38-La lettera del Profeta
Credi di poter vedere il sole oltre la coltre di nubi?
Beh, ti sbagli. Hai vissuto una vita, pensando che, anche nei giorni peggiori, quelli dove l'uragano potrebbe spazzare via ogni cosa, la speranza di un raggio di sole, al di là di un cielo denso e buio, possa essere toccata divenendo reale.
Niente di più sbagliato.
Nella tua misera esistenza hai peccato. Hai peccato tante di quelle volte che non meriti perdono. Pretendo, che quell'uragano ti spazzi via, senza lasciare neanche una briciola di te. Un mero ricordo sbiadito, forse. Non meriteresti neanche quello ma, ahimè, qualcuno ti ama, quaggiù. Non ne conosco i motivi. Sei solo feccia putrida.
A passi lenti e silenziosi mi sto insinuando nella mente di questa gente. Poveri stolti. Saranno loro a costringerti ad arrenderti a me. Farò di te il nulla. Sostanzialmente, lo sei già.
Hai spezzato le mie ali, ma pur ferito, ho continuato a lottare, venendo fuori da quella prigione in cui mi avevi intrappolato. Hai creduto di potermi prendere in giro? Non sai neanche contro chi stai combattendo. Non funziona con me, piccola feccia. Io osservo, ho occhi da tutte le parti.
Uno, nessuno, centomila scrisse il grande Pirandello.
Ecco, vedi?
Io sono quell'uno, di quel nessuno, che porta dietro di sé centomila maschere.
Giochi la tua partita a carte scoperte, credendo di riuscire a bluffare. Sono il re del bluff. Divertiti nella tua partita a poker. Convinciti di essere un grande giocatore, ma sappi, che non potrai vincere, contro di me. Come si dice? Davanti a te hai tante maschere e pochi volti?
Chi sta giocando la sua miglior partita di poker? Tu no di certo!
La vera partita inizia ora.
A presto... P.
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