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<<Dove sono?>> dissi alzandomi di scatto.

<<Salve signorina, è in un minimarket!>> esclamò la stessa signora che mi soccorse.

<<Ah... Mi spiace di avervi causato problemi, sono davvero dispiaciuta>> dissi inchinandomi come mi aveva insegnato Isei.

<<Ma va! Non si preoccupi, non ha causato danni a nessuno. Era solo stanca>> continuò lei.

Poi la signora mi portò una tazza di tè caldo.

<<Scusi... Quella è l'uniforme dell'università! Va per caso a quella col prato grande...>>

Io annuii.

<<Ah, capisco! A che anno è, se posso chiedere?>>

<<Primo>>

<<Ah, che bello! Anche mio figlio frequenta la stessa scuola. Magari vi conoscete!>>

<<Forse! Come si chiama?>>

<<Haryuto, anche lui è in prima>>

A quel nome io sorrisi.

<<Sì, è un mio caro amico. Siamo in classe insieme!>>

<<Davvero? Che bello! Finalmente ha un'amica>>

<<E non solo! Anche il mio migliore amico Isei è suo amico! Abbiamo formato un trio!>>

<<Wow! Haryuto non mi ha mai raccontato nulla... Non mi ha mai raccontato nulla dalla prima elementare. Da quando ha perso il padre si è chiuso in sè stesso e non ha fatto più la vita di sempre. Certe volte gli viene in mente di andare sullo stesso ponte in cui suo padre è morto e buttarsi anche lui... Sono sempre riuscita a fermarlo, ma ora ho paura che...>>

<<Non si preoccupi signora, io e Isei lo controlleremo e non permetteremo a Haryuto di fare una cosa del genere! Conti pure su di noi>>

<<Sei proprio una cara ragazza, ti ringrazio di cuore>>

<<Si figuri!>>

Mentre la signora serviva un cliente, io notai che erano trascorse già tre ore dall'inizio della scuola. Decisi così, col permesso della mamma di Haryuto, di cucinare un pranzetto per il figlio e aspettarlo per mangiare insieme.


Arrivò l'ora di pranzo. Dal fondo della via potei vedere Haryuto che, con il suo zaino e alcuni libri in mano, si stava avvicinando all'entrata del negozio. 

<<Melanie!>> esclamò stupito vedendomi dietro al bancone con sua madre.

<<Ciao! Com'è andata?>> 

<<B-bene, non mi aspettavo di trovarti qui>>

<<Haryuto, perchè non accompagni la tua amica in casa? Sicuramente vorrete pranzare>> disse la mamma di Haryuto, facedomi l'occhiolino.

<<Sì, andiamo>>

Mi fece segno di seguirlo e rientrammo in casa, subito dietro al negozio.

<<Uh, mia mamma deve aver già cucinato, sento un profumino di ramen niente male...>>

<<In realtà>> m'intromisi io <<Ho provato a cucinare io, anche se non ho mai preparato ramen prima... Non so se è buono...>>

<<Davvero?>> disse stupito Haryuto.

<<Sì, è così>> confermò sua madre.

<<Allora dev'essere buono per forza! Mamma, dov'hai messo le ciotole quelle belle decorate?>>

<<Ma no! Non trattarmi come se fossi una regina, vanno bene le scodelle normali...>>

<<No! Non lo permetto. Dove sono?>>

<<Nella mensola in alto>> gli rispose sua madre.

Haryuto salì su uno sgabello e raggiunse le ciotole. Poi apparecchiò per bene e mise la brocca d'acqua come centrotavola.

Ad un certo punto si bloccò. 

<<Che succede?>> chiesi, non vedendolo muovere.

<<Isei è libero? Se lo invitassimo qui?>>

<<Bell'idea, ma non so se tua mamma è d'accordo...>>

<<Cosa?>> disse subito sua madre.

<<Volevamo invitare anche il nostro amico Isei a pranzo, se a te va bene...>>

<<Certo, fatelo venire!>>

Haryuto s'illuminò. 

<<Grazie mille mamma! Ora lo chiamo>>

<<Aspetta>> lo fermai io. <<Posso chiamarlo io? Sicuramente sarà preoccupato per me...>>

<<Ah... Sì, sì, fai pure>>

Io lo ringraziai e composi il numero. Dopo due squilli Isei rispose.

<<Mel? Come stai? Dove sei? Kai ti ha rapita? Ti ha fatto fare cose spiacevoli? Ah, se lo prendo...>>

<<Isei! Calmati... Sto bene! Sono a casa di Haryuto, ho preparato il ramen! Volevamo sapere se volevi pranzare con noi>>

<<Ho appena finito di mangiare... Ma scusa, ho capito bene? Tu che hai preparato il ramen?! No vabbè, è un evento! Vengo subitissimo!>>

<<Ti aspettiamo>>

Riattaccai e aiutai Haryuto a sistemare gli ultimi bicchieri.

<<Cosa avete fatto oggi?>> chiesi.

<<Uh, nulla di interessante... Ripasso>>

<<Ah...>> risposi.

<<Mel... Posso chiederti perchè oggi sei scappata via?>>

Io esitai. Odiavo ricordare quella mattina. 

<<Aspettiamo Isei, ve lo dirò dopo>>

<<Ok ok>>


Dopo dieci minuti Isei si presentò con dei pasticcini. 

<<Sono per voi>> disse educatamente porgendoli alla madre.

<<Ah, non dovevi! Perchè vi disturbate sempre?>>

<<Si figuri, è un piacere!>>

La mamma di Haryuto lo fece poi accomodare vicino a noi e ci servì il ramen cucinato da me.

Scherzando, Isei prese un po' di tagliatelle e le mangiò fingendo di star male.

<<Ah, Mel, mi hai ucciso! Cosa hai usato, veleno per topi? Ahhh, che male!>>

<<Stupido!>> lo ripresi dandogli una pacca sullo stomaco.

<<Questa ha fatto male>> commentò lui massaggiandosi la pancia.

Scoppiammo tutti e tre a ridere.

<<Oggi dovete fare compiti?>> chiese la madre.

<<Poco e niente, solo un'espressione di matematica>>

<<Dopo me la fai copiare?>> chiesi ad Haryuto.

Lui annuì e mangiò l'ultima porzione rimasta di ramen.

Dopo aver sparecchiato, facemmo l'espressione e nel giro di dieci minuti uscimmo tutti e tre a fare una passeggiata.

<<Mel>> disse ad un tratto Isei <<Cos'avevi stamattina? Ho visto che scappavi via....>>

<<Storia lunga>> dissi, cercando di evitare l'argomento.

<<Se posso permettermi>> s'intromise Haryuto <<Se è successo qualcosa di spiacevole, è meglio dirlo, così possiamo trovare una soluzione insieme>>

In quel momento mi resi conto che Haryuto aveva ragione, così stavo per dir loro tutto ma...

<<Kai mi aveva detto che... Che mi aveva preso il cibo per pranzo ma io non lo volevo così sono scappata da lui per non prenderlo>>

<<Seria?>>

<<Già>> dissi, sfregando nervosamente le mani.

<<Quello è pazzo... Magari era avvelenato>>

<<Dici?>>

Notai però che Haryuto stava riflettendo su qualcosa.

<<A che pensi?>> chiesi, temendo che capisse la verità.

<<Eh? Ah... A nulla, stavo pensando se avevo fatto i passaggi dell'espressione giusti>>

<<Ancora con 'sta cavolo di espressione? Bastaaaa>> lo riprese Isei.

Notai che erano le sei del pomeriggio, così dissi ad Isei che era meglio andare.

Salutammo e ringraziammo Haryuto e sua madre, per poi avviarci a casa.


<<Melanie! Cara... Dov'eri finita? Ero preoccupata>> esclamò Manila alla mia vista.

<<Eccomi qui, ero da un amico>>

Manila mi guardò bene. 

<<La prossima volta avvertimi però... Non voglio che ti accada nulla>>

<<Lo farò, mi spiace averti fatto preoccupare>>

<<Ormai è andata, stai tranquilla>>

<<Ciao Danian! Com'è andato il lavoro?>> chiesi, andando in salotto a salutare il padre di Isei.

<<Hey Melanie! Tutto bene grazie, voi a scuola?>>

Io mi girai chiedendo rinforzi col pensiero ad Isei. Lui capì all'istante.

<<Tutto benissimo>> mi salvò Isei.

Lui annuì e ritornò a sistemare le sue cartelle.

Cenammo subito dopo con un pasto leggero.

<<Noi andiamo di sopra!>> urlò Isei appena finita la sua scodella trascinadomi con lui.


<<È fatta. Ora dormo e non mi sveglio più! Domani tanto è domenica>>

Io annuì. 

<<Farò anche io così>>

<<Allora notte>> disse Isei infilandosi sotto le coperte.

<<Ma non ti cambi?>> esclamai.

<<Ah sì... Vado>>

Dopo dieci minuti ritornò pronto per dormire. Io seguii il suo esempio e mi misi anche io a letto.

<<Buonanotte Isei>> dissi spegnendo la mia abatjour.

<<Notte Mel, sogni d'oro.... Vietato sognare ragazzi, soprattutto Kai>>

<<Sì sì, come vuoi. Notte>>

<<Notte>>

Isei spense la sua abatjour e si addormentò in un baleno. Anche io stavo per addormentarmi, ma la vibrazione del mio cellulare mi svegliò del tutto.

<<Ma chi è adesso? Sicuramente Haryuto... Isei avrà dimenticato il suo astuccio lì...>> pensai sbloccando il cellulare. Per controllare abbassai la tendina così da vedere chi mi aveva scritto.

Ovviamente mi sbagliavo.

Scusa

Kai

<<Ma dove vuole andare a parare? Pensa che facendo così possa innamorarmi di lui? Ha sbagliato tutto!>> pensai ancora leggendo.

Non visualizzai neanche. Mi rimisi sul cuscino spazzando via dalla mia mente pensieri ambigui e mi addormentai.


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