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•III•

<<Tutto questo è... è folle.>> mormorò Teratsuchi, passando una mano fra i folti capelli, fermandola dietro la nuca, lasciandola lì a riposare.

<<Finitela di fare quelle facce!>> Orochi cercò di rassenerare l'atmosfera, fin troppo scocciato dalla situazione. Si era fatto colpire alle spalle, ed adesso doveva sorbirsi tutti quegli occhi puntati su di lui. <<Pure te, draghetto? Mi deprimi. Sto bene, guardate.>> fece per alzarsi, ma la delicata mano di Fukakuro si posò sulla spalla del corvino, per impedirgli di fare movimenti avventati. Il gesto lo fece trasalire. Sentiva ancora quegli artigli stringersi attorno all'osso, come a volerlo raggiungere di proposito per strapparlo via.

<<Perdonami.>> gli occhi della donna erano invisibili dietro la benda, a causa della gran quantità di luce che entrava dalle finestre dell'infermeria. <<Ma devi riposare. Hai perso molto sangue.>>

Il pillar dell'Illusione mormorò qualcosa a denti stretti, per poi posare la schiena sui soffici cuscini con estrema attenzione e delicatezza.

Kurokiyo sospirò, incrociando le braccia al petto ed aggrottando le sopracciglia con fare apprensivo. <<Ti rendi conto che lì dietro sei aperto come una bambola di pezza, vero?>> il commento parve sbattere con violenza sulla esile figura del ragazzo, senza sortire alcun reale effetto.

<<Sai dirci cosa è successo, Orochi?>> Shimizu porse la domanda semplice e diretta, senza alcuna reale curiosità o preoccupazione nella voce. Era semplice necessità. Difficile giudicare lo stato d'animo di Orochi; la lunga frangia copriva i suoi occhi, ed il ghigno sul suo volto era impossibile da discernere. Che lo avesse messo lì per nascondere il dolore che attraversava ogni muscolo del suo corpo, o che fosse davvero divertito dalla situazione?

<<Che ne so? Uno mi è venuto addosso. Non l'ho visto.>> constatò in maniera tranquilla per i suoi normali modi, con uno sbuffo. Non che gli fosse cambiato molto se fosse schiattato in quel momento, dopotutto. Voleva solo essere lasciato in pace. Non era abituato a ricevere attenzioni. <<Ve ne andate adesso?>>

<<Dobbiamo capire, Yuki-kun. È importante. Sei il primo testimone oculare che abbiamo!>> l'esclamazione di Teratsuchi suonò un po' troppo come un incoraggiamento, e ciò non fece che aumentare la noia di Orochi. Non aveva visto nulla, doveva spiegarlo nuovamente? Gli avevano riferito che aveva dormito per cinque o sei ore dopo aver perso i sensi, e si era svegliato su quello scomodo letto. Non ricordava un gran chè. Il demone non aveva detto nulla, non aveva provocato alcun rumore. <<Vogliamo anche capire come può essersi mosso durante il giorno. Hanno sempre attaccato durante la notte, e lo abbiamo dato per scontato, fino ad ora. Ma perchè attaccare proprio te, con il sole già alto in cielo?>>

Inoue si sedette sul bordo del materasso sul quale era adagiato Orochi, senza farci caso. <<Diamine, spero che non siano diventati immuni alla luce solare...>> Alzò lo sguardo per cercare quello di Tatsu, trovandolo. Scosse la testa, lasciando cadere le braccia sulle ginocchia, la schiena curva, lo sguardo intento nel discernere la situazione. La riunione si era spostata in infermeria, siccome era per lo più vuota.

<<Improbabile. Il vicolo era al buio. Doveva essere già lì.>> affermò Kurokiyo, sicuro di sè.

Shimizu protestò immediatamente. <<Ma non c'erano finestre o porte, o altro. Dove avrebbe potuto infilarsi per scappare? Ogni via di fuga era al sole. Abbiamo controllato.>>

<<Fantastico...>> Orochi alzò gli occhi al cielo. La testa sembrava intrappolata sotto il tocco di un poco delicato fabbro, che batteva sul cranio come se fosse il lavoro più importante del mondo. Se fossero rimasti lì a chiacchierare di certo gli sarebbe scoppiata.

<<Magari girava con un ombrello!>> azzardò Teratsuchi, con un sorriso divertito nell'immaginare un demone impugnare un gigantesco ombrellone.

<<Tatsu.>> venne ripreso da Inoue, più che sopraffatto dall'ansia.

<<Heh. Sono ancora per l'ipotesi dell'ombrello.>> concluse il Drago, portando le mani ad i fianchi.

<<Qualcuno ha del Sakè?>> sospirò Orochi, guardandosi attorno, cercando di superare le figure dei compagni con lo sguardo.

"Davvero?" Amami lo guardò preoccupato, come se potesse andare a cercarsi davvero una bottiglia di alcolico.

<<Vero come il dolore che sento alla schiena.>> scherzò Orochi, alzando le mani.

<<Se si alza lo leghiamo al letto.>> sussurrò Inoue ad un preoccupato Amami, per rassicurarlo, il quale a sua volta gesticolò qualcosa in risposta. Ma il fine udito di Orochi colse le parole alla perfezione.
Il suo volto si piegò in un'espressione disgustata, sostituita rapidamente da un sorrisetto forzato.
"Non ho bisogno di questa gente. Ho bisogno solo di me stesso."
Non era mai stato in grado di legare con gli altri pillar. O con nessun'altro, in realtà.

<<Quinta forma.>> un migliaio di spilli s'infilarono lungo la sua spina dorsale, ma non si fermò. <<Traditore->> il materasso sotto di lui parve sprofondare, e dovette portare le braccia alla testa. Utilizzare il respiro si rivelò più arduo del previsto.

Le braccia della donna furono immediatamente su di lui, a bloccarlo nuovamente. <<Yuki-kun.>> il tono di voce di Fukakuro aveva poco di gentile, in quel momento. <<Non fare una delle tue solite stupidaggini. Riposa. O ti addormento io.>>

<<Cavolo... si vede che non mi conosci.>> ridacchiò Orochi, stringendo le lenzuola fino a far diventare le nocche di un preoccupante bianco. Faceva male.

Kurokiyo uscì dalla stanza senza proferire parola, seguito immediatamente da Shimizu, ma quest'ultimo si fermò sulla porta, guardando il gruppo. Si notava l'inesistente voglia che aveva di continuare ad ascoltare le lamentele del più giovane. <<Lasciatelo perdere, deve riprendersi. Continuiamo da dove abbiamo lasciato.>> e con questo girò i tacchi, il suono degli imponenti geta sempre più lontano.

I quattro rimasti si scambiarono occhiate, insicuri sul se lasciare Orochi da solo. Teratsuchi prese l'iniziativa. <<Chiamo qualcuno per farlo tenere d'occhio. Tu intanto non scappare.>> disse dolcemente, per essere poi seguito dagli altri. Sapeva quanto Orochi non sopportasse seguire degli ordini, nonostante non ne desse a vedere. Cercava in ogni modo di chiedere con gentilezza in caso dovesse rivolgersi a lui. Era comunque il più giovane fra tutti; si sentì in colpa. Non era stato pronto a proteggerlo. Non aveva potuto fare nulla.
Proprio come con Ryu.

Timidi, flebili raggi di luna invadevano la stanza dal grande tavolo circolare. Ma l'unico ad essere rimasto davvero seduto era stato Amami. Gli altri erano tutti scattati in piedi e vi erano rimasti, per una ragione o per l'altra. Aveva perso il conto di quanto tempo fosse passato. Poteva benissimo essere l'una di notte, e nessuno di loro aveva toccato cibo nel frattempo.
Nessuno di loro aveva nemmeno accennato a voler fare una pausa.

<<Ci dividiamo!>> la voce di Teratsuchi s'infilò nel silenzio come un proiettile appena esploso. Fastidioso.

Inoue fu rapido a rispondere, più calmo e tranquillo. <<Non ci dividiamo, cretino.>>

<<Aspettate, pensiamoci con->> tentò di obiettare Fukakuro, portando le mani in avanti.

<<Sono con Inoue-san. Non ci dividiamo. È pericoloso.>> Shimizu aveva resa chiara la sua posizione in merito sin dall'inizio, e non si era ancora stancato di ribadirla.

<<Siamo solo in otto!>> la fronte di Teratsuchi si aggrottò, correggendosi. <<Sette. In sette. Ed abbiamo più di un problema da risolvere, non possiamo perdere tempo per muoverci tutti in gruppo!>> il silenzio cadde nuovamente. In parte aveva ragione, ma Shimizu avrebbe preferito non rischiare. Sapevano troppo poco.

<<Che mal di testa...>> mormorò Kurokiyo, ma nessuno lo udì.

<<Va bene, al voto.>> sospirò finalmente Inoue, abbastanza sicuro di aver provato le sue motivazioni in maniera attenta.

<<Perfetto!>> sorrise Teratsuchi, battendo un pugno sul tavolo per attirare l'attenzione degli altri. <<Chi pensa sia meglio rimanere in gruppo, alzi la mano.>> si guardò attorno. Le uniche braccia alzate erano quelle di Shimizu ed Inoue.

<<... tsk. Come vi pare.>> intimò quest'ultimo, lasciando il muro al quale era appoggiato, per occupare una delle sedie. Avrebbe voluto uscire di lì, magari sbattere la porta con violenza, per far capire a Teratsuchi quanto fosse arrabbiato con lui, in quel momento. Perchè non lo ascoltava mai? Una stretta corda parve stringersi attorno al suo cuore, ma non proferì ulteriore parola.

<<Ditemi che non ci vorrà un'altra giornata intera solo per dividerci. Ne ho abbastanza.>> il Sole coprì uno sbadiglio a fatica. La notte precedente lo aveva sfinito.

Amami gettò sul tavolo un foglio con poca delicatezza, per provocare rumore. Tutti portarono lo sguardo sull'oggetto. "Vi ho divisi mentre discutevate."

<<Oh.>> Teratsuchi fece calare una mano sulla sua testa, mettendogli in disordine i lunghi capelli rosati. <<Come faremmo senza di te?>> ridacchiò alla sua stessa domanda, prendendo posto a sua volta. Inoue gli lanciò un'occhiata carica di risentimento, ma il Drago non ci fece alcun caso. Amami se ne rese conto, ma preferì distogliere immediatamente l'attenzione da quel che stava accadendo fra i due, per concentrarsi sulle riflessioni concepite poco prima.

"Abbiamo tre problemi, principalmente." iniziò, sistemando il danno provocato da Teratsuchi. "Gli assassini dei cacciatori di demoni, il possibile collegamento con i recenti spacci di sangue, e la Tempesta." alzò gli occhi dal foglio, per assicurarsi che tutti stessero seguendo. "il Drago e l'Illusione seguiranno la scia dei demoni. Perchè l'Illusione li ha già incontrati, e tu puoi essere utile." disse, accennando a Teratsuchi.

<<Ottimo ragionamento.>> commentò Kurokiyo, senza la minima ombra di sarcasmo.

"Poi, lo spaccio. Indaghiamo principalmente di notte. Quindi la Notte è la più adatta, e verrà con me, ho già un'idea di dove poter iniziare. Gli altri seguano le tracce della Tempesta, perchè quella zona potrebbe risultare fondamentale. Va bene?"

Teratsuchi, finalmente, degnò di offrire uno sguardo sorridente ad Inoue, per rendersi conto che l'altro non cercava di incontrarlo affatto. Si rese conto solo in quel momento delle parole dette durante la discussione precedente.
"Quante volte discutiamo, solo per arrivare al fatto che io ho ragione?"
Ma non lo intendeva in maniera cattiva. Lo aveva ferito senza rendersene conto, e non era da lui compiere un errore simile. Doveva essere stato piuttosto alterato per aver detto qualcosa del genere. Si sarebbe fatto perdonare, più tardi. Per il momento avrebbe pensato al suo dovere.
<<Va bene! È perfetto. Voi due potete partire domani, siccome avete già un piano.>>

<<Quello che pensavo.>> disse Fukakuro con un sorriso in volto, offrendolo ad Amami.

<<Shimizu-san, Kurokiyo-san, ci vediamo di nuovo qui domattina.>> sbuffò Inoue, ricevendo dei cenni della testa come risposta. Si alzò ed uscì silenziosamente dalla stanza, ed immediatamente venne seguito da Teratsuchi.

Chiuse la porta, prima di chiamarlo. <<Aspetta. Kagu, mi dispiace->> La frase venne spezzata in due da un freddo vento che lo avvolse. Non aveva intenzione di parlarne. Gli sorrise, cercando di scaldare l'aria. <<Domani...?>>

L'unica risposta che ricevette fu il suono dei passi di Inoue che si allontanava.

Teratsuchi sospirò.

È la prima volta che chiacchierano così tanto, dei personaggi- troppi dialoghi? Sono stati pesanti, o avete avuto difficoltà a seguirli? Ho preferito non inserire troppe descrizioni esterne, perchè sembrava distraessero dal punto centrale, la discussione in sè. Fatemi sapere come lo avete trovato~

Voi sareste rimasti in gruppo, nonostante tutti i problemi? Vi sareste divisi?? ywy personalmente avrei proprosto di rimanere insieme per evitare perdite, mA sono incasinatissimi porelli~
Sul prossimo capitolo vorrei già approfondire la relazione fra Kagu e Tatsu-
Lo sentite l'angst?
Lo sentite??
Menomale che Amami e Fukakuro saranno molto più tranquilli ahahahah
Sono soft loro♡

Fatemi sapere cosa ne pensate, e ci vediamo mercoledì su Sylvef uwu

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