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𝓟𝓪𝓻𝓽𝓮 10

Sabato. Ultimo giorno scolastico della settimana. Finalmente.

Come sempre sono in ritardo. Di chi può essere la colpa? Di Allison.

TOC TOC.

Bussano alla porta. Ci mancava solo questa. Se hanno smarrito di nuovo il gatto i nostri vicini mi infurio come non so cosa.

Mi avvio verso la porta infuriata e pronta a dirgliene quattro se sono loro. Ogni sacrosanto giorno vengono a bussarci dicendoci "Avete visto il nostro piccolo Archi?" la cosa strana è che Archi è grande bianco e peloso. Come si fa a perdere di vista questo tipo di cane? Non è molto normale.

Apro la porta e con mia sorpresa...

Vedo

Jensen

Dean

Vincent.

A casa nostra a quest'ora! Ma non dovrebbero stare già all'università? Non ci sto capendo molto e mi sta venendo un mal di testa assurdo.

"Ciaooooo" esclamano in coro e sventolano una busta bianca e sentendo l'odore che emana deduco dovrebbero essere pancake o cibo del genere. Si accorgono della mia faccia estremamente sconvolta e ridono.

"E voi che ci fate qui?" ah adesso è uscita dal bagno Ally. Fantastico.

"Ciao ragazzi, vi chiederei di entrare ma siamo in estremo ritardo come il solito quindi ci dispiace ma siete venuti in un momento fuori luogo" dico con cortesia. Mi dispiace buttarli fuori ma siamo in un ritardo micidiale.

Dopo esserci salutati velocemente vado a mettermi le scarpe e a lavarmi faccia e denti perché ho paura che oggi siamo in guai seri.

"Okay ragazzi siete venuti con la macchina giusto? Ci date uno strappo all'università? Siamo in ritardo e adesso grazie a voi che siete venuti a casa nostra lo siete anche voi!" sto in agitazione. Vedo che Lilith e Ally non si muovono dalla loro postazione.

"Rilassati Bella, oggi niente libri e niente Università. Si è allagata l'area est e guarda caso le nostre facoltà sono proprio..."

"Nell'ala est" la interrompo.

"E' vero ragazzi?" per una volta: che bello!!

"Si, ecco perché siamo venute da voi stamattina pensavamo lo sapeste dato che l'anno messo sul sito" oh. Non lo controllo mai. Tranne per casi urgenti che non si sono verificati e quindi credo non mi sia ancora registrata e mi conviene farlo.

"Beh non lo controlliamo mai se è per questo e Bel non si è nemmeno registrata" ridono e alla fine cedo anche io.

"Vi abbiamo portato i pancake!" esclama Vincent sorridendo a trentadue denti. Ecco cosa sventolavano.

"Ci dispiace ragazzi ma almeno per me i pancake confezionati e messi in una busta non vanno bene e poi c'è un bel posticino dove possiamo mangiare di meglio! Senza offesa" Allison è fatta così dice le cose in faccia ed è davvero la migliore ma quando le dice a mio parere sembra un po' troppo aggressiva

Ridono. Ma insomma stamattina sono stupidi o in genere i ragazzi lo sono e basta? Ridono senza alcun motivo. Mah

"Lo immaginavamo che avresti risposto così e quindi c'è un bel posticino" dice Dean e io non credo che andrò. Ho voglia di fare una corsetta.

"No no no. Il posto lo decidiamo noi anche se ho un'idea"dopo aver pensato e swippando con il cellulare trova il posto.

"Oggi andiamo da 'Chez Alice & Bakery' che ne dite" dopo averci mostrato le foto decido di rimandare la mia corsetta perché questa mattina non ho fatto colazione, ho bevuto solo un succo d'arancia dato che ero in ritardo però vado a cambiarmi e da jeans e felpa trasformo il mio outfit in leggins e top con una felpa sopra perché credo che dopo aver fatto colazione come si deve andrò a fare quella corsa.

"Dove si trova?" dice Jensen. Da quando siamo entrati non mi ha tolta gli occhi di dosso. Mi mette in imbarazzo però lui mi piace quindi lo lascerò fare.

Arriviamo a questa pasticceria. Entrando ci accoglie un simpaticissimo cameriere che recita una formuletta: "Benvenuti nel regno di Alice. Siete entrati nel Paese delle Meraviglie. Cosa vi porto?" gli altri si sono messi a ridere tranne io che gli ho sorriso e gli ho chiesto spiegazioni su quello che ha detto.

"Beh, il titolare per aumentare le vendite mi ha spiegato che per fare profitti si deve mettere il cliente a suo agio e quindi dicendovi che siete nel Paese delle Meraviglie potete immaginarvi questo locale come il posto ideale per voi. A parer mio è un po' stupidino ma non dirlo al capo miraccomando!"

"Si si non ti preoccupare Corn?" che nome buffo.

"Si, brutto?"

"No, affatto!"

Divorate le nostre prelibatezze decido di andare a fare quella benedetta corsetta. Mentre esco vedo...

Daniel.

Cosa ci fa lui qui?

Non si è accorto di me e vedo che saluta gli altri e Corn come se si conoscessero da una vita.

Il vento scompiglia i miei capelli e il sole gioca con le nuvole nascondendosi e uscendo allo scoperto. La canzone 'Ay Tenli Kadin' è perfetta in questo momento. Non riesco a togliermi dalla testa Daniel ma anche Jensen. Mi confondono. Non capisco anche se apparentemente non c'è nulla da capire.

Chiudo gli occhi. Li riapro vedendo qualcuno affianco a me.

Daniel.

"Hey. Ciao" mi giro sperando che non è lui. Anche se una parte di me spera vivamente di sì. Tolgo le cuffiette.

"Ciao" rispondo.

"Pensavi che non ti avessi vista da Alice?" ma perché si deve accorgere della mia presenza? lui mi fa uscire la parte peggiore di me certe volte.

"Mi stolkeri per caso? Mi hai seguita?"ridiamo. Noto che anche lui è vestito come me. Gli piace correre come me. Almeno avremo qualcosa da dire oltre che a litigare.

"No no. Perché non sei rimasta con i tuoi amici?" ficcanaso.

"Volevo smaltire l'enorme ciambellina al cioccolato e il milkshake anch'esso alla vaniglia. E che mi dici di te? Perché non sei rimasto con loro? Siete molto amici tu Vincent e Dean giusto?" sembra un interrogatorio quello che gli sto chiedendo e in tutto ciò non stacchiamo gli occhi di dosso l'uno dall'altro.

Abbassa gli occhi. Ho detto qualcosa che lo possa aver turbato?

"Beh inanzitutto pensavo che tu non mi avessi visto e invece non è così poi si io, Vincent e Dean siamo uniti ma c'è un elemento in particolare che non sopporto davvero. Ma tu al contrario sì"

Abbasso lo sguardo anche io questa volta.

"Dici Jensen? Beh lui è simpatico dolce..." non so più cosa dire

"Troppo" lo dice così a bassa voce che faccio fatica a sentirlo lo ha fatto anche ieri sera. Si ferma ad una panchina e all'improvviso scoppia a piovere violentemente. Oggi metteva soleggiato con qualche nuvola ma nulla da far scoppiare questo temporale. Daniel fa effetto anche al tempo metereologico.

Mi prende la mano e corriamo senza meta finché non trova un vicolo così stretto che mi incollo al muro e lui di fronte a me. Siamo ormai bagnati fradici i vestiti appiccicati al nostro corpo l'acqua e l'umidità ci entrano nel corpo. Io e Daniel ci guardiamo intensamente. Il suo sguardo non si muove di una virgola dai miei occhi. Io non riesco a resisterlo. Le sue braccia mi intrappolano tra di lui. Non sento più niente. Non vedo più niente tranne che lui e i suoi occhi dentro di me. Restiamo muti non riusciamo a parlare. Stiamo ancora respirando forte per la corsa fatta. Credo. Si avvicina ancora di più.

E pensare che dovevo far guerra a questo ragazzo meno di due giorni fa e ora sono in questo stato con lui. Mi ritorna alla mente cosa abbiamo fatto. Che disastro. Mi risveglia dai miei pensieri. I suoi occhi sono una magnifica calamita di cui mi ci perdo dentro e noto la sua fragilità, la sua vulnerabilità. E' sempre forte, arrabbiato.

"Bel?"

"Si?"

"Io volevo dirti che..."

Sentiamo un rumore che ci fa sobbalzare. Sono spaventata. Il rumore è stato fortissimo. Quasi fosse esplosa una fabbrica di fuochi d'artificio.

Usciamo dal vicolo e vediamo che una macchina è ricoperta dalle fiamme. Prima che Daniel mi prende la mano noto che la chioma di un albero ha preso fuoco e che è caduto sulla macchina che stava sotto.

Il nostro momento è stato interrotto da una stupida macchina che andava a fuoco? Deduco sia stato un fulmine ad incendiarlo. Ma la cosa a cui sto pensando adesso è la frase incompiuta che voleva dirmi Daniel. 'Io volevo dirti che...' sono le quattro parole che non riesco a togliermi dalla testa. Torniamo da "Chez Alice Cafe & Bakery" e vediamo che fortunatamente sono rimasti i nostri amici e gli raccontiamo l'accaduto. Daniel e Jensen si guardano davvero male. Pensavo che l'odio che provava Daniel fosse sol da parte sua ma invece è reciproco.

Mi siedo vicino all'unico posto libero è cioè vicino a Jensen. Allarga le braccia e mi abbraccia.

"Hey sta tremando. Fanno effetti i miei abbracci caldi?" gli sorrido vedendo Daniel che fissa Jensen in maniera quasi da far paura.


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