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•I•

Aveva fame.

I suoi sensi erano amplificati, ogni suono assordante, ogni odore intossicante, inebriante, ogni luce intensa, accecante, asfissiante: Hajime seguiva la debolissima traccia come ossessionato. Ma ogni volta era troppo poco, troppo lontana. Irragiungibile.

La situazione stava diventando più che irritante.

Se Hajime desiderava qualcosa, Hajime la otteneva, non importava con quale mezzo, a quale costo. Hajime la avrebbe avuta. Avrebbe avuto la preda che tanto smaniava di trovare, perchè con quella non ci sarebbe stato più nessuno a fermarlo. Nè quei dannati Cacciatori di Demoni, che lo avevano ridotto a quel pietoso stato, nè lui.

Il fitto velo di pioggia che cadeva a terra con violenza limimitava ancor di più il suo olfatto, ma non voleva perdere neppure una notte di ricerca, diretto sempre più a sud, dove la debole scia sembrava dirigersi. Dolce, intensa, agre. La voleva.

Dalla sua bocca uscì un sinistro suono gutturale, soddisfatto.

Eccola.

In pochi minuti il sole sarebbe sorto da dietro le lontane montagne. Sfiorò il labbro superiore con la lingua, già impaziente. Non sarebbe andata da nessuna parte, lo sentiva, ma era ancora lontana.
Doveva resistere ancora per diversi giorni. Sarebbe impazzito nell'attesa, di questo ne era più che certo.

"Debole è colui che inganna sè stesso."

Un impatto legno su legno, potente. La giovane recluta fu costretta ad indietreggiare ed a parare immediatamente un altro colpo. Gli occhi dell'uomo erano lontani, taglienti, agghiaccianti. Difficile non cogliere un luccichio adirato in quel profondo rosso porpora, le sopracciglia contratte, i movimenti delle braccia rapidi ma estremamente pesanti. La ragazza era sfinita, ma il maestro non sembrava avere la minima intenzione di fermarsi. Balzò verso destra, spaventata dal potente fendente della finta spada, che andò a colpire il terreno fangoso, causato dal diluvio della notte precedente.

<<Tatsu?>> un leggero e freddo vento corse lungo la spina dorsale di Tatsuya. Ma la sua mente era altrove. Non sortì alcun effetto.

"Debole è colui che inganna sè stesso."

<<Ah->> l'allieva incontrò il muro alle sue spalle, il più grande alzò in aria l'oggetto, pronto a colpire. Gliel'avrebbe fatta pagare, chiunque fosse stato il colpevole. Lo avrebbe trovato, avrebbe rimosso la sua testa senza provare alcuna pena, ed avrebbe-
Qualcuno si contrappose fra lui e la giovane dai corti capelli castani, provocando uno spostamento d'aria che fece svolazzare l'Haori rosso di Tatsuya, facendolo tornare con i piedi a terra, ora lo sguardo concentrato sugli occhi celesti dell'altro pillar, severi ma preoccupati.

<<Tatsuya!>> rimproverò il nuovo arrivato, intimando con un'occhiata ben piazzata di gettare via la spada. Aveva le braccia poggiate sui fianchi. Sapeva che non lo avrebbe mai colpito.

<<Kaguya->> raramente non accorciava il nome del compagno, ma l'azione di quest'ultimo lo aveva lasciato spiazzato. Così come era rimasto spiazzato dalle sue stesse azioni, dettate da una rabbia incontrollata. <<Oh. Io->> il suo volto si rilassò notevolmente, quasi sciolto dalla sola presenza di Kaguya. <<Mi dispiace. Non so cosa stessi pensando, Kagu.>> sospirò Tatsuya, buttando a terra l'arma.

<<Sei stressato.>> osservò l'uomo dai capelli argentati,  offrendo un sorriso a Tatsuya.

<<Lo so, ma non è una giustificazione!>> il rosso osservò la ragazza fuggire via, spaventata. <<Dici che tornerà?>> chiese, non staccandole uno sguardo colpevole di dosso.

<<Tornerà.>> confermò Kaguya, allentando a sua volta la tensione che si era formata sulle sue spalle. <<Andiamo?>>

<<Andiamo?>> chiese distratto, nuovamente assorto in qualche lontano pensiero, la sua espressione illegibile.

<<Mi hai chiesto tu di chiamare tutti. Ieri. No?>> cercò conferma in quel volto che ben conosceva, perso in chissà quale dei tanti problemi ad i quali andava trovata una soluzione. <<Ehi.>>

<<Uh?>>

<<Non sei solo. Ci sono io. Ci sono gli altri. Smettila di prenderti ogni responsabilità da solo.>>

<<Hai ragione.>> sospirò Tatsuya per la seconda volta, ritrovando finalmente il sorriso. <<Andiamo.>> prese la mano di Kaguya nella sua, con delicatezza, come a non volerlo disturbare; dimenticò ogni preoccupazione per un attimo, sentendo Kaguya stringere la presa.
Più tardi sarebbe andato a cercare la ragazza per scusarsi.

È cortissimo come capitolo e mi dispiace, rip- i prossimi saranno come minimo il doppio però, e compariranno già tutti gli altri (tranne Orochi, lui è in missione poor, ma arriva dal terzo sorry Blacky♡), promesso! Insomma, è come una specie di secondo prologo (?) anche se ce ne sono stati già 2 (?)
Dovevo solo far capire quanto mi si stressa il Tatsuya in questa situazione u.u povero :') menomale che esiste Kaguya-

Fral'altro, sto pensando davvero di mettere in pausa Whatever in favore di questa, non posso farcela, troppe cose insieme- quindi probabilmente vi trovate un altro capitolo qui lunedì prossimo, mi dispiace T-T

Vabeh! Ci vediamo mercoledì con Sylvef da Blacky~ non mancate~~

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