3-Àncore
Elias
Di nuovo quell'odore. Mi inebria i sensi e mi accende. Non capisco più niente.
Sto usando Melissa per mio piacere personale, lo stesso che mi lascia interdetto. Non riesco a pensare alla mia personale vendetta, ma solo a questo maledetto profumo.
Riesce a riportarmi indietro nel tempo e a ricordarmi la voglia che avevo di lei e che non ho mai più riprovato per nessuna.
Quella fragranza celestiale mi sta portando sull'orlo di quel baratro da cui credevo di essere uscito da tempo.
Mi persuade, facendomi perdere la ragione, mi catapulta sulla strada del non ritorno.
La mia erezione comincia a pulsare, provoca un dolore fastidioso che sento anche dentro il petto.
Accende le mie più sfrenate fantasie sessuali. Sento il bisogno di fare ciò che, di solito, mi disgusta: dedicarmi al piacere dell'altra persona.
I miei sentimenti vengono ubriacati dal meraviglioso aroma suadente che aleggia nell'aria. Sono come intrappolato in una scia olfattiva delirante che manda il cuore in tilt.
Accelera, senza che io possa farci nulla. Mi devasta la mente, ferma il tempo nell'istante di un passato che non avrei voluto più ricordare.
Non faccio caso neanche ai piccoli rumori che risulterebbero inquietanti, in altri momenti.
Voglio imputarli alla leggera brezza che sfiora il mio viso, per lasciare andare tutto me stesso, per la prima volta. Desidero liberarmi da questo senso di vuoto che porto dentro, nascondendolo dietro una corazza di finzione e sarcasmo.
Il tonfo della porta che si chiude rovina l'atmosfera creata da ciò che ha preso possesso di tutto il mio corpo: il suo dannato profumo.
Risvegliato da una sorta di trance, noto Melissa guardarmi confusa.
«Chi era? Hai visto qualcuno? Chi cazzo c'era qui, Elias?» chiede in panico. «Hai lasciato che ci spiassero per sputtanarmi con Matt? Mi hanno filmata senza consenso?» inizia a delirare. «Sai che ti farò finire nei guai, vero?» grida isterica.
"Sta' zitta e tappati la bocca con il mio uccello! Impegnati a farmi venire, anche se non sembri esserne in grado", vorrei tanto dirle ma...
The show must go on.
«Non ho idea di chi fosse, calmati! Farò in modo di scoprire con chi abbiamo a che fare.» dico, mantenendo un certo decoro, mentre cerco di sistemare la pulsante erezione nelle mutande e alzare questi maledetti pantaloni.
Il dolore è sempre più un tormento. In altre occasioni continuerei a spassarmela, dandomi sollievo, anziché inseguire un guardone.
Non potrebbe fregarmi meno della presenza di spettatori, mentre ho un inturgidimento tra le cosce che mi causa dolori quasi lancinanti.
«Cazzo, Melissa! Mi hai fatto volare via tutto.»
Ho davvero difficoltà a chiudere le brache, tra il turgore e un paio di bottoni staccati. Arrangio una chiusura per andare, il più in fretta possibile, all'inseguimento del fantasma e lascio Melissa in crisi a domandarsi cose che non mi riguardano. Mi dirigo verso le scale, dietro la porta che si è appena richiusa. Le percorro di corsa. Non riesco a vedere nessuno, ma sento sbattere l'anta in fondo alla rampa.
Apro il passaggio di uscita con fin troppa veemenza, urto qualcosa o qualcuno. Mi sporgo per accertarmi di non aver ucciso nessuno e vedo Steve impegnato a perlustrare la gola della proprietaria del culo più bello che i miei occhi abbiano mai potuto incontrare.
E di culi ne ho visti!
Mi sento inondato, di nuovo, dal lieve soffio ingombrante di quel meraviglioso profumo. I miei sensi si perdono e il tormento prende nuovamente possesso di ogni parte del mio essere. È odore di rosa e gelsomino, caldo, avvolgente e speziato. Dentro di me continua una lotta contro gli istinti primordiali che tornano a farmi visita.
Non può essere lei.
Dalle ultime notizie vive in qualche parte del Libano, lavora come stilista di abiti da sposa.
Credo di essere ossessionato da questo odore e dalla sua ancora nel mio passato, talmente tanto da avere anche le visioni.
Devo assolutamente capire di quale fragranza si tratti. Per averla e tenerla sul comodino. Sono destabilizzato e non capisco da dove provenga, ma deve per forza essere passata di qua.
Quale persona sana di mente potrebbe essere così perversa da guardare la gente scopare?
Che domanda del cazzo. Almeno l'ottanta per cento della popolazione mondiale guarda i porno, escluso i bambini.
Dovrei pensare di pagare questa persona per farla stare nelle vicinanze e accendermi all'occorrenza.
Non posso che rinunciare a cercarla, per ora, e inventare qualcosa con Melissa per riprendere da dove abbiamo lasciato. Devo trovare sollievo per questo martirio diventato ormai insopportabile.
«Oh, scusa Steve! Stavo cercando qualcuno. Perdona il disturbo. Vi lascio continuare.»
Che figura!
Esco via di scena, anzi rientro, lascio che la porta si richiuda alle mie spalle.
Conosco l'ottima vita sessuale di Steve, ma io un culo come quello me lo sogno la notte. Mentre risalgo le scale, una sensazione costante mi tormenta. Continuo a ripetermi che non può essere lei. Sto riuscendo a convincermi che è assurdo pensare sia tornata. Lo avrei saputo.
Qualche altro dubbio si fa spazio nelle viscere, assale la mente che, incessante, non smette di arrovellarsi per collegare i pezzi del puzzle.
Steve era lì, avrà visto qualcuno uscire in fretta da quella porta. Subito dopo ha visto me fare altrettanto in modo nervoso, senza risparmiarmi nel giustificare la mia irruenza.
Ora, la domanda sorge spontanea: perché non ha accennato al fatto che, da quella stessa porta, era appena scappata una persona "sospetta"? Possibile che fosse così inghiottito da quella bocca da non accorgersi che un probabile criminale era uscito dal suo palazzo, squagliandosela?
Conosco Steve. Ha occhi da tutte le parti e, soprattutto, non perde mai il controllo con una che gliela sbatte in faccia. L'ho visto rifiutare decine di ragazze arrapate ogni santissima sera, mentre era in turno. A chiusura del MOR non ha mai disdegnato compagnia di donne bellissime, ma durante la serata, mai una volta ha ceduto.
Quindi sono due le cose: o questa ragazza è l'amore della sua vita – cosa che dubito perché fino a ieri portava a casa una o due diverse ogni sera – oppure...
Era la pervertita spiona!
Parentesi autrice.
Questo breve capitolo è stato scritto per far intuire al lettore quanto in realtà un determinato profumo riesca a
far sì che Elias perda completamente la testa non riconoscendo neanche l'ovvio.
No, non è stupido(insomma), è solo rincxxxxxxx.
Buon proseguimento.
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