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Shut up my moms calling by
Hotel Ugly
1:06 ───ㅇ───── 2:44


"Cosa scusa? Tu? Un classe bassa?" Mi guardava lui stupito: "eppure non mi sembri proprio il tipo-".
Io alzai le spalle: "La vita mi ha messo in questa classe e io devo solo seguire l'ordine delle cose".
Lui annuì: "Ma quindi non è vero quello che dicono? Non siete tipo coloro che sono stati rifiutati dal profeta?".
"No, mai stato così" e così iniziai a raccontargli tutta la storia, quella vera e che nessuno a parte noi classe bassa conosciamo.
Mentre parlavo camminavamo per le stradicciole nascoste della città, vedevo il volto del ragazzo impallidire e divenne sempre più sorpreso ad ogni parola.
Quando finii si bloccò: "Stai scherzando vero? È orrendo-".
Io scossi la testa: "Purtroppo è così".
Lui divenne silenzioso per qualche secondo, poi mi diede il suo telefono: "Voglio che tu mi dia il tuo numero, con la mia fama riuscirò a tirarti fuori dopo tutto, no?".
Io esitai: "No, è pericoloso... se ti scoprono finirai come me e tutti gli altri, goditi la vita come ce l'hai".
Ma lui insistette e finii per darglielo.
"Mi chiamo Felix comunque" mi sorrise ed era così dolce il suo volto...

Proprio come quello di Han...
Sospirai al pensiero.

"Ah si, io Minho" risposi sorridendo dopo essermi ripreso.
Lui annuì e mi prese il braccio: "Hey senti, se io mi nascondo coi vestiti adatti, mi porti nella zona della classe bassa?".
Lo guardai dubbioso ma non volevo dire no, così gli diedi la mia felpa.
I suoi passi erano lenti mentre osservava tutto: lo stato mal ridotto delle palazzine, le persone che dalla stanchezza strisciavano i piedi sul cemento, i gatti che miagolavano affamati nei vicoli.
Era come si stupisse di tutto e tutti ma negativamente, e di conseguenza le persone lo vedevano strano.

Dall'altra parte della piazza c'erano due ragazzi che ci fissavano, ma Felix non se ne accorse.
Con la sua camminata però ci avvicinammo a loro e onestamente ero anche ansioso all'idea.
Se l'avessero attaccato? O rubato qualcosa? Avrebbe dato la colpa a me, ne ero sicuro.
Ma più ci avvicinavamo e più quello piccolo si attaccava all'altro nascondendo qualcosa dietro la schiena.
Poi il più grande lo incitò dicendo qualcosa e il ragazzo mostrò a Felix un poster, c'era lui sopra come pubblicità per un profumo.
Il ragazzo sorrise e immediatamente fece un bell'autografo sopra per poi consegnarlo al ragazzo che se ne andò felice.

Per strada Felix mi sembrava rilassato e mi chiese esplicitamente di portarlo a casa mia per poter rimanere nascosto dai fan ancora per un po', ma come si fa ad essere così stupidi da chiedere a uno sconosciuto di andare a casa sua? Robe da matti.
Ma cosa potevo fare ormai.
Almeno non ha incontrato un classe bassa pronto a fargli del male.
Ha incontrato me. Una nullità rispetto a lui.
Lo feci entrare per primo nell'edificio e mentre chiudevo la porta si presentò il proprietario del palazzo, uno dei pochi gentili, Seungmin.
Forse era gentile con me sapendo della mia situazione e avevamo anche la stessa età, quasi.

"Min, ti ho badato ai gatti oggi" mi disse col sorriso, poi ispezionò con gli occhi Felix.
"Ah grazie" Sorrisi: "lui è Felix, un amico".
Lui annuì, non completamente convinto: "Penso di averti già visto da qualche parte-".
Io guardai Felix che si girò verso di me e inaspettatamente si mise a ridere.
Non so come mai, ma sembrava contagioso e finii per ridere anche io.
Gli spiegai il nostro incontro e la sua posizione.
Seungmin non sembrava molto convinto ma penso accettò le mie parole senza fare troppe domande.
"Basta che non vi cacciate nei guai" disse alla fine e tornò nel suo appartamento.

Felix rimase senza parole nel vedere il mio piccolo appartamento, non abituato.
I miei gatti erano esitanti ad avvicinarsi a lui ma alla fine si lasciarono coccolare senza problemi.
Si distese sul divano con quel bel sorriso mentre fuori iniziava a piovere e si vedeva il sole calare.
Mentre aspettavo che i noodles si scaldassero andai alla finestra a guardare le strade illuminate dalla fioca luce dei lampioni.

Poi vidi lui, Han, il mio principe, camminare per le strade che leggeva tutti i nomi dei campanelli delle case. Che stesse cercando me?

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