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I luv u guys T^T

È difficile spiegare come ci si senta ad essere innamorati. Will aveva sempre pensato -per colpa di gente come Nicholas Sparks- che innamorarsi fosse quando ti manca la terra sotto i piedi, quando ti scottano le guance e quando non riesci a non pensare alla sua risata, ai suoi occhi, alla sua voce. Quando vedi la persona che ami ovunque e vuoi averla sempre vicino.
Grazie a Nico, invece, ora Will sapeva che, per lui, l'amore era tranquillo. Sereno. Facile e naturale. Che gli scuoteva lo stomaco, sì, ma la terra rimaneva ferma sotto i suoi piedi. Forse più di quanto non lo fosse mai stata. E non gli scottavano le guance, non sempre almeno, ma c'era questa sensazione calda e piacevole al centro del suo petto ed era come una coperta calda d'inverno. E Nico occupava sempre i suoi pensieri ma non come un pensiero assillante, più come l'inconsapevole impulso di respirare. Sempre lì come se fosse stato lì da sempre.
E fu un po' grazie a Nico che Will non diede di matto completamente quando suo padre...uhm...cioè, suo padre arrivò al campo con l'aspetto di un adolescente in preda alla peggior acne di sempre.
O almeno, non subito.
<Will, devi calmarti.>
Nico sospirò, steso sul proprio letto mentre Will era occupato a misurare in passi la lunghezza della sua cabina ancora e ancora e ancora.
<Non dirmi di calmarmi!>
<Quello isterico dei due dovrei essere io, lo sai?>
<Nicolas si Angelo non è il momento.>
Nico sospirò e alzandosi dal suo letto di slancio fece cigolare le molle. Attraversò la stanza e raggiunse Will, prendendolo per le spalle e puntandogli contro quei suoi occhi scuori grandi e fermi. <Ora respira.>
Will eseguì. Non che avesse scelta. Quando Nico ordinava lui eseguiva. Era involontario. <Bene.> Nico annuì e prendendolo per mano lo fece sedere sul letto.
Will lo seguì continuando a respirare a fondo, dentro dal naso per quattro secondi, trattieni, fuori dalla bocca per quattro secondi, trattieni, e ricomincia. Quando la testa divenne leggera e quasi iniziava a girare capì che era ora di fermarsi.
<Meglio?>
Will annuì. <Meglio. Grazie.> Poi sospirò. <Che situazione.>
<Già.>
<È tutto quello che hai da dire?>
Nico scrollò le spalle. <Non so cosa dire.>
Will grugnì affindando la faccia nelle mani. <Nemmeno io.> Mugugnò contro i propri palmi. <Voglio dire. Mio padre Apollo è umano. Un ragazzino umano.>
<Guarda il lato positivo!> Esclamò Nico e Will sollevò su di lui uno sguardo pieno di attesa e speranza perché aveva davvero bisogno di un lato positivo in quel momento, ma Nico non fece. altro che ricambiare il suo sguardo. <Beh?> Lo spronò Will.
Nico aggrottò la fronte. <Beh cosa?>
<Quale sarebbe il lato positivo!?>
<E io che ne so!?> Sbottò Nico. <Sei tu quello positivo dei due!>
Will decise di evitare di strozzarlo solo perché il fidanzato è sempre il primo sospettato dopo il maggiordomo. <Sei un'idiota.>
<Scusa? E poi dovrei essere io a dare in escandescenze!> Protestò Nico e Will quasi ripensò alla propria decisone. Nico voleva essere strangolato quella sera.
<Ah sì?>
<Eh già. C'è un'altro tuo parente a cui tu non potrai fare a meno di raccontare della nostra relazione. È ingiusto!>
<Che io abbia un padre?>
<Che tu ne abbia così tanti!>
<Uhm...>
<Tu non hai dovuto presentarti a mio padre.>
L'immagine di Ade signore dei morti e degli Inferi al capitolo sei del libro di Mitologia Antica attraversò la mente di Will e lui rabbrividì. <E spero di dover aspettare ancora a lungo prima di doverlo fare.> Rispose sinceramente.
Nico sospirò, lasciandosi cadere a peso morto sul letto di fianco a Will. <Rimane ingiusto.>
<Beh, per lo meno al momento sono entrambi terrorizzati da te.> Will sottolineò con una scrollata di spalle.
Nico lo guardò con una smorfia annoiata. <E sentiamo, dottorino, perché questo dovrebbe tirarmi su?>
Will gli strizzò la guancia fra indice e medio, beccandosi una sberla sulla mano che lo fece ridacchiare. <Perché so quanto adori terrorizzare le figure autoritarie.>
<Lester Papadopoulos non mi sembra granché una figura autoritaria.> Nico commentò cercando di mascherare la propria risata con uno sbuffo.
Dopo un momento di silenzio e una rapida occhiata entrambi scoppiarono a ridere. Okay, pensò Will mentre rideva come uno scemo assieme al suo ragazzo, per una battuta che non faceva poi neanche così ridere; forse il suo padre divino era un adolescente brufoloso in crisi con le capacità motorie di un cervo appena nato, e in generale la situazione al campo non era delle migliori (contiamo pure le continue sparizioni dei ragazzi) ma in questo momento, in questo previsto istante Will sentiva che forse alla fine sarebbe andato tutto bene.
<A proposito...> Will cominciò quando si furono calmati. <...Nico, non è carino commentare le probabilità di morte altrui.>

~spazio autrice
Oh wow, ehi? Ciao? Eheh, mi sento allo stesso tempo emozionata e super super in colpa a farmi rivedere dopo tipo...un'anno?
Funny story: ero entrata solo per pubblicare un chiarimento e ho trovato questa bozza e niente mi sembrava un modo carino per indolare la pillola prima di dirvi che la storia in realtà è conclusa (?)
Allora, questo progetto, per così chiamarlo, era cominciato come uno spin off molto veloce della parte di narrazione omessa da Papa Riordan riguardo alla relazione di Will e Nico, non pensavo sarebbe diventata una storia di 40 capitoli con quasi 100k visualizzazioni e così tante bellissime persone che la leggono e commentano (sappiate che quando sono triste passo a leggermi i vostri commenti e sono un boost di serotonina che mamma mia)
Non ho mai pensato ad una vera e propria fine, perché la mia idea iniziale era che, ipoteticamente parlando, si potesse considerare un libro(?) intermedio fra la fine della saga di Percy Jackson e quella di Apollo.
Quindi ecco, non aspettatevi un THE END
Perché non ci sarà
Non vi ringrazierò mai abbastanza e non smetterò mai di essere grata per tutto il sostegno, e non lo dico per dire
Grazie a tutti
❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️
Ps. Pls leggete The Song of Achilles 'cause I am crying

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