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Zeus benedica i figli di Atena

Dopo una ventina di minuti passati a prendere in giro Nico dicendogli quanto fosse carino quando era imbarazzato, vennero interrotti dal suono del corno di Chirone, che richiamava i ragazzi per la caccia alla bandiera.

A Nico si illuminarono gli occhi.
Si catapultarono immediatamente fuori dalla cabina e poi raggiunsero il centro del prato, dove la maggior parte dei ragazzi del campo si era già raccolta attorno a Chirone.

Percy sollevò la mano per farsi notare, di fianco a lui Annabeth indossava già l'armatura e aveva il suo berretto degli Yankees appeso alla cintura.

<Ehi.> Li salutò Jason affiancondoli.

<Va bene ragazzi, ascoltatemi, ora vi dividerò in due squadre miste, vista la presenza dei nostri nuovi amici Romani; quindi ora per favore state in silenzio.> Ordinò cordialmente Chirone.

Dieci minuti dopo le squadre erano formate. Nico e Hazel in una e tutti gli altri nell'altra.

La figlia di Plutone si raccolse i capelli riccissimi in una specie di cipolla sulla testa.

Aveva una cinghia dell'armatura allentata, e il fratello si affrettò ad aggiustargliela. Lei lo ringraziò con un sorriso. <Tu non la metti?>

Nico scosse la testa.

<Ma è pericoloso.> Protestò Hazel puntando le mani sui fianchi.

<Mi hai mai visto con l'armatura durante la guerra? Non credo che una caccia alla bandiera sarà più pericolosa.>

La ragazza si ritrovò constretta a sospirare, alzando gli occhi al cielo sconsolata.

<Le squadre sono decise!> Annunciò Chirone. <Ora scegliete i capitani.>

La squadra blu elesse immediatamente Annabeth capitano, all'unanimità.

Nella squadra rossa invece si diffuse un certo mormorio. Nico sospirò, immaginando che la cosa sarebbe andata per le lunghe. Specialmente perché Clarisse Le Rue era in squadra con loro.

Prese a rigirarsi distrattamente l'anello col teschio attorno al dito indice. Si bloccò di colpo quando una voce dal gruppo si sollevò sulle altre. <Io dico che il capitano deve essere Di Angelo!>

Un coro di assenso si levò, così tanto che le proteste di Clarisse non si sentivano nemmeno.

Nico per poco non si strozzò con la saliva. <Eh? Io!? >

Hazel sorrise, dandogli una spallata. <Eh già fratello, direi che sei decisamente l'unico Di Angelo.>

Nico si guardò attorno un po' spaesato. Tutti i ragazzi lo guardavano sorridendo, aspettando che dicesse loro cosa fare.

Non era abituato a tutta quella considerazione. Cioè, certo, tutti lo avevano sempre rispettato -se per paura o altro era un mistero- ma essere eletto capitano era più una cosa da Percy, o appunto Annabeth.

<Okay.> Si arrese in fine, allungando la mano perché gli passassero la bandiera. L'intera squadra rossa esultò.

Non era abituato a lavorare in squadra, figuriamoci a guidare una.

Guardò la sorella disperato, e quella ebbe la faccia tosta di ridere.

Un ragazzo si fece avanti tossicchiando. Si levò l'elmo e Nico riconobbe gli occhi grigi dei figli di Athena.

<Sono Malcom Pace, e se permetti, avrei un piano.>

Nico tirò un sospiro sollevato. <Ti ascolto.>

Spiegò brevemente la propria idea, facendo particolare attenzione a non farsi sentire da altri se non Nico, che alla fine annuì.

Nonostante tutti quegli occhi puntati addosso, si fece coraggio e divise la quadra in cinque gruppi.

Uno, composto da due  figli di Ares, una di Athena e due di Ermes -le loro trappole erano sempre un ottima risorsa- a difesa della bandiera e gli altri quattro, più assortiti, in diverse zone della foresta per cercare la bandiera della squadra avversaria.

<Hazel?>

La sorella rivolse a Nico un occhiolino. <Capito, conta su di me.>

Clarisse Le Rue uscì dalla mischia con i pugni puntati sui fianchi e un cipiglio scontroso sulla fronte. <E tu che farai in tutto questo?> Sputò con tono saccente.

Effettivamente Nico non rientrava nel piano. Ma aveva già bene in mente che cosa fare.

<Io sparirò.> Spiegò un secondo prima che il corno suonasse.

<Che la caccia alla bandiera abbia inizio!> Annunciò Chirone, e tutti i ragazzi presenti esultarono.

<Ognuno al proprio posto!> Ordinò Nico, e la squadra si mosse.

Presino Clarisse, dopo un'occhiataccia bene assestata, eseguì.

Hazel mise una mano sulla spalla del fratello.

Entrarono nel bosco assieme, e si fermarono quando furono sicuri di essere soli. <Hai capito il piano?>

Hazel annuì. <Ma come faremo a sapere quando avranno trovato la bandiera?>

Nico scosse la testa. <Non sarà necessario. Credo di sapere dove sia.>

Hazel sgranò gli occhi, seguendolo quando le fece cenno di alzarsi.

<In squadra con loro c'è Percy. Perciò sarebbe da stupidi non sfruttare i suoi poteri nella difesa. Questo ci porta ad una conclusione ovvia, e cioè che sono per forza vicino al ruscello, l'unico corso d'acqua della valle, a parte la baia, che però non è compresa nel campo di gioco.> Spiegò.

<Wow Nico, sei un genio.> Si complimentó Hazel.

Il fratello scosse la testa. <In realtà é stato quel figlio di Atena a suggerirmi l'idea.>

<Ma allora perché mandare quasi tutti i ragazzi in cerca della bandiera se sappiamo più o meno dove dovrebbe essere?> chiese Hazel confusa, mentre in lontananza si iniziava a sentire lo scrosciare tranquillo del ruscello.

<Così non sospetteranno che immaginiamo dove abbiano messo la bandiera. E poi, se siamo solo in due, è improbabile che ci attacchino in massa prima che siamo abbastanza vicini per poter rubare la bandiera.> Spiegò Nico avanzando a passo felpato nascosto dietro gli alberi.

Hazel gli stava dietro, seguendolo con una mano sulla propria Spatha.

<I figli di Athena sono formidabili.> Commentò la ragazza con una punta di invidia nella voce.

Nico scrollò le spalle. <Hai conosciuto Annabeth, avevi qualche dubbio?>

Hazel ridacchiò. <Effettivamen->

Il fratello la zittì immediatamente, trascinandola giù con una mano.

Di fronte a loro, conficcata nella ghiaia della riva, la bandiera della squadra blu era incustodita. O almeno così sembrava.

<Di sicuro Percy è qui da qualche parte. E anche Annabeth e almeno un altro paio di ragazzi staranno facendo la guardia.> Nico si voltò verso la sorella.

<Aspetta che ti faccia il segnale.> Le raccomandò. Hazel annuì.

<Bene.> Nico scrollò le spalle, e sguainata la propria spada uscì allo scoperto.

~spazio autrice

Lo so che è un po' corto rispetto al solito, ma ho dovuto dividerlo perché sennò era troppo lungo.

Sta sera pubblicherò di nuovo

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