Qui serve un'ambulanza
I giorni al Campo furono stranamente tranquilli, da allora in avanti. Nessun'altra sparizione, le attività procedevano regolarmente e c'erano persino meno infortuni del solito, il che, triste a dirsi, lasciava Will immerso in una profonda noia.
Almeno finché Nico di Angelo non entrò nel magazzino esordendo con: <Ciao cretino*.>
Will ridacchiò, annotando che avevano bisogno di bende. <Scusami?>
<Cosa?>
<Che vuol dire?>
<Che cosa?>
<Quello che hai detto?>
<Detto cosa?>
<Nico!> Rise Will.
<Ah! Intendi cosa vuol dire cretino?> Nico ridacchiò. <Vuol dire amore.>
Will assottigliò lo sguardo. <Guarda che lo so che stai mentendo.> Lo informò puntandogli l'indice contro e Nico scoppiò a ridere.
<Ma non è vero!> Mentì spudoratamente seguendo Will mentre usciva dal magazzino.
<Sì invece.>
<Okay è vero. Come hai fatto a capirlo?>
Will si voltò di scatto con le braccia incrociate. <Se avesse voluto dire amore saresti arrossito.>
Nico arrossì. <Non è vero!>
Will sollevò un sopracciglio.
<Okay forse è vero.>
Will rise.
Nico aggrottò la fronte. <Che stavi facendo?>
<Controllavo le scorte.>
<Ma non l'avevi già fatto questa mattina?>
<Mi stavo annoiando, okay?>
Nico ridacchiò. <Come vuoi.>
<Piuttosto,> Proseguì il biondo appoggiando la cartellina che aveva in mano. <che ci fai qui?>
Nico scrollò le spalle. <Così.>
Will ridacchiò, sedendosi sul bordo della scrivania. <Così?>
<Già.> Nico annuì e il biondo colse il non insistere perché mi mette in imbarazzo e decise di stare zitto e godersi il fatto che Nico fosse lì per il semplice fatto che Will gli mancava, anche se non l'avrebbe ammesso.
<Come fai a farti passare la noia facendo questo?> Sviò il discorso il moro aggrottando le sopracciglia.
<Mi tiene impegnato.>
<Sembra super noioso.>
<Sai cosa non è noioso?>
Nico guardò male Will. <No.> Rispose solamente, riappoggiando la cartelletta sulla scrivania.
<Non sai nemmeno cosa stavo per dire!> Protestò il biondo. Il figlio di Ade incrociò le braccia e gli puntò addosso uno sguardo sarcastico. Will rise. <Okay, hai ragione. È esattame quello che stavo per dire. Ma...> Proseguì afferrando un polso al minore e in una sola mossa scese dalla scrivania e bloccò Nico tra di essa e il proprio corpo.
<Will.> Protestò Nico, cercando di spingerlo via. <Non si può, lo sai.>
<Ma io voglio solo un bacio!>
<No!> Insistette Nico.
<Ma perché !?>
Il moro lo guardò male. <Perché lo sappiamo entrambi che poi non è mai "solo un bacio".> Affermò serio, e Will ridacchiò, liberandolo.
<Va bene, raggio di sole, come vuoi.> Acconsentì. <Allora che facciamo?>
<Io tra dieci minuti ho una lezione.> Scrollò le spalle. <Fino ad allora quello che vuoi.>
Will lo guardò di sbieco. <Tutto quello che voglio?>
<Oh miei- tranne quello.> Nico rise del broncio deluso di Will. <Mi spieghi che hai oggi?>
Will sbuffò, stava per rispondere quando Austin irruppe in infermeria come un tornado impazzito, travolgendo il fratello.
<Will, aiuto! Ho bisogno di te!>
Will passò subito in modalità capocabina/fratello maggiore/quello responsabile. <Cosa è successo?>
<I ragazzi di Ares!> Esclamò Austin, e non era mai una buona cosa quando c'erano di mezzo loro. <Sherman Yang!> Proseguì, e Will si preparò al peggio. <Vogliono la rivincita a basket!>
Nico trattenne una risata di fronte all'espressione da "non ti uccido ora solo perché sei mio fratello" di Will.
<Austin, fratellino mio,> Cominciò Will calmo. <è tutto qui quello che mi dovevi dire?>
Austin vi riflettè un'attimo. <No. Devi giocare anche tu.>
Will strabuzzò gli occhi. <Io!?>
Austin gli puntò contro l'indice. <Non ci provare Solace! Sei mio fratello, devi aiutarmi a tenere alto l'onore della cabina.>
<Ma perché!? E poi io non ci gioco nemmeno a basket!>
<Solo perché non vuoi!>
<Esatto!>
<Ma sei bravo!>
<Ma non mi piace!>
<Ma io ho bisogno di te!>
<Chiedi a Kyla!>
<È già in squadra.>
<A Sam!>
<A Sam!? Will, Sam pensa ancora che a Basket si giochi con la racchetta.>
<Ma è scema?> Chiese confuso Nico.
<Appunto!> Esclamò Austin. Poi, rivolgendosi di nuovo al fratello: <Will, per favore.>
Il biondo storse il naso. <Non vale fare lo sguardo da cane bastonato.>
<Will!>
<Oh per l'amor degli dei! Va bene. Ma una partita soltanto. E in cambio farai la mia parte di pulizie per una settimana.>
<Che cosa!?>
<Due settimane.>
<Non è giusto!>
<Vuoi che facciamo un mese?>
<No! Va bene. Affare fatto.> Concluse in fretta e furia Austin, stringendo la mano del fratello. <Ci vediamo a pranzo. Ciao Nico.>
Il figlio di Ade era estenuato. Come faceva Will a sostenere conversazioni intere con Austin? Lui faceva fatica a seguirlo da bordo campo.
Quando il moro se ne fu andando Will sospirò.
<Austin mi sfianca.> Commentò abbandonandosi su una branda. Nico ridacchiò e gli si sedette a fianco. <Concordo.>
<Ma lo adoro.> Rise poi il biondo, mettendosi seduto. <E ti dirò, l'idea di giocare non mi dispiace nemmeno troppo.>
Nico sollevò le sopracciglia sorpreso. <Will Solace che dimostra apprezzamento per dell'attività fisica? Questa me la segno.>
Will gli fece la linguaccia. <Antipatico.>
Si beccarono a vicenda per i seguenti minuti e anche mentre Will accompagnava Nico all'arena. I ragazzi a cui avrebbe dovuto fare da istruttore erano già lì. Avevano già affrontato la questione teorica di come scegliere la spada eccetera nelle lezioni precedenti, e al momento si stavano preparando.
Nico sospirò. <Io non credo di farcela.>
<Perché dici così?>
<Primo mi fissano tutto il tempo.>
<Beh, fossi in te mi preoccuperei del contrario.>
<Ma io odio essere fissato.>
<E secondo?>
<E secondo la Signora O'Lary attenta alla mia vita di continuo.>
Will rise, lasciandogli un bacio sulla fronte. <Credo in te. Ti amo. Ci vediamo per pranzo.>
Nico mugugnò un 'a dopo' per poi allontanarsi.
Dopo aver lasciato il suo ragazzo Will si diresse da Argo: quella settimana doveva accompagnarlo in città per i rifornimenti di medicinali perché erano quasi a secco e c'erano un paio di cose che Will aveva bisogno di verificare di persona prima di prenderle.
Molti ragazzi avevano difficoltà a cominciare con Argo, forse perché lui non comunicava affatto, ma a Will non dispiaceva.
Ad ora di pranzo raggiunse i suoi fratelli a tavola. <Ho saputo che giochi a Basket!> Esclamò Kayla.
Will sospirò. <Già. Però ci ho guadagnato due settimane di pulizie.>
Sam sbuffò. <Ancora non capisco perché non posso giocare.>
Austin sospirò. <Sam, ne abbiamo già parlato...>
<Ma la so usare!> Esclamò sventolando in aria una mazza da baseball.
<Io non posso farcela.> Dichiarò sconsolato Austin.
In quel momento Nico occupò il suo posto di fianco a Will. <Ehi.>
<Ciao, raggio di sole. Com'è andata?>
<Sono un cattivo insegnante se voglio strangolarli tutti?>
Kayla gli rivolse uno sguardo comprensivo. <Questo perché non hai mai fatto da insegnante a Will.>
<Ehi!>
<Ci ha messo due mesi prima di riuscire a colpire il bersaglio.>
Nico rise. Will guardò male sia lui che Kayla. <Non è vero!>
<Sì che è vero. Il tuo ragazzo merita di sapere che sei un'imbranato.>
Austin rise e Will incrociò le braccia al petto sentendo le guance rosse di imbarazzo.
Nico rise, piantando una gomitata nelle costole del suo ragazzo. Sentire Kayla chiamarlo così l'aveva messo di buon umore. <Non fare l'offeso.>
Will arricciò le labbra. <Continuate pure a prendermi in giro, tranquilli.>
<Oh miei dei!> Sbuffò Nico, divertito, alzando gli occhi al cielo. Pungolò Will sul fianco con l'indice. <Guarda che io lo trovo carino.>
Il biondo lo guardò.
<Sei un dottorino imbranato.> Aggiunse ridendo. <È una cosa dolce.>
Will sbuffò ancora, e per tutto il resto del pranzo tenne il muso. Solo una volta lasciata la mensa lasciò che Nico gli prendesse la mano. <E dire che pensavo di essere io quello permaloso.>
Will trattenne una risata. <Non sono permaloso!>
<Sì invece.> Ribattè Nico, dandogli una spallata. <Ma non fa niente. Ti sopporto lo stesso.>
<Oh ma grazie! Sono un ragazzo fortunato.>
<Senza dubbio.>
<Will ti conviene andarti a cambiare. Fra mezz'ora giochiamo!> Gli ricordò Austin superandoli di corsa con Sam alle calcagna che agitava la mazza da baseball di prima.
Nico aggrottò la fronte. <Non credevo che Sam fosse una violenta.>
<Oh sì. È quasi peggio di Kayla.>
Nico fece un mezzo sorriso. <Mi piace.>
Will lo guardò male.
<Santi numi! Permaloso e geloso!> Ridacchiò Nico.
<Ma ho anche dei difetti.>
Mentre Will si cambiava Nico attese tranquillamente seduto sul suo letto a gambe incrociate. Quando si fu vestito gli fece cenno di sedersi per terra e gli raccolse i capelli biondi con il codino rosso che teneva sempre al polso.
Una volta terminato Will piegò la testa indietro e sorrise a Nico. <Grazie, amore.>
Nico gli stampò un bacio sulla bocca. <Prego, cretino.>
<Lo so che in realtà intendi che mi ami quando mi insulti.>
<Ti lascio nel dubbio. Andiamo, voglio vedere come fai schifo anche a Basket.>
<È una scommessa?>
<Solo un cretino scommette con un cretino.>
Nico si ricordò di queste parole e fu grato di non aver scommesso perché Will era bravo davvero a Basket. E un cretino in ogni caso.
Ogni volta che faceva un canestro poi si voltava verso Nico lo indicava e gli lanciava un bacio, come a dedicargli il punto, facendolo ridere.
Un paio di volte il figlio di Ade si era perso a guardarlo mentre si muoveva ma per il resto era fiero di dire che il suo ragazzo non l'aveva distratto quasi per niente dalla partita.
Verso la metà era corso da lui per bere dalla bottiglietta che gli aveva dato e poi gli aveva schioccato un bacio sulla bocca, lasciandolo mezzo imbambolato. Si era ripreso in fretta, però. Più o meno. Okay, più meno che più.
Sherman sembrava davvero infastidito quando la partita si concluse con una sonora sconfitta per lui e i suoi compagni.
Will fu saggio a svignarsela prima che lui e Austin attaccassero a litigare.
<Hai visto?> Escalmò Will raggiungendo Nico e prendendo l'asciugamano che il figlio di Ade gli porse.
Eccome se ho visto. Pensò Nico fissandolo mentre si asciugava il sudore dal collo. Aveva ancora la guance rosse per lo sforzo e il fiatone.
Poi si rese conto che Will si riferiva al modo in cui aveva giocato e non al fatto che era dolorosamente sexy. <Fantastico.>
Will ridacchiò. <Hai un po' di bava.> Lo avvertì cercando di asciugargli l'angolo della bocca col pollice e Nico arrossì allontanandolo con una sberla sulla mano. <Sei un'idiota.> Brontolò coprendosi il viso rosso con le mani.
<Ti amo ache io.> Rispose il biondo lasciandogli un bacio sulla punta dell'orecchio.
Nico cacciò uno strillo, balzando in piedi e allontanandosi da Will. <Stammi lontano.> lo avvertì.
<Ma come!?>
<Tu sei pericoloso stammi lontano.>
<Bella partita!> Si congratulò Kayla, dando una pacca sulla spalla al fratello. Poi vide Nico tenerlo a distanza e la pacca amichevole sulla spalla divenne una sberla sul coppino. <Cosa hai fatto a Nick!?>
<Nick!?> Ripeté Will.
La sorella sbuffò, rivolgendosi al moro. <Nico cosa ti ha fatto questo troglodita?>
<Niente!> Protestò Will.
<Non è vero Kayla, ha cercato di molestarmi.> Ribattè Nico.
<Ma perché mi metti sempre contro i miei fratelli!?> Si lamentò Will massaggiandosi la nuca.
Kayla rivolse un'ultima occhiata di fuoco a Will e poi si allontanò. Nico rise e si riavvicinò a Will, seduto sull'erba con l'asciugamano sulla testa.
L'elastico sulla nuca si era allentato e qualche ciuffo era riuscito a sfuggire e ora gli rimaneva appiccicato alle tempie per via del sudore.
<Nico?> Ripetè Will per la terza volta schioccandogli le dita davanti alla faccia. <Ma ci sei?>
Nico scosse la testa. <Eh? Sì! Ci sono.>
Will rise, prendendolo per un polso e tirandoselo addosso.
Nico strillò. <Will sei sudato! Che schifo!>
Venti minuti dopo Will si asciugava i capelli bagnati dopo essersi fatto la doccia.
Nico se ne stava steso sul suo letto, nella cabina di Apollo, con la testa a penzoloni dal materasso e le mani che sfioravano il pavimento.
Will buttò l'asciugamano ora umido per terra e raggiunge il suo ragazzo sul letto.
<La maglietta.> Gli ricordò Nico.
<Tanto mi preferisci senza.>
Vero. Pensò Nico. <Falso.> Rispose invece.
Will ridacchiò. <Certo.> Lo liquidò sarcastico prendendogli una mano e tirandolo finché non gli fu sopra.
Nico lo lasciò fare mentre gli sollevava la manica della maglia e scopriva il polso. Ormai era una cosa quotidiana. Will fissava il tatuaggio e poi ci lasciava un bacio sopra. Guardava Nico e: <Ti amo.>
Nico ridacchiò. <Ti amo anche io.>
Si sporse in avanti, appoggiandosi allo stomaco di Will mentre lo baciava.
Le mani di Nico erano gelide e lo fecero rabbrividire. Il figlio di Ade ridacchiò. <Se ti fossi messo la maglietta non sarebbe successo.>
Will gli fece la linguaccia. <Antipatico.>
<Hai appena detto che mi ami.> Gli ricordò Nico.
<Infatti ti amo, anche se sei antipatico.>
<Oh, wow.> Commentò sarcasticamente Nico. <Come sei generoso!>
<Lo so! È una delle mie tante qualità.>
Nico alzò gli occhi al cielo, stendendosi completamente su di Will e incastrando il vine nell'incavo del suo collo. Aveva appena fatto la doccia e profumava tantissimo e in più Will era sempre ridicolmente caldo, quasi febbricitante. Il biondo si zittì all'istante, mettendogli le braccia dietro la schiena. <Wow.> Esclamò Nico sorpreso dopo un paio di minuti di silenzio. <Se sapevo che bastava questo per farti stare zitto l'avrei fatto prima.>
<In realtà ci sono altri modi in cui potrresti farmi stare zitto, tipo->
<Tipo non lo voglio sapere zittisciti di nuovo sei imbarazzante.>Lo interruppe Nico mettendogli le mani sulla bocca.
Quando le tolse Will gli sorrise e Nico si sporse baciandolo. <Tipo così.> Ridacchiò il figlio di Apollo quando si separarono.
Il figlio di Ade alzò gli occhi al cielo e avrebbe ribattuto dicendogli che era un'idiota se Will non l'avesse baciato di nuovo, mettendogli le mani sulle guance e appoggiando piano la propria bocca calda sulla sua. A Nico tornò in mente il modo in cui lo baciava le prime volte: con attenzione, quasi cautela, per paura di fare un passo di troppo.
A Nico venne quasi da ridere perché ormai non esistevano più passi di troppo. Però era bello, che Will lo baciasse ancora in modo così dolce. Tanto bello che gli faceva male il cuore.
<Ti amo.> Gli disse tra un bacio e l'altro il biondino, e Nico sorrise senza voglia di trattenersi.
<Ah si?>
<Sì.> Confermò subito Will baciandolo sulla guancia. Nico rise. <Quanto?>
<Tanto.> Rispose tornando a baciargli le labbra. Gli piaceva baciare Nico, anche se forse è una cosa scontata da dire. Nico aveva le labbra sottili ma morbide e poi Will sapeva che nonostante ormai con lui fosse sciolto per il suo ragazzo il contatto fisico era sempre una punto delicato; per questo il fatto che potesse stringerlo, baciarlo e toccarlo a suo piacimento lo mandava su di giri più del dovuto.
Nico arricciò il naso quando Will gli baciò la fronte. <Tanto quanto?> Chiese guardandolo negli occhi.
Will allargò le braccia fino ad stenderle sul materasso. <Tanto tantissimo!> Esclamò e Nico rise, allungando una mano per accarezzargli il viso. <Non hai nemmeno idea di quanto ti amo!> Insistette Will stringendolo forte e lasciandogli un bacio veloce alla base del collo, per poi guardarlo di nuovo negli occhi. <E sono così fortunato che anche tu mi ami.> Aggiunse con gli occhi che brillavano.
Pietà! Supplicò il cuore di Nico.
<Ti amo così tanto che se te lo dicessi prenderesti paura, ti amo così tanto che non lo so spiegare e ti amo così tanto che non so come sia possibile perché un cuore misura solamente dodici centimetri e non ho la minima idea di come tutto questo amore possa starci dentro.> Proseguì. Poi all'improvviso si tirò su sui gomiti e Nico gli mise le mani sulle spalle per reggersi. <Ti amo in mille modi diversi, Nico. Lo sento. Lo sento che il modo in cui ti amo cambia di continuo. Non la quantità dell'amore. Dei, non credo potrebbe mai. Ma è il tipo di amore. In questo momento il mio amore per te è la cosa più tenera e gentile che abbia mai provato. E l'unica cosa al mondo che voglio è stare qui con te, e vederti ridere e baciarti e oh miei dei voglio un bacio ora.> Dichiarò e senza troppe cerimonie si sporse e baciò Nico, che ridacchiò divertito dall'esuberanza di Will anche mentre faceva un discorso simile. <Quando facciamo l'amore ti amo ugualmente tanto ma in modo così diverso. È un'amore più diretto, più grezzo. Altre volte ti amo in un modo così intenso che mi spaventa. Davvero!> Insistette quando vide Nico soffocare una risata. <Non puoi capire. Mi sento un maniaco. Ti prenderei e ti chiuderei in uno scantinato. Perché mi rifiuto che qualcun altro si innamori di te come ti amo io. Perché sei il mio ragazzo! Sei mio! Tutto mio! Sei il mio amore! Lo sei vero?> Chiese all'improvviso, mettendosi a sedere del tutto e Nico annuì. Accarezzandogli i capelli.
Will sorrise e gli diede un bacio sulla bocca. Non era da lui fare discorsi così complicati, era più una cosa da Nico. Era lui quello filosofico dei due. Ma certe volte sentiva davvero che gli scoppiava il cuore, incapace di contenere i suoi sentimenti. <Come si fa a innamorarsi così tanto di una persona in così poco tempo? Voglio dire, le persone ci mettono anni prima di sposarsi, prima di decidere che vogliono passare il resto della loro vita assieme, e non ti preoccupare non ho intenzione di chiederti di sposarmi, non ancora, ma non voglio passare nemmeno un giorno della mia vita senza di te.> Esclamò Will. Poi mise le mani ai lati del viso di Nico e gli accarezzò le guance con i pollici. <Sei così bello. E così buono. Lo so che non mi credi ma è vero. Lo sei! Forse non con tutti ma con chi se lo merita lo sei. E io sono così fortunato! Oh Nico, ti amo!> Esclamò per l'ennesima volta, facendo stendere Nico sul materasso e mettendoglisi sopra, baciandogli la guancia e poi accarezzandogli il viso. <Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti a->
<Okay!> Lo interruppe Nico, tappandogli la bocca con le mani. <Va bene. Ho capito.> Ridacchiò, sentendo il core che gli galoppava nel petto e le farfalle scheletro nello stomaco come la prima volta che Will gli aveva detto di amarlo. <Ti amo anche io. Ora smettila di ripeterlo o a uno dei due verrà il diabete.>
Will rise e catturò la bocca di Nico con la sua. Il moro gli mise le braccia dietro al collo e rispose al bacio lentamente, potendo sentire l'amore di Will sulle sue labbra.
<Ti amo.> Le parole scivolarono dalla bocca di Will dritte in quella di Nico.
<Ti avevo detto di smettere di ripeterlo.> Soffiò il figlio di Ade mettendogli una ciocca di capelli biondissimi dietro l'orecchio. Will fece una smorfia e lo baciò di nuovo. <Ups. Mi è scappato. Scusa.>
Non sembrava affatto dispiaciuto, a dire il verso, a Nico andava bene lo stesso.
~spazio autrice
Io non dirò nulla.
(*Per essere chiari: le parole scritte così è perché Nico le dice in italiano anche se in realtà questa storia è tutta in italiano ma loro parlerebbero inglese quindi sì avete capito e se non avete capito peggio per voi perché io non so spiegare le cose ciao vi voglio bene scusate l'assenza.)
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