No one ever told me
That grief felt so
Like fear

(Nessuno mi ha mai detto
che il dolore assomiglia così tanto
Alla paura)

-

C.S. Lewis

Yoongi's Pov

Mi sento perso.

Una sensazione che conoscevo così fottutamente bene, ma che sono riuscito a sopprimere. Finora.

In che modo la morte di una persona che ho ignorato per così tanti anni ha potuto influenzarmi così tanto?

Forse era proprio questa la risposta. Non poterlo salutare prima che se ne andasse, non poter dire "ti amo" per la prima e ultima volta.

Sentivo come se avessi fallito come essere umano.

Mi sentivo senza cuore e così fottutamente inutile.

E ancora una volta ho capito che la vita fa molto più male della morte.

Ma anche se sentivo come se il peso sulle mie spalle mi avrebbe ucciso presto, come se il mondo fosse oscuro e insensibile, non riuscivo a piangere.

C'era questo ben noto vuoto che mi avvolse completamente, ancora una volta.

Sentivo come se mi stesse soffocando.

Mi strangolava finché anche l'ultima scintilla di vita non mi veniva spremuta via.

E in tutto questo pasticcio depressivo in cui mi sono ritrovato, c'era solo un unico pensiero chiaro.

Vorrei che tu fossi qui.

Non sono deluso. Sapevo che mio padre non sarebbe mai tornato.

Ma avrei voluto che fosse lì.

E allo stesso tempo avrei voluto che lei fosse qui.

Il bellissimo angelo, che mi aveva rubato il cuore quando tutto sembrava così noioso e monotono.

Non desideravo altro se non che lo facesse di nuovo.

Ma sapevo che non era possibile, perché la mia dannata mente continuava a dirmi che non potevo guarire di nuovo. O amare di nuovo. Che sono stato danneggiato.

Sono stato danneggiato sin dal primo giorno. Ma le persone intorno a me continuavano a frantumarmi in pezzi ancora più piccoli.

Sono rovinato...

Ma...

Mi guariresti?

Sapresti come farlo?

Resteresti al mio fianco anche se ti respingessi?

Y/N's Pov

Non l'ho più visto da quel giorno.

Sono passati due mesi e ho cercato di andare normalmente avanti con la mia vita.

Perché la nostra felicità doveva durare così poco?

Sapevo già che la vita era stronza, ma ora ha raggiunto proprio un altro livello.

Sono rimasta in contatto con Suri. Ogni giorno mi chiede se ho notizie di Yoongi.

La mia risposta è ogni giorno la stessa.

No.

Non ne no.

Non volevo forzarlo. Ma mi stava uccidendo non sapere come si sentiva. Se stava bene o se aveva bisogno del mio aiuto.

Tch, cosa sto dicendo.

Ovviamente aveva bisogno del mio aiuto.

Ma ero troppo codarda per potergli mandare anche semplicemente un messaggio.

Non volevo causare ancora più danni di quelli già fatti.

Sentivo come se stessimo vivendo in una casa di vetro. Un passo sbagliato, un sassolino caduto e tutto sarebbe andato in frantumi.

E questa piccola pietra potremmo essere o io o Yoongi.

Erano le 3 del mattino.

Mi sedetti sul davanzale della finestra con gli occhi chiusi, le gambe pendevano fuori dalla finestra aperta mentre lasciavo che l'aria della calda notte d'estate mi colpisse il viso.

Volevo solo che il vento potesse sollevarmi e portarmi in un posto molto, molto lontano da Seoul.

Un luogo che non mi ricordi tutte le difficoltà che ho dovuto affrontare qui.

Un posto con Yoongi.

Yoongi

I miei occhi si spalancarono.

"Yoongi." Sussurrai. Sentii le lacrime rigare il mio viso privo di emozioni.

Perché il tuo dolore mi fa così male? Perché il tuo dolore è anche mio?

Per favore, fallo smettere.

Ho sentito la porta della mia stanza aprirsi e ho sentito la presenza di mia madre dietro di me.

"Vorrei anch'io che ci fosse un uomo a cui possa tenere così tanto quanto tu tieni a lui." Disse lei.

Ho solo scosso la testa, "No. È la cosa peggiore."

Lei rise in silenzio: "Prendersi veramente cura di qualcuno significa che sei altruista. Essere altruista significa essere un eroe. Tu sei la sua eroina Y/N. Qualunque cosa stia passando in questo momento. Stai al suo fianco".

Deglutii: "Come posso aiutarlo? Non sono nemmeno in grado di aiutare me stessa. Sono inesperta e goffa, come potrei curarlo, io?"

Guardai mia madre che si stava sporgendo anche lei dalla finestra, i suoi capelli scuri che ondeggiavano nella leggera brezza.

"Probabilmente sono l'ultima persona a cui è stato fatto questo tipo di domanda. Ma secondo me... prima di guarire qualcuno, chiedigli se è disposto a lasciar andare le cose che lo hanno fatto star male. Lasciare andare significa libertà. Aiutalo a essere libero."

Guardò il mio profilo laterale.

"Proprio come ti ha aiutato anche lui a essere libera."

Fissai mia madre che da tanti anni pensavo fosse una donna fredda e manipolatrice.

Rendermi conto che non lo era mi ha fatto capire un'altra cosa.

L'ho abbracciata,

"Ti perdono."

La vidi sorridere, "Questo è tutto ciò che ho sempre voluto sentire." Sospirò.

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N.A.

Ciao a tutti/e bellissimi/e

Spero che il capitolo vi sia piaciuto!

Vi ricordo di votare e commentare.

Vi saluto e ci vediamo presto!
Purple you 💜💜

⚠︎ Tutti i crediti vanno alla scrittrice che ha inventato la storia e che l'ha scritta in lingua inglese (la lingua originale) BornToSpark