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━━━━━━━━━ 𝒂 𝒘𝒂𝒊𝒕𝒊𝒏𝒈 𝒈𝒂𝒎𝒆

𝒂𝒄𝒕 𝒕𝒘𝒐 // 𝒔𝒆𝒂𝒔𝒐𝒏 𝒔𝒊𝒙

capitolo ventidue . . . . the vampire diares

༄ // ❝ harry potter ❞











































Molly era seduta su una sedia nella parte più alta dell'aula, concentrata sull'assicurarsi di battere la penna sul taccuino ogni tre secondi. Stranamente, non era per niente interessata alla lezione e così fissò l'orologio, aspettando che la noia finisse.

"Molly?" disse qualcuno, riportando la sua attenzione sulla lezione. Alzando lo sguardo dal taccuino, vide che l'intera classe si era girata per fissarla, facendola diventare rossa per l'imbarazzo mentre il suo cuore le sprofondava nello stomaco. "Mi hai sentito?" disse il professore.

La Denver deglutì rumorosamente. "No, potrebbe ripetere?" chiese, sistemandosi sulla sedia mentre cominciava a mordersi l'interno della guancia.

"Quali sono stati i tuoi pensieri sulla lettura?" il professore ripeté la domanda, curioso di sapere la risposta di una delle ragazze più brave della scuola ━ se non lo più brava.

"Oh." mormorò Molly, riflettendo per un secondo. "La sindrome di Stoccolma è la condizione in cui una vittima di abuso o... rapimento sviluppa sentimenti positivi per il suo rapitore. Ma in questo libro è stato descritta in un modo in cui non sembri una condizione... o una malattia... ma una cosa naturale? Quasi? Tipo come se dovesse succedere?"

Una ragazza due file davanti a lei si voltò e cominciò a parlare. "Ma se questa fosse stata l'intenzione dell'autore? Far sembrare come se fosse qualcosa di naturale? Il concetto di giusto e sbagliato di Astrid era già così confuso che la prigionia era diventata confortante." disse a Molly.

La Denver si morse più forte l'interno della guancia, rispondendo alle parole della sua compagna di corso. "Ma è una cosa così brutta? La vita di Astrid prima del rapimento era molto peggio della situazione in cui l'aveva messa Quentin-"

"Si che è una cosa brutta, lui era il suo aggressore." rispose la ragazza con un cipiglio sul viso, parlando animatamente.

"Ma lui non lo era." ribatté Molly, un po' più forte di prima. "Ha smesso di terrorizzarla non appena i suoi sentimenti si sono sviluppati e poi si è pure scusato per tutto quello che le aveva fatto."

La ragazza si strinse nelle spalle e si voltò, non sapendo come controbattere alle argomentazioni della Denver. Molly si appoggiò allo schienale leggermente confusa e guardò il professore che sembrava compiaciuto. "Ben fatto, ragazze." poi alzò lo sguardo sull'orologio, notando che la lezione stava per finire. "Questo è l'effetto che fa un libro scritto bene. Continueremo questa discussione la prossima settimana."

La campanella suonò, facendo alzare tutti gli studenti mentre si muovevano come un gregge verso la porta ━ ma Molly non si mosse dalla sua sedia. Quando aveva letto il libro che il professore aveva assegnato alla classe, non aveva potuto fare a meno di trovare delle somiglianze tra la storia di Astrid e il suo rapitore e la sua storia con Kai.

Forse era per questo che aveva risposto così alla ragazza due file più avanti a lei, sentendosi come se stesse giudicando lei e Kai.

. . .

"Potendo scegliere, preferiresti inventare una pozione che ti garantisca: gloria, saggezza, amore o potere?" chiese Molly, leggendo le parole sullo schermo del suo computer mentre era seduta alla sua scrivania con i piedi sulla sedia e Kai era sdraiato su un fianco sul suo letto.

I due, stranamente, non erano preoccupati di essere scoperti perché Tyler, di cui Molly non aveva ancora avuto notizie dopo la fusione, non era a casa e quindi non aveva senso fare tutto silenziosamente se erano solo nella sua stanza.

"Potere." rispose Kai dopo aver pensato per un attimo, mangiando delle patatine direttamente dalle busta che la bruna gli aveva offerto.

Molly fece clic sulla risposta sullo schermo, sapendo che avrebbe risposto così.

"Quale delle seguenti cose trovi più difficile da affrontare?" chiese di nuovo la Denver. "Fame, freddo, solitudine, noia o essere ignorato?"

"Fame." affermò Kai senza esitazione mentre continuava a mangiare, facendo ridere leggermente la bruna.

"Cosa preferiresti essere?" chiese ancora una volta. "Fidato, apprezzato, imitato, lodato, invidiato o temuto?" Molly si girò sulla sedia girevole per guardalo in faccia, curiosa della sua risposta.

Kai alzò gli occhi al cielo. "Questo è stupido."

La bruna alzò le sopracciglia. "Non essere cattivo." disse ridendo.

"Ehm." Kai pensò per un attimo. "Temuto."

Molly si rigirò sulla sedia, fece clic sulla risposta e il sito Web iniziò a caricarsi su una nuova schermata. Kai si mise a sedere sul letto e si avvicinò al computer. "Serpeverde?" disse, leggendo confuso. "Cos'è un Serpeverde?"

"Lo sapevo!" disse Molly eccitata, voltandosi poi verso Kai che la stava guardando con un cipiglio sul viso. "Allora, in Harry Potter, quei libri di cui ti ho parlato, dei ragazzi entrano in una scuola di streghe che è divisa in quattro case in cui sei smistato in base alla tua personalità. Tu sei un Serpeverde e ciò ti rende" si voltò di nuovo verso lo schermo. "Astuto, ambizioso, scaltro, un leader forte e orientato al successo."

Kai sembrò completamente perso, non avendo mai letto i libri di cui stava parlando la bruna. "Che cosa sei tu?"

"Corvonero." affermò Molly, fiera della sua casa. "Sono intelligente, creativa, curiosa-"

"Io penso che tu sia solamente una secchiona." ammise Kai, accartocciando il sacchetto di patatine che ormai aveva finito e lanciandolo alla Denver mentre rideva. Molly si voltò verso di lui con uno sguardo giocoso, ridendo mentre spegneva il computer e si lanciava sul letto, dando un piccolo pugno sulla spalla di Kai.

"Come ti senti?" gli chiese la bruna dopo un momento di silenzio, sistemandosi accanto a lui.

Kai alzò spalle. Si era comportato in modo un po' diverso negli ultimi giorni. "Mi sto ancora adattando." ammise. "Sto migliorando però."

"Bene." lei sorrise debolmente. "Penso-"

"Sai chi sono i tuoi genitori biologici?" Kai la interruppe.

Molly lo guardò con le sopracciglia corrugate, confusa dalla sua domanda. "Che cosa?"

"Li hai mai cercati o sai almeno qualcosa su di loro?" le chiese fuori dal nulla, mettendosi a sedere sul letto.

Molly alzò le spalle, imitandolo pochi secondi dopo. "Tutto quello che so è che ho una sorella da qualche parte del mondo. Ma non c'era nessuna informazione sui miei genitori biologici." dichiarò, annuendo con la testa mentre incominciava a mordersi l'interno della guancia. "Perché?"

Quando era più piccola aveva cercato in tutti i modi possibili di trovare la sua vera famiglia, ma non aveva trovato quasi niente e aveva fatto solo buchi nell'acqua. Quindi, alla fine ci aveva rinunciato.

Sperava solamente che un giorno avrebbe trovato sua sorella. Voleva sapere se la vita le aveva riservato lo stesso trattamento che aveva ricevuto lei, se aveva anche lei attivato la sua maledizione del lupo mannaro, se aveva trovato una famiglia che le volesse bene.

"Ci stavo giusto pensando ieri sera quando mi stavi parlando del gene del lupo mannaro e di come funziona." affermò Kai, spiegando da dove era arrivata la sua domanda. "Pensi che anche lei abbia attivato la sua maledizione?"

"Non ne ho idea." ammise Molly, guardando il pavimento. "Non ci ho mai pensato troppo."

Era una bugia, ma non era pronta di parlare di quell'argomento ━ era ancora troppo sensibile per essere toccato.

"Sto solo cercando di capire come funziona." Kai si strinse nelle spalle. "Non dovresti far parte di un branco o qualcosa del genere?"

"Lo ero. Qualche anno fa." la bruna sospirò, ricordando cos'era successo. "Ma sono stati tutti uccisi."

Ecco perché conosceva il famigerato e temuto Klaus Mikaelson. Quando aveva liberato la sua parte da lupo mannaro e aveva portato Stefan Salvatore con sé alla ricerca di un branco da poter trasformare, si era imbattuto in quello di Molly ━ fortunatamente la bruna non era lì quando il grande ibrido cattivo era arrivato.

Kai fece una faccia imbarazzata. "Accidenti. Argomento delicato?" chiese, cercando di leggere l'espressione sul suo viso. Lei non rispose e lui la colse l'opportunità per cambiare argomento. "Come va a scuola?"

Molly incrociò le gambe e si voltò verso di lui con uno sguardo pensieroso. "Perché vuoi sempre parlare di me?"

"Perché mi piace il suono della tua voce." ammise, facendo abbassare lo sguardo alla bruna, che scosse la testa e nascose il suo sorriso e le guance rosse. Kai la osservò, inclinando la testa di lato. "Perché lo fai?"

"Fare cosa?" chiese lei, alzando lo sguardo.

"Abbassare la testa e diventare tutta timida." disse, studiando il suo volto.

Il ragazzo Parker aveva notato che ogni volta che la complimentava, la Denver arrossiva e cercava di nascondere il suo sorriso innocente come se fosse imbarazzata dalle sue parole.

La bruna alzò le spalle. "Non lo so."

Le estremità delle labbra di Kai si tirarono in un sorrisetto malizioso, chinandosi lentamente verso di lei mentre i grandi occhi marroni di Molly lo osservavano, esaminando ogni virgola del suo viso. "Ti rendo nervosa?" disse in un sussurro, con un tono seducente, a pochi centimetri dalle sue labbra.

Molly si sentì mancare il respiro. Sapeva cosa stava facendo ━ ed era così odioso. Odiava il potere che aveva su di lei, ma non voleva nemmeno che si fermasse. "No." sussurrò in risposta, deglutendo rumorosamente mentre i due si continuavano a guardare negli occhi.

Kai inclinò leggermente la testa di lato, e abbassò lo sguardo sulle sue labbra, poi lo portò di nuovo verso i suoi occhi. "Sei sicura?" le chiese, sapendo cosa stava facendo e come la stava facendo sentire.

Molly annuì velocemente, aspettando che lui si avvicinasse e la baciasse. Eventualmente, Kai si mosse leggermente in avanti, ma poi si allontanò velocemente e scese dal letto con un sorriso trionfante ━ gli piaceva il controllo sessuale che aveva su di lei. "Sarà meglio che vada." disse in modo sfacciato.

"Kai." mormorò la bruna, gemendo infastidita mentre alzava gli occhi al cielo.

"Che cosa?" chiese lui innocentemente, guardandola con un sorrisetto. Molly si spostò verso l'estremità del letto e lo fissò con rabbia mentre lui si rimetteva gli stivali. "Che tu ci creda o no, ho una vita oltre a te."

La bocca della Denver si spalancò. "Stronzo!"

"Sto scherzando." affermò Kai, alzando e abbassando le sopracciglia mentre si avvicinava a lei e le accarezzava dolcemente il viso, unendo le loro labbra in un bacio delicato.

Molly sorrise, chiudendo gli occhi mentre si godeva ogni secondo che passava con lui. "Devo davvero andare però." sussurrò Kai, staccandosi prima di baciarle rapidamente le labbra.

Molly si accigliò, non sapendo dove stava andando, ma decidendo di non chiedere. "Ci vediamo domani." le disse sorridendo, baciandola ancora una volta prima di uscire dalla finestra.

Molly emise un sospiro prima di alzarsi per chiudere la finestra, vedendo che Kai era già scomparso nella notte. Poi si raccolse i capelli in uno chignon disordinato mentre usciva dalla sua stanza e scendeva le scale per fare uno spuntino ━ vedere Kai divorarsi quel pacchetto di patatine le aveva fatto venire fame.

Quando arrivò al piano di sotto, Molly si fermò sul posto ━ Tyler era seduto in soggiorno con un bicchiere di whisky in mano, fissando il pavimento con uno sguardo cupo negli occhi.

La bruna si sentì gelare il sangue nelle vene. "Tyler?" disse piano, facendo dei piccoli e lenti passi in avanti. Il ragazzo Lockwood alzò lo sguardo con gli occhi rossi e gonfi per quello che Molly pensò fosse pianto. "Da quanto tempo sei qui?"

"Sono appena tornato." affermò con la voce roca, bevendo in un solo sorso il whisky rimasto nel bicchiere. La Denver tirò un sospiro di sollievo ━ se era tornato da poco allora voleva dire che non aveva visto Kai.

"Dove sei stato?" gli chiese, deglutendo rumorosamente.

Tyler spostò di nuovo lo sguardo, fissando un punto sul pavimento con lo stesso guardo cupo di prima. Sembrava arrabbiato oltre che triste e questo stava leggermente spaventando la Denver. "Stavo cercando di impedire a Liv di uccidersi."

Molly deglutì. "Cosa?"

"Cosa intendi con 'cosa'?" chiese il ragazzo Lockwood, alzandosi in fretta dalla poltrona su cui era seduto. "Kai le ha portato via tutto, Molly!" urlò, buttando per terra il bicchiere con una forza disumana ━ facendolo rompere in mille pezzi.

Molly balzò indietro, spaventata dal comportamento del suo fratello adottivo. "Mi dispiace." disse a bassa voce, cercando di non provocarlo ulteriormente mentre indietreggiava.

Tyler continuò a urlare, rovesciando per terra tutti gli oggetti che erano appoggiati sopra il tavolino da caffè ai suoi piedi, ma Molly non riuscì a sentirlo. I rumori intorno a lei scomparvero mentre lui camminava avanti e indietro davanti a lei.

Molly la cercò. Cercò quella sensazione di giusto e sbagliato. Cercò quella sensazione di 'forse questa è una cattiva idea' ━ ma non c'era.

Finalmente era di nuovo felice, e non le importava a chi faceva male.

Non si sentiva in colpa.

Lei non sentiva niente.










































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@ -𝒏𝒙𝒑𝒕𝒗𝒏

𝒘𝒐𝒓𝒅 𝒄𝒐𝒖𝒏𝒕 // 2101

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