Capitolo 7
ANGELICA'S POV
Suonarono al campanello e per prima cosa sentii Paul chiedermi di andare a vedere chi fosse.
"Vai tu? Come vedi sono leggermente occupato", disse il giovane indicando le mani piene di impasto per la pizza.
"Certo", dissi ridendo per poi lasciargli un lieve bacio sulla guancia.
Lo ammetto, ho un po' di ansia nel vedere la persona al di là della porta.
Non saprei come possa reagire.
Non la vedo da un po' di giorni e non so se sarà lei o mi riconoscerà.
Anzi ho paura che sia arrabbiata con me... per quello che le ho fatto...
Con l'ansia che mi saliva, passo per passo, e una mano tremolante, aprii la porta stando attenta a non fare errori.
"C-ciao", dissi cercando di trattenere quel tono di voce spaventato.
"Hey talpaleprotta!", disse il ragazzo.
"Hey toporagno!", dissi di istinto.
"Ah, allora ci ricordiamo ancora quel nomignolo, eh?", chiese George alquanto divertito.
"Ehm... si?", dissi incerta non sapendo come rispondere.
"Ahh fatti abbracciare, peste!", disse venendomi incontro.
Non so cosa ho fatto per essergli così amica ma penso... che mi consideri come una migliore amica!
Poi eccola.
Con lo sguardo basso e le mani che si perseguono continuamente.
Le sue guancia dolci e quasi sempre arrossate.
"Ciao...", dissi attirando la sua attenzione.
George in quel momento era in casa ma prima che potesse rispondere la interruppe senza lasciare che spicciasse parola.
"Aventi ragazze muovetevi, ho fame!", disse prendendo per mano Gaia e sotto braccio me.
"Sei sempre il solito", dissi ridendo mentre mi dirigevo alla cucina dove c'era Paul.
GAIA'S POV
Stavo letteralmente morendo dentro.
Angelica è diventata una ragazza così bella... non che prima non lo fosse! Mi sembrava strano vederla... così.
"Allora? Che c'è da mangiare?", chiese George tutto felice di mettere qualcosa nello stomaco.
"Pizza!", rispose Paul con le mani piene di pasta.
"Uhm... che buono non vedo l'ora di mangiare!", esclamò per poi prendermi la vita e portarmi in salotto.
"Che fai, George?", chiesi confusa.
"Non vuoi stare un po' col tuo fidanzato?", e mi baciò, lo fece davanti ad Angelica.
"Ragazzi avvertite se dovete fare qualcosa-", disse con una voce scherzosa ma con una punta di amaro la ragazza.
Sembrava stranita.
"Ha ragione lei", borbottai staccandomi dal bacio e andando in cucina, "Ehm... Se posso chiedere... dov'è il bagno, per favore?", chiesi.
"Ma come dov'è il bagno! Ci sarai venuta un milione di volte a casa nostra, Gaia!", esclamò Paul ridendo mentre, nonostante la piccola sgridata, mi indicava il bagno.
Mi avviai.
Era al piano di sopra.
Non appena stavo per varcare la porta una mano mi bloccò prendendomi dal polso portandomi in una camera buia.
Fatto ciò la persona mi abbracciò.
"Angelica, sei tu?", chiesi col cuore a mille.
"Quanto mi sei mancata, sei così cresciuta...", rispose lei.
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