[Non riesco a dormire e devo sfogarmi sCus]
Piccolo sfogo. Se non avete voglia di rompervi le scatole con io che mi lamento della vita, lasciate perdere.
Credo di non aver mai provato davvero risentimento fino ad oggi?
Sono molto, moooolto tranquillo, e si capisce. Pure se vieni a insultarmi apertamente, non me la prendo.
Credevo di non essere capace di arrabbiarmi.
Di avere qualche disfunzione, magari?? No.
No, adesso sono davvero arrabbiato e in ansia. Ma da stamattina.
Una mattina come tutte le altre, no?
Cosa puoi aspettarti da una quarantena, insomma.
Come al solito scendo con i cani insieme a mamma, verso le 11.30.
Pff, passeggiata normale. Chiacchieriamo pure con un'allegra vecchietta affacciata alla finestra.
Vi faccio una premessa. Quando ero in prima elementare, prendemmo una gattina di strada che se ne stava sempre sotto casa da noi, e la portammo su. Non avete idea del tempo che ci misi a convincere papà a prenderla!
Però alla fine, quel dolce animaletto che ogni giorno di faceva un pezzetto di strada per accompagnarci a scuola, ha fatto breccia anche nel suo cuore.
Quanto può essere di compagnia, comunque, una gattina?
Voi non ne avete idea.
Sto piangendo al solo scrivere queste parole, e oggi ho pianto come mai ho fatto.
Questa gattina dall'animo gentile, dal pelo così morbido e colorato, dall'adorabile nasino color miele e dai grandi occhioni azzurri, è stata la mia vera, grande amica. Forse l'unica. Era per lei che mi alzavo la mattina, mi dicevo "alzati ed accarezzala"!
Ovviamente, questa gattina non c'è più da cinque o sei anni. È morta a 12 anni, quando io ne avevo 15.
È normale, così va la vita. E purtroppo la sua è stata breve.
Breve ma così incisiva sulla mia, che morendo ha portato un pezzetto (un gran bel pezzetto) del mio cuore con sè, nella tomba. Specialmente perchè è morta fra le mie braccia. E perchè ero da solo a casa. Ce lo aspettavamo, ovvio, aveva un tumore, prima o poi doveva accadere. Ma sono stato lì, più di due ore, a tenerla in braccio e a coccolarla, dopo averla sentita spirare.
Io, essendo prima un grande appassionato di cultura dell'Antico Egitto proprio come lo sono adesso, nella piccola bara di metallo -che poi era una di quelle scatole rettangolari dei biscotti- le lasciai una ciotola di croccantini, una piccola bottiglietta d'acqua, il suo giochino preferito, ed una copia del libro dei morti, che avevo fatto apposta per lei. Così sarebbe stata felice ed in pace. Come meritava.
La sotterrammo dietro una siepe, accanto ad un precipizio proprio qui davanti. Un punto difficile da raggiungere, ma proprio per questo la mettemmo lì! Nessuno la avrebbe disturbata.
Ma, ultimamente, si erano messi a trafficare proprio lì vicino, e qualcuno aveva deciso di ribattezzare quell'angolino di pace in "parco".
Non mi era piaciuto, perchè la avrebbero disturbata. Ma onestamente non mi feci troppi problemi, la avevamo sistemata bene in fondo, non sarebbe cambiato un gran chè.
Ma stamattina.
Stamattina incontriamo quel gran pezzo di merda che non ha mai nient'altro da fare che rompere a tutti quanti con le sue inutili chiacchiere. Stavamo aspettando l'ascensore, io, mamma, lui e i cani.
E questo qui, per il suo non saper chiudere due secondi di fila quel forno sputa escrementi, ci ha detto che, creando le scalette che avrebbero portato alla sezione inferiore del precipizio, avevano trovato una scatola.
E il mio cuore perde un battito. Capisco immediatamente dove sta andando a parare. Scherza pure sul fatto che pensavano di trovarci un tesoro!
Che
diamine
vuoi
trovare
sotto
terra
in
una
scatola
di
latta
?
Soldi?
Una mappa del tesoro?
Un cazzo di cervello da installare in quell'infinito vuoto che è la tua capoccia?
Ecco.
Ci dice che c'era un gatto morto.
Già stavo per mettermi a piangere, ma ha rincarato la dose.
Ha detto che aveva la pelle e tutto, che pensava che la avessero sotterrata da poco tempo.
Io-
Io non so cosa mi ha detto la testa in quel momento, ma ho pensato, da bravo ottimista: "la avranno rimessa sotto terra."
Mamma mi precede.
"Dove l'avete messa?"
"L'abbiamo buttata ai secchioni della mondezza."
Ai secchioni.
Della mondezza.
Tu
Allora
No
PER FAVORE
CHE CAZZO
CAZZO BUTTI UN
UN GATTO
UN GATTO MORTO NEI CAZZO DI SECCHIONI, IO---
Penso che in quel momento la mia faccia parlasse da sola, perchè ci ha salutato di fretta ed è scappato su per le scale.
La mia gattina.
La mia preziosa gattina.
Nella mondezza.
Ovviamente non abbiamo perso mezzo secondo, ci siamo fatti lanciare giù guanti di lattice e bustone. E siamo andati alla ricerca della gattina gettata via. Io odio, detesto piangere davanti a mamma, ma trovando la scatola di biscotti sigillata con il mio scotch decorato rotto, sono scoppiato.
Avevo sperato che fosse stato un altro gatto, fino a quel momento.
No.
Era lei. Era Pucca.
Nel frattempo sto continuando a piangere.
Non ne avete proprio idea.
La abbiamo presa, e siamo andati a sotterrarla da un'altra parte, e io in tutto questo non avevo smesso un attimo di pensare al contenuto della scatola.
La avevano buttata per verticale, fral'altro, perciò ho sperato, pregato che non le avessero spezzato il collo.
Perchè se glielo avessero spezzato, io avrei spezzato il loro.
Oggi ho capito una cosa.
Si può morire due volte. E lei lo ha fatto. Improvvisamente la rivedo ovunque. Fra le mie gambe, a cena; nella nostra attuale gatta, poi lì, sulla sua poltrona preferita.
Ora ho ansia.
Ansia che possa succedere nuovamente.
Che possano tirarla fuori, e...
E a quel punto sarebbe persa per sempre.
Era la mia migliore amica; È la mia migliore amica. Non sopporto il pensiero che l'abbiano buttata via come se fosse solo spazzatura.
Un gatto sepolto con tanta cura, con tanto amore, qualcuno deve averci tenuto molto per forza.
Ma sono stati insensibili, hanno ignorato il fiocchetto bianco attorno al suo collo, la ciotolina piena di croccantini ancora conservati, l'acqua, il libro che le avrebbe augurato buon viaggio nell'aldilà.
E l'hanno buttata via.
Dopo averla risotterrata, le ho preparato un piccolo pacchettino, incartando bene un libro, scavando ancora e posandolo sulla scatola. Uno dei miei libri preferiti, "L'Isola del Tesoro".
Lo stesso libro che ricordo di aver letto con lei in braccio, circondato da fusa.
Da amore vero.
Amore buttato nell'indifferenziata, come un fazzoletto sporco.
Li odio.
Li odio tutti.
Scusate per le 1000 parole di sfogo.
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