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// Sylvef || Scuola di volo \\

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˚₊· ͟͟͞͞➳❥ Sylvef || Scuola di volo

˚₊· ͟͟͞͞➳❥ BlackAngel_7  Sezionatore

˚₊· ͟͟͞͞➳❥ 7535 parole
(So che è molto, ma ho provato a fare del mio meglio.
Spero che Ume sia di vostro gradimento ^^)

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|| Nome ||

"Ume'

Ume è un nome comune di quei luoghi, praticamente.

Il padre del ragazzo scelse il nome, più che altro per auguragli serenità ed una vita tranquilla.

Infatti, l'unione di queste tre lettere permette la creazione di un nome dal suono dolce e pacato, quanto il suo significato.

Ume infatti significa "soffio di vento" oppure "brezza".

Con questo infatti ci si riferisce alla dolce brezza estiva, quella capace di accarezzarti e cullarti dolcemente, senza provocare alcun fastidio.

Un qualcosa di leggero e pacato, che porta tranquillità.

Con questo nome, il padre ha voluto quasi augurargli una vita dolce, tranquilla e spensierata, come il vento estivo che arriva, ti abbraccia e ti fa innamorare prima di sparire e tornare appena egli volesse.

Inoltre, le tre lettere del nome sono anche le ultime lettere della madre, del padre e della sorella, rispettivamente: Kiu, Kalam e Zele, che, a differenza sua, hanno i nomi che possono ricollegarsi al loro cognome.

Il nome della madre significa "tornado, vento di tempesta", quello del padre "acquazzone" e quello della sorella, scelto appositamente dalla madre, "tuono di tempesta".

Quindi, il suo, era un nome scelto ancora prima che lui fosse concepito: i genitori, infatti, volevano a tutti i costi un figlio maschio e una ragazza.

La ragazza l'avrebbero chiamata Zele e il ragazzo Ume.

Per loro fortuna, sono riusciti ad avere entrambi.

Per loro sfortuna, la vita non è sempre bella e perfetta.

Ume pensa che il suo nome può riassumere anche il suo stesso carattere, semplice come una piccola brezza.

Gli piace molto anche come non solo lui voglia imparare a volare, ma come anche il destino ha deciso per lui: il suo nome significa vento, il suo segno è un segno d'aria e il suo stesso genitore può aiutarlo a migliorarsi con piccoli consigli, essendo un ranger.

In poche parole, ama il suo nome anche se, conoscendosi, è complicato che lo ammetta ai genitori.

Quello che odia è il cognome, non per il padre (che considera un suo eroe), ma di come ciò che esso significa gli segna su carta il motivo del suo dolore più grande.

|| Cognome ||

"Fereal'

Fereal è il cognome della loro famiglia.

Non è molto comune, ma è conosciuto anche perché la sua famiglia non è certo povera: ha un rango nobiliare o di prestigio (se così si vuole chiamare) abbastanza alto, che gli permette infatti di poter abitare nella grande e meravigliosa città di Anemoi.

Forse lo stesso abitare nella stessa città della scuola lo ha portato a desiderare di farne parte.

Tornando a parlare del cognome, la sua famiglia (ossia quella del padre, principalmente) se lo porta dietro ormai da generazioni, facendo continuare la leggenda della famiglia di ranger dediti alla salvaguardia.

Nonostante infatti il significato di questo è un disastro ambientale, praticamente, loro è da molto tempo che impiegano il loro tempo e le loro forze per le piante e gli animali, specialmente per questi ultimi.

Fereal infatti è un cognome che ha un significato, ossia "tempesta, tormenta".

Infatti, secondo una piccola leggenda che ci si diverte a passare da figlio in figlio, il cognome è stato dato alla loro famiglia per un loro antenato, ossia un guerriero.

Egli, dovunque andasse, riusciva ad iniziare e vincere scontri, anche abbastanza importanti, portando caos e discordia, ma anche riconsegnando la pace che meritavano.

Da qui, hanno iniziato a chiamarlo "tempesta" prima che si utilizzasse proprio la parola Fereal, ossia di una lingua leggermente più antica di quella dei giorni nei quali si svolgono le vicende attuali.

Così, Fereal divenne un cognome vero e proprio della loro famiglia che, fin dall'inizio, sfidò il destino che gli aveva consegnato un qualcosa di brutto, sotto certi punti di vista, iniziando a far diventare il lavoro da ranger un qualcosa di famiglia.

Così, fin da piccolo, Ume è sempre stato a contatto con la natura, per comprenderla al meglio e magari iniziare ad avere un legame con essa.

Ume odia con tutto sé stesso il suo cognome, ma non è una cosa per il significato o roba del genere, bensì perché lo lega ad una cosa che lo ha fatto soffrire come nient'altro.

|| Età ||

"18 anni'

Ume ha esattamente diciotto anni.

Nacque a mezzogiorno di una giornata soleggiata di Settembre, precisamente del 27 del mese, e per ciò è del Segno Zodiacale della Bilancia.

Come già detto, la Bilancia è un segno d'aria, che rappresenta la spensieratezza e lo stare spesso con la testa tra le nuvole di questi ultimi.

I nati sotto il segno della bilancia hanno uno scopo ben preciso nella vita: quello di mettere pace, di creare equilibrio e armonia dando il proprio aiuto in maniera spassionata senza cercare qualcosa in cambio e senza pregiudizi.

Non gli piace il caos e il disordine, ama l'arte e soprattutto quella bella ed elegante.

I nati sotto il segno della Bilancia sono molto discreti ma gli piace essere apprezzati e attirare sguardi di ammirazione.

I rapporti che crea la Bilancia sono fondamentali per la sua vita: amicizia e amore vengono sempre al primo posto. Spesso dimentica i propri bisogni per soddisfare quelli degli altri; con il partner crea un legame quasi morboso, che va al di là anche del legame con la famiglia.

Per i nati sotto questo segno la coppia viene prima di ogni cosa. Molto incline all'educazione, la Bilancia tiene molto al fatto che, in qualsiasi tipo di rapporto, ci sia sempre rispetto reciproco.

La Bilancia, anche nell'aspetto fisico vanta una sorta di formalità che a tratti può risultare un po' fredda.

Ume non ha un pensiero specifico riguardo all'oroscopo, se non il fatto che ci abbia preso in alcune cose oppure il fatto che adora l'essere un segno d'aria, che praticamente è solo un'altra prova che il suo destino è quello di continuare il lavoro di famiglia.

Per il resto, l'oroscopo non gli fa né caldo né freddo: è troppo pigro anche solo per cercare qualcosa a riguardo.

Preferisce spendere quel tempo costruendo qualcosa simile ad un'animale (uno dei suoi hobby) oppure giocando con Hime, il suo amato colibrì.

|| Aspetto ||

x Satomi - Strawberry prince x

Ume è un ragazzo di bell'aspetto, molto carino e con alcuni tratti del viso femminili, come l'elegante e sottile naso a punta oppure il taglio degli occhi: essi infatti sono grandi e con numerose ciglia che li rendono dolci e molto belli da guardare.

Il loro colore è viola: un viola profondo, silenzioso ed elegante che, alla luce del sole, quasi prende vita, colorandosi.

E' difficile vederlo con delle occhiaie, dato che la sua passione più grande è riposare tranquillamente, seguita subito dal costruire cose, dal suonare il piano oppure dal conoscere qualcuno che, però, è all'ultimo posto di questa scaletta provvisoria.

I capelli sono rosa, e sempre spettinati.

Al tatto sono molto morbidi, senza contare il fatto che siano tantissimi e anche sottili: ciò comporta comunque una piccola difficoltà nel lavarli o anche nel pettinarli, che comporta però il loro essere sempre scompigliati.

E' difficile vederlo con questi capelli sporchi o anche unti: un tratto del carattere di Ume è il fatto che pretende che le cose siano quasi sempre pulite.

Per questo i suoi capelli vengono curati con molta attenzione sebbene poi vengano lasciati scompigliati per pigrizia più che per altro.

Fino ai nove anni li portava lunghi ed eleganti ma, come cresceva lui, lo stesso faceva il suo essere praticamente sempre stanco e con la voglia costante di riposarsi quando non c'è un qualcosa che suscita il suo interesse: ed ecco che da lunghi ed eleganti divennero corti, morbidi e spettinati.

Le labbra sono sottili, sì, ma molto soffici: è difficile vedere che queste siano screpolate, dato che gira sempre con il suo amato burro cacao alla fragola.

Poco vicino agli zigomi, si possono vedere spesso due zone quasi perennemente rosse: da sua madre, queste sono chiamate i "rossi di Heidi", per indicare la protagonista dell'omonimo cartone animato che aveva, per l'appunto, sempre le guanciotte rosse.

Non le ha spesso rosse perché è imbarazzato, anzi: spesso non c'è un motivo sul perché esse siano così: lo sono e basta.

Non è molto alto, come i genitori, dopotutto: arriva per fortuna al metro e cinquantacinque e anche i medici affermano che sia quasi impossibile che il ragazzo possa crescere di qualche altro centimetro, rimanendo probabilmente così.

Non ha né troppa massa muscolare né troppo grasso: ha dunque un corpo secco e piccolo, arrivando a pesare 47 kg, entrando pelo nel peso forma.

Le mani sono molto piccole, ovviamente proporzionali al resto del corpo, così come i piedi: di scarpe porta un trentacinque e mezzo, mentre le mani riescono ad essere nascoste facilmente tra le maniche dei suoi amati vestiti larghi.

Ume, infatti, ama vestirsi con abiti larghi, specialmente golf e felpe, principalmente perché gli piace apparire carino e coccoloso, ma anche perché gli permettono di avere un tepore simile a quello che potrebbe avere sotto le coperte, al calduccio nel suo amatissimo letto.

Parlando di pantaloni, invece, predilige i jeans o dei pantaloni semplici, che possano fasciargli bene il corpo e non farlo apparire enorme.

Quando invece deve costruire o comunque deve stare comodissimo, oppure semplicemente quando si trova in casa, indossa tute o roba del genere che gli permette di stare comodo.

Le scarpe sono principalmente quelle da ginnastica, comode ma che devono essere anche di bell'aspetto.

I tanti soldi della famiglia lo aiutano spesso nell'avere un armadio ben rifornito anche se, in realtà, tende ad acquistare le cose a casa, troppo pigro per andarle a comprare a piedi o comunque muoversi dal comodo divano.

Per i colori, le felpe e i gilet sono principalmente sui toni del rosa, azzurro o viola pastello, sia perché sono carini e coccolosi da vedere, sia perché gli piacciono comunque di suo.

Spesso, inoltre, le felpe sono con un cappuccio e, la sua felpa preferita, ha delle piccole orecchie da gattino sopra.

Non prova imbarazzo nell'uscirci, anche perché è molto difficile che possa provare imbarazzo o anche che esca, eh.

Per i pantaloni, predilige colori come il grigio, il nero o il bianco, che stanno bene con tutto, mentre per le scarpe esclusivamente gli ultimi due.

Parlando dei vari accessori, il ragazzo indossa un piccolo anello che fu quello di sua sorella maggiore prima che succedesse tutto: è come una reliquia di grande valore emotivo per lui, infatti non se ne separa mai.

E, quando dico mai, dico proprio mai: nell'ultimo periodo, infatti, lo porta invece che al dito infilato in una collana, che può mettere così anche quando dorme.

Essa non è niente di troppo complicato: un filo bianco nel quale passa l'anello, divenuto così un ciondolo.

Esso inoltre viene nascosto sotto i vestiti per non essere notato: Ume ha paura di poter attirare lo sguardo di ladri o persone "cattive" - a detta sua - e di poterlo perdere.

Parlando dell'anello, esso è d'oro e lucido, con dentro incise le iniziali della madre, del padre della sorella e le sue, andando a formare una sigla: K.K.Z.U.

Come pigiama ne ha due: uno intero, tutto rosa pastello con vari dettagli.

Esso infatti ha il pancino fatto ad ovale e di un rosa più chiaro, mentre il cappuccio ha sopra due orecchie abbassate da coniglio e degli occhietti con una piccola bocca.
Il secondo è uguale, solo azzurro.

Come ciabatte, ha o delle infradito rosa semplici, oppure delle ciabatte pelose a forma di coniglietto, che ama perché gli tengono i piedi tanto caldi.

|| Whigya ||

"Avem'

Letteralmente tradotto dal latino, Avem in Italiano significa uccello.

Perché questo nome? Perché le ali sono ispirate al suo amatissimo colibrì e dovrebbero avere la sua stessa funzione.

Il colibrì è un uccello noto per la sua aggressività in alcuni casi, per la sua rapidità a per le sue moltissime acrobazie, permesse grazie alle sue ali, che sbattono ad una velocità altissima: può arrivare fino a 100 km/h e può fare 80 battiti d'ali al secondo.

E' l'uccello più piccolo al mondo e quello con il piumaggio più bello: infatti le sue piume hanno un colore iridescente causato dall'interferenza dei raggi luminosi attraverso la struttura prismatica delle diramazioni perpendicolari dei rami delle penne, che scomponendo la luce solare riflettono una parte dell'iride, dando la sensazione di riflessi metallici.

In poche parole, non hanno quel colore a causa dei pigmenti nel loro sangue, bensì sono causati per l'appunto dai raggi del sole.

L'intera idea delle ali è basata su questo animale per un motivo ben preciso: Ume non è un ragazzo molto alto, anzi, ma ciò non lo ferma dal voler diventare un ranger come il padre.

Il suo talento principale, ossia quello di costruire, non può che dargli una mano in ciò: il suo progetto può sembrare un pezzo di carta quasi impossibile da realizzare, certo, ma non si sta parlando con un ragazzo come tanti altri.

Il rosa si è sempre allenato costruendo oggetti di vario tipo, aiutato spesso dal tanto denaro dei genitori, ed infatti il suo progetto per lui non è impossibile.

Difficile, ma non impossibile.

Esso prevede innanzitutto la presenza di una sottile scatola di metallo, che allaccerà alla sua schiena grazie a delle specie di cinghie che, come se si stesse per mettere la cintura in macchina, si allacceranno davanti a lui per formare una "X" sulla parte frontale del suo corpo.

In questa scatola di metallo non molto grande o spessa (bensì sarà grande poco meno della sua schiena) si troverà il motore, che si collegherà allo scheletro delle due ali.

Questo si potrà ricaricare in due modi: o tramite una presa ed un filo (come se fosse un telefono) oppure grazie alla luce del Sole, grazie a dei piccoli pannelli solari che sono sulla parte superiore della scatola.

Lo scheletro delle due ali si troverà ai lati della scatola, collegate ad esso dall'interno, grazie a due fili di rame piuttosto resistenti, che, essendo conduttori, possono portare l'energia alle ali, facendole così muovere.

Lo scheletro è ricoperto da un metallo costoso ma perfetto per questa situazione: Il nuovo metallo è composto da magnesio infuso con le nanoparticelle dense di carburo di silicio e può essere impiegato nella realizzazione di aerei, veicoli spaziali e automobili, dispositivi mobile e biomedicali e altro ancora. Per creare il super metallo leggero, hanno pensato ad un nuovo metodo per disperdere e stabilizzare le nanoparticelle nei metalli fusi. Secondo quanto affermato dai ricercatori le nanoparticelle aumentano realmente la resistenza dei metalli, specialmente quelli leggeri, senza danneggiare la loro plasticità.

Questo metallo, quindi, permette alle ali di essere super leggere ma molto resistenti, tenendo comunque un effetto di plasticità che permette al ragazzo di sbatterle o volarci.

La velocità alla quale esse si muovono è altissima: esse infatti rispettano perfettamente ciò che è il "guerriero del Sole", ossia il piccolo colibrì: hanno un'apertura alare di 180° e, sebbene iniziano a battere ad una velocità che aumenta regolarmente, può arrivare fino ad 80 battiti al secondo.

Come ogni colibrì, a differenza degli altri uccelli, con queste Ume può andare avanti e indietro, facendo uno sforzo con gli arti o con il corpo in generale pari a zero: logicamente dovrà far abituare al suo corpo a tale velocità, ma le ali portano dei vantaggi numerosi.

Innanzitutto, permettono movimenti liberi, molto, rispetto a tante altre e regalano una velocità altissima e molto probabilmente irraggiungibile da altre ali.

Ciò, però, porta anche svantaggi, ovviamente.

Ad esempio, il ragazzo non farà mai salvataggi che richiedono della precisione o della calma, proprio perché è impossibile per le sue ali calare di velocità una volta che hanno raggiunto una velocità: per non mandare in fumo il motore, infatti non può iniziare ad andare al massimo e poi diminuire la velocità come gli pare.

Potrebbe infatti andare in sovraccarico e smettere di funzionare all'improvviso: per ciò, rimane sempre con la velocità al massimo, ossia quella alla quale le sue ali sono più abituate.

Con esse, infatti, il ragazzo è più utile nelle situazioni nelle quali c'è bisogno di rapidità, magari di chiamare i rinforzi o qualcuno che possa aiutarli in certe situazioni.

Sono ali estremamente utili per certe cose, mentre per altri sono molto fastidiose: è sempre meglio mandarlo in cerca di aiuto quando è inutile, anche perché c'è un altro piccolo difetto delle sue ali.

Se esse infatti rimangono a battere tenendolo però per troppo tempo fermo in un punto, inizieranno a fare del vento maggiore, quindi potrebbe dare fastidio durante delle missioni di precisione, ma ciò a lui non dà tanto fastidio.

Infatti preferisce agire con velocità e rapidità, facendo finire il tutto in fretta.

Se vogliamo fare degli esempi di situazioni nelle quali è utili, possiamo mettere per esempio un incendio, nel quale può essere rapido nel salvare animali la quale vita e appesa ad un filo e ci vuole rapidità.

Oppure è utile quando ci sono inseguimenti dato che non ci dovrebbe mettere molto ad acciuffarli.

O, ancora, quando per esempio c'è da fare una sfida: è difficile anche solo acciuffarlo, con quelle ali.

Ma, alle prime armi, sarà difficile anche per lui riuscire a prendere l'altro, con quella velocità.

Situazioni nelle quali è inutile, invece, sono quelle nel quale la vita di qualcuno è a rischio ed è minacciata da altre persone, oppure quando c'è un qualcuno intrappolato ed è a rischio di vita (come se un cucciolo fosse intrappolato nella sua tana e l'incendio sta avanzando sempre più velocemente: in questo caso, Ume è completamente inutile dato che non sa fare le cose con troppa calma).

|| Carattere ||

"Chi è Ume Fereal?"

Ume è un ragazzo assolutamente strano, sotto certi punti di vista, mentre sotto altri sembra dolce e carino, quasi.

Innanzitutto, si presenta fin dall'inizio come un ragazzo calmo e tranquillo, sotto certi punti di vista: non sarà mai il primo a presentarsi o a fare amicizia, anche perché crede che ciò sia una specie di spreco delle sue energie e che se qualcuno vuole davvero conoscerlo possa benissimo fare il primo passo.

In classe, lo si potrà spesso trovare con la testa sul banco e con gli occhioni che osservano la gente, senza avere alcuna paura di sembrare inquietante o anche fastidioso.

Si limiterà ad osservare, infatti, senza mai presentarsi direttamente, a meno che qualcuno non si avvicina a lui: in quel caso, le sue attenzioni si sposteranno sul soggetto in questione, quasi come per studiarlo per bene, prima di ascoltare le sue parole.

Successivamente, provvederà a rispondere alla domanda fatta con una voce bassa, quasi un sussurro anche se ben udibile, più che altro perché permette a sé stesso di rimanere in pace e in tranquillità, senza alzare in modo fastidioso la voce.

Infatti non ama le persone che alzano quest'ultima troppo spesso: secondo lui, rompono la bolla di tranquillità che lui stesso si era creato.

Se l'altro risponderà in modo fastidioso o sgarbato, Ume si limiterà a fare un piccolo sorriso, come a far finta di aver ascoltato, prima di sistemare la testa tra le sue braccia e sul banco, chiudere gli occhi e perdere ogni interesse negli altri compagni di classe, iniziando a sonnecchiare.

Se, al contrario, si presenta come un ragazzo o una ragazza calma, dolce e abbastanza simpatica, per miracolo divino il rosa provvederà ad alzare la testa sul banco, posarla sulla sua mano e mettersi a dialogare con la persona.

Mentre parla, il ragazzo non prenderà a fare discorsi filosofici sul significato della vita, ma non risponderà neanche a monosillabi (a meno che questa persona non sia di suo gradimento).

Parlerà quando l'argomento della conversazione sarà di suo gradimento, mentre si limiterà ad ascoltare la persona, tranquillamente, ma solo se essa si dimostra gentile nei suoi confronti.

Se invece è fin troppo esuberante e tenta anche di farlo alzare dal suo amato posto, senza provare a capire che lui non volesse spostarsi di lì, troncherà fin da subito la conversazione, magari mettendosi a guardare fuori dalla finestra oppure tornando a sonnecchiare sul banco.

Però non vuol dire che non gli fa piacere stare in compagnia: il ragazzo è semplicemente fin troppo selettivo nelle sue amicizie perché pensa che lo stare assieme a persone che non sono di suo gradimento sia una perdita di energie e di tempo.

Per ciò, si contorna di persone gentili e che possano capire la sua pigrizia.

Esatto, il ragazzo non ha subito un trauma che lo ha reso così ma lo è sempre stato: semplicemente pigro.

Non sorride sempre perché è stancante, non si arrabbia sempre perché è stancante, non alza la voce sempre perché è stancante... si limita a mettere le sue energie nelle cose che a lui interessano.

Ad esempio, per farlo ridere, basta del solletico sui fianchi (che lui però odia dato che lo fa sentire strano e gli causa una forte ridarella) oppure fare una battuta di suo gradimento.

Per farlo piangere, bisogna ferirlo nel profondo, magari diventare importanti per lui e poi trattarlo male, come se fosse spazzatura. Oppure basta mettergli paura.

Per farlo sorridere, però, non ci vuole proprio un genio: a lui bastano delle coccole fatte accarezzando i suoi capelli, oppure qualche grattino sulla schiena o stare semplicemente abbracciati stretti stretti e caldi caldi.

C'è un però: se iniziate a fargli le coccole regolarmente e senza lamentarvi di queste, rischiate di aver creato una piccola sanguisuga rosa.

Egli infatti inizierà a cercarvi spesso, magari abbracciandovi e rimanendo attaccato a voi come un piccolo koala, sempre alla ricerca di calore e di coccole.

Quando vi sedete, tenderà a sedersi sulle vostre gambe, stringendosi al vostro petto come per richiedere coccole e affetto.

Ovviamente, per arrivare a questo punto, vi dovreste essere resi conto che le vostre coccole sono di suo gradimento e ormai dovreste essere arrivati a fargliele molto spesso.

Quando, però, le situazioni si fanno complicate, accenderà il cervello e apparirà come un ragazzo sveglio, privo di ansia praticamente, che sfrutterà la sua tranquillità e il suo tenere la mente fredda a suo vantaggio. Quando riuscirà ad avere le ali, poi, tenderà a finire le situazioni di pericolo in poco tempo, cercando una soluzione in modo rapido ed efficace, la maggior parte del tempo almeno.

Le sue ali, infatti, gli permettono ad andare a velocità elevatissime e ciò, secondo il suo pensiero, è un'enorme vantaggio.

Con queste, infatti, potrebbe guadagnare periodi di pausa più lunghi e più piacevoli, magari stando con persone di suo gradimento o riempiendo di coccole gli animali.

Se infatti non sta poltrendo, costruendo, dialogando oppure se non si sta facendo coccolare, il ragazzo sarà immerso dagli animali, tranquillo, mentre magari accarezza qualche cagnolino o altre specie assieme al suo amato Colibrì che, quando sta a casa sua, non lo abbandona neanche un momento.

Quei due, infatti, sono molto affezionati l'uno all'altro: Ume fu colui che scelse Hime tra le tante specie animali; fu colui che lo vide spiccare per la prima volta il volo; Ume è colui che lo pulisce e l'unico del quale il piccolo Colibrì si fida ciecamente.

L'affetto del Colibrì è del tutto ricambiato, logicamente.

Con le persone che non sopporta il rosa non ha un comportamento particolare: trova che il discutere o l'arrabbiarsi con esse sia completamente inutile, infatti lascerà rapidamente perdere e inizierà ad ignorarle.

Non ricambierà nessun saluto, non risponderà neanche a monosillabi e non gli interesserà di loro se non in situazioni di pericolo: in quel momento, provvederà ad aiutarle ma, se non fanno un qualcosa di particolare per farsi perdonare, la situazione non cambierà molto e rimarrà uguale a prima.

Generalmente prova un grande rispetto nei confronti dei ranger e di tutte le loro numerose categorie, specialmente perché trova che il loro lavoro sia una risorsa veramente importante.

Parlando di rispetto, però, lo prova per gli adulti in generale: essendo comunque più grandi di lui, trova che abbiano anche più esperienza e per questo vanno comunque rispettati.

Se per caso, però, è proprio un adulto a stargli antipatico, lui finirà con il rispondere a monosillabi per portargli rispetto, ma il suo tono di voce risulterà freddo, basso e il suo sguardo estremamente annoiato, anche se non si permetterà mai di guardare da un'altra parte mentre la persona gli sta rivolgendo la parola.

Sempre, ovviamente, per un fattore di rispetto.

In poche parole, Ume sembra un ragazzo freddo, taciturno e fin troppo stanco, quando, in realtà, è come un piccolo koala: piccino, coccolone e tanto pigro.

|| Passato ||

Il passato del ragazzo è semplice, fino ad un certo punto.

Nacque a mezzogiorno del ventisette Settembre, come già detto, in una famiglia molto benestante nella grande città di Anemoi.

Fu il secondogenito della famiglia Fereal, figlio per l'appunto di Kiu e Kalam Fereal e fratello minore di Zele Fereal.

Fin da piccolo, fu coccolato e viziato un po' da tutti, compresa la sorella, e passò i primi anni della sua vita in modo tranquillo e spensierato.

Crebbe a contatto con la natura, conoscendola ed imparandola a rispettare fin da subito: si innamorò in tempo zero degli animali e delle piante e, dato che fu sempre stato il viziato della famiglia, con loro ci passava la maggior parte del suo tempo, giocando allegramente sebbene presentò sempre una natura molto pigra, che dimostrò praticamente subito.

Inoltre si innamorò presto del lavoro del padre, sognando di fare quello che era il lavoro di famiglia: voleva salvare la natura e proteggerla, proprio come faceva suo padre e proprio come si stava allenando a fare sua sorella.

Così, li osservò fin da subito costruire le loro ali oppure ripararle, imparando piano piano a costruire e amando quest'arte: quando infatti non aveva e quando non ha nulla da fare, lo si può (o lo si poteva) vedere mentre costruisce (o costruiva) qualcosa, anche una cosa inutile, giusto per il gusto di farlo.

Si allenò sempre di più in ciò, mentre si legava molto con la sorella.

Quando divenne un pre-adolescente o comunque un'adolescente, lei (di quattro anni più grande) lo aiutava in quello che lei aveva passato da sola, magari dandogli dei consigli o semplicemente standogli accanto.

Divenne una delle persone più importanti per lui e fu proprio con lei che andò a prendere Hime, il suo amato Colibrì.

Ella fu la prima a diventare un ranger, seguendo le orme del padre, ed Ume divenne fin da subito il fan numero uno della sorella maggiore.

Le ali di lei erano semplici ali di farfalla che, a differenza di quelle del padre che erano delle eliche da elicottero, permettevano un volo silenzioso e preciso.

E tutto andava per il meglio, almeno finché, due anni prima di quanti ne ha ora, tutta la favola sembrò finire in un battito di ciglia.

Zele venne mandata in soccorso durante un violento temporale sebbene le sue ali erano le meno consigliate per adempiere a certi doveri, ma avevano bisogno di più ranger possibili, così anche lei.

E guarda caso, a prenderla in pieno fu proprio un fulmine.

Lei, che era il "tuono di tempesta"

Inutile a dirlo, ma i primi ad essere stati avvertiti furono proprio i familiari i quali, portandosi dietro anche Ume dato che aveva insistito tanto per andare, si recarono in ospedale.

Arrivati lì, andarono dritti dritti a terapia intensiva, nella quale tenevano la vita della figlia attaccata a dei macchinari.

Vennero informati subito delle cattive condizioni della ragazza, ma rimasero comunque: sia la madre che il padre la salutarono rapidamente, dandole molti baci e augurandole di riprendersi.

Quando, però, toccò ad Ume, il ragazzo fece per fare come i genitori, con gli occhi pieni di lacrime.

Ma accadde qualcosa: la mano della ragazza afferrò quasi spaventata il polso del ragazzo, avvicinandoselo a sé.

Il battito cardiaco prese ad aumentare, la mano che teneva il polso del ragazzo e che lo fece avvicinare prese a tremare e le iridi della sorella sembravano morte, mentre guardavano il viola negli occhi del fratello.

Un sussurro.

"Voglio vivere".

Un urlo.

Suoni di macchinari.

Medici.

A quel punto i ricordi di Ume sono confusi, ma l'unica cosa che si ricorda non è piacevole: i medici che si tolgono il cappello, la madre che cadeva in ginocchio, il padre che piangeva.

Non si ricorda neanche cosa fece o come passò quella sera oppure i giorni successivi.

Solo dolore: era letteralmente l'unica cosa che gli era rimasta impressa.

Non andò al funerale, anche perché questo fu solo una formalità: la ragazza in realtà era ormai cenere sparsa nel mare, come richiesto da lei stessa.

Da allora, porta sempre al collo l'anello che prima le apparteneva.

Per il resto, tornarono alle loro vite, dimostrando alla ragazza che l'avrebbero ricordata con un sorriso, sebbene ora Ume ha un terrore nei confronti dei temporali.

|| Famiglia ||

La famiglia di Ume era composta da cinque membri, ora solo da quattro.

- Nome: Kiu

Cognome: il cognome reale sarebbe Hije, ma lei preferisce portare quello del marito, ossia Fereal

Status: Alive

Info: Kiu è la madre di Ume. Splendida donna dai lunghi capelli rosa e dolci occhi azzurri, i primi ripresi dal secondogenito mentre i secondi dalla figlia.

Kalam, ossia il marito, era il suo amico d'infanzia. Crescendo, i suoi sentimenti per lui variarono ma lo ha sempre fatto faticare prima di concedersi a lui.

Ha un caratterino: è dolce e scherzosa, specialmente con Ume, ma quando qualcuno prova a dirle qualcosa o farle notare che ha sbagliato, magari, se la prende con questi e inizia a minacciarli spesso.

Non lo fa con cattiveria, logicamente, ma non sa ribattere con le parole.

E' praticamente il capo della famiglia: per lei la frase "le donne hanno sempre ragione" non è una battuta, ma è legge.

Ume c'è molto affezionato ed è letteralmente l'unico essere vivente che riceve solo ed unicamente il suo affetto, evitando quindi spesso il caratterino della genitrice.

Con il marito, in intimità si presenta come una donna dolce e dalle mille accortezze ma, quando sono in presenza di una terza persona (che può essere benissimo anche il figlio) Kiu inizia a trattarlo duramente, tirandogli le guance, scompigliandogli con forza i capelli oppure mettere praticamente bocca su qualsiasi cosa il marito potesse dire.

Con la figlia, prima che potesse succedere il caos, è sempre stata una donna gentile, ma provava spesso ad insegnarle come farsi rispettare, dalle altre persone o anche dalla propria famiglia.

Quando lei morì, la donna passò i primi due giorni chiusa in camera a piangere, prima di decidere di ricordarla con un sorriso.

-Nome: Kalam

Cognome: Fereal

Status: Alive

Info: Kalam è uno splendido uomo dai capelli biondi e lunghi fin poco sotto l'orecchio e due gemme lilla che Ume ha ripreso mentre Zele aveva i suoi stessi capelli. Alto un metro e settantacinque (dieci centimetri più della moglie) non sembra avere ben quarantacinque anni, come la sua lei.

Mentre Kiu tende a vestirsi come Ume, ossia in modo piuttosto comodo, lui preferisce abiti eleganti o che, comunque, potessero stargli bene.

E' un uomo sincero e molto dolce: è lui che vizia più di tutti il piccolo grande Ume, anche se non sembra.

Ama i bambini e loro amano lui, ma la cosa che più ama al mondo è la sua famiglia: sarebbe pronto a tutto per loro.

Come già detto, è uno dei più famosi ranger ambientalisti del luogo: ama il suo lavoro, la sua famiglia (ed anche la moglie: sa come in realtà ella sia dolce) ed è un uomo di buon cuore.

Ume è molto unito con lui, come con la madre, ma con il padre particolarmente: sogna profondamente di diventare un uomo come lui, magari facendo anche meno fatica.

Quando Kalam ha scoperto della morte della figlia, pianse e si addolorò, ma alla fine decise di aiutare la propria famiglia il più possibile.

-Nome: Zele
Cognome: Fereal
Status: Dead
Info: Zele era una ragazza dai lunghi e setosi capelli biondi e un paio di meravigliosi occhi azzurri, i primi ripresi dal padre mentre i secondi dalla madre.
Era alta un metro e sessantasette e aveva un sorriso che, secondo Ume, ti migliorava la giornata.
Di carattere, era piuttosto dolce, specialmente con la propria famiglia e con Ume, mentre, con gli amici, si dimostrava una ragazza un po' fredda e con la testa tra le nuvole e molto distaccata.
Si diplomò con le sue ali, prima di morire durante un temporale.
Le sue ultime parole furono "Voglio vivere", rivolte al fratello.
Con Ume era molto legata e, come detto precedentemente, il fratello era il suo fan numero uno.

(So che è un disegno, ma è la cosa che più gli si avvicinava ^^)

-Nome: Hime

Status: Alive

Info: Hime è il colibrì di Ume, non che un membro della sua famiglia.

Il suo piumaggio incontra colori freddi e colori caldi, creando uno spettacolo bellissimo.

E' un'animale dolce con il padroncino: spesso, quando Ume si trova a casa, lo si può vedere mentre si struscia sulla sua guancia, spesso per attirarne l'attenzione.

Inoltre, è molto geloso di lui: guai agli sconosciuti che, in sua presenza, abbracciano il ragazzo dai capelli rosa, perché è pronto a fare una piccola guerra.

Se qualcun'altro prova ad accarezzarlo e non è un membro della sua "famiglia", si ritroverà attaccato da una piccola furia che ha due ali e un becco.

Un becco che fa molto male.
ell'assemblare cose e crearne di nuovi.

|| Abilità ||

x Costruire x

E' bravissimo nell'assemblare cose e crearne di nuovi.

Per farlo divertire, infatti, basta donargli un martello, un cacciavite e qualcosa che può assemblare oppure un progetto ed è fatta.

Ma se non parliamo solo divertimento, possiamo dire che lui stesso ha consigliato a sua sorella qualche materiale per le sue ali e la ha aiutata nella creazione del progetto.

La sua prima, vera creazione riuscita fu il robot delle pulizie: un aggeggio piccolo, a forma di disco, che ancora pulisce la casa.

Insomma: costruire è l'unica cosa faticosa che fa, però, senza problemi.

x Attenzione ai dettagli x

Il fatto di costruire veramente bene lo si può unire ad un'altra sua abilità, ossia quella di poter notare con facilità i dettagli o i piccoli errori, anche.

Ciò gli permette di notare cosa non va in un progetto o di notarlo nel mentre costruisce qualcosa, ad esempio.

Però, al contempo, questa attenzione ai dettagli la si può spostare anche in altro: se, mettiamo caso, un qualcuno è abbastanza dolce, calmo e gentile da attirare la sua attenzione, provvederà ad ascoltarl* e a leggerne il linguaggio del corpo: ogni sorriso o ruga di troppo gli può far capire se qualcuno nasconde qualcosa oppure se sta mentendo.

Insomma, è abbastanza bravo in queste cose.

C'è però il fatto che lo studiare queste cose porta un piccolo ritardo nelle sue risposte: infatti prima il cervello elabora le informazioni e i dettagli, poi con calma pensa a cosa dire ed infine permette al ragazzo di parlare.

Dalla domanda o dalla frase, spesso, sarà passato qualche secondo o di più: dipende da quanto deve dire lui.

|| Debolezze/Paure ||

x Lentezza x

Il ragazzo è estremamente lento nei movimenti.

Infatti, spesso è il ragazzo che viene perso nella folla dato che lui velocemente non sa camminare, oppure è semplicemente troppo faticoso.

Inoltre, deve avere il tempo di osservare per bene cosa sta succedendo o cosa deve succedere, magari senza nessuno che gli metta pressione o roba del genere.

Le ali, tecnicamente, dovrebbero aiutarlo in questa cosa, ma neanche io so effettivamente quanto possano migliorare questa sua debolezza: mentre a terra è lento e ha la libertà di studiare i dettagli, con le ali è rapido e non può stare troppo fermo in un posto.

x Ceraunofobia x

La Ceraunofobia è la fobia dei tuoni e dei fulmini, comune nell'essere umano, specialmente tra i bambini.

Altri termini utilizzati per indicare questa sono la brontofobia, dal greco vrontés (tuono) e la tonitrofobia, dal latino tonitrus (tuono), specifici dei tuoni, e la astrapofobia, dal greco astrapí (fulmine).

I sintomi, come per le altre fobie, includono, difficoltà respiratorie e attacchi di panico.

Molti di coloro che soffrono di ceraunofobia cercano di sfuggire alla causa della paura: durante un temporale i bambini si nascondono solitamente in luoghi senza finestre, come il sottoscala, l'armadio o sotto il letto. Analogamente, adulti e adolescenti adottano lo stesso meccanismo e cercano riparo in ogni luogo in cui non si vede né si sente il temporale.

Il trattamento, al pari delle altre fobie, consiste nell'esporre gradualmente il paziente alla fobia stessa, facendolo respirare lentamente.

Ume, come è facile immaginare, ne ha il terrore da quando la sorella è morta.

Però, dato che odia disturbare la gente, si limita a sparire fino alla fine del temporale, nascondendosi nell'armadio, accucciandosi, coprendosi le orecchie e chiudendo gli occhi.

|| Cosa gli piace ||

x la cioccolata x

Ama con tutto sé stesso i dolci in generale, ma la cioccolata è la sua droga e la sua fonte di vita: ama quando la gente gliela regala e lo si può vedere mentre la mangia specialmente quando costruisce qualcosa, come al suo solito.

Se no, la mangia quando è in ansia o quando è lievemente arrabbiato: logicamente, spesso usa queste due come scusa (dato che è raro vederlo agitato o arrabbiato) ma, data la sua espressione tranquilla, è facilmente sgamabile.

x La musica x

Qui, non c' è un perché particolare: lo rilassa e basta.

Preferisce qualcosa di pop e allegro e dolce, magari anche qualcosa simile ai nostri Vocaloid, per capirci: la melodia adorabile ma il significato inquietante ma profondo.

x La flora e la fauna x

E' letteralmente cresciuto tra le piante e gli animali.

E' arrivato praticamente ad adorarli: se non sonnecchia, se non costruisce e se non si rilassa in altro modo, magari facendo e ricevendo coccole, state pur certi che il ragazzo starà a suo agio tra la natura.

Si può dire che sia amato anche da questa.

x Le coccole x

Come già detto, è innamorato perso di queste: fategli ripetutamente delle coccole e il ragazzo è caduto ai vostri piedi.

Diventerà una vera e propria sanguisuga, pronta a darvi fastidio pur di ricevere qualche carezza o qualche bacino.

Attenti però ad Hime: come già detto, è un colibrì veramente molto geloso.

x I complimenti e i piccoli gesti x

A chi non piacciono?

Dai, non scherziamo, tutti siamo attratti da essi, ma Ume particolarmente.

Potreste ritrovarlo in un brodo di giuggiole.

No, non sto scherzando.

|| Cosa non gli piace ||

x i tuoni e i fulmini x

Sebbene ami giocare con l'elettricità, odia questi ultimi: gli riportano nella sua mente tranquilla ricordi spiacevoli e che lui desidera dimenticare, praticamente.

Come già detto, durante i temporali provvederà a nascondersi nell'armadio, rannicchiandosi, tappandosi le orecchie e chiudendo gli occhi.

x Le pere x

"De gustibus non disputandum est" fa un famoso detto latino.

Beh, a lui le pere fanno proprio schifo: non riesce a mangiarle che, appena le sente in qualunque piatto, si piega e vomita l'anima.

E, se gliele fai tu, preparati ad essere odiato nel profondo da un bimbo rosa.

x La gente che alza la voce x

Lo disturbano e gli da fastidio il fatto che pensano di avere la meglio se alzano la voce.

In questi casi, lui continuerà a rispondere a bassa voce, solo che darà ancora meno peso alle loro parole: inizierà a parlare a monosillabi oppure comincerà ad ignorarli completamente.

|| Orientamento sessuale ||

Demisessuale Demiromantico

La demisessualità è l'orientamento sessuale, caratterizzato dalla reiterazione e dalla persistenza nel tempo, di chi sente attrazione sessuale solo con persone con cui ha un legame affettivo o comunque si tratta di persone che sentono raramente interesse per l'attività sessuale, rispetto alla popolazione generale.

Come spiegato, dunque, il ragazzo per "farlo" oppure per mettersi assieme a qualcuno, deve sentire del forte forte affetto.

Per lui i colpi di fulmine non esistono: ci si innamora piano piano.

Attenzione, però: Ume non ha problemi a dire se una persona è di bell'aspetto o ha un bel fisico o anche un bel carattere.

Non vuol dire che se dice uno di questi sia innamorato perso di quella persona.

|| Disponibilità a relazione e comportamento in essa ||

E' disponibilissimo.

Com'è Ume in una relazione?

Oh beh, non credo sia tanto complicato: in essa il ragazzo tenderà ad arrossire (miracolo) o riempirà il suo lui o la sua lei o *l* su* l*i di coccole e di affetto, più del solito.

Saranno anche gli unici che avranno il permesso di tenergli la manina, oppure riceveranno spesso dei fiori da parte sua: trova che i piccoli gesti siano molto meglio di gesti esagerati e che possono anche mettere a disagio le persone.

Quindi, anche per conquistarlo, non fate serenate o robe di questa grandezza: non si vergogna a dirvi di no, anche dopo che gli avete comprato la Luna.

Per conquistarlo, abbiate prima di tutto pazienza: abbracciatelo, coccolatelo, stategli accanto (anche durante i temporali, magari) e poi è tutto vostro.

Valuta le persone non per quante cose fanno, ma per quante volte hanno deciso di stare al suo fianco nonostante avessero l'opportunità di lasciarlo solo.

|| Cosa pensa ||

x Dei Celesth

Non ha un pensiero particolari per loro: è così abituato a vederli che ormai non si stupisce quasi più.

E' curioso delle loro origini, ma niente di che: è come se fossero ormai sottointesi nelle loro vite e non gli interessa praticamente niente di loro.

Come di loro Hunath, dopotutto.

Sono esseri, hanno diritto di vivere in pace senza né gente che li discrimina né gente che impazzisce dalla gioia nel vederli soltanto.

Lui vive e lascia vivere.

Se proprio però dobbiamo trovare il pelo nell'uovo, l'altissima energia che si ricava da una piuma delle loro ali lo incuriosisce: come è possibile?

x Delle Whigya

Beh, io quasi quasi inizio a pensare che lui sia per metà figlio di Efesto, ma lasciamo perdere le divagazioni.

Le adora: ama il fatto di poter creare le proprie ali e di poterle utilizzare a proprio piacimento, specialmente la prima cosa.

Si è dovuto però ingegnare per creare un piccolo posto per la piuma dei Celesth: infatti, se si apre la piccola scatolina, c'è un piccolo posto per le loro piume.

Nonostante questo, ama le Whigya e ama studiare quelle degli altri: sarebbe proprio l'unico argomento con il quale lui si presenterebbe per primo a qualcuno, magari consigliandogli anche qualche miglioramento.

x Degli altri ragazzi della classe

Uhm, non che gli interessino poi tanto.

Chi lo sa, magari c'è qualcuno che possa avere abbastanza pazienza per diventare suo amico o anche di più, però per ora gli è già difficile provare a ricordarsi i loro nome.

Oh, e sarà così all'inizio.

Poveri i suoi compagni di classe.

|| Come reagirebbe nel vedere un Celesth dalle ali nere? ||

Non si può mentire su queste cose: Ume si metterebbe ad osservarlo per un po', magari per capire se stia dicendo la verità, se sia una persona buona o che ci sia un motivo che va oltre la vera potenza delle loro ali.

Ottenuta la sua risposta, tornerebbe a farsi i cavoli suoi: finché non lo importuna, che cosa fa non è un problema che riguarda Ume.

|| Perché ha deciso di entrare a Sylvef? ||

Perché vuole seguire con tutto il suo cuore le orme del padre e della sorella: non gli interessa faticare se può seguire il suo sogno.

E forse è un miracolo sentirlo dire da lui, il ragazzo pigro per eccellenza, ma si sa: si fa di tutto per i sogni.

E, sì, vuole anche onorare la sorella morta, ma non solo.

Gli piacerebbe dimostrare che anche i nani come lui possono rendersi utili, magari con la loro rapidità o con altre cose, ma vuole dimostrare che i piccoletti non sono inutili.

|| Cosa vorrebbe diventare dopo? ||

Vorrebbe diventare un ranger, magari entrare nella squadra di coloro che proteggono l'ambiente e gli esseri che ci vivono in esso.

Con le sue Whigya, infatti, sarebbe molto utile per i salvataggi rapidi, quelli nei quali serve velocità ed un intervento rapido.

Magari può inseguire i bracconieri e, magari, con un po' di pratica, riuscire anche a diventare un ottimo combattente-volante che protegge gli animali.

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