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29: Priorità

Yoongi's Pov

L'ho aspettata fuori dalla scuola mentre mi chiedevo quale potesse essere il motivo del suo improvviso desiderio di incontrarmi. Non che mi stessi lamentando.

Ha detto che voleva incontrarmi in qualche bar o qualcosa del genere, ma preferivo andarla a prendere a scuola, piuttosto che rimanere bloccato in un bar affollato.

Non sembrò affatto sorpresa quando mi vide al cancello d'ingresso e si avvicinò a me, a testa bassa, dopo aver salutato il suo piccolo amico abbracciandolo.

Questo stronzo sta iniziando a darmi fastidio.

Ho provato a guardarla negli occhi ma questi ultimi erano coperti dai suoi capelli mentre teneva la testa bassa.

"Ehi", la salutai dolcemente, "Che succede?"

Alzò lo sguardo su di me, i suoi occhi sembravano un po' tristi e un improvviso bisogno di abbracciare la sua piccola figura mi sopraffece.

"Hey-mhpf" ha emesso un suono attutito dato che stavo premendo il ​​suo corpo contro il mio.

Quando l'ho lasciata andare, mi ha lanciato un'occhiata arrabbiata ma se l'è subito scrollata di dosso.

"Andiamo." Disse sospirando e io presi felicemente la sua piccola mano nella mia.

"Va bene, andiamo!"

_______


Abbiamo deciso di fare un giro per il parco che avevamo già visitato altre volte insieme.

Ho camminato pochi metri avanti a lei, con le mani infilate nelle tasche mentre aspettavo che iniziasse a dire quello di cui voleva parlare, quando se la sarebbe sentita.



















"Allora Yoongi, ieri ho parlato con mia madre."

Bene, cazzo.

"E?"

"In un certo senso pensava che noi... "Y/N è arrossita all'improvviso, ma poi ha scosso la testa come se volesse scrollarsi di dosso uno strano pensiero.

"Comunque, sono giunta alla conclusione che non so niente di te. Beh, so qual è il tuo lavoro ma... hai degli hobby? Con chi sei amico? E perché sei venuto a Seoul?"

Mi sono fermato e mi sono voltato a guardarla.

Potrebbe volerci un po' di tempo per spiegare...

Improvvisamente le passai accanto e mi sedetti su una panchina, facendole cenno di venire anche lei.

Mi sono accigliato quando ho visto che stava per sedersi accanto a me e le ho preso la mano, tirandola sul mio grembo.

Ha sussultato sorpresa ma non ha indietreggiato quando ho posto le mie braccia intorno alla sua vita e l'ho tirata verso di me, appoggiando la mia testa sulla sua spalla.

"Quindi per le tue prime due domande: no e nessuno. Per l'ultima...

Sai già che sono originario di Daegu vero?"

Lei annuì: "Cosa ti ha spinto a trasferirti qui?"

"Beh, in primo luogo il mio lavoro. Ma anche i miei genitori. O più precisamente il fatto che non li volevo più rivedere."

Girò la testa per guardarmi sorpresa e io sospirai.

L'ho tirata ancora più vicino, strofinando il naso sul suo collo, inalando il suo intenso profumo.

"Non ho mai raccontato a nessuno questa storia prima di te gattina. Sei la prima."

"Io-io sto bene. Non devi raccontarmela se non vuoi." Ha detto un po' impotente.

"No, mi va bene."

Borbottai e cominciai.

"Allora, il fatto è che la mia famiglia è molto povera. A scuola ho dovuto scegliere tra spendere i miei soldi per il cibo o per un biglietto del treno per poter tornare a casa, quindi spesso ho dovuto saltare i pasti. E i miei genitori... credo che i miei genitori siano delle brave persone ma non nei miei confronti. Sai che all'epoca avevo già problemi con la mia... salute mentale e loro la odiavano tanto quanto me. Mi hanno fatto sentire come se non fossi altro che una delusione, un peso aggiuntivo per il quale dovevano sprecare soldi.

Quindi ho fatto del mio meglio per renderli orgogliosi. Con la musica. Ho iniziato a produrre musica in tenera età e ho anche provato a venderla per strada, per guadagnare soldi extra per i miei genitori. Ho davvero lavorato sodo e la mia passione per la musica è cresciuta di giorno in giorno. Ma ai miei genitori non è piaciuto per niente. Hanno buttato via i miei testi e mi hanno definito una delusione senza speranza. Una cosa che ho cercato così tanto di non essere producendo appunto musica.

E un giorno, tutto è diventato troppo per me. Ho dovuto scegliere tra la musica e i miei genitori. E in questo caso è stato facile scegliere quale fosse la mia priorità. Quindi sono scappato di casa, proprio come te. Solo che non avevo dei genitori che si preoccupassero di me o del mio benessere.

Sono venuto qui a Seoul e un'etichetta di intrattenimento ha scoperto il mio talento e mi ha assunto.

Non ho mai più parlato con quelle persone che una volta chiamavo genitori."




Y/N's Pov

Stavo guardando Yoongi.

Il ragazzo che aveva passato così tanto. Il ragazzo che ha sofferto così tanto per la sua unica passione.

Il ragazzo che ora si è aggrappato a me come se la sua cara vita dipendesse da questo.

"Immagino che tutto ciò non abbia aiutato la mia salute mentale a migliorare." Ha concluso la sua storia.

Non ho potuto farne a meno. Le mie braccia lo circondarono e lo abbracciai forte.

"Non preoccuparti, ce l'hai fatta Yoongi."

Ho sussurrato.

"Adesso sei al sicuro."

❥︎❥︎❥︎

N.A.

Ciao a tuttix bellissimx

Finalmente y/n sa qualcosa in più su Yoongi, insomma, lo conosce un po' meglio ora. E adesso che cosa succederà? 🤔

Lo scopriremo presto!

Cosa ne pensate di questo capitolo?

Spero che vi sia piaciuto!

Vi ricordo di votare e commentare.

Vi saluto e ci vediamo presto!
Purple you 💜💜

⚠︎ Tutti i crediti vanno alla scrittrice che ha inventato la storia e che l'ha scritta in lingua inglese (la lingua originale) BornToSpark

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