Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

𝔽𝕦𝕜𝕒𝕙𝕠𝕣𝕚 𝕐𝕠𝕦𝕥𝕒 • ᴋᴜʀᴜᴍᴀ ᴀᴄᴀᴅᴇᴍʏ

Nome: Youta 陽太

Scrittura alternativa del nome Yota, nel quale 陽 (yo) prende l'etereo significato di "luce", "Sole"; il secondo carattere, invece, 太 (ta) equivale a "grande", o "intenso".
Lo si potrebbe considerare come "luce intensa", o come "grande Sole". Non che a lui interessi soffermarsi su uno stupido significato, naturalmente. Ha l'abitudine di presentarsi come "Yuu" alle persone sopra i 50 anni, perchè sa come, puntualmente, gli debbano rompere le scatole su come il suo sia un nome dall'importante significato, che deve proprio essere fiero di portarlo e blablabla. Le solite cose stupide che escono dalla bocca dei vecchietti. Di solito anche i suoi amici si riferiscono a lui con diminutivi come "You" o "Yuu"; l'unico soprannome che non sopporta è l'abbreviazione del suo cognome, "Fuka". Primo, è un nome da ragazzina! E secondo, tutta la sua famiglia lo chiama "Fuka-kun" solo per dargli fastidio, preferisce non doversi subire tale tortura anche fuori casa.

Cognome: Fukahori (深堀)

Da fuka, (深), "intensificare", ed hori, (堀), "canale". Non ha molto senso. Un'interpretazione potrebbe essere "canale dall'intenso flusso", e in qualche modo un po' rispecchia il ragazzo che porta tale cognome.

Età: Youta ha 16 anni, ed il suo compleanno cade proprio il primo giorno di Aprile. Spesso i suoi genitori si divertivano a mettere un pesce in una scatola e a darglielo come regalo alla mattina del suo compleanno, più avanti a nasconderne uno in casa, in posti che sapevano avrebbe comunque guardato. Come la scarpiera, la cuccia del gatto, o la credenza dei cereali. Ma, quel giorno Youta non fece colazione, ed il pesce morto vi rimase fino alla mattina successiva. Quella credenza emana tutt'ora uno sgradevole odore di cadavere; ora, infatti, ci tengono solamente i cibi in scatola. Ed è così che Youta ha scoperto che i cereali all'aroma di merluzzo non sono affatto una buona idea. Ad un primo impatto potrebbe sembrare più grande, un diciottenne persino, ma parlandogli per mezzo minuto ci si rende conto che potrebbe averne anche 10 per come si comporta.

Nazionalità: giapponese; è nato e cresciuto a Tokyo, nel quartiere commerciale di Ikebukuro.

Aspetto: ragazzo alto 1.73, afferma però di essere di almeno 1.78, aiutato in gran parte dagli stivali rialzati che porta regolarmente, mentre sulla carta d'identità sta scritto 1.75. Stabilire la sua altezza precisa ad un primo sguardo non è così semplice come sembra, specialmente visto che il rialzo delle scarpe è ben nascosto. Senza conoscerlo, solo osservandolo, lo si può senza dubbio classificare come "teppistello". L'intricato taglio di capelli è in gran parte colpevole per quest'aura che trasmette: bianchi sulla base, verso le punte sono di un leggero colore rosa pallido che tinge lui stesso; la mattina perde un sacco di tempo a dividerli in ciuffi e a bloccarli con fin troppo gel per i gusti di chiunque. Hanno un ordine? No. Sono belli da vedere? ... eh, insomma... ma, l'importante è che a Youta piacciano! O almeno lui è convinto di ciò. Chi sono gli altri per giudicare i suoi stupendi ed originalissimi gusti? Ecco. In quanto al taglio vero è proprio, neppure quello ha un gran chè di senso. La lunga frangia arriva quasi fino alle spalle, cerca sempre di sistemarla come può sulla sinistra, in maniera assolutamente anti-gravitazionale. Dietro, invece, li lascia crescere fino alle scapole. A volte potrebbe decidere di raccoglierli in una piccola coda o in una treccia. Si aiuta con delle forcine e con della lacca, cose che, insieme ad una spazzola ed al suo amato gel, non possono mai mancare in fondo al suo zaino.

Potrebbe tirare fuori una bomboletta e iniziare a sistemarsi nel bel mezzo di una lezione; specialmente se la lezione in questione è la teoria di Scienze Automobilistiche. Quel professore così passivo gli ispira un'ingiustificata, enorme voglia di vederlo arrabbiato, fa qualsiasi idiozia pur di estorcergli una piccola reazione. Lo trova così soddisfacente! Mentre, stranamente, l'esatto contrario accade durante le ore di Educazione Artistica. Ha deciso da solo che deve proteggere la professoressa Yoshi; ha l'impressione che si possa sempre mettere a piangere da un momento all'altro quando gli altri fanno casino, perciò è lui a cercare di riportare l'ordine salendo su un banco e mettendosi ad urlare. O a mostrare a tutti la sua nuova console portatile. I suoi occhi sono affilati, potrebbero essere paragonati a quelli di un predatore; sono di un particolare grigio mischiato ad un po' di bianco latte, sempre sull'attenti.

La carnagione di Youta tende molto al rosa, leggermente più del normale: per questo, quando inizia a fare freddo, il naso, le guance e le mani diventano rapidamente di un imbarazzante rosa intenso. Ed è persino freddoloso. Lo detesta! Per questo motivo, quando esce, è sempre attrezzato di sciarpa e guanti da inizio settembre a fine marzo. Non vuole che quello stupido rosa si noti troppo, anche se alla fine è lui il primo a ridere quando vede un paio di guance arrossate, ed a partire con qualche battutina spesso ignorata dalla maggior parte della classe. A dare man forte all'aria da bad boi che questo ragazzo emana, ci sono i numerosi orecchini che porta esclusivamente sull'orecchio destro: ne è completamente ricoperto, mentre ne ha uno più nascosto, sulla lingua, di un verde fosforescente. Ha la fastidiosa abitudine di giocare con quest'ultimo quando si annoia, facendolo scorrere sui denti a bocca chiusa. I suoi vicini di banco non devono avere vita facile, ed è inutile chiedergli di smetterla. Non smetterà. Non ha voglia di trattenersi, è troppo faticoso.

Principalmente il suo armadio si compone di roba vecchia e strappata, la maggior parte di colori scuri, come verde militare o viola prugna. Dubita di possedere anche solo un misero paio di jeans non stagliuzzati, e visto che ormai non vanno di moda da almeno un centinaio d'anni, è lui che li strappa e rovina appena comprati. Ha anche un invidiabile collezione di cinte decorate, alle quali gli piace appendere le più disparate cose: piccoli animaletti di pezza, catene, lacci, una volta ha appeso un lucchetto argentato facendolo passare per uno dei buchi, per poi perderne la chiave. Il lucchetto è ancora lì. Da bravo teppista quale è, tiene sempre i primi due bottoni della camicia slacciati, anche con quella della divisa scolastica: è inutile cercare di farglieli chiudere, è già un'impresa convincerlo a sistemare solo quelli della giacca.

Curiosamente, ha un paio di completi eleganti già in valigia, che ha deciso di portare in dormitorio. "Eleganti" è forse una parola grossa, la definizione giusta sarebbe "stravaganti". Uno di questi è un completo interamente a scacchi neri e bianchi, dai grandi bottoni d'oro e dalla doppia coda che supera le ginocchia, arrivando quasi fino a terra, al quale abbina una camicia di seta color avorio, dai grandi fronzoli e dalla scollatura decisamente indecente. E per fortuna che il cilindro non entrava in borsa. Il secondo è, difficile a credersi, persino peggio del primo. I pantaloni sono di una strana stoffa viola morbida, si fermano appena prima delle caviglie; su questi mette una cinta dalla quale pendono catene di diversi colori e dimensioni. Non sono catene di plastica, sono proprio tutte in metallo! Come fa a non calargli tutto è un gran mistero, fatto sta che se, per qualche strana ragione, dovesse passare su un magnete, sarebbero guai. La giacca è di un bianco opaco, della stessa strana, morbida stoffa dei pantaloni. Non è particolarmente decorata, così come non lo è la normalissima camicia bianca che porta sotto: il bello sta nell'enorme pelliccia color crema che porta sopra. Arriva fino a metà coscia, ed è così folta che se ci si affonda una mano, questa finisce per scomparire. Il colpo di grazia, infine, lo conferisce la catena d'oro che indossa al collo.
E questo è il suo concetto di eleganza. Si capisce che vuole essere guardato? Non indosserebbe mai un semplice completo nero con cravatta, mai. Con entrambi gli outfit indosserebbe un paio di mocassini bianchi. Rialzati, naturalmente.

Ah, e non indossa pigiami. Non importa quanto freddoloso sia, a gennaio lui dormirà in maglietta a maniche corte e mutande sotto un paio di caldi piumoni, non sopporta avere roba addosso mentre riposa.

Carattere: caotico, senza dubbio. Dove passa lascia una scia di sangue e disperazione. E sono soprattutto i professori a sentirla, perchè tutto quello che Youta cerca, in realtà, è approvazione ed attenzioni da parte degli adulti, non avendone mai ricevuta in casa; come altro potrebbe cercarne, se non facendo disperare un intera sala professori intrufolandosi durante la riunione mattutina? Non fa una piega davanti a minacce di brutti voti o a rimproveri, più si fa notare, più ottiene attenzioni, più sarà contento e soddisfatto del suo caos. Non tiene mai la bocca chiusa, probabilmente non è fisicamente in grado di smettere di parlare. Durante le lezioni cerca sempre un pretesto per prendere parola, per disturbare i vicini di banco o per rispondere alle domande dei professori con qualche battuta sarcastica. Ma poi, essenzialmente, di cosa parla? Nulla. Del nulla assoluto. Spesso e volentieri è in grado di passare da un argomento all'altro senza alcun filo logico, semplicemente così, seguendo qualsiasi piccolo impulso che ciò che vede attorno a se gli ispiri. Come del gabbiano che è appena volato fuori dalla finestra, del colore dei loro regalini e dal come possano ingerire un pesce compreso di lisca.

Essendo un tipo espansivo non si fa alcun problema a cercare di parlare con tutti, ed a provare a stabilire un qualsiasi genere di legame con ognuno dei suoi compagni: che sia un legame di amicizia, di odio, di rivalità, a lui basta avere un terreno solido sul quale sentirsi al sicuro. Poi, se si sente al sicuro prendendo qualcuno a parolacce... affari suoi. In ogni caso, non se la prenderebbe mai con i più deboli, anzi, sarebbe il primo a mettersi immezzo per difenderli. Sa come ci si sente ad essere gli ultimi, e personalmente non lo augura a nessuno; si vede molto bene come, sebbene stia sempre a disturbare tutti e a fare casino, sia un ragazzo gentile e di buon cuore. Sa essere un buon amico, 3 questo accade sia che lo si voglia, sia che lo si spinga via più volte, perchè quando Youta si mette in testa di fare qualcosa, la farà. È questa enorme forza di volontà ed espansività che gli ha permesso, a questo punto, di conoscere tutta la scuola. Quando passa per i corridoi saluta almeno un centinaio di altri studenti, ed ha persino un ottima memoria fotografica: ricorda tutti i loro nomi. Purtroppo, però, è troppo pigro per applicarsi a studiare sul serio, perciò alla fine se la cava sempre con una sufficienza regalata, studiando la mattina stessa dell'interrogazione o dell'esame. Ha da fare con i suoi videogiochi, non ha tempo per mettersi sui libri di giapponese! Il professor Tachibaba è il fulcro della maggior parte delle battute che fa in classe. E il poveretto è così buono da lasciar scivolare tutto! In fondo, Youta non lo fa per cattiveria, ed il professore lo capisce.

Ha enormi difficoltà nel comportarsi in modo serio anche nelle situazioni che, purtroppo, lo richiederebbero. Youta capisce quando la situazione diventa pessima, ma in realtà non gliene può fregare di meno: perchè dovrebbe smettere di essere allegro, come lo è sempre? Non sente il bisogno di cambiare espressione in base a diversi contesti, nè saprebbe farlo di proposito. Come quella volta che, alle medie, una sua compagna di classe si è spezzata un braccio dopo che un ragazzo più grande la aveva spinta a terra durante la pausa pranzo; tutti se la prendevano con il colpevole del misfatto, mentre Youta era immediatamente corso dalla poverina a cercare di farla ridere. O quella volta che, dopo un brutto voto ad un'interrogazione, si era messo a ridere. La professoressa lo aveva preso come un affronto alla sua autorità, e lo aveva spedito dal preside con una nota di demerito. In realtà Youta era su tutt'altro pianeta. Aveva solo pensato ad una battuta divertente, e lo aveva fatto ridere! Ammette che in certe situazioni questo suo atteggiamento, che lascia dare per scontato che non gliene freghi assolutamente nulla dei sentimenti delle altre persone, diventa pesante. Ma davvero, cosa può farci? Non sarebbe in grado di cambiare, ed un po' gli dispiace. I problemi con questo suo modo di fare diventano sempre un problema con il professor Miyazaki. Non capisce le sue battute, inutile quanto piatte ed ovvie siano! Youta non ce la fa più, ha finito le risposte da urlargli durante le ore di educazione fisica! Non reagisce!! Ha messo una specie di broncio verso quel professore, è l'unico con il quale si è davvero arreso nel farlo ridere. Ma, in segreto, sta ancora pensando ad una battuta perfetta per colpire nel segno.

Da tutto ciò risulta facile da intuire, ma Youta è un pessimo bugiardo. Se deve dire una cavolata che non darà fastidio a nessuno è un conto, ma se deve mentire per nascondere qualcosa che ha fatto, o se deve coprire un suo amico, non ne sarebbe assolutamente in grado: balbetta fin troppo quando tenta di dire una bugia, anche se magari si è allenato un giorno intero a dirla allo specchio. Avere davanti la persona alla quale dirla è tutt'altra cosa, diventa estremamente nervoso, si mette a giocare con qualsiasi cosa sia attaccata alla cinta e non è in grado di fare contatto visivo. Ma, ha scoperto di essere capace di mentire ad un bambino se è sotto i dieci anni. È riuscito a non lasciar notare come non credesse a babbo natale a suo fratello! Anzi, lo ha aiutato ad aspettarlo alzato tutta la notte davanti all'albero di natale, sul divano, ma alla fine si sono entrambi addormentati alle undici e mezza, per trovare la mattina i regali davanti ad i loro occhi. Il fratellino era così scioccato da non essere riuscito ad aspettarlo, ma ha comunque ringraziato il maggiore per il aver tentato di aiutarlo. Come già detto, Youta adora ricevere attenzioni. Cerca sempre di essere il centro di ogni conversazione che inizia o nella quale si infila, ma curiosamente non diventa mai noioso. Si rende conto di quanto esagera, per piazzare una domanda rivolta ad un amico, trattenendosi un po' dal soffocare tutti con le sue infinite chiacchiere. Si diverte spesso ad iniziare una conversazione con il professor Young (modestamente, potrebbe essere proprio Youta il più bravo nella sua materia grazie a tutti i videogiochi online che ha, e nei quali insulta in inglese a destra e a manca), spesso passando l'intera ora di come, giorni prima, un passerotto fosse entrato nella sua stanza del dormitorio e di come non riuscisse più a farlo uscire. E di come lo ha quindi adottato. Ma la storia di come tiene un uccellino di nome Gino in camera la riserviamo per un'altra volta. Purtroppo, quando si arrabbia, passa facilmente alle mani o alla violenza, data la sua scarsa pazienza in qualsiasi cosa. Strano a dirsi, ma è piuttosto ordinato con le sue cose: la sua stanza è immacolata, sempre pulita, così come le sue cose sembrano sempre organizzate in un certo ordine.
Oltretutto, sempre al contrario di quanto si possa pensare, Youta è molto silenzioso quando cammina; non si sente affatto, lo fa di proposito per divertirsi a spaventare chiunque, arrivando da dietro e salutando a gran voce. L'ha imparato da suo padre.

Passato: una storia come tante, quella di Youta; due giovani di diciannove anni sono innamorati follemente, e... la protezione, purtroppo, non funziona. La ragazza è incinta, vorrebbe ricorrere all'aborto, ma il ragazzo la convince a non farlo. E così nasce il nostro rompiscatole. Con quale assurda e terribile coincidenza un bambino possa nascere da una coppia simile, proprio il primo di aprile! Come già detto, ogni suo compleanno è sempre stato un inferno di scherzi e di pesci scongelati lasciati dentro le sue scarpe, gli è sempre sembrato di convivere con due amici più immaturi di lui. Non può negare che spesso è divertente, e che mai ci si annoia con loro, ma la maggior parte del tempo si sente come se non si siano mai davvero comportati da genitori. Per questo, adesso, cerca sempre validazione da parte dei professori. È sempre stato un bambino allegro ed aperto a tutti, ma, stranamente, è proprio questo che gli ha permesso di meritarsi l'etichetta di "conoscente di tutti, amico di nessuno". Alle elementari, da come è naturale, la classe si era divisa in più gruppi, fra alcuni dei quali passavano poche simpatie. Purtroppo per lui, Youta voleva stare con tutti, e finì così per non stare mai con nessuno. Il gruppetto A non voleva avere nulla a che fare con gli amici del gruppetto C! Ed il gruppetto B aveva preso in antipatia i suoi modi di relazionarsi strettamente con gli insegnanti. Non c'è mai stato posto per il povero bambino in quella classe, ma non si è mai lamentato con nessuno, nè ha mai fatto nulla per cercare di unire la classe: era troppo giovane per rendersi conto di come queste dinamiche funzionassero. Ma, alle medie, sia per il fatto che i ragazzi erano leggermente più tranquilli, sia per una sua nuova maturità, riuscì a diventare il punto di forza che univa tutta la classe. Non era mai stato così felice! Ha fatto la stessa esatta cosa ora che si trova alle superiori. Si sente realizzato, non ha mai avuto così tanti amici come ora. L'unica cosa che potrebbe renderlo più felice sarebbe poter competere contro i più grandi piloti del mondo, proprio come ha sempre immaginato di fare durante tutti quei pomeriggi passati davanti ad uno schermo, sin da quando era piccolo. In generale, il suo non è stato un passato interessante. È stato un bambino normale, con sogni normali, con una casa normale. Quando Youta aveva dieci anni, nacque il suo fratellino, Kyon: e stavolta il piccolo era programmato. Ha sempre voluto prendersi cura di lui, cambiargli i vestiti, alzarsi di notte per calmare il suo pianto, per evitare che i loro genitori, già stressati dal lavoro, si stancassero troppo. Ama la sua famiglia, anche se si ripete di odiare quegli stupidi scherzi da parte di quei cosìdetti adulti.

Famiglia:
Madre • Azuna Chika • 35 anni
Donna dall'enorme senso dell'umore, la metà delle battute che Youta tira fuori arrivano direttamente da lei. Non è mai stata la tipica madre dolce o premurosa, affatto: lasciava fare al figlio tutto quello che voleva, e lo lascia libero tutt'ora; la sua filosofia di vita è proprio questa. Vivi e lascia vivere. Persino se si tratta di tuo figlio. Lei ed il compagno non si sono mai sposati, non ne sentono il bisogno. Stanno bene così, e seppure il loro primogenito gli abbia procurato più di un problema all'inizio -non avevano lavori che permettevano di mantenere un bambino, entrambi al tempo erano riusciti a trovare solamente posti part-time-, adesso si sente molto tranquilla. È felice della sua vita, è felice di poter seguire il suo sogno di pittrice, ed è altrettanto contenta che il suo bambino sia tanto determinato ad inseguire il suo sogno di diventare il miglior pilota del mondo. È fiera di lui!

Padre • Fukahori Shinya • 35 anni
Diciamolo, è un po' tonto. Decisamente tonto. Ha un cuore d'oro, ma si lascia ingannare e fregare spesso proprio perchè è semplice suscitare pena per il prossimo in un uomo sensibile come lui. Questo dolce, sereno ed amorevole padre, è lo stesso al quale vengono in mente gli infiniti scherzi da fare ad i figli ed alla moglie. Ama ridere ed ama far ridere gli altri, ed ha trasmesso a Youta la stessa, importante lezione, pur non facendolo di proposito. Se siamo al mondo per soffrire, allora che senso ha continuare ad esistere? Si è sempre dispiaciuto di non essere mai riuscito ad aiutare Youta con i compiti per casa, in gran parte perchè lui stesso era sempre a distrarsi e a distrarre gli altri in classe. Al momento il suo lavoro gli porta via gran parte della giornata, esce alle otto di mattina e torna a casa alle nove di sera, stanco, ma sempre con un sorriso in volto. Lo fa per le persone più importanti e stupende che potesse mai desiderare di avere accanto, è ben felice di essere d'aiuto con uno stipendio decente. Purtroppo questo gli impedisce di fare ciò che più gli piace, scrivere poesie. Ma non se ne lamenta.

Fratello minore • Fukahori Kyon • 6 anni
È il diavoletto di casa. Youta gli ha insegnato a dipingere sui muri quando più gli aggradi, e la madre non ha il coraggio di fermare l'estro artistico di suo figlio! Gioca a palla in casa con il fratello, ed abitando in un appartamento, al quarto piano, c'è sempre qualche vicino che va a suonare il campanello per farlo smettere. Pare che non gliene freghi di nulla e di nessuno, ma in realtà a volte si mostra più maturo del maggiore. Ha iniziato quest'anno le scuole elementari, ma a differenza di Youta, Kyon si trova molto bene in classe. Almeno sette bambine hanno una cottarella per lui.

Abilità: •se non è estremamente annoiato dall'argomento, ha una memoria fotografica molto buona; in genere ricorda diverse battute di fila da film visti una sola volta anni prima, o, come già detto, riesce sempre ad abbinare un nome ad il volto giusto. Purtroppo non ha voglia di impegnarsi a studiare per la scuola, a lui interessa imparare a pilotare, il giapponese non gli serve.

•la madre gli ha insegnato come utilizzare i colori ad olio; non è bravo nel disegno, affatto, ma si considera una specie di mago dei colori. Fategli dipingere qualche tela già disegnata, ed uscirà perfetta. Oltretutto si diverte a farlo! Spesso la madre gli prepara qualcosa da dipingere.

•suonare la batteria. Suo padre ne ha sempre avuta una, ma non l'ha mai realmente usata, così un giorno ha deciso di voler imparare; ha preso dei tutorial su internet per le basi, poi ha continuato a fare un po' come gli pareva. Ma se la cava abbastanza bene, visto quanto spesso lo fa.

Rendimento scolastico: se ne sta sempre sul 60 scarso, in ogni materia se non in grammatica inglese, dove riesce a prendere 85 senza nemmeno studiare. Non ha idea di come non sia stato bocciato l'anno precedente.

Cosa gli piace: •dormire. Non si direbbe di un ragazzo così caotico ed allegro, ma durante le ore libere -a volte anche durante delle lezioni particolarmente noiose- si fa sempre qualche lungo sonno. Proprio a questo serve il morbido astuccio di pelo bianco!

•va matto per i cibi piccanti, soprattutto per il ramen. Ovviamente si parla di un piccante esageratamente alto; che gusto ci sarebbe nel metterci solo un pochino di peperoncino, quando ci si può buttare un'intera bottiglietta di inferno liquido?

•viaggiare. In realtà lo si può considerare un "ama visitare posti nuovi", che si parli di un altro stato, un altra regione, o il nuovo negozio di alimentari che ha appena aperto dietro l'angolo.

•adora farsi accarezzare i capelli. La trova una bella sensazione, e non avendo alcun problema con il contatto fisico -anzi, spesso è lui che ne cerca anche con i suoi amici- potrebbe chiedere a qualcuno di farlo senza vergogna.

•i film polizieschi, quelli pieni di azione e di sparatorie. Lo eccitano come poche cose riescono a fare, se non si fosse messo in testa di fare il pilota avrebbe sicuramente tentato di diventare un poliziotto.

•qualsiasi cosa sia di pelo sintetico. È morbido e caldo, rilassante da toccare; persino il suo zaino è di pelo bianco!

Cosa non gli piace: •i gatti. Ne è allergico, e non essendo mai stato accanto ad un gatto, non si fida molto di loro. Sa che sono imprevedibili e che alcuni sono anche aggressivi; perchè tenere una pericolosa belva in casa? Per lui non ha senso.

•il mare. Non sa nuotare, e per lo stesso motivo è fortemente contrario nel salire su una barca. E se affondasse? E se dovesse cadere? E se fosse pieno di meduse?? Oltretutto, qualsiasi animale acquatico gli fa ribrezzo. Preferisce non pensarci.

•in teoria dovrebbe indossare un paio di occhiali per una leggera miopia, ma preferisce non vederci che indossare un'orrenda montatura, o che dover mettere delle fastidiose lenti a contatto.

•che gli si vengano impartiti degli ordini. Più gli si viene detto di fare qualcosa, meno lo farà. È deciso a non voler dare retta a nessuno, solo lui è padrone di sè stesso. Ma, basta fargli credere che l'idea sia sua per convincerlo con facilità a fare qualsiasi cosa.

•essere ignorato; è la cosa che lo fa arrabbiare di più. Ha costantemente bisogno di avere qualcuno che gli dia retta e che lo guardi, che senso ha fare una battuta e non ricevere nessuna risata? Quando succede mette una specie di broncio, per riprendersi in pochi minuti e dimenticare l'accaduto, ma molto volentieri pretenderà delle scuse da chiunque lo abbia ignorato di proposito.

•gli horror. Lo spaventano. Lo fanno saltare giù dal divano e lo fanno urlare in maniera poco mascolina.

Paure: •la sua fobia più grande è decisamente una delle più comuni: ha il terrore degli insetti, specialmente di quelli che saltano, o che si muovono a scatti, come le farfalle. Non ha problemi con le mosche o con le zanzare, quelli li schiaccia tranquillamente; i peggiori, per lui, sono i grilli. Con quelle zampette, quell'orrendo colore, quei salti giganteschi- una volta gliene è saltato uno sul braccio. Quando accade si paralizza del tutto, si mette a piangere e non osa aprir bocca, morendo interiormente.

•ha paura del buio; non per una ragione giustificabile, ma semplicemente perchè ha paura che possa uscire fuori qualche fantasma. Gli unici due film horror che ha visto in vita sua lo hanno segnato fin troppo, di notte non osa metter fuori la testa dalle coperte, e dorme almeno con un lenzuolo persino quando sente troppo caldo.

Orientamento sessuale: è pansessuale. Quello che ce sta se piglia. Non è che la pansessualità funzioni così ovviamente, è semplicemente una sua filosofia.

È disponibile per una relazione?: ovviamente, anche a due o tre contemporaneamente.

Come si comporterebbe da innamorato ed all'interno di una relazione?: difficilmente prenderebbe una relazione sul serio, per il momento le vede più come un passatempo, e per la soddisfazione di poter dire "ho un* ragazz*!" Normalmente -ha già avuto 4 diverse relazioni, tutte terminate da lui naturalmente- è quel genere di ragazzo per niente romantico, che pensa più che altro a far divertire il partner con qualche appuntamento per niente serio. Il suo posto preferito dove portarli è sempre un bubble tea in centro, anche perchè non si può sbagliare, piace a tutti! Di solito si stanca dopo un paio di mesi e finisce il tutto con un semplice messaggio. Se per qualche strana ragione dovesse, invece, innamorarsi sul serio, la situazione diventerebbe tutto un altro paio di maniche. Youta non è mai stato innamorato sul serio, che cavolo dovrebbe fare? Come si fa ad amare? Si trasformerebbe in una specie di disastro ambulante se qualcuno dovesse rendersi conto di tutte le occhiate che lancia alla persona in questione. Non può essere scoperto prima di sentirsi pronto per affrontare un sentimento simile! In ogni caso, in una settimanella si calmerebbe, prenderebbe coraggio e chiederebbe alla sua crush di uscire con lui. Se dovesse accettare, Youta si metterebbe letteralmente a saltare di gioia sul momento, a costo di sembrare un deficiente. Ma sarebbe così contento da non riuscire a trattenersi!
Di sicuro non cambierebbe la meta per il primo appuntamento; proverebbe a comportarsi al solito modo, ma con un pizzico di ansia e nervosismo. Non ci vorrebbe molto, comunque, prima che impari come si fa a portare avanti una relazione seria, anche perchè sarebbe lui il primo a cercare di risolvere un problema se dovesse presentarsene uno. Con la sua scarsa pazienza si arrabbierebbe subito, certo, ma sarebbe comunque disposto a lasciare i suoi sentimenti da parte per concentrarsi su quelli dell'altr*.

Perchè vuole diventare un pilota?: che domanda stupida! Ma perchè è sempre stato il suo sogno, naturalmente. Per quale altro motivo qualcuno dovrebbe voler fare qualcosa di così specifico? Ha sempre voluto farlo e si impegnerà per rimanere fedele alla visione che da piccolo aveva di un sè stesso da adulto. Il miglior pilota del mondo! Poi vuole anche ricevere più attenzioni possibili, ma quelle in questo caso diventano secondarie.

Aspetto della sua auto: il design della sua auto è fortemente ispirato alle vecchie automobili d'epoca: a differenza delle maggior parte delle auto da corsa, i fari circolari non sono semplici sticker, sono reali e funzionano. È stata pensata, naturalmente, per concedere alla carrozzeria molta più aereodinamicità rispetto ad i modelli alle quali si ispira, ma resta comunque più pesante, e quindi più lenta della media. Il lato positivo è che, essendo resistente, può permettersi di essere vagamente più spericolato del normale. È di un rosa pallido lucido, il numero 67 è dipinto in nero con contorni bianchi sul cofano e sulla portiera destra. Non ha nemmeno una decorazione sulla carrozzeria, ma all'interno è strapiena di catenelle e animali di pezza appesi un po' ovunque. Inutile dire che Youta ha voluto pensare molto più all'estetica che al vantaggio, ma che senso ha guidare un auto orrenda come quelle degli altri? Preferisce partire in svantaggio che salire su una di quelle scatole di scarpe su ruote. I cerchioni della sua auto sono color oro, così come lo è una striscia attaccata al vetro anteriore, sul quale è scritto a lettere il numero 67.

Numero della sua auto: 67; l'ha scelto perchè è familiare con questo numero, visto che lo portava sulla maglia quando giocava a basket alle medie. Sente che gli appartiene.

Potere della sua auto: tramite un dispositivo inserito nella fascia sulla coda dell'auto, Youta può creare un'interferenza che impedisce ad i droni di controllare l'andamento della gara per due minuti; in questo modo non possono avvertire i piloti in caso di velocità troppo elevate, o rilevare ostacoli. Funziona su tutti i droni, quindi anche sul suo.

Drone: di un grigio fumo molto intenso e lucido, il suo nome è Setsuna. È un drone molto gentile, spesso fin troppo accomodante con Youta, che finisce sempre per ignorare il povero drone ed a fare di testa sua. Possiede una voce decisamente femminile, qualcuno l'ha persino definita "loli". Con il tempo, Setsuna ha capito che per farsi ascoltare dal suo testardo pilota, deve semplicemente mettere in gioco i sentimenti. Si lamenta di come la stia ferendo, e Youta non ce la fa a sentire come si lamenta perchè non viene ascoltata, quindi le da retta. A volte. Setsuna, a sua volta, sembra essere fin troppo umana: alcune volte (la metà delle volte, in pratica) sbaglia nel calcolare la velocità, o si dimentica del tutto di riferire che ha rilevato un qualche ostacolo sul percorso. Non ha nessun errore di programmazione, sembra essere un fattore di personalità, perciò Youta non si lamenta. Anzi, spesso Setsuna si preoccupa per lui, lo fa sentire molto apprezzato.

Altro: •fino ad un anno fa avevano un piccolo coniglietto bianco, ma è morto di vecchiaia e hanno deciso di non prenderne uno nuovo.

•porta sempre almeno una console portatile con sè, e non si fa problemi ad usarla in classe. Gioca per lo più a giochi di ritmo, come Osu o Project Diva. Allo stesso modo, nel suo zaino non può mai mancare un tubo di Pringles a qualche stravagante gusto, ma principalmente compra quelle piccati. In quella borsa c'è di tutto meno che il tablet con i libri, che guarda caso dimentica sempre in dormitorio.

•nell'astuccio porta sempre tutti i tipi di matita: dalla 6H alla 9B, non ci fa davvero nulla. Sono per completezza.

Pilot stats

Potenza: B
La carrozzeria è molto resistente, certo, ma l'effettiva potenza dell'auto non è così alta.

Velocità: C
Ovviamente, essendo pesante non può eccellere proprio in velocità; se dovesse scegliere un campo in cui migliorare, in ogni caso, sarebbe proprio questo.

Abilità: C
Non è tipo da prepararsi prima o studiarsi tecniche vincenti prima di una gara: lui si diverte così, gareggiando, e non intende rovinarsi il divertimento stancandosi prima dell'effettiva gara.

Astuzia: B
Diciamo che è così alta perchè ne ha di idee strambe da mettere in gioco; non è furbo o intelligente, questo lo sa anche lui, ma sa pensare molto rapidamente, ciò lo aiuta moltissimo.

Prudenza: C
Non si lancia in curva a 400 km/h, certo, ma di nuovo, dov'è il divertimento se si ferma troppo a pensare al guidare in maniera sicura? Quella roba è per principianti.

Disponibilità a collaborare: S
Collaborare è nel suo sangue! Con eventuali insulti e urli vari all'eventuale compagn* di corsa, ma è ben disposto a dare tutto ciò che ha per ottenere un buon gioco di squadra. E se l'altra persona si rifiuta di collaborare, beh, non smetterà di prenderla sul personale, tentando di coinvolgerl* in ogni modo.

Livello: 470; Alto. L'unica stat più alta di B è la disponibilità a collaborare, ma in ogni caso è soddisfatto di poter dire di essere un pilota di alto livello! Si è vantato con l'intero vicinato di questa piccola conquista, suo padre è stato così fiero del suo bambino che ha voluto portare tutta la famiglia a mangiare al McDonald.

[5555 parole]

Cristo

Um

O K

Quelle sono tante parole

Non mi sento più il cervello

E si sono 5555 parole scritte di proposito

Flame048
leggiti questo disastro ambulante e fammi sapere se ti piace, erano tre mesi che non scrivevo un OC uwu

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro