Quella mattina non persi tempo: appena la sveglia trillò, io mi alzai, mi cambiai e scesi immediatamente in cucina. Sotto lo sguardo perplesso di Manila e Isei presi al volo una fetta di pane con la marmellata e corsi fuori. Pensai che sarei arrivata prima a scuola se avessi preso il bus, così mi misi ad attendere alla fermata. Dopo neanche dieci minuti il bus arrivò e, pagato il biglietto, presi posto. Tempo quindici minuti e arrivai a scuola. Mi misi quindi a correre per l'enorme cortile fino ad arrivare dietro la scuola, dove c'era il "posto segreto". Arrivata lì, sfinita, mi buttai sull'altalena e guardai l'orario: era ancora presto, quindi decisi di aspettare lì. Conoscendo Kai, sicuramente verrà lì prima dell'inizio delle lezioni.

Come previsto, dopo circa mezz'ora ecco Kai fare capolino da dietro l'angolo. 

<<Kai!>> esclamai alla sua vista.

Lui alzò leggermente la testa e mi mostrò la sua espressione triste e sconvolta. Allora io mi alzai e mi avvicinai a lui, per poi prendergli il polso e trascinarlo dentro il ripostiglio vuoto. Chiusi la porta e lo guardai senza mollare la presa.

<<Tu stai male per colpa mia vero?>> dissi, cercando i suoi occhi nel buio.

Lui non mi rispose. Prese solo la mia mano, la spostò dal polso e incrociò la sue dita alle mie.

<<Kai, davvero: mi dispiace tantissimo. Non volevo farti soffrire: non sono così crudele. Ti prego, dimmi cosa devo fare per rivederti quello di sempre. Perchè piuttosto preferisco che tu faccia lo sbruffone e che non stia male per me>>

<<Vuoi davvero che io ritorni quello di prima?>> chiese lui, stringendo la mano.

<<Sì, piuttosto sì. Allora: cosa devo fare?>>

A quelle parole Kai si avvicinò a me e, in un secondo, appoggiò le sue labbra sulle mie. E io andai in panico. All'inizio cercai di staccarlo ma poi percepii tutta la sua tristezza e decisi di lasciarlo fare. Un'emozione fortissima e intensa mi invase tutta quanta, dalla testa ai piedi. Non capii più nulla. Lentamente avvertì la mano fredda di Kai sulla mia guancia, così decisi di fare come lui. Rimanemmo così per non so quanto tempo. 

Ad interromperci fu la campanella che annunciò l'inizio delle lezioni. All'udire di essa, Kai si staccò bruscamente da me.

<<Scusami>> disse. 

<<Vattene>>

<<Cosa?>> esclamai io.

<<Vattene. Non ci conosciamo io e te>>

<<Ma che cavolo stai dicendo?>>

<<Sparisci!>> urlò lui aprendo la porta.

Io lo guardai immobile. 

<<Perchè mi fai questo?!>> urlai io scoppiando a piangere ed iniziando a correre.

<<Mel!>> esclamò Isei vedendomi correre dalla parte opposta della scuola.

Io lo ignorai e continuai a correre. 

<<Ma dove vai?>>

Non lo sapevo. Volevo solo andare via. Non volevo più rivedere Kai e volevo dimenticare tutto quello che era successo. Corsi per le strade di tutto il paese senza mai prendere fiato. Solo dopo un'ora circa, sentii le forze abbandonarmi, così entrai nel primo locale che trovai.

Entrata, crollai a terra.

<<Signorina! Si sente bene?>> udii una signora chiedermi. Sentii che qualcuno mi stava controllando il respiro e poi avvertì che quel qualcuno mi aveva sollevato da terra.