Capitolo 11 - Una principessa nuova
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°•CAPITOLO 11•°
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°•PARTE I•°
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- Francia Parigi 1905 -
《 Sento che è vicina ; tra non molto avremo l'orologio e controlleremo il viaggio nel tempo e nessuno ci portà più fermare 》 Disse Frank camminando a passo costante .
La notizia che Lena si trovava a Parigi e non era scomparsa aveva fatto impazzire i giornalisti che non facevano altro che parlarne.
La notizia ovviamente arrivò a tutti compresi i raccogli tempo che ora stavano andando al Garnier per catturarla , prendere l'orologio e tenere Lena prigioniera e per riaverla il padre della ragazza ovvero Nicola II doveva pagare a una cospiqua somma di denaro .
Lena però in quei giorni di assenza dal mondo esterno si era concentrata molto sulle tecniche di danza e aveva letto tutti i capitoli del libro dei viaggi nel tempo in cerca di un modo per liberare la madre .
Quella era anche la sera del portale e Max era pronto per tornare nel futuro ma non lo era per lasciare Lena .
Ad un certo punto la ragazza uscì dalla stanza ed andò verso Max per salutarlo prima della partenza , facendosi spazio tra la gente , e lo abbraccio .
Lui incredulo lasciò cadere la valigia che teneva nella mano destra però ad un certo punto le si avvicinarono degli uomini dallo sgardo minaccioso e lei subito li riconoque " I raccogli tempo " pensò iniziando a correre insieme a Max .
I due la seguivano , di corsa , e stavano per raggiungerla quando a Lena venne in mente l'ufficio di Oscar .
Lì c'era un portale , Max la teneva per mano e anche se non capiva continuò a seguirla finché Frank non catturò la ragazza .
Lena si dimenava e cercava di liberasi tenendo il pugno chiuso per non fargli prendere l'orologio .
Frank non ebbe scelta , prese un cortello e fece per tagliarle la mano e prendere l'orologio ma Max lo fermò e lasciò scappare Lena rimanendo indietro .
Entrambi avevano il respiro affannato , pesante , secco e freddo, a Lena palpitava il cuore dalla paura ed era stanca dopo aber corso così tanto su quelle scarpe con i tacchi .
Si fermò un attimo per toglierle e vide Max dietro di se che stava per raggiungerla , lei insieme a lui riprese a correre ,oramai il ponte era vicino .
Da lì si potevano vedere le ultime luci del giorno , e quando il sole tramontò , fu in quell'istante che nel lato destro del ponte si aprì l'accesso al portale .
Erano vicini , vicinissimi , mancava solo un metro ma Frank riuscì a colpire Max che continuò ad andare avanti zoppicanto verso al portale , una volta entrati lì non potevano più prenderli .
2020
Si ritrivarono nel futuro , un'altro futuro però .
Oramai anche lì c'era buio , Lena sosteneva Max che era ferito e appena li viderono chiamarono l'ambulanza per portarlo via .
Perciò Lena si ritrovò lì , da sola , senza un posto in cui andare vittima del freddo della capitale ed iniziò a camminare per le vie guardandisi intorno confusa .
Le luci dei lampioni iniziarono a infievolirsi , diventarono sfocate , ad un certo punto le parve di vedere tra la pioggia Henri e svenì non capendo più nulla .
1945
Si svegliò lungo la senna , ove si posava il vento , il cielo era nero , un fumo avvolgeva la capitale e un assordante suono colmava i dintorni .
C'erano macerie dappertutto , in ogni angolo .
Lena alzò il capo incredula
《 Dove sono finita?》
Pensò alzandosi in piedi e ragiungendo Max che stava lì acconto ad Ines anche lei distesa per terra .
《 Dove sono Jeff e Dush 》
Chiese Lena .
Era vestita come si ci veste nel 2020 , con dei jeans , il body di danza e una giacca fuxia con la zip mezza aperta .
Aiutò gli amici ad alzarsi e a scrollare la polvere di dosso mentre intorno a loro iniziavano ad esserci persone .
Si senti un tonfo e tutto saltò , come in un terremoto , una scossa terribile fece tremare la terra in lontananza .
Aerei volavano nel cielo perfettamente in fila per due sgancianto bombe in gran quantità.
《 Andiamo via da qui 》 suggerì Ines .
La seguirono e si nascosero dietro un palazzo , stringendo i denti e sopportando l'insopportabile frastuono .
Si sentivano inoltre gridi , pianti e gemiti provenire dappertutto, erano spaventati anche loro che si strinsero in un abbraccio .
Erano finiti nel 1945 , erano ancora vicino al ponte dove c'era il portale .
Non si distingueva più il giorno dalla notte , il cielo era scuro e cupo ad ogni singola ora , si diressero perciò al Garnier per stare lì nel frattempo ed attendere la fine del bombardamento.
Si rifugiarono nei sotterranei di quello stesso luogo , si accorsero che i cellulari non prendevano e comunque prima o poi si sarebbero scaricati come il carica batteria portatile dopotutto .
Erano confusi .
A terra c'erano corpicini di piccoli bambini in fin di vita che ceracavano la loro mamma . Disperati .
Capitolo 11
Parte II
Parigi Francia 2020 , Garnier
Dimessa dall'ospedale andai nell'unico posto in cui potevo stare . Salivo le scale senza sapere a cosa andavo in contro , andai nel posto in cui si trovava l'ufficio del signor Duquet ora sbarrato e impolverato .
Si sdraio nel pavimento freddo e cercò di dormire ma senza successo , non sapeva dove si travava e le veniva da piangere .
Ora non aveva più nulla per cui conbattere : non aveva ne Henri , ne Max , ne la danza ...nulla .
L'unica cosa che le rimaneva era un nodo alla gola , una voglia di piangere e sfogarsi .
In fine però si addormentò e fu svegliata dal vocio dei turisti , crebbe che doveva trovare un altro posto perciò uscì da lì.
Si diresse verso la porta princioale sotto gli occhi di tutti , aveva un vestito lungo di seta ma polveroso e i capelli che prima erano acconciati in grocchie ora le ciocce fuoriscivano dalle treccine .
Aveva il trucco che le colava a causa del pianto , il viso sporco di rossetto e intorno agli occhi tutto nero come uno zombie .
La gente si girò a guardarla dallo stupore per poi riprendere ciò che stavano facendo con tono di stupore nei confronti di quel luogo meraviglioso .
Una volta uscita si trovò davanti una giornata si sole senza il fumo dei camini , senza carrozze ma al suo posto automobili senza cavalli e dalla forma strana , tram , autobus e persone che camminavano tranquillamente in biancheria intima * ¹ senza fisagio , come Max , senza gonne , pizzi e merletti e forse anche senza sottana e corsetto .
C'erano negozi , tavolini fuori dove bambini con le famiglie si sporcavano la faccia di cibo , dove le ragazze nelle panchine avevano i pantaloni e incrociavano tranquillamente le gambe guardando lo schermo di quel rettangolo luminoso dal suono alienico .
Tutti , ragazzi , ragazze , vecchi e bambini ne avevano uno .
C'era chi parlava da solo , chi premeva la tastiera del suo smartphone, chi correva con le auricolari .
Ma c'erano anche persone che passegiavano abbracciandosi , fidanzati che mangiavano il gelato , ragazze con libri in mano appena uscite dall'università, signore che portavano il cagnolino a spasso .
Persone che parlavano , bambini urlavano e chi stava in silenzio .
Lena guardò tutto questo con stupore , paura e mille domande le romzavano per la mente .
Rimase lì come stesse contemplando un'opera d'arte , scese le scale , non sapeva né cosa fare né dove andare ed aveva paura però fece il primo passo .
Attraversò la strada ma era rosso per i pedoni perciò per poco venne investita , arrivata dall'altra parte stranamente intera decise di fare ciò che fanno tutti e seguire una ragazza a caso .
Iniziò a imitarla camminando come lei e seguendola , quella ragazza sconosciuta entrò da Zara , un negozio di abigliamento dove iniziò a guardare di qua e di là spostando le cruccie .
Lena fece lo stesso , passò davanti a uno specchio e si accorse di avere un aspetto terribile perciò guardando l'abigliamento dell'altra gente prese uno di quei jeans e un maglione ed andò dietro alla ragazza che si dirigeva nei camerini .
Anche lei provò i jeans ma le stavano larghissimi e il maglione strettissimo .
Indossò allora dei vestiti a caso trovati nei camerini , una gonna di pelle , un maglione largo verde , una giacca arancione e deglo stivali alti con la zeppa .
Si sciolse i capelli indossando un cerchietto di Barbie e uscì dal camerino , poi uscì dal negozio e all'uscita suono l'allarme .
Lei si spavento a cuasa di quel suono e scappò via scendendo lo scale della metro e rimanendo lì perché non aveva il ticket .
Vide un manifesto appeso e ben evidente che ritraeva il viso di... " Henri " .
《 Henri 》 ripeté
《Perché c'è una tua foto gigante e colorata qui ? 》 si domandò
《 Non lo sai , lui è Henri Duquet , e domano ci sarà il suo concerto 》 le disse un uomo che stava lì a controllare che tutti prendessero il ticket
Lena balzò 《 Cosa vuole intendere ? Concerto ? Cosa sarebbe un concerto ? E lei , mi scusi , chi sarebbe ? 》 chiese confusa .
《 Che modi garbati che ha signorina , ha il linguagio di una principessa eppure si vede chiaramente che lei è una tra le tante vagabonde di strada 》
《 No , cosa dice , io sono Helena Grisky 》 si presentò con un cordiale inchino .
《 Sei divertente lo sai , ma potrei sapere perché eri tanto stupita di aver visto Henri 》 esclamò l'uomo .
《 Sa , Henri è il mio fidanzato ed ora come ora vorrei che fosse qui a placarmi , non lo vedo da tempo》 rispose Lena con una nota di rammarico .
《 Tu , fidanzata di Henri , la più grande star di Parigi , questa è buona 》 disse l'uomo scoppiando in una profonda risata .
《 La prego mi dica dove posso trovarlo 》 chiese Lena seria
《 All' ÉCOLE NATIONÉL DE L'OPERÁ DE PARIS 》 rispose l'uomo
《 E come potrei giungere fino a lì 》 chiese Lena
《 É semplice , può arrivarci anche a piedi : ...》l'uomo le diede delle precise indicazioni per arrivare alla scuola di danza dell'Opera che però non era dentro l'Opera me sono sue luoghi staccati .
Arrivò li dopo un po' di strada , entrò indisturbata mischiandosi ai ragazzi e la fermò Madame Carré.
《 Mi sembra di non averla mai vista qui ? Lei è una ballerina dell'Opera 》 chiese la donna
Lei ovviamente e ingenuamente le rispise di si e la donna continuò dicendo 《 Indossi la divisa , non tollero il disordine e tra un po' sarà aperta la mensa 》
C'era infatti un odorino delizioso , si mise in un qualsiasi tavolo e magiò provando cibi nuovi .
Arrivò Inés , una ragazza che le disse 《 Di solito io mi siedo qui 》
《 Puoi sederti comunque 》 le rispose pulendosi la bocca tamponando il fazzoletto come le avevano insegnato .
《 Ok ...》 disse sedendosi accanto a lei e stando in silenzio .
Lena iniziò a farle alcune domande 《 Perché non parli?》
《 Non ne sento la necessità 》 rispise Inés che era molto riservata .
《 Io invece si , sai chi è Henri ?》
《 Si certo》
《 È il mio ex fidanzato 》 disse Lena tristissima
《 Non ti ho mai vista qui ?》 notò Inés .
《 Perché non sono di qui , sono una principessa russa di inizio novecento , Henri ha viagiato nel tempo e adesso anche io insieme a Max ci troviamo qui 》 disse Lena seria
《Che storia fantasiosa 》 disse Inés con ironia
《 Io dico la verità,lo giuro 》
《 Come faccio a crederti , come faccio a capire che non stai pazzamente inventando tutto quanto 》 chiese Ines
《 Ti basta la mia parola 》 disse Lena seria fissandola negli occhi e continuando 《 Io non sono pazza , anzi , sono spaventata , non so cosa fare in questo mondo e tutto così diverso e alienico , ti prego aiutami 》 finì dicendo Lena toccandole la mano .
Aveva un disperato bisogno di aiuto , lei la guardò, non le scredeva del tutto ma la portò in camera sua : aprì l'armadio e disse 《 Iniziamo con il rimodernizzarti un po' , i tuoi vestiti sono abinati malissimo e poi questi tivali sono troppo larghi per te 》
《 Ti ringrazio , sei gentile 》 disse Lena fidandosi di lei e avvicinandosi .
Prese una salviettina struccante e le spiego come strofinarla per togliere definitivamente il trucco .
Inés le diede alcuni dei suoi vestiti : un body , dei jeans e una giacca rosa con una bandana in testa .
Lena non faceva lo shampoo da quasi quindici giorni , dopotutto era normalissimo all'inizio del novecendo ora però viene considerato poco igenico .
Nel 2020 , quasi tutti fanno lo shampo in media dai due ai quattro giorni massimo , non di più .
Si mise nel lavantino e lavò i capelli usando per la prima volta in vita sua il phon che con il getto di aria calda asciuga velocemente i capelli .
Mise un leggero rossetto rosa sulle labra , del mascara , ombretto brillantinato e poca cipria sulle guancie .
Non si accorgeva di aver davanti a se una nuova Lena .
2059 p.
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