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Che culo il DA

La mattina seguente fu appena meno romantica.

Nico fu il primo a svegliarsi, perché dalle vetrate entrava così tanta luce che sembrava di essere immersi nel sole.

Aprí gli occhi infastidito dalla luce e poi sorrise quandi vide Will appoggiato al suo petto che respirava a piccoli sbuffi, ancora addormentato. Era così carino mentre dormiva che Nico riuscì persino a non imbarazzarsi per il fatto che erano ancora nudi.

Gli accarezzò le ciocche dorate che sembravano risplendere di luce propria e si godette quel momento. Si sentiva il cuore leggero e la testa vuota.

<Cosa mia fai.> Ridacchiò chiudendo gli occhi e ascoltando il cuore di Will battere contro il suo petto.

E fu in quel momento che il biondo decise di scoppiare con le sue urla la bolla di serenità che si era gonfiata attorno a loro due.

Aprí gli occhi lentamente, mugugnando infastidito, e subito Nico si agitò.

<Ti ho svegliato?>

Will scosse la testa, stropicciandosi gli occhi arrossati per il sonno. <Ma che ore...> Lanciò un'occhiata all'orologio appeso alla parete alle spalle di Nico e cacciò un urlo che fece fuggire la fauna nel raggio di otto kilometeri; anche Nico voleva scappare.

<È TARDISSIMO!> Balzò in piedi, scappando immediatamente, probabilmente in bagno, dopo aver raccattato i propri vestiti.

Nico rimase sbigottito un secondo e poi sbuffo. <Beh, ciao anche a te, coglione.> Sbottò arrabbiato. Cioè, facevano l'amore e poi nemmeno un buongiorno?

Stava per incazzarsi per i seguenti due mesi quando Will corse fuori dal bagno con un asciugamano in vita e gli prese il viso tra le mani facendogli reclinare la testa all'indietro per stampargli un bacio sulla bocca a tradimento. <Buongiorno amore, ieri sera è stato bellissimo e io ti amo da morire ma non ti lascerò perdere il primo giorno di scuola.> Disse tutto d'un fiato correndo di nuovo in bagno subito dopo.

Nico arrossì, sbuffando. <Ma non è nemmeno davvero il primo giorno. È solo una stupida giornata orientativa. Perché non possiamo stare a casa io e te?>

Will riemerse dal bagno per la seconda volta, solo che ora aveva i capelli bagnati e la pelle abbronzata luccicava ricoperta di goccioline di acqua.

Nico si coprì immediatamente gli occhi. <Will! Maledizione, vestiti!> Lo riproverò.

Will rise, passandosi un asciugamano sui capelli. <Parla lui.>

Nico si diede una rapida occhiata, rendendosi conto di essere ancora totalmente nudo.

Scattò a sedere, cercando di coprirsi ma una fitta di dolore lo colse impreparato, a partire dal fondoschiena gli risalì tutta la colonna vertebrale.

<Cazzo!> Ringhiò stringendo i denti.

Will smise immediatamente di ridere, raggiungendolo a passo svelto e inginocchiandosi di fianco al divano. <Ti fa tanto male?> Chiese con voce dispiaciuta.

Nico lo guardò e si sentì subito male. Sorrise e gli accarezzò i capelli. <Non ti preoccupare. Piuttosto, non ti stavi agitando perché eravamo in ritardo?>

Will parve riprendersi subito. <HAI RAGIONE! MI HAI DISTRATTO E ORA SIAMO PIÙ IN RITARDO DI PRIMA VA A FARTI LA DOCCIA VELOCE NICO MUOVITI!>

Nico rise forte. Era stato facile.

Il bagno della zietta era grande come il resto della casa, grande quanto la stanza di Nico al Campo e super tecnologico. C'era persino un pulsante sullo specchio per cambiare il colore della luce.

<Che palle sta tizia.> Si lavò in fretta, con lo shampoo di marca che ovviamente non avevano portato né lui né Will. Che avesse lasciato anche le mutande la cara zia?

Ringraziò Will quando gli portò un cambio pulito e poi si pentì di aver lasciato che scegliesse lui i vestiti.

Si legò in fretta i capelli con un elastico e poi uscì dal bagno pestando i piedi.

<Will?>

<Sì amore?> Rispose subito quello, facendo arrossire Nico.

<Non chiamarmi amore.>

<Perché?>

<Perché voglio litigare e se mi chiami amore mi distraggo e lo sai e non va bene.>

Will rise. <Scusami.>

Nico annuì . <Noti niente di strano?> Fece, allargando le braccia.

Will arricciò le labbra, pensieroso. <No?>

<SEMBRO UN FOTTUTISSIMO PERSONAGGIO DI FRIENS!> Si lamentò indicando i vestiti che Will gli aveva dato: una maglietta bianca e dei jeans blu scuro.

Il biondo parve prestare più attenzione all'ultima parola che al senso della frase. <Tu hai visto Friends!?> Strillò prendendogli le mani e saltellando in cerchio attorno a lui.

Nico voleva piangere. <Ma chi me l'ha fatto fare?>

Nonostante le divergenze stilistiche alla fine Nico decise che non aveva voglia di ricambiarsi, e dopo che Will ebbe obbligato a mangiare almeno un toast per colazione -sì, la zietta aveva lasciato anche una dispensa completamente fornita. Che poi, non andava male quella roba?- alla fine montarono in macchina e partirono.

Punto uno: sì, assurdo anche per Nico ma Will aveva la patente. Quando l'aveva fatta? Boh. Era bravo? Sì, abbastanza. Quando si era esercitato? Mistero della fede.

Punto due: la macchina che la padrona di casa aveva lasciato in garage era un'auto sportiva rossa decappottabile di una marca italiana dall'aspetto costoso.

<Ma tua zia è milionaria o cosa?>

Will rise, inforcando i suoi inseparabili occhiali da sole. <Diciamo.>

Un dubbio attraversò la mente di Nico. <E lo sei anche tu?>

Altra risata. <E se fosse?>

Nico fece spallucce. <Se mi prometti di non fare mai cose come comprare un cane di piccola taglia da portare dentro la borsa per me è ok.>

Will scoppiò a ridere, forte abbastanza da dover strizzare gli occhi per vedere la strada. <Cosa? E se lo facessi?>

Nico si voltò serio. <Ti lascio.>

Alla fine la giornata orientativa non fu neanche tanto male. Oltre a Nico c'erano solo altri due ragazzi e tre ragazze. Il preside era un tipo giovane ma noioso, quindi dopo i primi cinque minuti il figlio di Ade smise di ascoltarlo.

Si sporse verso Will e gli sussurrò: <In questo momento potremmo essere a casa a litigare, e invece stiamo ascoltando un tizio a caso blaterare. Rimpiangi le tue scelte, Solace?>

Will trattenne a stento una risata, beccandosi un'occhiataccia dalla madre grassa di una delle tre ragazze, che invece era super rinsecchita.

<Affatto Di Angelo, e ora ascolta questo tizio a caso.>

Nico sbuffò.

Finito il discorso introduttivo arrivò un'altro tizio, più vecchio, che si presentò come il docente di musica incaricato di far fare il giro della scuola agli studenti.

Tutti a parte Nico lo seguirono.
Lui e Will vennero fermati dal preside. <Voi dovete essere Nico Di Angelo e Will Solace, giusto?>

Perché sa i nostri nomi?

Forse perché sei iscritto in questa scuola?

Ah, già.

<È un piacere.> Fece Will stringendogli la mano.

Poi il tizio si rivolse a Nico con lo stesso sorriso ebete e finto. Nico osservò la sua mano tesa e poi Will, che lo trucidò con gli occhi. Strinse la mano al preside con troppo entusiasmo perché potesse sembrare sincero.

Lo seguirono fino nel suo ufficio, dove dopo averli fatti accomodare ricomciò a parlare a vanvera, e le orecchie di Nico si sigillarono automaticamente, lasciandolo libero di guardarsi attorno indisturbato. Che benedizione avere il DA.

Si mise a osservare il modo in cui la polvere fluttuava annoiata nell'aria, come il sole entrava a fettine dalle veneziane, fino a perdersi nel cercare di capire se la formica che si stava arrampicando sulla lampada di fianco al tavolo sarebbe arrivata fino alla lampadina o se si sarebbe accorta prima che significava morire bruciata.

<Nico!> La voce di Will lo distrasse proprio nel momento clue. I suoi occhi scattarono istintivamente su di lui e poi di nuovo sulla lampada, ma la formica già non c'era più. Allora guardò negli occhi l'uomo seduto dall'altra parte del tavolo. <Prego?>

Will sospirò, massaggiandosi l'attaccatura del setto. L'uomo ridacchiò, urtando i nervi di Nico. <Lo vedo.> Disse solo puntando gli occhi su Will.

<Scusate? Di cosa stiamo parlando?> Chiese Nico confuso.

Will annuì al preside, come se Nico non fosse nemmeno lì. <Stavo spiegando al preside del tuo DA e della dislessia.> Spiegò finalmente guardando Nico negli occhi.

<Ah. Non voglio essere trattato diversamente.> Precisò fermamente Nico.

<Lo capisco, ed è lodevole, ma...>

<No, non mi interessano i ma. Io non voglio nessun trattamento speciale. Cose semplificate o cazzate simili non mi interessano.> Disse serio, così tanto che Will si risparmiò dal riprenderlo per il linguaggio.

La verità era che non gliene fregava un cazzo di essere lodevole o cagate simili, semplicemente ricevere un trattamento speciale voleva dire farsi notare, e più riusciva a passare inosservato meglio era.

Alla fine si accordarono per rincontrarsi a Settembre. Durante l'estate Nico avrebbe dovuto seguire un corso online per rimettersi in pari con il programma, e prima dell'inizio dell'anno un test per assicurarsi di essere se non allo stesso livello dei suoi compagni, almeno in grado di seguire le lezioni.

Uscendo dalla scuola Will gli prese la mano. <Allora? Non è andata poi tanto male.>

Nico non era della stessa idea. <Non ne posso già più, e non ho nemmeno iniziato.> Si grattò la nuca.

<Come sei pessimista!> Esclamò Will ridendo, mentre scendevano la scalinata d'ingresso.

In quel momento gli venivano incontro due ragazzi con indosso le felpe con il logo della scuola. Uno di loro notò le mani di Nico e Will unite e aggrottò la fronte, passando però oltre senza dire niente.

Nico si voltò incuriosito e colse il ragazzo a fare lo stesso. Fu solo un secondo, e non fece in tempo a capire cosa voleva dire quello sguardo.

<Nico?> Lo richiamò Will.

<Eh?>

<Non mi hai ascoltato, vero?>

<Ehm...>

Will rise, stampandogli un bacio sulla fronte prima di separarsi e andare dall'altra parte della macchina.

<A cosa stavi pensando?> Chiese il biondo mettendo in moto.

<Eh?>

<Prima, ti sei distratto, a che pensavi?>

Nella mente di Nico riaffiorarono quei due occhi curiosi e confusi, non riusciva davvero a capire a che stesse pensando quel ragazzo, e il fatto che stesse fissando loro due lo irritava da morire. Scosse la testa. <Una sciocchezza, lascia perdere. Piuttosto, questa non è la strada che abbiamo fatto prima.>

Will sorrise, come se avesse ricordato una bella cosa. <Lo so. Voglio portarti in un posto.>

~spazio autrice

Beh in realtà non succede quasi nulla in questo capitolo...mh, domani aggiorno qualcosa di più interessante. 🥰

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