•V•
xɪx/ɪɪɪ/ᴍᴄᴍᴠɪ
ᴅᴏᴍᴀɴɪ ᴇ̀ ɪʟ ɢɪᴏʀɴᴏ ᴅᴇʟʟᴀ ᴘᴀʀᴛᴇɴᴢᴀ. sɪᴀᴍᴏ ɪᴏ ᴇ ʟᴀ ᴅᴏʟᴄᴇ ʜᴀɴᴀᴋᴏ-sᴀɴ. ᴏʜ! ᴀɴᴄʜᴇ sᴇ ᴍɪ ʜᴀ ᴄʜɪᴇsᴛᴏ ᴘɪᴜ̀ ᴠᴏʟᴛᴇ ᴅɪ ɴᴏɴ ʀɪғᴇʀɪsɪ ᴀ ʟᴇɪ ᴄᴏɴ ϙᴜᴇsᴛ'ᴏɴᴏʀɪғɪᴄᴏ, ᴘᴇʀᴄʜᴇ̀ ɴᴏɴ ʟᴇ ᴘɪᴀᴄᴇ. ᴄʀᴇᴅᴏ ʟᴇ ᴅɪᴀ ғᴀsᴛɪᴅɪᴏ. sᴇ ᴍᴀɪ ʟᴇɢɢᴇʀᴀɪ ϙᴜᴇsᴛᴇ ɴᴏᴛᴇ, ᴘᴇʀᴅᴏɴᴀᴍɪ. ᴅᴇᴠᴏ ᴀɴᴄᴏʀᴀ ᴀʙɪᴛᴜᴀʀᴍɪ ᴀ sᴄʀɪᴠᴇʀʟᴏ, ᴘᴇʀᴄʜᴇ̀ ɪʟ ʀɪғʟᴇssᴏ ʀɪᴍᴀɴᴇ ʟᴏ sᴛᴇssᴏ.
ᴄᴏᴍᴜɴϙᴜᴇ, ɴᴏɴ ᴇ̀ ᴄʜᴇ ᴄɪ ᴘᴇɴsɪ ᴛʀᴏᴘᴘᴏ. ᴀʟʟᴀ ᴘᴀʀᴛᴇɴᴢᴀ, ᴅɪᴄᴏ.
sᴇɴᴛᴏ ᴄᴏᴍᴇ sᴇ ᴄɪ sᴛᴇssᴇʀᴏ ᴍᴀɴᴅᴀɴᴅᴏ ᴀᴠᴀɴᴛɪ ᴅɪ ᴘʀᴏᴘᴏsɪᴛᴏ, ɪɴ ᴀᴠᴀɴsᴄᴏᴘᴇʀᴛᴀ. ɪɴ ʀᴇᴀʟᴛᴀ̀ ʜᴀɴɴᴏ sᴏʟᴏ ᴀᴄᴄᴇᴛᴛᴀᴛᴏ ʟᴀ ᴍɪᴀ ᴘʀᴏᴘᴏsᴛᴀ sᴇɴᴢᴀ ᴀᴛᴛᴜᴀʀᴇ ᴀʟᴄᴜɴᴀ ᴍᴏᴅɪғɪᴄᴀ. sᴀʀᴇᴍᴍᴏ sᴛᴀᴛɪ ʟᴀ sᴄᴇʟᴛᴀ ɢɪᴜsᴛᴀ? sᴘᴇʀᴏ ᴠɪᴠᴀᴍᴇɴᴛᴇ ᴅɪ sɪ̀. sᴘᴇʀᴏ ᴀɴᴄʜᴇ ᴄʜᴇ ʟᴀ ᴛᴇɴsɪᴏɴᴇ ᴄʜᴇ ʜᴏ sᴇɴᴛɪᴛᴏ sᴄᴏʀʀᴇʀᴇ ғʀᴀ ᴛᴀᴛsᴜʏᴀ-ᴋᴜɴ ᴇ ɪɴᴏᴜᴇ-sᴀɴ sɪ sɪᴀ ᴀᴛᴛᴇɴᴜᴀᴛᴀ. ɪɴᴏᴜᴇ-sᴀɴ ᴘᴜᴏ̀ ғᴀʀ ᴘᴀᴜʀᴀ ϙᴜᴀɴᴅᴏ ᴇ̀ ᴀʀʀᴀʙʙɪᴀᴛᴏ, ᴇ sᴇᴍʙʀᴀᴠᴀ ғᴇʀɪᴛᴏ. ᴀᴠʀᴇɪ ᴠᴏʟᴜᴛᴏ ᴅɪʀᴇ ϙᴜᴀʟᴄᴏsᴀ, ᴍᴀ ᴄᴏsᴀ ᴘᴏᴛᴇᴠᴏ ғᴀʀᴇ? sᴘᴇʀᴏ ᴀɴᴄʜᴇ ᴄʜᴇ ғɪɴɪsᴄᴀ ᴛᴜᴛᴛᴏ ᴘᴇʀ ɪʟ ᴍᴇɢʟɪᴏ, ᴘᴇʀᴄʜᴇ̀ ᴄᴏɴ ϙᴜᴇsᴛᴀ sɪᴛᴜᴀᴢɪᴏɴᴇ ғᴀᴛɪᴄᴏ ᴀ ᴄʜɪᴜᴅᴇʀᴇ ᴏᴄᴄʜɪᴏ ʟᴀ ɴᴏᴛᴛᴇ. ᴇ̀ sᴛʀᴇssᴀɴᴛᴇ. ᴇ̀... ᴍɪ ᴠɪᴇɴᴇ ʟᴀ ɴᴀᴜsᴇᴀ ᴀʟ ᴘᴇɴsᴀʀᴇ ᴄʜᴇ ɪɴ ϙᴜᴇsᴛᴏ ᴍᴏᴍᴇɴᴛᴏ sᴛᴇssᴏ ϙᴜᴀʟᴄᴜɴᴏ sᴛɪᴀ ᴍᴏʀᴇɴᴅᴏ ᴀ ᴄᴀᴜsᴀ ᴅɪ ᴜɴ ᴅᴇᴍᴏɴᴇ. ᴘᴇʀᴄʜᴇ̀ ᴇ̀ ᴄᴏsɪ̀. ᴏʀᴍᴀɪ ɴᴏɴ ᴄɪ ᴀsᴘᴇᴛᴛɪᴀᴍᴏ ᴍᴇɴᴏ ᴅɪ ᴅᴜᴇ ᴠɪᴛᴛɪᴍᴇ ᴀ ɴᴏᴛᴛᴇ. ᴇᴘᴘᴜʀᴇ, ᴍɪ ʜᴀɴɴᴏ ᴘʀᴇɢᴀᴛᴏ ᴅɪ ʀɪᴘᴏsᴀʀᴇ, ᴘᴇʀᴄʜᴇ̀ ɪʟ ᴠɪᴀɢɢɪᴏ sᴀʀᴀ̀ ғᴀᴛɪᴄᴏsᴏ.
ᴍᴀ, ᴄᴏᴍᴇ ᴘᴏssᴏ?
ᴄᴏᴍᴇ ᴘᴏssᴏ sᴀʟᴠᴀʀᴇ ᴄʜɪᴜɴϙᴜᴇ ᴀʙʙɪᴀ ʙɪsᴏɢɴᴏ ᴅɪ ᴍᴇ? ᴇ̀ ϙᴜᴇʟʟᴏ ᴄʜᴇ ʜᴏ ᴘʀᴏᴍᴇssᴏ ᴀʟʟᴀ ᴍᴀᴍᴍᴀ. ᴘʀᴏᴛᴇɢɢᴇʀᴏ̀ ᴛᴜᴛᴛɪ. ʟᴏ ғᴀʀᴏ̀. ϙᴜᴇsᴛᴏ ʟᴇ ᴀᴠᴇᴠᴏ ᴅᴇᴛᴛᴏ, ᴇ ᴘᴇɴsᴀᴠᴏ ᴅɪ ᴇssᴇʀɴᴇ ɪɴ ɢʀᴀᴅᴏ. ᴛᴜᴛᴛᴏ ϙᴜᴇsᴛᴏ ᴍɪ sᴛᴀ ғᴀᴄᴇɴᴅᴏ ʀɪᴄʀᴇᴅᴇʀᴇ, ᴇ ɴᴏɴ sᴏ. ɴᴏɴ sᴏ ᴄᴏsᴀ ғᴀʀᴇ. ᴍɪ sᴇɴᴛᴏ ᴄᴏᴍᴇ sᴘɪɴᴛᴏ ɪɴ ᴜɴ ᴀɴɢᴏʟᴏ ᴅɪ ғᴏʀᴢᴀ. ᴀɴᴄᴏʀᴀ ᴜɴ ᴘᴏ' ᴇ sᴏғғᴏᴄʜᴇʀᴏ̀.
ϙᴜᴇʟʟᴏ ᴄʜᴇ ᴍɪ ᴄʜɪᴇᴅᴏ ᴇ̀, ᴅᴀ ϙᴜᴀɴᴅᴏ ϙᴜᴇsᴛᴏ ᴍᴏɴᴅᴏ ᴇ̀ ᴅɪᴠᴇɴᴜᴛᴏ ᴄᴏsɪ̀ ᴘᴇʀɪᴄᴏʟᴏsᴏ? ᴄᴏsɪ̀ ᴍᴇsᴄʜɪɴᴏ, ᴛᴇʀʀɪғɪᴄᴀɴᴛᴇ ᴇ ᴘɪᴀᴛᴛᴏ? ᴀʜ... ᴠᴏɢʟɪᴏ sᴍᴇᴛᴛᴇʀᴇ ᴅɪ ᴘᴇɴsᴀʀᴄɪ, ᴍᴀ ᴇ̀ ɪᴍᴘᴏssɪʙɪʟᴇ. ᴘɪᴜ̀ ᴄᴇʀᴄᴏ ᴅɪ sᴘɪɴɢᴇʀᴇ ᴀ ғᴏɴᴅᴏ ʟᴇ ᴘʀᴇᴏᴄᴄᴜᴘᴀᴢɪᴏɴɪ, ᴘɪᴜ̀ ʀɪsᴀʟɢᴏɴᴏ.
ʜᴏ ʀɪʟᴇᴛᴛᴏ ʟᴇ ɴᴏᴛᴇ ᴄʜᴇ ʜᴏ sᴄʀɪᴛᴛᴏ ʟ'ᴀɴɴᴏ sᴄᴏʀsᴏ, ᴇ sᴇᴍʙʀᴀᴠᴀ ᴄʜᴇ ᴀʟʟ'ɪɴɪᴢɪᴏ ɴᴏɴ ᴍᴇ ɴᴇ ᴘʀᴇᴏᴄᴄᴜᴘᴀssɪ ᴀғғᴀᴛᴛᴏ. ᴄᴇʀᴛᴏ, ʟᴀ sɪᴛᴜᴀᴢɪᴏɴᴇ ɪɴɪᴢɪᴀᴠᴀ ɢɪᴀ̀ ᴀ ᴅɪᴠᴇɴɪʀᴇ ɪɴᴜsᴜᴀʟᴇ, ᴍᴀ ᴛᴜᴛᴛᴏ ᴄɪᴏ̀ ᴄʜᴇ ᴏᴄᴄᴜᴘᴀᴠᴀ ʟᴀ ᴍɪᴀ ᴍᴇɴᴛᴇ ᴇʀᴀɴᴏ ᴀɴᴄᴏʀᴀ ɪᴍᴍᴀɢɪɴɪ ᴄᴏɴғᴜsᴇ ᴅɪ ɢɪɪᴄʜɪ ᴀɴɪᴋɪ. ᴏʀᴀ ᴄʜᴇ ᴄɪ ᴘᴇɴsᴏ, ɴᴏɴ ʀɪᴄᴏʀᴅᴏ ɪʟ sᴜᴏ ᴠᴏʟᴛᴏ, ᴍᴇɴᴛʀᴇ ᴘʀɪᴍᴀ ᴄᴇʀᴄᴀᴠᴏ ᴅɪ ᴠɪsᴜᴀʟɪᴢᴢᴀʀʟᴏ ᴏɢɴɪ ɢɪᴏʀɴᴏ, ᴘʀᴏᴘʀɪᴏ ᴘᴇʀ ᴇᴠɪᴛᴀʀᴇ ᴅɪ sᴄᴏʀᴅᴀʀᴇ. sᴇ ᴍɪ ᴅɪsᴘɪᴀᴄᴇ? ɴᴏɴ sᴏ. ɴᴏɴ sᴀᴘʀᴇɪ. ᴘᴏssᴏ ᴅɪʀᴇ ᴄᴏɴ ᴄᴇʀᴛᴇᴢᴢᴀ ᴄʜᴇ ɴᴏɴ ᴍᴇʀɪᴛᴀᴠᴀ ᴅɪ ᴍᴏʀɪʀᴇ ɪɴ ϙᴜᴇʟ ᴍᴏᴅᴏ. ᴀɴᴄʜᴇ sᴇ ᴇ̀ sᴛᴀᴛᴏ ᴘʀᴏᴘʀɪᴏ ϙᴜᴇʟʟ'ᴀᴠᴠᴇɴɪᴍᴇɴᴛᴏ ᴀ ᴘᴏʀᴛᴀʀᴍɪ ᴅᴏᴠᴇ sᴏɴᴏ ᴀᴅᴇssᴏ. sᴇ ɢɪɪᴄʜɪ ᴀɴɪᴋɪ ғᴏssᴇ ϙᴜɪ, ɴᴏɴ sᴀʀᴇɪ ɴᴇᴍᴍᴇɴᴏ ᴅɪᴠᴇɴᴛᴀᴛᴏ ᴜɴ ᴄᴀᴄᴄɪᴀᴛᴏʀᴇ ᴅɪ ᴅᴇᴍᴏɴɪ, ᴘᴇʀᴄʜᴇ̀ ᴄɪ sᴀʀᴇʙʙᴇ sᴛᴀᴛᴏ ʟᴜɪ ᴀ ᴘʀᴇɴᴅᴇʀᴇ ɪʟ ᴘᴏsᴛᴏ. ᴇʀᴀ ʟᴜɪ ᴀ ᴅᴏᴠᴇʀ ᴅɪᴠᴇɴᴛᴀʀᴇ ᴘɪʟʟᴀʀ.
ɴᴏɴ ɪᴏ.
ғᴀᴄᴄɪᴏ ᴅᴀᴠᴠᴇʀᴏ ғᴀᴛɪᴄᴀ ᴀ ᴄᴀᴘɪʀᴇ. ϙᴜᴇʟʟᴏ sᴜ ᴄᴜɪ ᴠᴏɢʟɪᴏ ᴄᴏɴᴄᴇɴᴛʀᴀʀᴍɪ, ᴀᴅᴇssᴏ, ᴇ̀ ᴘʀᴏᴛᴇɢɢᴇʀᴇ ʜᴀɴᴀᴋɪ.
ɴᴏɴ ᴠᴏɢʟɪᴏ ᴅɪᴍᴇɴᴛɪᴄᴀʀᴇ ᴀɴᴄʜᴇ ɪʟ sᴜᴏ ʙᴇʟʟɪssɪᴍᴏ ᴠᴏʟᴛᴏ.
~
Amami posò la stilografica sul tavolo, eliminando le ultime tracce di inchiostro blu sulla sua punta con un fazzoletto di stoffa, ormai rigido dagli anni di utilizzo. Non rilesse le parole liberate sulla carta, ma lasciò le pagine aperte perchè il liquido si asciugasse, illuminato da una semplice lampada ad olio. Trovava la luce elettrica troppo invadente per essere utilizzata ad un orario del genere. Avrebbe potuto cercare di dormire, ma lo trovò più che futile. Non sarebbe riuscito a chiudere occhio. Lo sapeva. Non aveva neppure indossato il pigiama. Ad occhio, era probabilmente quasi passata l'una. Si scostò dal tavolo, alzandosi dal morbido cuscino per afferrare con decisione la spada dal manico colorato poggiata sul materasso. La assicurò alla cintura, gettando i lunghi capelli rosati dietro le spalle, raddrizzando la postura.
Se quella era l'ultima notte che avrebbe passato in città, allora si sarebbe assicurato della sua protezione.
Andava contro gli ordini iniziali di Ryu. Ma Ryu non era lì, nè aveva del vero potere su di lui, perciò cacciò via i sensi di colpa, ed aprì la porta della sua stanza con cautela. Se lo avessero sentito lo avrebbero fermato. Ed allora non se lo sarebbe perdonato. Poteva prevenire altre vittime. Poteva farcela. Pensò per un attimo ad Orochi. Esitò, ma non fermò il passo leggero e rapido che scendeva le scale in silenzio. Si bloccò. L'enorme atrio non era vuoto.
Una lama ricoperta di venature violette era sfoderata, e la donna stessa sembrava un'ombra, nascosta, attenta. Pronta. Eppure, colei che la stringeva in un pugno sussultò visibilmente nell'udire dei passi alle sue spalle, e si voltò. <<Amami-kun?>> chiese, cauta. <<Non riposi? È vero che domani partiamo con il calare del sole, ma così sarai solo più stanco.>> rilassò la postura irrigidita, porgendogli un sorriso appena visibile nella semi-oscurità di una notte priva di luna.
"Non riesco. È soffocante quella stanza." si giustificò lui, valutando se informarla o meno dei suoi piani per le ore successive.
Lei annuì, sistemando una ciocca di capelli dietro un orecchio, unendo poi le mani sul ventre. <<... capisco. Posso prepararti una tisana, magari?>>
"No!" gesticolò frettolosamente. "Non voglio dormire. È l'ultima notte che siamo qui. Voglio uscire. Voglio proteggere tutti." confessò, in maniera confusa.
<<Ti ricordi cosa abbiamo detto? Uscire di notte è vietato. Non possiamo fare nulla finchè non capiamo di più sul come funzionano, questi demoni.>> lo ammonì. Era vero che il loro dovere era quello di combatterli i demoni. Anche lei sentiva, nel profondo, che stavano scappando. Ma avevano iniziato a muoversi, e presto sarebbero stati in grado di combatterli, ne era certa. Per il momento dovevano pensare a non farsi prendere di sorpresa, perchè se loro non fossero sopravvissuti, allora chi avrebbe reciso le teste dei demoni?
Amami avrebbe voluto protestare. Abbassò la testa, pensieroso. Hanaki aveva ragione, ma voleva smettere di sentirsi inutile. Voleva contare qualcosa, per quella città. Era pur sempre un pillar. Il pillar che avrebbe dovuto difendere l'intera regione, ed invece cosa faceva? Era forzato a rimanere chiuso al sicuro. Non voleva. Non voleva sentirsi un peso. "Io vado."
<<Amami-kun... se vai, vengo anche io.>>
"Non è necessario. Dovresti rimanere al sicuro."
<<Almeno così saremo sgridati in due da Inoue domattina, giusto?>> ridacchiò Hanaki. Posò la spada nel fodero, accennando al portone d'ingresso con un movimento della testa, permettendo ad una ciocca scura di ricaderle in volto. Finalmente Amami ricambiò il sorriso, quasi sollevato dal sentire quelle parole; l'espressione cadde immediatamente nell'udire una voce maschile provenire dalle scale.
<<Perchè dovrebbe sgridarvi?>> la profonda voce di Kurokiyo arrivò come surrata, rieccheggiando fra le pareti. Non vide chiaramente cosa gli stesse dicendo Amami, l'unica fonte di luce un lampione dalla pallida luce posto fuori le finestre.
Hanaki intervenne: <<Andiamo a farci un giro di ricognizione. Vieni?>>
<<Oh, sì. Inoue si arrabbierà.>> disse lui, senza un filo di divertimento nella voce. <<Va bene.>>
Amami parve quasi disturbato dalla notizia. Sarebbe potuto rimanere da solo con Hanaki. E invece c'era anche Kurokiyo! Guastafeste. Terzo incomodo. Noia. Ma furono tutti pensieri inconsci. Invece, le sue labbra si allargarono nuovamente in un sorriso.
"Andiamo."
Mi stava venendo una crisi perchè pensavo di non farcela
E invece sono qui
Ho scritto tutto in mezz'ora
Nghh odio ridurmi all'ultimo, ma è ancora lunedì! Sono ancora in tempo! Tutto oggi mi sono mezzo depresso, ma adesso sto meglio- ywy so che probabilmente è il capitolo peggiore fin'ora proprio per questo, e mi dispiace! Ci ho messo tutto quello che ho potuto dare in queste condizioni! Non odiatemi- mi rifaccio con il prossimo capitolo, perchè non vale che solo Tatsu e Inoue si beccano il momento ship, tocca anche a Hana e Ama uwu
Spero che non sia così brutto come pare a me~
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