CAPITOLO 5
Una carrozza di manto dorato posava dinanzi alla gracile bambina dai vestiti sporchi del fango a terra.
Se ne vedevano di continuo nelle zone interne, ma come quella, no, mai una carrozza poteva essere così preziosa da non averla mai notata. Chi trasportava? Chi era il proprietario di tale ricchezza?
Le sue domande non ricevettero una vera e propria risposta dato che all'interno di essa si scorderò tra le tende dei cupo occhi che in tutta quella sfarzosità sembravano quasi viola.
La piccola non riusciva ad alzarsi da terra, forse per la stanchezza della corsa appena finita o forse per lo stupore, finché la portiera non si aprì; continuava a non riuscire a vedere chiaramente la presenza della persona, ma essa decise di analizzarla per bene e parlare
"Sei in pericolo?" La voce era davvero cupa, era sicuramente un uomo di mezza età e le sue intenzioni non sembravano nelle migliori, ma nei suoi occhi pareva quasi leggerci una certa sorta di stupore e curiosità in quella piccola creatura che assomigliava tanto a qualcuno da lui noto.
Bianca si alzò e con le mani ancora sporche di fango diede un'altra occhiata al suo interlocutore che la fissava fin troppo intensamente.
"La borsa" indicò tirando fuori la mano dalla carrozza l'uomo e puntando il dito verso l'oggetto che la bambina teneva stretto con entrambe le mani.
Non voleva mostrarglielo, dentro c'erano oggetti pericolosi, il coltello ancora riportava le grida delle vite portate via dalla lama argentata che attendeva ancora di penetrare carne viva. Se avesse avuto più tempo Bianca se ne sarebbe sicuramente sbarazzata, ma date la situazione attuale non poteva far altro che assecondarlo.
Tese la borsa verso l'uomo misterioso, ma si bloccò a mezza strada: quell'uomo non era il solito nobile che si incontra per le vie raffinate e popolose e sicuramente era anche importante a livello politico.
Dentro la borsa si trovava anche il libricino che più incuteva timore nella piccola Bianca, un libro proibito.
Era una semplice enciclopedia con la classificazione di tutti gli animali conosciuti fino ai giorni a loro recenti, ma era esattamente lì il problema: c'erano animali inesistenti.
Molti potevano pensare si trattasse di un libro per bambini vedendo pennuti di mille colori e pesci grandi più di case che si cibavano di microrganismi o anche felini dal folto manto dorato o ancora cavalli dai lunghi colli. Questo genere di informazioni trattavano sicuramente del mondo esterno che tutti tanto temevano e di cui la stessa bambina aveva timore a pronunciare, se avessero scoperto che una ragazzina come lei possedesse un libro del genere sarebbe finita in guai molto seri, molto più di quello che poteva mai immaginare.
"Che faccio che faccio" pensava terrorizzata non riuscendo a osservare qualcosa che non fossero le sue gambe tremanti dalla paura delle conseguenze. In quel frangente di tempo pensò a davvero tante cose, fin troppe per una testolina stupida come la sua, talmente presa che nemmeno si accorse di non essere più in possesso del suo scrigno proibito.
E adesso come si sarebbe giustificata? Le avrebbe chiesto dove venisse e se anche non lo avesse fatto la avrebbero sicuramente seguita e nei guai non sarebbe finita solo lei, am tutto l'ordine dell'orfanotrofio e soprattutto sarebbe stato in pericolo anche Erik.
"Tu sai cosa è questo vero?" Cadde letteralmente sulle stesse gambe e rimase in ginocchio dinanzi a una persona così potente, ormai era finita, l'avrebbero impiccata, bruciata viva o peggio MANGIATA DAI GIGANTI, mentalmente stava già pensando quali sarebbero state le sue ultime parole prima di lasciare questo mondo, ma ciò non accadde giacchè le venne ridato tutto indietro,eccetto l'insieme di fogli che componeva l'essenza stessa della illegalità.
"Ragazzina ti sei cacciata in guai seri" iniziò l'adulto spaventoso "tu non sai chi sono?"
Bianca velocemente scosse la testa in segno di negazione, proprio come pensava oltre che a essere ricco era anche socialmente importante.
"Per questo potresti essere uccisa sai? Che ne dici invece se facciamo un patto per risparmiarti una brutta fine?" Il suo tono di voce non pareva più tanto terrificante, anzi, dava davvero l'impressione che volesse aiutarla.
A quel punto la figura oscura decise di uscire allo scoperto. Era un uomo non troppo alto, sarà stato sui 160 cm e portava corti capelli corvini, il corpo paffutello era coperto da tipici abiti di un benestante: camicia bianca con lunghi pantaloni neri come la giacca di sopra con scarpe così lucide da potercisi specchiare sopra. Dava l'aria di una persona pacata, eppure c'era qualcosa di strano in lui, ma cosa esattamente...?
"Se verrai con me ora,non ti denuncerò" si abbassò leggermente e tese una mano a Bianca che non avendo altre scelte accolse l'offerta fin troppo frettolosamente.
"Stiamo andando alla capitale, da che distretto vieni?" Chiese a un certo punto l'uomo mentre entrambi si trovavano nella prestigiosa carrozza.
Era un'atmosfera così cupa, con le tende che non permettevano a chi stava fuori di vedere chi si trovava dentro. I sedili erano così morbidi, Bianca non si era mai seduta su una carrozza dai posti così comodi, chissà se la persona che aveva davanti era un politico o qualcosa del genere.
Stava guardando fuori dalla finestra con fare stanco e intenso, era una persona mai vista prima d'ora. Bianca era troppo impegnata nel sistemarsi lo ormai sporco vestito giallo che la faceva apparire come una povera bambina sul punto di morire di fame.
Sentì gli occhi dell'uomo addosso si rese conto che era passato troppo tempo dalla domanda di quell'uomo
"Distretto di Ovrud signore, a nord di Mitras"
Lui annuì ritornando alla vista esterna di quella piccola finestrella e anche se non sembrava, la stava studiando pian piano, le mani di Bianca sudavano e stringeva i lati della cintura che portava in vita cercando anche lei di distrarsi, ah quanto si pentiva della scelta appena fatta, ma allo stesso tempo sapeva di non avere altra scelta.
"Voglio arrivare al dunque signorina..." iniziò l'uomo cogliendo di sorpresa la bambina
"B-Bianca Helos signore"
Lo sguardo calmo di lui cambiò in un frangente che parve lunghissimo, stupito forse, non era riuscita a individuare il tipo di reazione avesse avuto
"Signorina Bianca ho visto cosa fate tu e tuo fratello, da chi avete imparato a uccidere così?"
La piccola rimase letteralmente spiazzata, da metri di lontananza potevano ammirare il suo gracile corpicino tremare se solo le porte fossero state aperte. Anche le stesse pupille erano foglie sul punto di cadere con una folata si vento. Dopo tutto quel tempo trascorso nella capitale l'avevano davvero scoperta, sicuramente quell'uomo centrava qualcosa con tutto ciò, smise di tremare e cercò inutilmente di elaborare un piano per ferire chi aveva davanti e scappare,ma oltre al librone le era stato confiscato anche il coltello ancora sporco di sangue recente, decise dunque di mantenere un profondo silenzio.
"Ti andrebbe di lavorare per me? Faresti esattamente le stesse cose di ora, ma verrai pagata bene e potrai vivere con me e la mia famiglia"
In quel momento la porta si aprì e la bambina si trovò esattamente davanti a un palazzo enorme di cui aveva tanto sentito parlare, la residenza reale.
Mai così tanto era riuscita ad avvicinarsi, forse davvero sarebbe stata la sua grande occasione per avere a che fare con persone di alta classe fino a quel punto.
Da quel momento il tempo sembrò fare un passo così lungo da non poter vedere chi si trovava dietro. Tutto così sfocato e pallido, per mesi se ne sarebbe ricordata di questa esperienza la nostra piccola protagonista.
Rod Reiss veniva chiamato e la sua posizione gli permetteva di avere un potere così grande che ogni misero cittadino avrebbe potuto immaginare, il re delle mura e la innocente Bianca non poteva mai immaginare il significato di questa scelta tanto stramba quanto azzardata.
Quelle vesti con la frangetta da coprire gli occhi nel nastro per capelli e quello sguardo, lo sguardo storico tramandato dagli avi più spaventati dalla storia, la stessa bambina a centinaia di anni di distanza qui e ora.
Una nuova luce per coprire gli errori passati, perché tutti gelosamente sapevano che c'era qualcosa di mostruosamente particolare in lei e dunque per non lasciare troppe tracce la affidarono al comandante supremo Zachary che addestrò la bambina con i suoi poveri 6 anni a malapema per diventare il soldato più subdolo di tutto l'esercito mentre ancora Erik disperato nella sala grande dell'orfanotrofio si fosse salvato grazie all'aiuto di soldati mai visti prima dalla sua possibile morte prematura.
E ora la questione era la seguente, che fine avrebbe fatto Bianca e perché continuava a ritroso a vagare tra i pensieri offuscati della sua mente così giovane?
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Yahoo!
Siamo quasi a maggio lol buongiorno
E attack on titan è finito, PORCA VACCA SONO TRAUMATIZZATO
ma tutto sommato posso dire che non ha deluso le mie aspettative, anzi, ora ho ancora più idee per continuare questa storiella, quindi hehehe statevene pronti!
Capisco che possa essere fin troppo riassuntivo questo capitolo, ma ci tenevo a non allungare troppo il brodo e lasciare un po' di incertezza sulla posizione del re e di Zachary e del perché sia così interessato a Bianca, anche se forse si può intuire, ma oof idk.
Con questo passo e chiudo che torno in lezione oof in presenza? Voi siete ancora in dad?
Bye guyz~
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