CAPITOLO 3 : star quasi per morire
Capitolo 3
Parte I
Russia San Pietroburgo 1905 , Palazzo D'inverno.
Andar via mi avrebbe disonorato e lui ci sarebbe rimasto male ma approfittai del momento giusto per parlarne con mia madre .
Alla fine del ballo si avvicinò a lei e le chiese «Madre , devo chiederle una cosa »
«Ebbene »
«Perchè sono qui ? »
«Questa è casa vostra ed è qui che dovete stare »
«Allora se è vero che questa è casa mia come mia prima mi hai mandata a Parigi ed ora che mio cugino ha bisogno di una moglie mi hai fatto venire qui ?»disse Lena in tono minaccioso
«Helena abbassate la voce , vi sembra questo il modo di parlare a una madre »
«Mi scusi madre , però... »
«Non c'è nessun però , voi vi sposerete con vostro cugino Nicola al fin di questo mese , dimenticate Parigi , dimenticate Henri e soprattutto dimenticate la danza »Concluse la madre .
A Lena non interessava più dell'onore ne suo ne della sua famiglia , lei non poteva dimenticate la danza tantomeno Henri , fece qualcosa di cui fu punta : si tolse la fascia blu e la getto a terra e poi abbandonò la sala da ballo senza congedarsi .
Corse verso la sua stanza , vi entrò e chiuse brutalmente la porta ,non voleva piangere ma le lacrime scendevano sole bagnando il contorno occhi e bagnando le guance .
Alcuni minuti dopo...
Qualcuno busso alla sua porta , lei non aprì da subito poiché teneva che poteva essere la madre , in realtà non era lei , era sua cugina .
«Chi siete voi »
«Non vi ricordate di me ?sono vostra cugina Ol'ga Aleksandrovna Romanov»
« Io sono Helena Grisky Romanov , piacere di conoscervi »
«In questi casi cosa si fa ? Lei bacia la mano a me e io a lei ?»
Disse con tono sarcastico
Lena rise e poi si scusò ma lei non sembro dispiacersi della sua risata anzi voleva proprio farla ridere .
«Cosa mi racconta di Parigi?»
«È meravigliosa »
«Sul serio ? Vorreste tornarci »
«Anche subito »
Rispose Lena .
«Io non sono mai uscita dalla Russia , sa ?»
«È molto triste qui , a mio parere , c'è molto freddo »
Disse Lena pensando alla giornate soleggiate a Parigi
«Si qui fa sempre freddo , anch' oggi ha nevicato »
Le rispose Olga cercando di compatirla
«La prego mi dia del Tu , dopotutto siamo cugine »
«Però lo stesso dovrei fare tu »
«Certamente »
Rimasero un po' in silenzio e Olga riprese a parlare domantandole .
«Ti piace mio fratello ?»
«In realtà io sono già fidanzata »
«Davvero , e chi è?»
«Il suo nome è Henri , è un ragazzo francese il quale padre viaggia sempre dalla Francia alla Russia e viceversa »
«Parlami di lui »
«Em...è divertente , molto divertente , gentile , forse un po' ingenuo , altruista e ha la capacità di tirarmi sù anche nei momenti tristi »
«Ti mancherà »
«Si molto , penso sempre a lui , non ho potuto neanche salutarlo »
«Come mai?»
«È sparito attraverso un muro , stavano scappando insieme dalla guardie di mia madre , se è fermato perché mi era caduta la collana che lui mi ha regalato e...»
«Ti ha regalato una collana ?»
«Si , ...e poi è sparito attraverso quel muro nei sotterranei dell'Opéra»
«Una volta ho letto un libro così , parlava di un portale misterioso che si trova dietro le quinte dell'Opéra , nessuno può aprirlo solo chi possiede " l'orologio " però se viene aperto i raccogli tempo cercano chi lo ha aperto per prendere l'altra metà dell'orologio " »
«Di cosa parli ? »
«È un libro , l'ho letto da poco , mi ha affascinato molto però finisce in modo triste , Alex e Victor recuperano l'orologio e lo dividono perché intero è troppo potente , i racconti tempo rimangono con un piccolo frammento che useranno per ritrovare l'orologio quando il portale si riaprirà e riusciranno a controllare il tempo»
«Che strana storia »
«Eppure è reale , Alex e Victor sono esistiti d'avvento ed hanno viaggiato nel tempo , se vuoi ti posso portare al negozio di Victor è qui a San Pietroburgo però non so dove di preciso »
«Alex invece dove vive ? »
«Lui vice a Firenze »
«E se la mia collana è l'orologio?»
«Quale collana ?»
«Qualla che mi ha regalato Henri , è un orologio con un diamante di ambra ed è leggermente scheggiato »
«È possibile , a Parigi c'è un uomo che viene nominato nel libro , vive in un negozio fuori dal tempo , non esce mai da lì per non invecchiare »
«E se Henri ha viaggiato nel tempo »
«Non abbiamo prove certe »
« se Victor esistesse avremmo una prova »
«Si , ma prima consultiamo la biblioteca »
«L'ho già fatto , non serve a nulla »
«Allora andiamo a cercare Victor »
«Ma come usciamo da qui ci sono mille guardie »
«Fidati di me »
Capitolo 3
Parte II
Francia Parigi 2019
Camminò allungo , aveva già terminato i suoi 25€ che aveva a disposizione .
Le persone lo guardavano male , era diverso , sembrava un avvocato con una giacca di quelle che si vedono esposte ai musei , con quel suo cappellino che possiedono i nostri nonni e i pantaloni molto larghi e stani , le scarpe di pelle come non si usano da anni .
Iniziò ad esserci freddo e quei suoi vestiti erano un po' troppo leggeri , la sera quando le luci di Parigi si spegnevano andava a dormire alla stazione con le altre persone che non possedevano nulla come lui in quel momento .
Gli mancava casa sua e gli mancava Lena , il suo francese era molto antico , nel suo vocabolario vi erano vocaboli caduti in disuso che nessuno capiva .
Domenica con gli africani , loro parlavano la loro lingua (inglese) ,in pochi o meglio quasi nessuno parlava francese e non capiva nulla di ciò che loro dicevano .
Vedeva le donne che si coricavano a terra con i propri figli dopo una lunga giornata avendo venduto solo alcuni suvenir .
Arrivò la polizia che li mandò via , prima chiese se avevano il permesso di dormire lì , solo alcuni lo avevano lui no .
Allora se ne andò da lì . pioveva. non aveva con sé neanche un ombrello e si bagnò tutto , andò nei tunnel della metropolitana ma non poteva entrare senza ticket perciò si recò vicino a un McDonald's dove alcuni si mettevano a chiedere elemosina .
Sentiva lo stomaco che gli brontolava , il suoi vestiti erano fradici , il suo corpo completamente bagnato ma si addormentò lì in una delle tante strade di Parigi , a terra , sperando di non morire durante il sonno .
La notte sembrò non passare mai , la pioggia finì solo quando il sole sorse , si risvegliò nella stessa strada nella quale si era addormentato , c'erano tante persone che passavano e nel suo cappello ci trovò alcuni spiccioli , sorrise e si alzò in piedi .
I vestiti si erano asciugati e lui non faceva altro che tossire , forse era un po' di raffreddore .
Si incamminò verso un bar ma non volle entrare ma la fame era tale che fece un passo , varcò la soglia però cadde per terra , tutti si alzarono e decisero di chiamare il prontosoccorso , preoccupati .
Capitolo 3
Parte III
Russia San Pietroburgo 1905
Si intrufolarono di nascosto e si mischiarono tra le cameriere , indossarono i grembiuli e non si fecero riconoscere poiché si erano macchiate la faccia di carbone .
Uscirono dalla porta di servizio e Lena sentì un lieve senso di libertà , si gelava però .
C'erano -6 C° , correvamo e chiedevamo ai cittadini se sapevano dove si trovava il negozio di Victor ma nessuno sapeva dove si trovava .
«E se non esiste »
Notò Lena , ma Olga non voleva rientrare a palazzo e nientemeno arrendersi .
I loro corpi diventavano sempre più freddi , tramavano e le mani erano letteralmente ghiacciate tanto da non riuscirle a sentire o a muovere .
Nella tasca Lena aveva la lettera che aveva scritto prima di andar via dal palazzo , spiegava appunto la spiegazione di Henri .
Olga cercava il negozio del Victor del libro lei invece si dirigeva nella stradina in cui vi è il negozio del padre del suo fidanzato .
Non se ne era mai accorta ma anche lui si chiama Victor , Victor duquet ed era un grande amico di sua madre Alexandra .
Arrivati davanti al negozio lasciò la lettera nell'inbuca lettere .
Si diressero verso il castello ma non riuscirono ad arrivarci poiché il freddo era take che caddero per terra sulla neve , non riuscivano più ad andare avanti perciò chiusero gli occhi sperando di non morire .
-1356 p.
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