
─── ・ 。𝓔𝓼𝓹𝓻𝓮𝓼𝓼𝓸゚. ───
𝓜𝓲𝓷𝓱𝓸 𝓟𝓸𝓿
Young by Vacations
1:05 ───ㅇ───── 3:09
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Classe Alta: CEOs, Grandi imprenditori, miliardari, politici, grandi attori
(circa il 5% della popolazione)
Classe Media: lavoratori medi, attori, influencers, cantanti, modelli
(circa il 70% della popolazione)
Classe Bassa: lavoratori schiavi intensivi e operai
(circa il 25% della popolazione)
Possibilità di passaggio di rango basso-medio: 30%
Possibilità di passaggio rango medio-alto: 2%
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Le mie giornate ormai sembravano non finire mai.
Lavorare in ufficio mi portava via molto tempo, colpa del mio capo che dopo aver scoperto il suo segretario a rubare i suoi soldi aveva punito l'intera azienda
Già all'inizio eravamo considerati schiavi per il numero di ore che lavoravamo al giorno, per di più ora erano aumentate fino a 14 ore al giorno, ci facevano bere un sacco di caffè al giorno e avevamo i pasti preparati da consumare in 15 minuti.
"I miei occhi... cazzo bruciano-" dissi togliendomi gli occhiali.
"Io ho i dolori alla schiena" sbuffò Changbin.
Infatti le scrivanie di lavoro erano lunghe per due impiegati, un tecnico e un contabile, e a me fortunatamente era capitato come vicino Bin, mio amico
"Ci credo, stiamo tutto il giorno piegati su sti cazzi di schermi" dissi io spazientito.
Feci un respiro profondo e guardai la foto che avevo incorniciato e messo vicino al PC, eravamo io e i miei amici Changbin, Chan e Hyunjin molti anni prima da ragazzi quando eravo tutti ancora studenti e ancora della classe bassa.
Ora eravamo separati, io e Bin rimanemmo a lavorare come schiavi, Hyunjin divenne un modello di un Brand molto famoso e Chan un artista di fama mondiale
Come se non bastasse anche Bin stava iniziando una carriera da rapper e stava già avendo successo, mi sorprendevo non lo avessero ancora chiamato a passare rango.
Poi c'ero io, il fallito che a mala pena riusciva ad andare avanti e che l'unico acquisto costoso che aveva mai fatto in vita sua era la moto.
Tra stanchezza, problemi economici e amici che piano perdevo mi sentivo colui che aveva perso, perso contro tutto, la vita prima di tutto.
Così appena arrivarono le 20.00 ci avviammo tutti fuori dal palazzo e salutai Bin.
A casa non avevo più cibo in frigo e decisi di mangiare fuori, non che avessi veramente fame ma era comunque un mio bisogno.
Così dopo aver girato in moto decisi di bere solo un caffè in una caffetteria molto carina.
Già da fuori si vedeva attraverso il vetro che l'interno era in legno e pieno di piante e fiori di ogni tipo, forma e colore.
Solo che questo cafè diversamente dagli altri aveva degli umani che preparavano i caffè e tutte le bevande invece dei soliti robot.
La porta del bar si aprì con un "creak" mentre entrai. Il profumo di caffè appena fatto riempiva l'aria, mescolandosi con le risate dei clienti. Mi fermai un attimo, scrutando il locale affollato, prima di dirigermi verso il bancone.
Mi sedetti con un espressione neutra, sperando non fosse uno dei soliti locali in cui un classe bassa non poteva entrare.
"Un caffè, per favore" dissi, cercando di mantenere un tono di voce basso.
Il barista annuì, ma prima di girarsi e cominciare a prepararlo guardò in basso e ridacchiò, e io non capii il perché.
Dovevo ammetterlo però che era bellissimo, un ragazzo giovane forse della mia età, capelli castani mossi che gli arrivavano alle spalle, la pelle bianca che sembrava porcellana fragile e la cosa che più mi colpì furono i suoi fianchi stretti che ondeggiavano dolcemente al minimo movimento.
Provavo a distogliere lo sguardo ma non riuscivo.
Dopo pochi minuti mi servì il caffè con un sorriso, sulla tazza la panna aveva la forma di un gattino con i dettagli marroni di polvere di cacao.
Rimasi un attimo sorpreso, poi guardai la mia borsa e mi ricordai il mio portachiavi gattino.
Nascosi il rossore sulle guance; per quello il ragazzo aveva riso prima di preparare il caffè.
Così mentre bevevo con calma guardavo il barista e finalmente riuscii a leggere la sua targhetta sul grembiule: Han Jisung.
Che nome bellissimo, proprio come lui.
Sentivo le farfalle allo stomaco, è questo quello che chiamano amore a prima vista?
Se si, è una sensazione meravigliosa.
Sentii un'improvviso aumento del battito e avevo l'impressione di stare arrossendo.
Così di fretta finii il caffè, misi i soldi con mancia vicino alla tazza vuota e corsi fuori.
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Tornato a casa mi chiusi dentro appoggiandomi alla porta.
Guardavo il vuoto di fronte a me e piano mi sedetti per terra mentre facevo respiri profondi.
Subito arrivarono i miei amati gatti che si appoggiarono su di me e si distendevano desiderando le mie attenzioni e carezze
La mia mano toccava con delicatezza il loro pelo, morbido e profumato, avevo quasi paura si potessero spaventare di me, non so perché.
"Han..." sussurrai tra me e me: "voglio rivederti".
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