❨ 𝟬𝟬𝟰 ❩
𝖼𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 𝗊𝗎𝖺𝗍𝗍𝗋𝗈 → ʸᵒᵘ'ʳᵉ ᵃˡʷᵃʸˢ ᵍᵒᶰᶰᵃ ˢᵗᵃʸ ᵗʰᵉ ˢᵃᵐᵉ
━━━━━━━━━ 𝒘𝒂𝒓 𝒐𝒇 𝒉𝒆𝒂𝒓𝒕𝒔
𝒔𝒊𝒅𝒆 𝑨 // 𝒍'𝒂𝒔𝒄𝒆𝒔𝒂
〔 episode 2 . . . . season one 〕
༄ // ❝ dopo tutto quello che ha fatto ❞
KLAUS ERA FURIOSO, con un cipiglio sul volto mentre gettava l'ultimo corpo di un vampiro su una pila nel cortile anteriore, guardando accigliato le tre donne di fronte a lui.
"Ecco perché ti ho detto di non uscire mai di casa. I lupi mannari sono banditi dal Quartiere" le rimproverò l'ibrido mentre guardava Thea e Hayley con uno sguardo infastidito, facendo alzare gli occhi alla Lockwood mentre si sedeva sui gradini del portico con un'espressione vuota.
"Io avevo un piano, e la tua passeggiatina notturna l'ha messo tutto in pericolo! Lascialo!" sbottò Klaus, riportando lo sguardo verso sua sorella quando la vide muoversi per raggiungere l'ultimo vampiro rimasto.
Dopo aver visto che il vampiro era ancora vivo, Rebekah aveva iniziato a camminare verso di lui, pronta ad ucciderlo prima che la protesta di Klaus la fermasse "hai fatto abbastanza, non credi? Hai lasciato una scia di cadaveri, una mappa fino alla mia porta?" disse l'ibrido sarcasticamente con uno sguardo infastidito.
Dopo il rimprovero di suo fratello, Rebekah alla fine esplose, socchiudendo gli occhi verso Klaus con il suo stesso sguardo arrabbiato "se non avessi sentito questa gente parlare di teste di lupo mannaro, saremmo stati tutti fregati. E non raccontarmi la storia del tuo piano. Hai avuto tutto il tempo per portarlo a buon fine, e nessuno ti ha visto fare niente!"
"Elijah ha stretto un patto per proteggere tuo figlio, per salvarti da te stesso e dal tuo marcio egoismo. Ma ovviamente a te non importa niente del bambino, Thea o Elijah, perché cosa hai fatto per rispettarlo?" finì la bionda con rabbia, facendo sì che Klaus si accigliasse mentre il suo sangue cominciava a ribollire per le sue accuse.
"Io ho fatto l'impossibile!" gridò di rimando l'ibrido "te lo spiego chiaramente, permetti? Dal giorno in cui sono arrivato, Marcel non si fida di me. Dal primo giorno, ha fatto ingerire ai suoi vampiri verbena tossica che, come sai, non mi permette di controllarli mentalmente."
Thea ascoltò attentamente la rivelazione dell'ibrido, cominciando a sentirsi un po' in colpa per la rapidità con cui lo aveva giudicato prima. Tuttavia, nessuno poteva biasimarla per aver pensato in quel modo ━ tutto ciò che Klaus aveva fatto era stato evitarla dopo averle detto che avrebbe fatto qualsiasi cosa per guadagnarsi il suo perdono.
"Mi serviva una spia, qualcuno all'interno di cui Marcel non avrebbe mai sospettato. Così, ho creato un Giorno Zero e sono arrivato qui prima. Marcel aveva appena perso sei vampiri, grazie alla tua piccola missione omicida, e gli servivano nuove reclute. Così, quello nuovo l'ho fatto mio prima che bevesse una sola goccia di verbena. Ma sappiamo tutti che per arrivare a un uomo bisogna passare per il suo cuore, così... " continuò Klaus prima di afferrare il vampiro che era ancora vivo.
"E questo... lo prosciugherò della verbena e lo soggiogherò finché crederà che i suoi compagni abbiano trovato la fede e siano andati nello Utah, così che spieghi a Marcel perché ha perso altri tre vampiri stanotte" sbottò, guardando intenzionalmente verso Rebekah mentre trascinava il vampiro dentro casa e le tre donne lo seguivano in silenzio.
"Qualcuno ha qualche altra domanda? No? Bene, perché ne ho una io. Thea, Hayley, mi potete spiegare cosa ci facevate nel Quartiere Francese?" sbottò Klaus, fissando direttamente la Lockwood che rimase in silenzio con un'espressione di pietra "rispondimi!" gridò l'ibrido, la rabbia era chiara nei suoi occhi mentre si avvicinava alla lupa, facendole socchiudere gli occhi.
"Lasciala stare" lo avvertì Rebekah, guardando preoccupata suo fratello e la sua migliore amica, pronta a mettersi in mezzo a loro se le cose si fossero complicate ━ ma Thea non le diede la possibilità.
La bruna era arrabbiata, furiosa perché l'originale pensava di poterla intimidire. Ne aveva passate abbastanza negli ultimi mesi, da sola, mentre lui passeggiava liberamente per il Quartiere facendo piani segreti di cui solo lui era a conoscenza.
"Vuoi sapere cosa stavo facendo? Ho comprato un veleno, in modo che il tuo bambino smettesse di soffrire!" sbottò Thea, avvicinandosi a lui con gli occhi socchiusi.
"Ma è quello che volevi, giusto? Uccidi lei e il bambino, a me non interessa. Ne ho abbastanza delle tue false promesse, Nik, non rimarrò qui a farmi prendere in giro" sibilò la bruna mentre lo fissava minacciosamente, sperando che le sue parole facessero male all'ibrido ━ tanto quanto lui aveva fatto a lei.
Klaus, in piedi davanti a lei, sbatté leggermente le palpebre come se stesse combattendo contro se stesso e le sue emozioni, prima che la sua mano si alzasse e si stringesse attorno al collo della Lockwood, spingendola contro il muro dietro di loro.
Mentre l'originale stringeva la presa intorno al suo collo, Thea rimase immobile, non volendo dargli la soddisfazione di sapere che la stava spaventando e le stava facendo male. Ma, anche se il suo sguardo infuocato la faceva sembrare forte, il battito irregolare del suo cuore mostrava la paura e il tradimento dentro di lei.
Una volta, credeva che l'ibrido non le avrebbe mai fatto del male di proposito, ma ora, mentre la sua mano le circondava il collo, desiderò di non essere mai stata così ingenua.
Sapeva che stava solo reagendo a quello che gli aveva detto, ma non si sarebbe mai aspettata che le avrebbe messo le mani addosso in quel modo. Tutto ciò che aveva fatto era confermare le sue paure ━ Klaus non era più l'uomo che una volta conosceva e amava, e questo la terrorizzava.
Tuttavia, lei mantenne la sua posizione, rifiutandosi di mostrargli qualsiasi segno di paura mentre lo fissava negli occhi con sguardo vuoto, osservando mentre una lacrima gli rigava il viso.
"Levale subito le mani da dosso! Aspetta un figlio, non lo capisci?!" urlò Rebekah mentre usava la sua velocità e forza da vampiro per allontanare suo fratello dalla sua migliore amica, facendo crollare Thea sul pavimento mentre si portava la mano alla gola, ansimando per riprendere fiato.
"Tante proteste perché non volevi questo bambino e te la prendi così se ti dice di volersene sbarazzare? È giusto volere qualcosa. È giusto tenere a qualcuno. È questo che Elijah cercava di fare, che voleva da sempre per te. Quello che noi volevamo da sempre" dichiarò la bionda con un tono disperato.
Hayley si precipitò verso la Lockwood, aiutandola ad alzarsi mentre lei riportava l'aria nei suoi polmoni. Klaus la guardò con il senso di colpa stampato in faccia, notando l'impronta della sua mano intorno al suo collo e lo sguardo di odio nei suoi occhi, facendogli dolere il cuore mentre si lasciava andare sulle scale.
Thea, avendo visto l'espressione addolorata negli occhi della sua anima gemella, vacillò leggermente, vedendo chiaramente il rimorso sul suo viso ━ ma il suo sguardo rimase duro.
Questa volta non si sarebbe arresa, non di nuovo. Era stanca di credere stupidamente alle sue bugie e manipolazioni solo perché era accecata dal desiderio di stare di nuovo insieme.
Se pensava davvero quello che le aveva detto l'altra notte, se l'amava davvero nel modo in cui diceva di amarla, allora avrebbe dovuto dimostrarlo per avere di nuovo la sua completa fiducia.
Una volta, era certa che il loro amore fosse abbastanza forte per resistere a qualsiasi cosa la vita li avesse messo contro, ma quando aveva visto l'ibrido tornare ai suoi vecchi modi, proprio davanti ai suoi occhi, aveva iniziato a pensare che la sua fede fosse senza speranza.
"Ho consegnato Elijah a Marcel" ammise Klaus dopo un secondo, con tono sofferente mentre distoglieva lo sguardo dalla bruna ━ non essendo più in grado di guardare il suo sguardo pieno di odio.
"Cosa?" chiese Rebekah in un sussurrò mentre guardava suo fratello con le sopracciglia corrugate, facendo sospirare l'ibrido prima che cominciasse a spiegarsi.
"Marcel era sospettoso. Era già grave che un originale tornasse in città, ma due? La sua banda era agitata. Voleva che Elijah sparisse, quindi gli ho fatto un'offerta di pace" dichiarò l'ibrido, guadagnandosi un'occhiataccia da sua sorella "hai barattato nostro fratello?" sbottò incredula la bionda.
"Io ho un piano. Conquistare la fiducia di Marcel, smantellare il suo impero, onorare il desiderio di Elijah che quel bambino venga al mondo. Sto mettendo in atto questo piano nell'unico modo che conosco. Se non ti piace, quella è porta. Fa come credi" mormorò Klaus sommessamente ━ la sua voce conteneva ancora il dolore e il senso di colpa che provava prima di alzarsi dalle scale e andarsene.
Fu solo allora, una volta che se ne fu andato, che Thea permise a se stessa di lasciarsi andare ━ portando le mani sul suo viso per coprirsi mentre piangeva silenziosamente, perché una volta credeva che lei e Klaus avrebbero trovato la loro strada, ma dopo quello che era appena successo, non ne era così sicura.
E questo la uccideva.
. . .
Più tardi, sempre in quella notte, Thea era nella sua stanza mentre cercava di dormire ━ non riuscendoci a causa del caldo nella stanza.
Dopo gli eventi accaduti in precedenza, la lupa aveva pensato che sarebbe stato meglio riposarsi un po' per schiarirsi le idee, ma con la temperatura opprimente e i suoi continui pensieri su Klaus e il loro bambino, la bruna si era trovata ben sveglia.
Guardandosi intorno nella grande stanza, lo sguardo di Thea si posò sull'oggetto in cui si era imbattuta prima, facendola sorridere prima di saltare fuori dal letto, afferrandolo ed uscendo dalla stanza.
Fuori, Rebekah era seduta sotto il portico della grande casa, riflettendo su come avrebbe riavuto il suo fratello più grande dalle grinfie del suo ex amante, quando la porta d'ingresso si aprì improvvisamente.
Thea fece un respiro profondo, inalando l'aria fresca con un sorriso mentre si sedeva accanto alla originale "grazie, per avermi aiutato prima" affermò dolcemente dopo un momento.
"Noi donne dobbiamo aiutarci l'un l'altra" Rebekah sorrise e scrollò le spalle mentre si girava verso la lupa, facendola ridacchiare leggermente mentre appoggiava i gomiti sulle ginocchia.
"Dio, cosa c'è che non va in noi? Diciamo di odiarlo, eppure, entrambe faremmo assolutamente qualsiasi cosa per lui. Anche quando diciamo di odiarlo, lo amiamo ancora" Thea ridacchiò seccamente, scuotendo la testa come se fosse delusa da se stessa.
Ma era vero ━ nonostante tutto ciò che Klaus aveva fatto, quanto gravemente l'aveva ferita di recente, lei lo amava ancora. E anche se desiderava non farlo, se desiderava poterlo odiare e andare avanti, sapeva che non poteva ━ lui era tutto per lei.
Rebekah sbuffò mentre si stringeva nelle spalle "forse quando passi mille anni con una persona, decidere di lasciarla è come perdere una parte di te. E dovresti sapere meglio di chiunque altro che provare a lasciare Nik è quasi impossibile. Scegliamo di vedere il buono in lui nonostante di tutto il male che ha fatto" ammise con un sorriso triste mentre guardava distrattamente il giardino, facendo riflettere Thea su ciò che aveva appena detto la bionda.
Cercare di lasciare Klaus era un'impresa impossibile, perché in entrambi i casi, avrebbe perso una parte di se stessa. Lui era una parte della sua anima, che lo volesse o no, loro erano legati e non c'era modo di lasciarlo andare senza spezzarsi.
E nel profondo, sapeva che non avrebbe mai voluto lasciarlo andare, perché nonostante quello che aveva fatto, sapeva che l'uomo di cui si era innamorata era ancora da qualche parte dentro di lui.
"Ma a volte l'odio è così potente" continuò Rebekah con uno sguardo arrabbiato nei suoi occhi mentre si voltava di nuovo verso Thea.
"Emil non è stato l'unico mio amore che Klaus ha ucciso. A continuato a farlo ogni volta che c'era un uomo per il quale provassi qualcosa. Li uccideva sempre, finché non ho smesso di innamorarmi. Diceva di volermi proteggere dai miei errori e che nessuno era mai all'altezza della sua sorellina" rivelò la originale con un'espressione addolorata che fece formare delle lacrime negli occhi di Thea.
Non era estranea al comportamento di Klaus, sapeva a cos'era andata incontro quando si era innamorata di lui, ma questo non significava che non la ferisse e la deludesse sentire tutto il dolore che aveva causato a Rebekah nel corso degli anni.
Le spezzava il cuore sapere che la bionda non aveva mai provato l'amore che lei aveva provato con Klaus ━ lo stesso Klaus che aveva privato Rebekah di tutta la sua felicità a causa delle sue insicurezze e gelosie.
E la lupa giurò che, da quel momento in poi, avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per assicurarsi che Rebekah trovasse la felicità che meritava.
"Finché un giorno, qualcuno lo è stato..." iniziò la vampira dagli occhi verdi con un sorriso triste prima di spiegare come lei e Marcel si innamorarono, e come Klaus la pugnalò come punizione.
"Se sai che Marcel ha Elijah, perché non vai a riprenderlo da sola?" chiese Thea con un'espressione curiosa come se la risposta fosse semplice, facendo ridere seccamente Rebekah "perché, se sfido mio fratello, di sotto c'è ancora una bara con il mio nome" la bionda sbuffò.
Guardandosi intorno per assicurarsi che nessuno stesse guardando, le labbra di Thea si piegarono in un sorrisetto mentre si voltava verso la originale, rivelando i pugnali che aveva trovato prima.
"Oh mio Dio" Rebekah sospirò scioccata mentre guardava gli oggetti appuntiti rivestiti da un velo blu e Thea con uno sguardo incredulo.
"Io e Hayley li abbiamo trovati sotto la tua bara. Perciò, se un paio di coltelli da carne sono l'unica cosa che ti impedisce di riportare Elijah qui, allora ecco qua" Thea sorrise mentre porgeva i pugnali a Rebekah, che li prese con un sorriso riconoscente.
"Thea Lockwood, cosa farei senza di te?" mormorò l'originale mentre stringeva l'adolescente in un abbraccio, facendo ridacchiare piano Thea mentre abbracciava la sua migliore amica "finiresti di nuovo in una bara, ne sono sicura" scherzò la lupa mentre le due si allontanavano, facendo ridere Rebekah mentre le dava una leggera gomitata sulla spalla.
"Ma, se vuoi ripagare la mia gentilezza, puoi raccontarmi tutti gli ultimi pettegolezzi di Mystic Falls. Sono stata bloccata in questa casa per troppo tempo e ho bisogno di un intrattenimento" supplicò Thea, guardando la bionda con un broncio che la fece ridere.
"Beh, sono riusciti a far ritornare l'umanità di Elena, quindi ora è tornata ad essere la bambina piagnucolosa senza personalità che era prima" iniziò la originale con una smorfia sul viso mentre ripensava alla doppelganger, guadagnandosi una risata da Thea.
"E non sono sicura su cosa sia successo dopo, io e Matt siamo partiti-" continuò Rebekah prima che Thea la interrompesse con un sussulto scioccato e gli occhi spalancati "Matt? Tu e Matt? Il biondino dagli occhi azzurri?" ripeté la lupa incredula con un sorriso raggiante.
Thea emise uno strillo eccitato mentre la originale annuiva con la testa in segno di conferma "dimmi tutto!" ordinò la lupa mentre afferrava saldamente le mani di Rebekah.
E così la bionda fece, raccontando alla sua prima vera migliore amica tutto il tempo che aveva passato viaggiando in Europa con Matt e quanto fosse stata felice. Vedere il sorriso gioioso sul volto della sua migliore amica riscaldò il cuore di Thea, sapendo che finalmente aveva trovato una qualche forma di felicità e gioia.
Rebekah meritava più di quello che la vita le aveva riservato, e Thea poteva solo sperare che un giorno la originale potesse trovare il suo lieto fine.
. . .
La mattina dopo, Thea si svegliò e vide Klaus ai piedi del suo letto con un'espressione triste sul viso mentre teneva in mano la fiala di strozzalupo.
"Non l'ho usato" sussurrò la lupa mentre si sedeva sul letto, facendo scattare la faccia di Klaus verso di lei per lo shock "sei sveglia" commentò, leggermente sorpreso mentre si metteva la fiala in tasca prima di avvicinarsi alla finestra, guardando il giardino con un'espressione cupa.
"Non ho dormito per tutta la notte. Questa casa sembra una dannata sauna. Mi sento come Shrek" scherzò l'adolescente, ridacchiando mentre cercava di rimuovere un po' dell'evidente tensione tra di loro.
Klaus, però, non cambiò l'espressione sul suo viso, voltandosi di nuovo verso di lei "cosa ti ha fermata? Potevi liberarti di tutto questo...di me" chiese l'ibrido incuriosito con uno sguardo addolorato.
Thea sospirò dolcemente mentre giocava con il lenzuolo, incapace di guardare l'originale negli occhi ━ la vulnerabilità che brillava nei suoi occhi le fece male al cuore.
"Sì, ma...mentre lottavo contro quei vampiri, io mi sono resa conto che non stavo proteggendo solo me stessa. Magari sarà per il fatto che sono stata delusa e ferita da troppe persona per far si che accadesse di nuovo, o che dovevo dimostrare a me stessa che ero abbastanza forte. Tutto quello che so è che quando è stato il momento, non avrei permesso a nessuno di fargli del male" la Lockwood scrollò le spalle mentre Klaus si allontanava dalla finestra, sedendosi sul letto accanto a lei.
"E chi ha mai detto che volevo essere libera da te, Nik? Mi hai respinto senza darmi scelta" mormorò Thea con uno sguardo triste mentre alzava gli occhi verso l'ibrido, guadagnandosi un sospiro sconfitto in risposta.
"Sei in pericolo ogni secondo che sei con me, ogni minuto che passo al tuo fianco metto a rischio la tua vita e quella di nostro figlio. Ho pensato che fosse meglio respingerti e farmi odiare per assicurarmi che fossi al sicuro, piuttosto che far sapere a tutti i miei nemici quanto sei importante per me. Non posso proteggerti, Thea. E questo mi spaventa. Non riuscirei a sopportarlo se dovessi perderti" rispose Klaus con un'espressione addolorata mentre guardava la bruna con vulnerabilità.
"E chi ha detto che avevo bisogno che tu mi proteggessi? Non mi hai mai dato nemmeno l'opportunità di dimostrarti che non mi interessa di tutti i nemici che hai. Che non mi interessa cosa dobbiamo affrontare, fintanto che lo affrontiamo insieme" Thea scosse la testa alla sua risposta, emettendo un sospiro.
"Non sono la stessa ragazza che hai conosciuto a Mystic Falls, Nik. Sono più forte e sono più saggia, so come prendermi cura di me stessa e combattere per me stessa. Non ho più bisogno che tu lo faccia per me. Ho solo bisogno che tu mi ami nel modo in cui ti amo io, nel modo in cui ti ho sempre amato" ammise Thea mentre delle lacrime di frustrazione cominciavano a raccogliersi nei suoi occhi.
Non era così che si aspettava che andasse la loro conversazione ━ in effetti, non si aspettava di comunicare con l'ibrido per un bel po' di tempo dopo quello che era successo. Ma Thea sapeva che non c'era modo che potessero crescere questo bambino, il loro bambino, insieme se erano costantemente in lotta tra loro.
Non sapeva se i due avrebbero mai potuto sistemare completamente le cose tra loro e tornare a come erano una volta, ma era disposta a provarci. Perché nonostante tutto, lui era ancora il suo Nik, e lei lo amava ancora con ogni fibra del suo corpo.
Ma questo non significava che si sarebbe messa in angolo e gli avrebbe permesso di controllare quello che faceva o come si sentiva. Era ancora molto responsabile della sua vita; più di quanto lo fosse stata in precedenza ━ e lo adorava.
Stava crescendo in una persona indipendente e sarebbe morta prima di permettere a qualcuno di privarla di questo. Non faceva più affidamento sugli altri e, anche se era ancora giovane, stava iniziando a imparare a respirare da sola. Era abbastanza grande per fare i propri errori, e anche se sapeva che amare Klaus non era uno di quelli, era stata una sua scelta decidere di amarlo.
E anche se l'ibrido pensava di proteggerla spingendola via, lei non voleva né aveva bisogno della sua protezione, aveva solo bisogno di lui, così avrebbero potuto combattere fianco a fianco.
Non voleva più arrabbiarsi per ogni piccola cosa che faceva con cui non era necessariamente d'accordo. Sapeva chi era quando si era innamorata di lui e non aveva mai voluto che cambiasse.
Lui era Klaus Mikaelson, il famigerato e temuto ibrido assetato di potere che amava incutere paura sugli altri. Ma lui era anche Nik, l'uomo insicuro e vulnerabile che amava dipingere e guardare vecchi film della Disney con la sua anima gemella.
E lei accettava e amava allo stesso modo entrambi i lati della sua personalità.
Non avrebbe mai voluto liberarsi di lui. Era una parte di lei, intrecciato con la sua anima. Perderlo sarebbe stato come perdere una parte di se stessa e lei non lo voleva.
"Siamo molto simili, tu ed io. Lo siamo sempre stati. Siamo entrambi anime ferite che hanno dovuto imparare a combattere quando ci mettono con le spalle al muro" rifletté Klaus dolcemente mentre digeriva le parole della lupa con un'espressione pensierosa sul volto.
Aveva pensato che dopo quello che era successo, l'avrebbe persa per sempre ━ ma le sue parole gli avevano dato un senso di speranza. Speranza di riconquistare ciò che avevano una volta, anche se avrebbero dovuto ricostruirlo di nuovo, mattone dopo mattone.
Perché non avrebbe perso l'unica cosa buona che aveva nella sua vita. L'unica cosa che aveva reso la sua vita davvero degna di essere vissuta.
"Beh, ci hanno messo con le spalle al muro adesso" rifletté Thea con un piccolo sorrisetto mentre guardava l'ibrido, facendo sì che Klaus ricambiasse il suo sorriso.
"Ah, ebbene sì" sussurrò l'originale mentre metteva una mano sulla gamba della lupa "sai, avevi ragione. Non ti ho mai dato la possibilità di fare le tue scelte. Sono stato troppo codardo, e sinceramente lo sono ancora. Non voglio perderti Thea, non potrei sopportarlo. Ma non ho mai dubitato per un secondo che tu fossi abbastanza forte da proteggerti da sola" ammise l'ibrido mentre fissava la lupa negli occhi
Le sue parole fecero inspirare profondamente l'adolescente Lockwood mentre metteva la sua mano sopra la sua.
"È ora di combattere, piccolo lupo. Per il nostro amore, per nostro figlio e per la nostra casa. Insieme" affermò Klaus con un sorriso, stringendo la mano della lupa nella sua, come se le stesse promettendo di non lasciarla mai più andare, prima di alzarsi dal letto e dirigersi verso la porta.
Thea sorrise dolcemente mentre la speranza si impossessava di lei, pensando a quello che l'ibrido le aveva appena detto. Forse sarebbe andato tutto bene.
Mentre lo guardava avvicinarsi alla porta, le parole di Rebekah le tornarono improvvisamente in mente "tutta questa storia con Marcel, il patto che hai stretto con le streghe per tentare di batterlo, di prendere quello che è suo" disse Thea, impedendo all'ibrido di andarsene mentre lui si voltava verso di lei "Rebekah mi ha detto che una volta vi amavate come una famiglia. Cos'è cambiato?"
Klaus le sorrise dolcemente, anche se la rabbia e il dolore che provava nei confronti del ragazzo che una volta considerava come un figlio brillavano chiaramente nei suoi occhi "ho reso io Marcel colui che è adesso. L'ho trattato come un figlio. E quando mio padre ha cacciato me e la mia famiglia da New Orleans cento anni fa, abbiamo creduto che Marcel fosse rimasto ucciso."
"Lo abbiamo pianto, a modo nostro. Eppure, quando sono tornato, ho scoperto che non solo era sopravvissuto, ma prosperava" l'originale si accigliò con uno sguardo addolorato sul suo volto mentre guardava la lupa.
"E invece di cercarci, invece di stare uniti, lui aveva scelto di prendere tutto quello che la mia famiglia aveva costruito e di farlo suo. Ora vive in casa nostra, dorme nei nostri letti" continuò Klaus ━ il tono della sua voce divenne molto più arrabbiato mentre pensava a quanto il vampiro lo avesse tradito.
"Quella 'M' che stampa ovunque, non sta per 'Marcel'. Sta per 'Mikaelson'. Rivoglio tutto ciò che mio, e se devo liberarmi di lui per ottenerlo, allora è esattamente quello che farò" terminò Klaus con un'espressione determinata.
Thea annuì mentre elaborava tutto quello che aveva appena detto. Rivoleva la sua casa e voleva essere re ancora una volta. Ma non voleva farlo da solo, voleva che lei e il loro bambino fossero lì insieme a lui ━ e il pensiero, anche se le scaldava il cuore sapere di essere ancora la sua priorità, la terrorizzava dato che sapeva cosa avrebbero dovuto affrontare.
Ma più guardava l'espressione determinata dell'ibrido, meno le importava, perché sapeva che se fossero stati insieme, niente sarebbe stato in grado di spezzarli.
"Esattamente quello che faremo" lo corresse Thea mentre guardava l'originale con la sua stessa espressione determinata, facendo instaurare un'espressione scioccata sul viso di Klaus.
"Non sto dicendo che mi fido completamente o che ti perdono dopo tutto quello che è successo da quando siamo qui. Ma sono disposta a ricominciare da capo. A lottare per quello che abbiamo. A lottare per te. E se questo implica aiutarti a combattere per quella che una volta era la tua casa, allora combatterò al tuo fianco" affermò con fermezza la Lockwood, guadagnandosi un sorriso raggiante dall'ibrido mentre la guardava con tanta ammirazione e orgoglio.
Non era sicuro di come fosse stato così fortunato da avere al suo fianco una donna come Thea Lockwood, ma questa volta sapeva che non avrebbe mai più commesso l'errore di lasciarla andare.
Poco prima le aveva urlato contro e le aveva fatto del male, ed invece eccola lì, disposta a combattere al suo fianco in modo che potesse ottenere tutto ciò che voleva "la nostra casa, piccolo lupo. Tutto questo non significa niente se non ti ho al mio fianco. Tu sei la mia casa" la corresse Klaus ━ l'amore brillava chiaramente nei suoi occhi mentre guardava la bruna.
"Farò in modo che qualcuno si occupi dell'aria condizionata" commentò l'originale prima di uscire dalla stanza, lasciando Thea a meditare sulla loro conversazione con un sorriso a trentadue denti.
Sarebbe andato tutto bene. Finché erano insieme, fianco a fianco come una squadra, niente poteva abbatterli. Quello che avevano era indistruttibile e, sebbene negli ultimi mesi aveva subito delle crepe, erano entrambi disposti a lavorare per ripararle. Anche se ci fossero voluti mesi o anni, si sarebbero rimessi insieme.
Perché erano fatti l'uno per l'altra ━ erano intrecciati e niente avrebbe spezzato il loro legame.
ˏˋ⋆ SIDE A ⋆ˊˎ
𝘧𝘪𝘷𝘦 𝘴𝘦𝘤𝘰𝘯𝘥𝘴 𝘰𝘧 𝘴𝘶𝘮𝘮𝘦𝘳 ⎯⎯⎯⎯⎯ 𝘦𝘢𝘴𝘪𝘦𝘳
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro