❨ 𝟬𝟮𝟯 ❩
━━━━━━━━━ 𝒂 𝒘𝒂𝒊𝒕𝒊𝒏𝒈 𝒈𝒂𝒎𝒆
𝒂𝒄𝒕 𝒕𝒘𝒐 // 𝒔𝒆𝒂𝒔𝒐𝒏 𝒔𝒊𝒙
〔 capitolo ventitre . . . . the vampire diares〕
༄ // ❝ non potrà mai essere tua ❞
"Reazione endoergonica." disse Elena con sicurezza, dopo essersi presa qualche secondo per pensare. Molly fece una faccia imbarazzata mentre mostrava alla doppelganger cosa c'era scritto sulla carta. "Dannazione." borbottò Elena frustrata mentre leggeva la risposta giusta.
Quel pomeriggio, la Denver si era diretta verso la casa dei Salvatore per aiutare la Gilbert a studiare per il test di chimica, ma era chiaro che Elena non avesse studiato ━ o capito ━ quell'argomento.
Tuttavia, al posto di scoraggiarla, Molly sorrise in modo compassionevole. "Non ti preoccupare." la rassicurò, passando alla carta successiva. "Le confondo anch'io."
Elena si passò una mano sulla fronte. "Non devi mentire per farmi sentire meglio." disse prima di sospirare. "Ho voti bassi in tutti i miei corsi e per quanto mi sforzi di studiare-"
"Hai molto da fare, però." Molly annuì, cercando di confortarla mentre le metteva una mano sulla spalla.
"Ho provato a dirle di soggiogare tutti i suoi professori per darle una A." affermò Damon, entrando a grandi passi nel soggiorno. Molly gemette internamente alla sua presenza.
"Non lo farò, Damon." disse Elena irritata e il Salvatore alzò le spalle mentre scompariva in cucina.
Molly mostrò un'altra carta ad Elena, che strizzò gli occhi mentre la leggeva nella sua testa ━ ma la porta che si aprì rumorosamente fece distogliere l'attenzione di entrambe le brune verso l'ingresso, vedendo un Kai felice entrare in casa.
Le due si guardarono negli occhi con dei cipigli confusi sul volto, non capendo perché il ragazzo Parker fosse lì. L'ultima volta che la Gilbert aveva avuto sue notizie era stato dopo la fusione che era risultata con la morte di Luke Parker.
"Cosa ci fai qui?" chiese Elena, piuttosto arrabbiata.
"Anche io sono felice di vederti." Kai le sorrise prima di lanciare un'occhiata a Molly, che lo stava guardando con uno sguardo che diceva 'ma che diavolo ci fai qui?!'. Tuttavia, lui la ignorò e scese in soggiorno con in mano una lettera. "Ho bisogno di un favore."
"Vi prego, ditemi che non è chi penso che sia." mormorò Damon, uscendo dalla cucina e vedendo Kai proprio di fronte a lui. "Pensavo che ci fossimo sbarazzati di te?!" disse seccato.
Molly li guardò nervosamente mentre i tre scambiavano una conversazione. Aveva la sensazione che qualunque cosa avesse detto o fatto l'avrebbe fatta diventare sospetta, anche se nessuno sapeva cosa fosse realmente accaduto tra loro ━ era inevitabilmente paranoica.
"Ho bisogno che voi diate questa lettera a Jo." dichiarò Kai.
"Perché diavolo dovremmo aiutarti Kai?" chiese Elena, alzandosi dal divano con le mani sui fianchi. Molly deglutì mentre raccoglieva le carte che stavano usando precedentemente per studiare e le appoggiava sul tavolo accanto a lei.
"Beh... in caso non l'abbiate ancora capito, io sono un sociopatico." affermò, piegando le labbra in una linea dritta. Elena alzò gli occhi al cielo e lanciò un'occhiata a Damon che sembrò altrettanto distratto.
"Lo so, scioccante. E mi piace essere un sociopatico, non sono oppresso dai sensi di colpa..." disse prima di lanciare un'occhiata a Molly. "O dall'amore..." la bruna distolse lo sguardo da lui e concentrò la sua attenzione sul pavimento.
"Poi c'è stata la fusione con mio fratello Luke, e io ho vinto. Il che è stato favoloso, perché ho assorbito la sua capacità di fare magie. Ma ora non riesco a smettere di pensare a come è morto... a come la vita di Liv sia rovinata. E per qualche orribile ragione... non riesco a non pensare a quanto questo mi faccia male." ammise mentre gesticolava.
Molly tornò a guardarlo e aggrottò le sopracciglia. Avrebbe voluto che le avesse detto cose come questa, avrebbe voluto che le parlasse. Si vedevano ogni notte da due settimane e lui non aveva accennato per niente a quanto si sentiva male ━ anche se in realtà Molly aveva percepito il suo comportamento un po' più strano del solito.
"Ti fa male?" chiese Elena.
"Già, quindi, quando ho assorbito la magia di Luke, devo aver preso anche qualche sua qualità o qualcosa del genere... come l'empatia." disse Kai agitato. "Così ho cercato su Google come affrontare il dolore emotivo e sapete, dicono che se scrivi tutto in una lettera e la bruci sarai guarito... ma dopo averlo fatto, quelle emozioni erano ancora lì." lui ridacchiò, sembrando disperato.
Damon si passò una mano sulla fronte, piuttosto infastidito. "Quindi sono convinto che Jo debba sapere quando mi dispiaccia aver distrutto la nostra famiglia." ammise Kai, stringendo la mascella.
Molly osservò l'espressione sui volti di Elena e Damon. Entrambi sembravano equamente infastiditi, quasi come se non stessero elaborando o ascoltando tutto quello che aveva detto Kai. "Glielo darò io." dichiarò Molly, senza pensare alle sue parole prima di lasciarle uscire dalla sua bocca.
Tutti si voltarono a guardarla. "Perché dovresti fare qualcosa per lui?" le chiese Elena confusa. "Ha cercato di ucciderti. Più volte."
Molly si alzò dal divano. "Beh... anche Damon l'ha fatto. E anche tu quando eri priva di umanità..." ribatté, alzando le spalle. "Quindi voi, tra tutte le persone, dovreste capire che tutti dovrebbero avere una seconda possibilità."
Molly pensò di aggiungere anche il fatto che Elena stava insieme al fratello del suo ex-fidanzato che aveva cercato di uccidere Jeremy più e più volte nel corso della loro relazione, e anche prima se vogliamo essere pignoli ━ ma si fermò, non volendo creare problemi.
Elena e Damon si scambiarono degli sguardi contemplativi, riflettendo sulle sue parole prima che il Salvatore alzasse gli occhi al cielo. "Bene." borbottò, prendendo la lettera dalla mano di Kai. "Stasera esco con Alaric, glielo farò consegnare a Jo."
Kai sembrò sollevato. "Grazie." disse. "Allora immagino che me andrò."
"Oh, fai pure." disse sarcasticamente Damon, indicando la porta con un sorriso finto.
Kai lanciò un'occhiata a Molly prima di girarsi e tornare da dov'erano venuto.
Molly rimase completamente confusa. Quella era la prima volta che aveva speso un pomeriggio insieme ai suoi amici dopo quello che era successo tra lei e Kai ━ e la bruna odiava il fatto che fosse un segreto.
Poi la realtà la schiaffeggiò in pieno viso ━ lei lo amava e lui amava lei, ma non era così semplice. Molly non lo avrebbe mai potuto chiamare veramente suo, e viceversa.
"Probabilmente dovrei andare anch'io." affermò la bruna, cominciando velocemente a raccogliere le sue cose e metterle nello zaino.
"Di già?" chiese Elena, triste del fatto che l'unica sua amica che l'avrebbe potuta aiutare a studiare se ne stesse andando via.
"Eh, sì." disse Molly, alzandosi e indossando il suo cappotto rosso. "Ho... terapia." affermò, mentendo tra i denti con la prima cosa che le venne in mente.
Elena si spostò vicino a lei. "Grazie per avermi aiutata." disse piano, sorridendo debolmente prima di stringere la bruna in un abbraccio che durò più di quanto Molly avesse voluto.
Quando questo momento molto toccante finì, la Denver si precipitò fuori dalla porta, trovando Kai in piedi sulla veranda che la stava aspettando.
Molly sorrise ampiamente mentre chiudeva la porta dietro di sé. "Ehi." mormorò in un sussurrò, sollevata di poter finalmente parlare apertamente con lui. "Ehi." rispose lui.
Molly voleva così tanto tenergli la mano. Voleva solo prenderla e camminare con lui in una qualsiasi direzione. Voleva essere in grado di comportarsi come si comportavano le coppie normali.
Ma loro non erano una coppia normale. Loro erano Molly Denver, ragazza-lupo con un pessimo gusto in amore e la tendenza nel mettersi sempre in situazioni sgradevoli, e Kai Parker, ragazzo sociopatico con gravi problemi famigliari e una strana ossessione per i pancake.
"Vuoi andare a prendere un gelato?" propose Molly.
Kai aggrottò le sopracciglia prima di sorriderle debolmente. "Certo." disse mentre annuiva con la testa. Molly gli fece cenno di avvicinarsi a lei mentre scendeva i gradini della casa e si avviava verso la sua macchina.
Il cuore di Kai si scaldò. Molly era la cosa più carina e dolce che avesse mai visto ━ e voleva starle vicino per sempre. Non aveva mai pensato che avrebbe incontrato una persona come lei ━ una persona che lo vedeva veramente e apprezzava la sua compagnia. Era sempre stato un peso per la sua famiglia, ed era una sensazione così strana quella di essere desiderato.
Dopo aver fatto questa riflessione, salì sul sedile del passeggero e Molly iniziò a guidare. "Perché non mi hai detto come ti senti?" gli chiese dopo un momento.
Kai sospirò, ignaro che quel piccolo viaggetto verso una gelateria avrebbe portato a quella conversazione. "Non lo so." confessò, alzando le spalle. "Non volevo che ti preoccupassi per me... o qualcosa del genere."
Molly lo guardò con un piccolo sorriso e poi riportò la sua attenzione sulla strada. "Kai." mormorò. "Puoi parlarmi di qualsiasi cosa, non ti devi preoccupare per me."
"Lo so." rispose lui, guardandosi i piedi.
Molly serrò la mascella, odiando il modo in cui le nascondeva le cose perché pensava che condividere quello che provava lo rendesse debole. Poi si allungò in avanti e alzò il volume della radio quando sentì Happy di Pharrell Williams.
Kai fece una faccia confusa mentre ascoltava. "Che diavolo è questo strazio?" borbottò, facendo ridere sommessamente le bruna.
Molly iniziò a muovere la testa seguendo il ritmo della musica e Kai si voltò verso di lei con un sorriso mentre la bruna cominciava a cantare. Kai scoppiò a ridere e Molly rise con lui, alzando il volume e iniziando a cantare a squarciagola il testo della canzone, agitando drammaticamente il braccio mentre guidava.
Kai ballò insieme a lei e per un secondo si sentì come se stesse fluttuando. Come se fosse una persona nuova, senza un passato, senza vincoli, senza sensi di colpa, senza odio e senza rabbia ━ era con la sua ragazza ed era felice.
Il ragazzo Parker la guardò mentre cantava, ammirò le sue guance rosee e i suoi lunghi capelli castani, la pelle perfetta e le labbra morbide. Ammirava il modo in cui lei vedeva la vita e come riusciva a trovare positività in ogni situazione che le si presentava davanti.
Kai si voltò verso la strada e i suoi occhi si spalancano quando vide Liv a pochi metri dalla macchina che le stava andando in contro.
"ATTENTA-" urlò Kai.
Molly emise un sussulto prima di girare rapidamente il volante a destra, sfiorando Liv di pochi centimetri, che era apparsa dal nulla.
Il rumore fu ciò che la spaventò di più, quel suono di metallo che stridulava mentre la parte anteriore dell'auto si schiantava contro un palo della luce.
Nel momento in cui l'auto colpì il palo, la bruna pensò che fosse arrivato il momento finale ━ in quel momento si sentì umana. Quando la testa colpì l'airbag, il suo corpo divenne completamente insensibile. Inspirò l'aria grezza e sentì i suoi polmoni crollare. E poi vide delle macchie rosse negli angoli del suo campo visivo, proprio mentre un rumore stridulo le riempiva le orecchie, stordendola fino a quando i suoi occhi si chiusero lentamente.
Nel frattempo, Kai stava entrando e uscendo dalla coscienza ━ la sua agonia era l'unica cosa che lo teneva in vita. Il sapore ferroso del sangue gli riempì la bocca, sentendo la sostanza sfiorargli i denti e bagnargli la lingua.
Poi usò tutta l'energia che aveva in corpo per girare il suo collo insanguinato a sinistra, congelandosi quando vide Molly svenuta accanto a lui con l'airbag che la avvolgeva. Le sue guance rosee erano ora coperte dal suo stesso sangue e le sue morbide labbra erano piene di tagli.
La sua vista si offuscò mentre cercava di avvicinarsi a lei, portandole una mano tremante sul viso ━ ma fu fermato quando sentì qualcuno afferrargli il retro della maglietta e tirarlo fuori dall'auto.
Kai cadde sulla strada di cemento e, mentre veniva trascinato, le schegge di vetro si conficcarono nella sua schiena, emettendo un sibilo acuto per il dolore.
Liv entrò nella suo campo visivo e il ragazzo Parker presto ricordò cosa aveva causato quell'incidente. La rabbia gli riempì le vene mentre alzava rapidamente la mano. "Motus." disse a denti stretti.
Liv volò all'indietro e Kai non riuscì nemmeno a vedere cosa le fosse successo mentre lottava per mettersi in piedi. Poi emise un grido di dolore mentre le sue ossa lo imploravano di smettere di muoversi.
Liv cercò di alzarsi debolmente da terra, ma Kai la spinse di nuovo giù e finalmente la guardò bene. "Cosa c'è?" ansimò, asciugandosi il naso sanguinante con il dorso della mano. "Hai bisogno di un colloquio con il tuo fratellone?" chiese, fingendo di accigliarsi con gli occhi socchiusi.
Le labbra di Liv tremarono. "Mi hai portato via tutto." affermò la bionda, chiaramente spezzata da quello che era accaduto a Luke.
"Non tutto." disse Kai. "Devo ancora uccidere il tuo ragazzo, papà... o Jo. Quindi dammi un'altra settimana e poi potrai usare quella frase."
"Sei un mostro." affermò Liv, scuotendo la testa mentre una lacrima solitaria le rigava il viso.
Kai chiuse gli occhi e fece un sospiro. "Odio quella parola." disse con rabbia prima di alzare la mano e mormorare un incantesimo sottovoce. Liv cadde in ginocchio, afferrandosi la testa nel tentativo di attenuare il dolore lancinante che le sta attraversando il cervello in quel momento.
Il ragazzo Parker si avvicinò lentamente a sua sorella mentre continuava l'incantesimo. "Sai, adesso ho tutto questo potere. Ma penso che preferirei ucciderti alla vecchia maniera." dichiarò, cercando qualcosa in tasca finché non trovò un coltellino tascabile, aprendolo e lanciandole un sorrisetto.
"Fallo e basta, Kai." Liv pianse in modo esasperato. "Uccidimi."
Lui strinse la mascella e lanciò un'occhiata al coltello, poi portò lo sguardo di nuovo su sua sorella. Le immagini di lui che le tagliava la gola gli balenarono nella mente e quella familiare sensazione di voler uccidere avvolse il suo corpo ━ ma stranamente non venne seguita dalla solita sensazione di soddisfazione.
Invece, pensò a come stava per porre fine a una vita. Quella di sua sorella. Una ragazza che aveva tutta la vita davanti a sé, una famiglia da creare e una carriera da perseguire ━ e così scosse velocemente la testa, aggiustando la presa sul coltello e voltandosi di nuovo verso di lei mentre cercava di scacciare via quella presunta empatia di cui parlava prima.
"Forza, Kai." Liv continuò a piangere e il labbro di Kai cominciò a tremare, combattendo una battaglia interiore. "Fallo e basta." disse a se stesso, cominciando a tremare mentre la sua mente tentava di ucciderla e il suo corpo non glielo permetteva. "FALLO, KAI!" urlò Liv.
"AVANTI!" urlò Kai a se stesso, cercando di costringersi a farlo. "UCCIDILA!" urlò di nuovo, agitando il coltello verso di lei mentre si colpiva la testa con la mano libera, cercando di trovare la forza per porre fine alla sua vita. "UCCIDILA!" urlò ancora una volta.
Il coltello gli cadde dalla mano e, senza esitazione, Liv scompare nel nulla. Kai non sussultò, si limitò a fissare il coltello a terra, respirando affannosamente mentre si rendeva conto di cosa stava diventando.
L'auto dietro di lui cominciò a sibilare e Kai girò di scatto la testa, vedendo che il motore stava cominciando a fumare. Ricordando che Molly era ancora lì dentro, zoppicò verso la macchina il più velocemente possibile, non pronto a sentire il tipo di dolore che sarebbe seguito se la dolce brunetta non si fosse svegliata.
Aprì debolmente la portiera e il suo cuore perse un battito quando la vide piena di lividi, tagli e sangue. Le slacciò la cintura di sicurezza, le sollevò il braccio e lo avvolse attorno alle sue spalle. "Forza." mormorò, respirando affannosamente mentre la tirava fuori dall'auto.
Quasi cadde all'indietro mentre lei gli cadeva addosso, sussultando poi per il dolore perché le sue gambe riuscivano a malapena a sostenere il suo peso in quel momento. La trascinò sull'erba lungo la strada e cadde accanto a lei per la stanchezza, strappandosi le schegge di vetro dalle mani prima di tenerle delicatamente la testa.
"Molly?" disse a bassa voce mentre un nodo gli cresceva in gola. Il suo corpo era immobile, e sembrava così in pace, e pace significava... scosse la testa, deglutendo a fatica. "Molly, svegliati." la sua voce si incrinò.
Avrebbe voluto sapere di più sui limiti che l'essere un lupo mannaro aveva sulla morte. Avrebbe dovuto studiarlo di più. Avrebbe potuto impedire una cosa del genere... scosse di nuovo la testa, lei non stava morendo. Stava bene ━ o almeno sarebbe stata bene.
"Cazzo, dai Molly!" disse Kai con un tono più forte. Le afferrò il viso e le toccò rapidamente le guance con fare frustato e supplichevole. "Ti prego-" mormorò più silenziosamente mentre i suoi occhi esaminavano ogni centimetro del suo viso. "Molly, svegliati." disse, così piano che riuscì a malapena a sentirlo.
Quando non ricevette alcuna risposta dalla bruna, i suoi occhi si spostarono di lato e si riempirono di un sottile strato di lacrime. Quando sbatté le palpebre, esse sgocciolarono e gli scivolarono lungo le guance, rigando il suo viso angelico. Le lacrime caddero incontrollabilmente fino ad arrivare al suo mento. Era troppo triste per gridare o fare qualsiasi altra cosa e, mentre la ragazza che aveva imparato ad amare rimaneva immobile come una statua, il sentimento doloroso della sua perdita lo travolse.
Molly si svegliò di soprassalto, i suoi occhi si spalancarono e, mentre istintivamente cercava di prendere fiato, si strozzò per il sangue che le si era raccolto in bocca. Si chinò e tossì mentre tutto il sangue si riversava sull'erba, potendo velocemente respirare di nuovo.
Mentre si girava, lanciò un'occhiata alla sua macchina, o a ciò che ne restava. I suoi occhi si spalancarono quando ricordò che non era l'unica che aveva subito quell'incidente, facendo fatica mentre cercava di rimettersi in piedi.
"Molly" disse Kai da dietro di lei. La bruna si voltò rapidamente e lo vide seduto accanto a lei, con le palpebre pesanti.
Molly tirò un sospiro di sollievo, ma fu di nuovo presa dal panico quando vide il numero illimitato di ferite che ricopriva il suo corpo e la sua faccia. "Cazzo." si lasciò sfuggire, ansimando velocemente. "Non muoverti, vado a cercare aiuto." disse, asciugandosi il sangue dalla guancia mentre le sue ferite iniziavano già a guarire ━ essere un lupo mannaro aveva i suoi vantaggi.
"Sarebbe bello." mormorò lui in un sussurro, cercando di fare delle battute per nascondere il fatto che in realtà stava soffrendo ━ asciugandosi tutte le lacrime che aveva versato prima che Molly potesse accorgersene.
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@ -𝒏𝒙𝒑𝒕𝒗𝒏
𝒘𝒐𝒓𝒅 𝒄𝒐𝒖𝒏𝒕 // 3043
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