti ragazzi ci ha provato Yusei; ascoltare la voce del fratello è il suo passatempo preferito. Dopo la scrittura, ovvio.
ʀᴀᴘᴘᴏʀᴛɪ ᴄᴏɴ ʏᴜsᴇɪ
Ovviamente non lo incolpa di quanto accaduto, anzi: era lui il maggiore, lui doveva portarlo sano e salvo a casa. Ma ha fallito. S'intristisce ogni volta che ci pensa, ma è contento che almeno lui stia bene. Si vogliono un bene incredibile. Ed ultimamente, gli ha anche rivelato di quella ragazza dell'altro reparto che viene sempre a trovarlo. Yusei ha affermato che sarebbe onorato di celebrare il loro matrimonio proprio mentre questa entrava in stanza. Alla fine si divertono sempre insieme, anche se possono solo parlare.
Sorella minore - Chiyaho Setsushi - 8 anni
ᴘᴇʀsᴏɴᴀʟɪᴛᴀ̀
Silenziosa, furba ed attenta "osservatrice", non si fa mai sfuggire un dettaglio dell'ambiente che la circonda, che sia la presenza di una persona sconosciuta nelle vicinanze, un odore strano o un suono in lontananza. È piccola, ma estremamente intelligente. Non parla molto, è più un ascoltatrice, nella maggior parte dei casi le sue risposte a delle domande sono composte da monosillabi.
Potrebbe sembrare una bambina inquietante, magari anche una che farebbe a botte volentieri, visto il suo sguardo che è perennemente uno di sfida verso il prossimo, ma in realtà è solo l'atteggiamento chiuso e lo sguardo inquietante che traggono in inganno. Insomma, non si vede tutti i giorni una bambina con lo sguardo di una trent'enne arrabbiata con la vita.
Ha molta difficoltà a crearsi degli amici, a causa di quella particolare aura ostile che gira intorno a lei. Non sa interagire bene con i ragazzi intorno alla sua età, sa relazionarsi molto meglio con le persone adulte. Davvero, è troppo matura per avere solo 8 anni.
ʀᴀᴘᴘᴏʀᴛɪ ᴄᴏɴ ʏᴜsᴇɪ
È la sua principessina! Yusei la ama e la protegge con tutto sè stesso, e Chiyaho deve ammettere che di tanto in tanto lo sfrutta per ottenere qualcosa che desidera. Bugia, lo fa molto spesso. Ma è l'amore di casa, è difficile dirle di no quando chiede qualcosa! È così dolce e carina! Ah, e quando Yusei la chiama "principessa" vorrebbe zittirlo con un cazzotto, ma si trattiene. Sa quanto è stupido il fratello, la violenza non risolverebbe nulla.
ᴀʙɪʟɪᴛᴀ̀ ᴇ ᴅᴇʙᴏʟᴇᴢᴢᴇ
•Se la cava con le persone
Parla in maniera molto sciolta anche con gli sconosciuti; è molto semplice fidarsi di lui perchè sa come usare bene le parole. Insomma, non sa solo flirtare con quella bocca.
(Yuu: <<Sai che altro posso fare con questa bocc->> OH TE PREGO ZITTO NO)
•Cucire e lavorare a maglia
Ha imparato dal nonno, il quale gli ha regalato anche una macchina da cucire. Inutile dire che il suo zaino è strapieno di toppe colorate, come i suoi pantaloni della divisa. Fermatelo.
•Suonare il flauto
Sì, quello dolce. Quello che si impara a suonare alle medie. La considera un'abilità. Esatto, l'abilità di essere assolutamente insopportabile e stonato, può tranquillamente sfruttarla come tortura.
*
•Cucinare
Non è proprio capace a stare davanti ad un fornello acceso senza dare fuoco a qualcosa. Una volta è riuscito a dimenticarsi una padella con dentro l'olio! A fuoco alto! Ha quasi provocato un incendio. Per fortuna ci ha pensato Chihayo a salvarlo...
•Disegnare
È del tutto negato. Non sa fare neppure gli omini astratti senza fare tutte le linee storte ed il cerchio aperto.
(Yuu: <<Ma so tenere in mano qualcos'altr--->> NO- N O.)
•Poca pazienza
Non che si arrabbi, affatto; è che vuole sempre tutto subito. La vittoria? Immediata. Quel manga che è uscito la mattina stessa? Subito. O lo avrà subito, o non lo avrà, questa è la sua filosofia. Dovrebbe imparare a prendere le cose con più calma e tranquillità.
ʀᴇɴᴅɪᴍᴇɴᴛᴏ sᴄᴏʟᴀsᴛɪᴄᴏ
Uh... eh... meh. Non va molto bene, ha praticamente un 6 tirato in qualsiasi materia. Ma almeno non ha quasi mai insufficienze, per qualche ragione! Flirtare con i professori funziona.
... oppure è proprio per quello che non gli mettono più del minimo?
ᴄᴏsᴀ ɢʟɪ ᴘɪᴀᴄᴇ
•Il sushi
Dategli un piatto con 70 pezzi di sushi, e questi scompariranno in meno di 10 minuti. È una specie di aspirapolvere! Lo adora così tanto che nemmeno si prende il tempo per gustarlo appieno, ficca tutto in bocca e ingoia rapidamente.
•I manga
È quel genere di persona che detesta gli anime, e che legge solo i manga. Secondo lui le opere originali vengono distorte, nel passaggio fra manga ed anime, perciò preferisce non rovinare la storia e seguirla dove è meglio scritta. Apprezza particolarmente l'aroma della carta appena stampata, non è difficile trovarlo col naso dentro le pagine con aria soddisfatta.
•Le corde
Specialmente se sono colorate. E se vengono usate in contesti sessuali. Ancora di più se è lui ad essere legato. È un pervertito, che ci può fare? Ovviamente non è nulla di sbagliato, ma si imbarazza a dirlo.
•Il mare
Adora stare in spiaggia, ma generalmente evita il sole se non deve proprio entrare in acqua. In quel caso si fa prima un bagno nella crema solare, poi si azzarda ad uscire da sotto l'ombrellone per divertirsi. È che la sua pelle è decisamente delicata, e non sono state rare le volte in cui si è ustionato. Preferirebbe che non accada nuovamente.
ᴄᴏsᴀ ɴᴏɴ ɢʟɪ ᴘɪᴀᴄᴇ
•Il pesce
Qualsiasi piatto a base di pesce che non sia specificatamente sushi, Yusei lo detesta. Ew. Anche solo il salmone da solo. Terribile. Lo odia. Perchè deve esistere?
•Il buio
Non lo spaventa, ma non sopporta non sapere dove sta andando a mettere i piedi. Ma ormai ha sempre con sè il telefono, perciò raramente si ritrova ad odiare il buio, visto che può rischiararlo.
•I gatti
Non capisce mai cosa passi per quelle loro piccole testoline da matti. Perchè ogni tanto corrono qua e là senza alcuna ragione? Perchè graffiano? Che gli ha fatto di male? Li evita.
•I film horror
Sono... brutti. Lo spaventano, ma non vuole ammetterlo. Anche se, deve dirlo, ne guarderebbe uno insieme ad una crush solo per avere una ragione per appiccicarsi a lui.
ᴘᴀᴜʀᴇ
•Degli ospedali
Diciamo che in parte, questa paura la si può giustificare con quel che è accaduto a Hayato. Va in ospedale molto spesso, ma gli mette un'ansia incredibile addosso, non entrerebbe mai in un ospedale se non stesse andando a trovare il fratellone. Parzialmente ha anche paura degli aghi e dei dottori poi, perciò sono una specie di zona off-limits per lui.
•Del sangue
Solo di quantità notevoli, però; non ha problemi con taglietti o piccole ferite, il suo problema è vedere effettivamente il sangue. Perchè poi rivedrebbe le sue mani impregnate di rosso. E lo rivivrebbe. Di nuovo.
ᴏʀɪᴇɴᴛᴀᴍᴇɴᴛᴏ sᴇssᴜᴀʟᴇ
Pff che non si è capito-
È chiaramente gay e pure bello che dichiarato.
ᴅɪsᴘᴏɴɪʙɪʟɪᴛᴀ̀ ᴀ ʀᴇʟᴀᴢɪᴏɴɪ
È disponibile. Ha una strana tendenza ad innamorarsi più facilmente di ragazzi con un fisico abbastanza prestante. Che può dire? Ama sentire i muscoli sotto il palmo della mano.
ᴄᴏᴍᴘᴏʀᴛᴀᴍᴇɴᴛɪ ᴅᴀ ɪɴɴᴀᴍᴏʀᴀᴛᴏ ᴇ ᴄᴏʟ ᴘᴀʀᴛɴᴇʀ
Intanto, bisogna appurare che si innamora di praticamente chiunque, seppure per solo qualche giorno. È dell'idea che vada data una possibilità a chiunque, ma ovviamente non proporrebbe mai una relazione al primo che vede. Forse una nottata si, ma solo quella. Difficilmente si innamorerebbe sul serio. Ma se dovesse accadere, ne rimarrebbe spaventato. Le farfalle allo stomaco alla vita della persona in questione, le mani sudate, il nervosismo generale che lo affliggerebbe, non avrebbe alcun dubbio. È innamorato! Ed è successo proprio a lui. A Yusei, quello che nessuno prende sul serio perchè flirterebbe persino con il suo migliore amico. Ecco, in caso dovesse accorgersi di provare dei sentimenti genuini, si curerebbe come prima cosa di smetterla di provarci pure coi muri e di darsi un contegno, specialmente se il ragazzo è nei paraggi. Sarebbe decisamente strano agli occhi di chi lo conosce. Yusei che non allude al sesso da ieri? Cosa è successo?? Impossibile. È molto facile capire cosa stia pensando, perchè tutto il potere di cascamorto che ha, verrebbe concentrato su quest'unico malcapitato. Poverino. Yusei lo fisserebbe tutto il giorno, sognante, si azzarderebbe ad avvicinarsi, a prendere confidenza, a toccare un po' ovunque (anche se gli si viene chiaramente detto di non farlo), a fare battute più oscene del solito. Insomma, farebbe qualsiasi cosa pur di riuscire a conquistare costui. Potrebbe persino mettersi a frugare fra la sua biancheria usata! Non ha un minimo di contegno, questo qui. Se questo comportamento non dovesse far fuggire a gambe levate il ragazzo, beh, ci vorrebbe poco per arrivare dall'adorazione alla proposta.
In una relazione, sarebbe semplicemente sè stesso, ma smetterebbe di provarci con chiunque altro. Certo, non smetterebbe di proporre cose oscene dentro lo sgabuzzino delle scope, ma le proporrebbe solo al suo ragazzo! Ah, e da come (forse) si è capito dalle sue reazioni balbettanti quando gli si danno attenzioni, è decisamente e definitivamente un bottom. Non sarebbe capace di stare sopra. Povero.
ᴄʟᴜʙ ᴅɪ ᴀᴘᴘᴀʀᴛᴇɴᴇɴᴢᴀ ᴇ ʀᴜᴏʟᴏ
Club di Calcio - Difensore
Ha sempre ricoperto questo ruolo, ed onestamente non vede perchè smettere ora. Crede che gli si addica. Volete poi che non ci abbia privato, a distrarre gli attaccanti avversari con degli occhiolini e delle palpatine?~ (fermatelo vi prego)
sᴄᴀʀᴘᴀ ᴇ ᴘᴏᴛᴇʀᴇ
Ha preferito non fare danni con i colori delle scarpe. Ma, ci ha comunque attaccato delle toppe colorate, perchè sa che non gli lasceranno tenere quelle sui pantaloni. Già piange all'idea di doverle rimuovere!
Il suo potere è semplice, ma decisamente molto utile in qualsiasi situazione. Si tratta di un potere di supporto; Yusei può ricaricare i poteri dei suoi compagni di squadra, così come accelerare i tempi di recupero dell'energia, ma funziona su uno solo alla volta, e deve attendere dieci minuti precisi prima di poterlo utilizzare una seconda volta. L'unico effetto visivo che ha è il leggero colore arancione che sembrano assumere le scarpe del compagno sul quale lo sta utilizzando, altrimenti sarebbe stato impossibile per gli avversari capire chi ne stia beneficiando effettivamente.
ɴᴜᴍᴇʀᴏ ᴅɪ ᴍᴀɢʟɪᴀ
32. È quello che ha sempre portato, ma guai se qualcuno osa toccare il 31, il numero di suo fratello. È di Hayato. Si arrabbierebbe sul serio se qualcuno insistesse per averlo. Ci sono così tanti numeri, perchè proprio il 31!?
ᴘᴇʀᴄʜᴇ̀ ᴀᴄᴄᴇᴛᴛᴀ?
Vuole rendere fiera la sua famiglia, vuole che Hayato sia fiero di lui; vuole, in primo luogo, essere fiero di sè stesso, perchè accettare significherebbe inseguire un ideale, un sogno. Accetta perchè è ciò che desidera di più, avere un obbiettivo fisso che possa spronarlo ad andare avanti.
ᴀʟᴛʀᴏ
•spesso, fra i capelli porta qualche mollettina rossa. Per nessuna ragione. Gli piacciono e basta.
•il suo punto debole è il collo. Sfiorategli il collo in qualche maniera per sbaglio per qualche secondo, o anche per provocarlo, e dovrà scusarsi per correre in bagno.
ᴀʙɪʟɪᴛʏ ᴘᴀʀᴀᴍᴇᴛᴇʀs
730 -Medio
ᴘᴏᴛᴇɴᴢᴀ
C
Non sa quanto sia importante la potenza per il suo potere, ma... diciamo che è soddisfatto di questa C, per ora. Non intende migliorare in questo campo.
ᴠᴇʟᴏᴄɪᴛᴀ̀
B
Eh, se la cava. Non è sicuramente il più veloce, ma non è neppure fra i più lenti.
sᴀʟᴛᴏ
D
È un difensore, a che dovrebbe servirgli il salto?
sᴛᴀᴍɪɴᴀ
C
Per la stessa ragione, a che gli serve tanta stamina? Non corre tanto quanto attaccanti e centrocampisti, ma ha quei momenti di improvvisa mobilità e sforzo che poi lo obbligano a dover rimanere fermo per un po'. Vorrebbe migliorare, qui.
ᴀᴛᴛᴀᴄᴄᴏ
E
No, davvero, che ci fa??
ᴅɪғᴇsᴀ
A
Se il suo livello di stamina fosse più alto, allora arriverebbe anche ad una S, ma purtroppo quella C glielo impedisce; per fortuna che non manca di grinta!
ɢʀɪɴᴛᴀ
S
Per sè stesso, e per Hayato, la grinta che deve tirare fuori è doppia. Cerca anche di incoraggiare sempre gli altri, magari portandoli avanti con il suo ottimismo e la sua allegria.
ᴀʙɪʟɪᴛᴀ̀
C
È bravo, ma non si applica. Cioè, si applica, ma non fa del suo meglio alla fine, e si nota. Purtroppo oltre ad essere ottimista ed allegro è anche pigro. Non è colpa sua!
ᴀsᴛᴜᴢɪᴀ
E
Strategie? Visione di gioco? Pff. "Se vedo una palla la calcio", questa è la sua visione di gioco.
ᴄᴏᴏᴘᴇʀᴀᴛɪᴠɪᴛᴀ̀
A
È socievole di suo, è naturale che ami il gioco di squadra.
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[6630 parole]
Ma perchè o scrivo un oc in 3 ore tutto di fila o non sono contento??
;-;
Mi parte sempre l'ispirazione quando non dovrebbe-
Crazy_Moon11 spero di averti fatto cringiare abbastanza~ u.u
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