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𝓛𝓪 𝓶𝓪𝓰𝓪 𝓛𝓲𝓼𝓪 ⚗️ (Parte 2)

Nota Autrice 📝
Ciao fatine 🪄 prima di leggere la storia vi chiedo se gentilmente potete lasciarmi una stellina o un commento per supportarmi.
Buona lettura 💒

Lisa spiegò la situazione con voce dolce, ma decisa, e propose un piano a Timmy: “Se mi aiuti a distrarre le guardie, posso passare inosservata. In cambio, ti offrirò una nuova casa e una vita migliore. Non dovrai più soffrire la fame né cercare riparo al freddo.”

Timmy la guardò con occhi grandi, pieni di incertezza. "Ma... e se ci scoprono? Non sono un eroe, Lisa. Sono solo un bambino di strada."

Lisa si inginocchiò davanti a lui, guardandolo dritto negli occhi. "Timmy, non sottovalutarti. Ciò che stiamo per fare richiede più coraggio di quanto pensi, ma io credo in te. Se mi aiuti, farai la differenza, e nessuno ti chiamerà mai più un semplice bambino di strada. Sei molto di più di quanto tu stesso pensi."

Il ragazzo abbassò lo sguardo per un istante, poi annuì, sebbene il tremolio delle sue mani tradisse ancora la sua paura. "Va bene," disse infine con un filo di voce. "Farò del mio meglio. Ma... come farai a passare senza che ti notino?"

"Ho un piano," rispose Lisa con un sorriso incoraggiante. "Tu dovrai distrarre le guardie. Chiedi loro qualcosa da mangiare, insisti finché non ti ascoltano. Io approfitterò della loro distrazione per passare.

Ti prometto che, se riuscirò a entrare in città, ti porterò con me. Non dovrai mai più preoccuparti di dove troverai il prossimo pasto."

Timmy annuì di nuovo, questa volta con un po’ più di sicurezza. "D'accordo. Ci proverò."

Insieme, si avvicinarono al ponte che conduceva alla città. Le guardie erano lì, due uomini robusti con armature scintillanti, che parlavano tra di loro, ignare di ciò che stava per accadere.

Timmy sentiva il cuore battere così forte da temere che le guardie potessero sentirlo. Tuttavia, ricordò le parole di Lisa, la sua promessa di una vita migliore, e trovò il coraggio di avanzare.

Con passo incerto, Timmy si avvicinò alle guardie e, cercando di sembrare il più disperato possibile, chiese: "Per favore, avete qualcosa da mangiare? Sono affamato e senza casa."

Le guardie si girarono verso di lui, lo sguardo pieno di disprezzo. "Dovresti stare lontano da qui, moccioso," disse una di loro. "Questo posto non è sicuro per uno come te."

Timmy sentì un brivido di paura, ma non si lasciò scoraggiare. "Vi prego," insistette, con la voce che tremava leggermente. "Solo un po' di pane... non vi darò più fastidio."

Nel frattempo, Lisa si concentrò intensamente, sussurrando un antico incantesimo che aveva imparato da bambina: “Velatio Invisibilis.” Sentì l'energia magica fluire attraverso di lei, come un fiume di luce che la avvolgeva in un mantello di invisibilità. Le sue parole, appena un sussurro, erano potenti: "Che l'ombra mi abbracci, che la luce non mi tocchi. Invisibile come l'aria, scivolo via senza traccia."

Con passo leggero e silenzioso, Lisa attraversò il ponte, passando accanto alle guardie che erano ancora impegnate a rispondere alla supplica di Timmy. Il suo cuore batteva forte, ma non c'era spazio per l'esitazione.

Una volta dall'altra parte, sciolse l'incantesimo e si nascose dietro un grande albero.

"Sei uno sciocco," stava dicendo una delle guardie a Timmy. "Qui non c'è niente per te. Vai a cercare carità altrove!"

Timmy stava per rispondere, ma in quel momento, Lisa raccolse una piccola pietra dal terreno e, con precisione, la lanciò contro una delle guardie. Il suono sordo della pietra contro l'elmo attirò l'attenzione dell'uomo, che si girò di scatto.

Era il momento perfetto: Timmy approfittò della distrazione per scivolare via, correndo verso il punto in cui Lisa lo stava aspettando.

Quando i due si ricongiunsero, nascosti tra gli alberi che circondavano la città, Lisa lo accolse con un sorriso. "Hai fatto un ottimo lavoro," disse, cercando di tranquillizzarlo. "Ora dobbiamo muoverci. C'è ancora molto da fare."

Mentre si dirigevano verso il cuore della città, Lisa e Timmy sentirono il peso dell'impresa che li attendeva. La città, con le sue strade acciottolate e le case di pietra, sembrava addormentata sotto il cielo stellato.

Le ombre danzavano attorno a loro, creando un'atmosfera surreale e carica di mistero.

"Lisa," sussurrò Timmy, cercando di rompere il silenzio. "Cosa faremo quando arriveremo alla piazza? Come convinceremo la gente che la tua magia non è malvagia?"

Lisa sospirò, consapevole delle difficoltà che li attendevano. "Non sarà facile, Timmy. La gente ha paura di ciò che non comprende, e Ardel ha alimentato quella paura. Ma credo che se riuscirò a mostrare loro che la mia magia può fare del bene, potrebbero cambiare idea."

"Ma cosa succederà se non ci credono?" chiese Timmy, con un filo di preoccupazione nella voce.

"Allora dovrò fare qualcosa di ancora più straordinario," rispose Lisa. "Ma non possiamo arrenderci ora. Abbiamo un’opportunità, e dobbiamo coglierla."

Quando raggiunsero la piazza principale, Lisa sentì la tensione crescere. La grande fontana di pietra al centro della piazza, un tempo simbolo di pace e prosperità, ora sembrava quasi minacciosa nella sua immobilità.

Ma non poteva lasciarsi scoraggiare. Con Timmy al suo fianco, si fece avanti e si fermò al centro della piazza.

Radunando tutta l'energia magica che le restava, Lisa alzò le mani verso il cielo e pronunciò una formula potente: "Lux Aeternum!" Una luce brillante scaturì dalle sue dita, illuminando la piazza e attirando l'attenzione dei cittadini, che iniziarono a radunarsi attorno a lei, stupiti e incuriositi.

“Vi prego, ascoltatemi!” gridò Lisa, cercando di tenere sotto controllo l'emozione nella sua voce.
“Non sono una maga oscura, né la magia che pratico è malvagia. L'albero gigante che avete visto è nato dal mio desiderio di portare bellezza e vita in questo mondo. La magia non è sempre qualcosa da temere; può essere usata per il bene, per la prosperità di tutti.”

La folla, inizialmente scettica, iniziò a mormorare tra sé, ma Lisa continuò, decisa a far comprendere la verità.

“Vi dimostrerò che la mia magia può aiutare, non distruggere. Per favore, lasciatemi riparare ciò che è stato danneggiato. Vi mostrerò che possiamo lavorare insieme per ricostruire e prosperare.”

Un giovane uomo nella folla si fece avanti, guardando Lisa con sospetto. "E come possiamo fidarci di te? Gli alberi che hai creato hanno distrutto parte della città! Non abbiamo bisogno di altre catastrofi."

Lisa lo guardò con occhi pieni di comprensione. "Capisco il tuo timore," rispose. "Ma la mia intenzione non è mai stata quella di fare del male. Lasciami dimostrare cosa può fare la magia se usata con saggezza."

Con un gesto, Lisa alzò nuovamente le mani e pronunciò un altro incantesimo: “Terra Reflorens!” Una dolce brezza cominciò a soffiare, portando con sé il profumo di fiori e di erba fresca.

Le terre brulle e secche attorno alla piazza cominciarono a risvegliarsi; i germogli spuntarono dal terreno e, in pochi istanti, le piante iniziarono a crescere rigogliose, cariche di frutti.

I raccolti, che fino a quel momento erano stati scarsi e minacciati dalla siccità, si trasformarono in abbondanza sotto gli occhi increduli dei presenti.

Il giovane uomo, che poco prima l'aveva criticata, guardò il miracolo che si stava compiendo davanti ai suoi occhi. "Non può essere vero," mormorò, ma l'evidenza era lì, davanti a lui. Le piante erano vive, rigogliose, un dono che Lisa aveva offerto al popolo

Il giovane uomo osservò i raccolti rigogliosi che spuntavano miracolosamente davanti ai suoi occhi, incapace di distogliere lo sguardo.

"Non può essere vero," ripeté, quasi per rassicurarsi, ma la prova della magia di Lisa era lì, tangibile, e la sua incredulità cominciò a vacillare.

Un'altra voce si alzò dalla folla, quella di un’anziana donna che si fece avanti con passo esitante. "Ho visto abbastanza sofferenza in questa città," disse, il volto segnato dal tempo e dalle difficoltà. "Se la tua magia può davvero portare del bene, allora forse abbiamo sbagliato a giudicarti. Ma come possiamo essere certi che ciò che fai non porterà nuove sventure?"

Lisa la guardò con dolcezza e rispetto. "Capisco i vostri dubbi," rispose con voce calma. "La magia è un dono potente, ma come ogni dono, dipende da come viene usato. Ardel ha scelto di usarla per il male, per il controllo e la distruzione. Ma io, come voi, desidero solo pace e prosperità."

Il silenzio cadde sulla piazza, mentre tutti attendevano con il fiato sospeso. "Guardate ciò che ho fatto per i vostri campi," continuò Lisa, indicando i raccolti che ora ondeggiavano delicatamente nella brezza.

"Questo è solo l'inizio. La mia magia non è qui per portare sventura, ma per riparare i danni e far fiorire ciò che è stato distrutto. Ma ho bisogno del vostro aiuto e della vostra fiducia. Solo insieme possiamo sconfiggere la minaccia che incombe su questa città."

Un uomo robusto, probabilmente un contadino, fece un passo avanti e si inginocchiò di fronte a Lisa, in segno di rispetto.

"Sei riuscita a fare in pochi istanti quello che noi non siamo riusciti a ottenere in anni di lavoro," disse, la voce piena di emozione. "Forse siamo stati troppo affrettati nel giudicarti. Perdonaci, e aiutaci a ricostruire."

Altri cittadini seguirono l'esempio del contadino, avvicinandosi a Lisa con occhi pieni di speranza. "Aiutaci, Lisa," disse una giovane donna, stringendo tra le mani un bimbo. "Sei la nostra ultima speranza."

Lisa li guardò tutti, sentendo il peso delle loro aspettative, ma anche il calore della loro fiducia. "Non porto rancore," disse dolcemente. "Aiuterò a ricostruire ciò che è stato perduto, ma questa volta non dovrò farlo da sola. Insieme, possiamo fare molto di più."

La folla iniziò a disperdersi, ma l'atmosfera era cambiata. Non c'era più paura, ma determinazione e unità. Lisa sentì che il momento di agire era finalmente arrivato.

"Ma c'è ancora una cosa importante da fare," aggiunse, con una punta di serietà nella voce. "Dobbiamo affrontare Ardel e porre fine alla sua tirannia."

Timmy, che era rimasto accanto a Lisa per tutto il tempo, tirò un lembo della sua veste. "Lisa, come faremo a sconfiggere Ardel? È così potente..."

Lisa si inginocchiò di fronte a lui, prendendogli le mani tra le sue.

"La potenza di Ardel non sta solo nella sua magia, Timmy, ma nella paura che ha seminato nei cuori della gente. Ma ora non siamo più soli. Abbiamo il sostegno di queste persone, e insieme siamo più forti. Inoltre, ho un incantesimo che potrebbe aiutarci."

Gli occhi di Timmy si spalancarono. "Che incantesimo?"

"Un'antica formula che mia madre mi insegnò quando ero bambina. È un incantesimo di protezione, ma richiede molta energia e la collaborazione di più persone per essere efficace. Se riusciremo a radunare abbastanza persone che credono in noi, potremo evocare un potere sufficiente per affrontare Ardel."

Timmy annuì, il suo volto illuminato da una nuova determinazione. "Farò del mio meglio per aiutarti, Lisa."

Lisa gli sorrise. "Lo so, Timmy. Insieme ce la faremo."

Nelle ore successive, Lisa e Timmy si dedicarono a radunare i cittadini. Ogni angolo della città fu percorso, ogni porta bussata. "Ardel deve essere fermato," diceva Lisa a chiunque volesse ascoltare. "Ma non posso farlo da sola. Ho bisogno del vostro aiuto, della vostra forza e della vostra fede."

Lentamente, le persone iniziarono a unirsi alla causa. La paura lasciava il posto alla speranza, e la speranza si trasformava in azione. Quando il sole cominciò a calare, centinaia di cittadini erano radunati nella piazza, pronti a sostenere Lisa nella battaglia imminente.

Lisa salì su una piattaforma improvvisata al centro della piazza, guardando le persone che ora la sostenevano.

"Ora è il momento di agire," disse, la voce forte e chiara. "Ciò che vi chiedo non è facile. L'incantesimo che sto per evocare richiede la partecipazione di tutti voi. Dovete concentrarvi, credere nella nostra vittoria, e lasciare che la vostra energia fluisca in me. Insieme, possiamo creare uno scudo che nemmeno Ardel potrà infrangere."

Le persone annuirono, i loro volti determinati. Lisa chiuse gli occhi e iniziò a recitare l'incantesimo. "Saeptum Invictum, protectio aeterna, lux vincit tenebras..." Le parole scorrevano dalle sue labbra come un canto, una melodia antica e potente. Mentre pronunciava le parole, sentiva l'energia della folla confluire in lei, un flusso costante e crescente di forza e determinazione.

Un bagliore dorato iniziò a formarsi attorno alla piazza, una luce calda e rassicurante che avvolgeva tutti i presenti.

Le persone sentirono una protezione invisibile stringersi attorno a loro, un legame che le univa in un unico scudo di potere.
Lisa poteva percepire l'enorme forza che stavano creando insieme, e sapeva che, con questa, avrebbero potuto affrontare Ardel.

Proprio in quel momento, una figura oscura apparve ai margini della piazza. Era Ardel, il suo volto contorto in un’espressione di rabbia e disprezzo. "Cosa pensate di fare, sciocchi?" tuonò, la sua voce risonante come un tuono. "Credete davvero che la vostra magia ridicola possa fermarmi?"

Lisa aprì gli occhi, incontrando lo sguardo di Ardel senza paura. "Non è la magia che ci fermerà, Ardel," rispose con voce ferma. "È la nostra unione, la nostra determinazione. Non ci sconfiggerai, perché non siamo più soli."

Ardel sollevò una mano, preparando un incantesimo distruttivo. "Allora vi distruggerò tutti, insieme alla vostra patetica speranza!"

Ma prima che potesse lanciare il suo incantesimo, Lisa pronunciò le parole finali del suo incantesimo: "Lux Invicta, vinci tenebras!"

La luce dorata esplose attorno a Lisa, proiettando un'onda di energia che colpì Ardel con una forza incredibile. Il mago oscuro tentò di resistere, ma la potenza combinata della città era troppo forte.

Ardel urlò di rabbia mentre l'energia luminosa lo avvolgeva, dissolvendo la sua oscurità e riducendolo a un'ombra che si disperse nel vento.

Un silenzio cadde sulla piazza mentre la luce svaniva lentamente. Le persone guardavano Lisa, il cui volto era illuminato da una luce interiore di pace e soddisfazione.

"È finita," disse, la voce piena di sollievo. "Ardel non ci minaccerà più."

Un mormorio di incredulità attraversò la folla, seguito da un'esplosione di gioia. Le persone si abbracciavano, ridevano, piangevano di sollievo. Timmy corse verso Lisa e la abbracciò forte.
"Ce l'abbiamo fatta, Lisa! Ce l'abbiamo fatta davvero!"

Lisa lo strinse a sé, sentendo il calore della sua fiducia e della loro vittoria.
"Sì, Timmy," rispose con un sorriso radioso. "Abbiamo vinto. Insieme."

La casa dei maghi fu ricostruita nei giorni successivi, ma non era più un luogo isolato.
Ora era il centro della comunità, un simbolo di collaborazione e speranza.

Lisa mantenne la sua promessa a Timmy, portandolo a vivere con sé e addestrandolo nelle arti magiche. Sotto la sua guida amorevole, Timmy divenne un apprendista talentuoso e un ragazzo amato da tutti.

La magia di Lisa e Timmy portò prosperità alla città, che fiorì come mai prima

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