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Attenzione ad Annabeth!!

Il ferro nero dello Stige non brillava al sole. Anzi, la luce sembrava esserne risucchiata.

Fece in tempo a mettere un piede in acqua, con l'intento di attraversare il fiume, che la risata di Percy Jackson si fece sentire.

Il ruscello si sollevò dal proprio letto, aizzato contro Nico dal figlio di Poseidone.

<Oh, e dai Nico> Ridacchiò Percy, con una mano sollevata di fronte a se. <Sul serio pensavi l'avremmo lasciata incustodita.>

<Fossi in te starei zitto, Testa d'Alghe.> Sbuffò Annabeth comparendo alle sue spalle, dopo essersi tolta il berretto da baseball dalla testa. <Ti ricordo la tua prima caccia alla bandiera.> Lo prese in giro, facendo sbuffare il ragazzo.

Nico soffocò una risata. Era sempre bello vedere Annabeth sfottere Percy.

La bionda si ricompose subito. Sul volto aveva di nuovo quell'espressione impassibile che la caratterizzava in battaglia. Degna figlia di Athena.

<Spiacente Nico, ma non lascerò che tu rubi la nostra bandiera.> Fece sguainando la spada.

Nico scrolló le spalle. <Vedremo.> E sollevò la propria -di spada- pronto alla battaglia.

Percy mosse la mano in avanti, e se fosse stato solo un secondo più lento Nico sarebbe stato investito in pieno.

Si tuffò appena in tempo nell'ombra più vicina e tutta l'acqua del ruscello investí la vegetazione.

Nico riapparve dove era prima. Hazel doveva essersi fatta un bel bagno.

Represse un ghigno divertito. Percy era sempre impulsivo, e adesso il ruscello era a secco. Presto l'acqua sarebbe ritornata, grazie alla corrente, ma fino a quel momento aveva qualche minuto per dare ad Hazel il tempo di agire. Prima però, doveva assicurarsi che non ci fosse nessun'altro.

Chiuse gli occhi e avvertitì quella familiare stretta alle viscere e la pelle d'oca sulle braccia.

La terra di fronte ai suoi piedi si squarció e cinque scheletri ne strisciarono fuori.

Uno indossava una divisa da legionario, gli altri indumenti molto più recenti. Uno imbracciava una baionetta. Nico sperò non fosse carica.

Annabeth storse la bocca. Probabilmente se l'aspettava.

Quando lo squarcio si fu richiuso e la stretta alle budella si allentò Nico barcollò un secondo, riprendendosi giusto in tempo per vedere altri due ragazzi uscire dagli alberi per aiutare Abnnabeth e Percy.

Ora.

Un istante prima che uno dei due nuovi arrivati lo attaccasse, si voltò verso Hazel, che era rimasta nascosta fino a quel momento, e le fece un cenno.

Ora tocca a te, sorella.

Sollevò la spada in tempo per bloccare quella del suo avversario.

Aveva l'elmo calato sulla testa, e in quanto a stazza era il doppio -forse di più- di Nico. Ma non aveva importanza; tra Dei, Titani e mostri in generale, poteva dire di aver affrontato di peggio.

Ruotó il polso, facendo scivolare le due lame una sull'altra, e l'altro perse l'iqilibrio, barcolando in avanti fino a finire gambe all'aria.

Una rapida occhiata e vide la terra sotto la bandiera incrinarsi e poi collassare su se stessa. Un secondo e la bandiera era sparita, dove era conficcata fino ad un secondo prima solo l'uscita di una galleria.

Grande Hazel, ora tocca a me. 

Stava per raggiungere la sorella quando Percy gli arrivò di fronte con un balzo, brandendo Vortice.

<Attento Nico, non ti distrarre!> Lo canzonò tentando di colpirlo allo stomaco con il piatto della lama.

Il foglio di Ade gli assestò un colpo ben piazzato al polso con l'elsa, con l'intenzione di fargli perdere la presa. Percy però -purtroppo- era decisamente un ottimo spadaccino.

Si passò la spada da una mano all'altra can destrezza, tentando un affondo, che Nico schivò balzando di lato.

Ringhiò, sbilanciandosi in avanti per attaccare. Doveva liberarsi di Percy alla svelta, prima che la squadra blu trovasse la loro bandiera, o il piano non sarebbe servito a nulla.

Sapeva di non poter sfruttare più di tanto i suoi poteri, sentiva già la stanchezza avanzare, ma non aveva intenzione di perdere. Da quando era così competitivo?

Visualizzó il proprio viaggio e in un secondo si ritrovò alle spalle di Percy, che si guardava attorno spaesato.

Prima che potesse accorgersene Nico gli piazzó un colpo tra capo e collo con il pomolo dell'elsa, facendolo crollare.

<Ah!> Grugnì il figlio di Poseidone ritrovandosi faccia a terra.

<Percy!> Lo chiamò Annabeth preoccupata. Prima che potesse raggiungerli però, Nico era sparito di nuovo.

Quando apparve alle spalle di Hazel questa fece un balzo in avanti per lo spavento, strillando.

<Hazel, non->

<Ha preso la bandiera!> Gridò uno dei due compagni di squadra di Annabeth, indicando Hazel.

Lei drizzò la schiena, rendendosi conto della cavolata che aveva fatto. <Oh, cavolo.>

Nico sbuffó, afferrandola per un braccio e trascinandola con se nel prossimo viaggio ombra un secondo prima che venisse afferrata da Annabeth.

Nico inspiró di scatto, serrando la mandibola, e lui e Hazel si confusero con le ombre. Tenne stretta la mano della sorella per tutto il tempo.

Sentiva le forze scivolargli di dosso ogni secondo. Era estremamente stancante portare qualcuno con se quando si spostava nelle ombre, ma non aveva scelta.

Quando riemersero, ad un passo da dove era la base della squadra rossa, si accasciò a terra, sfinito.

<Nico!> Lo chiamò Hazel, preoccupata.

Lui le fece un cenno con la mano. <Vai, muoviti.>

Lei annuì, allontanandosi di corsa. 

Nico grugnì alzandosi in piedi a fatica. Si sentiva debole e stanco. Forse avrebbe dovuto riposare ancora un po'...

Barcollò fino al punto dove la squadra rossa aveva piazzato la loro bandiera.

I ragazzi della sua squadra esultavano, portando Hazel in trionfo, mentre lei sventolava la bandiera, ridendo.

Quando vide Nico gli fece un sorriso enorme. <Abbiamo vinto!> Esultò, causando nuove grida tra le fila della squadra rossa.

Nico la salutó con la mano, stava per cadere in avanti quando due mani lo afferrarono per le spalle, sorreggendolo. <Ehi! Vacci piano Di Angelo!> Ridacchiò Jason.

Nico lo guardò male. <Avevate trovato la nostra bandiera quindi.> Constatò reggendosi a lui, suo malgrado.

Il biondo annuì. <Eravamo a tanto così dalla vittoria.> Sospirò. <Adesso chi la sente Annabeth!>

Nico ridacchiò. <Farò un offerta agli dei per voi.>

L'amico gli sorrise, sconsolato. <Te ne sono grato.>

<Grande Hazel!> Strillò Frank Zhang sollevando la ragazza per i fianchi.

Guardandolo Nico storse la bocca. Gli stava simpatico Frank, per carità, ma Hazel era comunque sua sorella; era l'ordine naturale delle cose che lui lo detestasse.

Provò a scostarsi da Jason, ma un capogiro lo colse impreparato, costringendolo a riaccasciarsi contro di lui.

Il biondo rise, beccandosi uno 'stronzo' da parte di Nico. Lo sollevò sulle spalle, reggendolo per le coscie, incamminandosi poi verso l'infermiera.

<Guarda il lato positivo, potrai rivedere Will.> Lo prese in giro, strizzandogli l'occhio.

Nonostante la stanchezza, Nico si sentì in dovere di protestare. <E chi lo vuole rivedere, a quello lì?>

Jason rise. <Certo.>

~spaizo autrice

Ahh ragazzi
A questa storia manca il drama
Ops...non volevo gufarla

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