Origine: epica [Iliade - Omero]

Ho deciso di partire dal classico.
Molti penseranno, come molti studiosi moderni, che Achille e Patroclo fossero amici d'infanzia o cugini (come mostrato sul film Troy), cosa di cui non accuso nessuno dato che è così che lo insegnano a scuola. Altri invece pensano che loro in realtà fossero proprio amanti (cosa che i professori di italiano non ammetteranno mai fidatevi).
Ma all'epoca dei greci avere relazioni omosessuali tra uomini era normale ed è definito "Pederastia greca" ovvero una relazione tra un adulto, uomo o donna, con un adolescente dello stesso sesso (definito poi dai romani come Amor Greco).

Achille era un semidio figlio del re mortale Peleo e della ninfa Teti, aveva il dono dell'invulnerabilità eccetto al tallone (sulla storia dietro questo punto debole ci sono più versioni ma la più accettata dagli studiosi è quella che fosse stato immerso dalla madre Teti nel fiume Stige tenuto dal tallone, l'unico punto rimasto asciutto).
Patroclo invece era figlio del re Menezio, mentre della madre non si sa l'identità sebbene le svariate ipotesi, ma di sicuro non era una dea, facendo di Patroclo un comune mortale.

I due avevano caratteri completamente diversi ma andavano molto d'accordo: mentre Achille era impulsivo e rude, Patroclo era definito dolce e pieno di bontà, tanto che alla sua morte anche i cavalli di Achille piangeranno per lui.

I due condividevano un rapporto dall'infanzia dopo che Achille lo scelse come come proprio compagno, poi definito "hetairos" per quanto riguarda il periodo durante la guerra di Troia, infatti questa figura significava "compagno" ma utilizzata in Omero per indicare i soldati che seguivano gli ordini del comandante/compagno d'armi.

Quello che possiamo dire, secondo la studiosa Eva Cantarella, è che Omero nelle sue opere descrive alcuni rapporti tra due figure maschili molto forti che sembrano essere più di semplici amicizie. Lo riscontriamo proprio con il rapporto tra Achille e Patroclo.
L'eroe greco infatti dopo la morte del compagno  lo vorrà rivendicare, combattere solo per lui e condividere la morte come hanno condiviso insieme la vita. Non a caso si narra che le loro ceneri siano state unite al momento della sepoltura.

Un passo straziante dell'Iliade è proprio quando Achille saprà da Antiloco della morte del compagno (libro XVIII versi 22-27): 

«Così disse, e una nera nube di angoscia lo avvolse:
con ambedue le mani prese la polvere arsa,
la rovesciò sul capo, sporcando lo splendido viso,
e sulla veste fragrante cadde la cenere.
Lui stesso, grande disteso in mezzo alla polvere,
giaceva, e con le mani si sfigurava strappando i capelli.»

Nell'epica il gesto di strapparsi i capelli era molto frequente, anche nella vita quotidiana. Sia donne che uomini lo facevano quando erano disperati, soprattutto per la morte di un proprio caro e ai giochi funerari.

Oggi le loro figure sono discusse ripetutamente e si vedono anche giovani che interessano alla loro storia sia per divertimento che per cultura.

Personalmente ho anche letto il libro 'La canzone di Achille' di Madeline Miller e lo consiglio a tutti i curiosi che vogliono scoprire la loro relazione dagli occhi del dolce Patroclo. Avviso che io l'ho letto in poco tempo e mi sono commossa davvero molto.

Non voglio raccontare nulla del libro perché se qualcuno volesse leggerlo in realtà rivelerei tutto. Però vi posso dire che l'autrice è stata davvero unica a scrivere con uno stile linguistico come se fosse veramente Patroclo a parlare e la storia è molto coinvolgente e per nulla noiosa.

Beh e posso dire io? Da BL reader posso dire di shipparli si. Mi piacciono molto e spesso sono proprio una bella coppia, sono unici e molto belli entrambi (per come me li sono immaginati, nulla tolto a Brad Pitt ma non come in Troy di sicuro).
Non ascoltate i professori e dite le cose come preferite voi.
Che fossero amici, cugini o amanti stava solo a loro decidere dopo tutto.