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Somewhere Only We Know by Keane
1:15 ───ㅇ───── 3:57

Vi è mai capitato di sentirvi morire dentro?
Io l'ho provato, e avrei voluto non farlo mai.
Cominciai a sentire dolori anche dopo essere stato dimesso, il dottore diceva fosse stress ma non ci credevo.
Era forse crepacuore?

Vidi Han ancora e ancora, a distanza si intende, e sempre col suo ragazzo.
Lo dovevo ammettere, erano davvero una bella coppia.
Ogni volta che incrociava il mio sguardo sorrideva malinconico, ma poi agitava la mano salutandomi.
E ogni santa volta mi sentivo in colpa per avergli sbattuto la porta in faccia.

Han nel tempo cominciò a lisciarsi i capelli e li tagliò un po'.
Davvero un peccato perché io amavo i suoi capelli mossi.
Lo rendeva unico.

Penso però che il suo maledetto ragazzo mi abbia notato nel tempo.
Cominciò a guardarmi, fissarmi nel profondo come fossi un rivale (cosa che effettivamente ero in qualche modo).
Ma non riuscivo a star lontano a lui, volevo avvicinarsi e sussurrargli le mie più sincere scuse.
Volevo abbracciarlo.

Ma una parte di me non voleva, a vederlo sempre con quel verme mi faceva disgusto.
Era un maiale, e Han non lo vedeva.
Guardava tutte le ragazze che gli passavano affianco senza curarsi di tenere per mano Han.
Lo lasciava andare avanti come se nulla fosse, come se così fragile com'è non potesse perdersi o essere portato via.

Ma io no.
Non lo tratterei mai così.
Io lo terrei stretto a me, come un tesoro, la cosa più preziosa di tutte.
Avrei troppa paura di poterlo perdere.
Ma a quello stronzo invece importava solo avere il ragazzo carino da portarsi dietro come fosse un trofeo, non per amore.

Come avrei voluto urlarglielo.
Urlarlo a Han per farlo capire.
Per svegliarlo.
Per fargli sentire tutte le emozioni contrastanti che avevo dentro per lui.
Lo amavo, si.
Ma non potevo, era legge.
Ma le leggi sono sbagliate e sono fatte per essere infrante.

─── ・ 。☕️゚. ───

Un giorno mi avvicinai più del solito e mi nascosi dietro l'angolo mentre osservavo Han che prendeva il caffè con il tipo.
Quando esso se ne andò dentro al bar per andare in bagno io esitai.
Mi incamminai veloce verso il tavolino e mi sedetti: "Hey ciao".
Per poco Han non sputò fuori tutto il caffè e tossì forte: "Sei matto? Che ci fai tu qui?!".
"Sono venuto per te, devo assolutamente dirti una cosa importante-" provai a dire.
Ma lui scosse la testa: "Minho no no, devi andare via subito. Se le guardie ti scoprono ti riporteranno in prigione".
"No, non mi vedranno nemmeno tranquillo. Sono qui per te e non credere che me ne andrò facilmente".

"Ehm ehm" sentii dietro di me.
Girai il capo e vidi il ragazzo di Han in piedi dietro di me.
"Questo posto è occupato, come il ragazzo seduto di fronte a te".
Io mi alzai in piedi: "Occupato con uno stronzo che guarda tutte le ragazze per strada?".
Lui si arrabbiò: "Ma come cazzo ti permetti?" Mi prese per il collo della maglia.
Han si alzò e provò a calmarlo ma lui non si mosse nemmeno.

"Come osi venire qui a flirtare col mio ragazzo e poi accusarmi così?" Mi disse.
Io gli spostai la mano con forza: "Ti ho visto sai, ogni santa volta e mi disgusta pensare a te che tratti così Han".
Lui mi scosse: "Stai zitto bastardo".
Poi a forza mi portò nel vicolo dietro l'angolo dove ero nascosto io prima.

Ordinò a Han di non seguirci ma lui esitava provando a farlo ragionare.
Lo vedevo come mi guardava con quei suoi bellissimi occhi, voleva aiutarmi ma avrebbe litigato col suo ragazzo e non voleva.
Le leggi del governo poi lo fermavano essendo un litigio tra classe bassa e media, ma secondo le regole i classe media avevano sempre ragione in queste situazioni.

"Ti prego lascialo andare, James. Non voleva flirtare o farmi del male, voleva solo parlare" provò nuovamente Han.
"Adesso devi veramente chiudere quella cazzo di bocca Han, e non scherzo" disse lui fermamente.
"Come cazzo ti permetti di rivolgerti a lui così?!" gli urlai contro.
"E tu stai alla larga da lui" poi alzò la mano e mi tirò un pugno sul viso facendomi cadere.

Ansimavo.
Sentivo il mio stesso sangue uscirmi dal naso e scorrere sulle mie labbra.
Potevo gustarlo mentre entrava nella mia bocca ma mi disgustava l'idea e provai a respirare dal naso ma non riuscivo.
Aprii un poco gli occhi e vidi James urlare contro Han, ma la mia mente era confusa e le orecchie si rifiutavano di ascoltare.
Poi James prese Han per il colletto e lo fece andare per terra.
Sentii la rabbia farsi strada nel mio corpo.

Volevo ucciderlo.

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