❨ 𝟬𝟭𝟰 ❩
━━━━━━━━━ 𝒂 𝒘𝒂𝒊𝒕𝒊𝒏𝒈 𝒈𝒂𝒎𝒆
𝒂𝒄𝒕 𝒕𝒘𝒐 // 𝒔𝒆𝒂𝒔𝒐𝒏 𝒔𝒊𝒙
〔 capitolo quattordici . . . . the vampire diares〕
༄ // ❝ sguardi colpevoli ❞
Molly tirò fuori le piume dallo scomodo divano su cui Damon l'aveva lasciata dormire per la notte ━ il Salvatore aveva comprato quell'appartamento perché non poteva andare a casa sua a causa del confine anti-magia.
Il sole del mattino illuminava il viso della bruna e le scaldava la pelle, potendo vedere la polvere svolazzare attorno ad una scia luce.
La mattinata era tranquilla, ed era sveglia da un'ora ormai a pensare. Pensò a dove potesse essere Kai adesso, se fosse già arrivato a Portland... o se avesse già finito di fare quello che doveva fare.
I suoi occhi erano gonfi per il pianto, e tutto quello che voleva fare era rinchiudersi nella sua stanza e stare essere sola ━ ma non aveva più la sua stanza.
Molly alzò di scatto la testa al suono di una porta che si apriva, vedendo Elena e Damon uscire dalla loro camera da letto, mandandole dei deboli sorrisi prima che la Denver posasse di nuovo la testa sul cuscino.
"Hai fame?" le chiese Elena. "Sto bene." rispose la bruna con la voce un po' roca.
"Sei sicura? Damon può prepararti dei pancake se vuoi." la informò la doppelganger mentre il lupo riportava il suo sguardo sul raggio di luce che entrava dalla finestra. "Ho mangiato abbastanza pancake negli ultimi sette mesi."
Elena e Damon si scambiano un'occhiata e il Salvatore alzò le spalle, entrando in cucina per prepararsi un caffè. La Gilbert si avvicinò a Molly e si sedette dolcemente sul divano su cui aveva dormito.
"Damon e io abbiamo cercato degli appartamenti per te ieri sera." affermò sorridendo leggermente. "Ce n'è uno davvero carino vicino a Whitmore-"
"Non posso permettermi un appartamento davvero carino." disse Molly con un tono sarcastico, un po' imbarazzata.
"Sono sicura che Damon potrà pagare per te." la rassicurò Elena, posandole una mano sul ginocchio. "Ehm." mormorò il corvino dalla cucina. "Io non ho mai acconsentito a questo."
La Gilbert lo ignorò. "Caroline, Bonnie e io ti porteremo a fare shopping e roba del genere, sarà divertente." disse sorridendo.
Molly si sforzò di ricambiare il sorriso, ma non aveva l'energia per alzarsi da quel divano, figuriamoci per uscire e comprare le cose per decorare un intero appartamento. "Penso di aver solo bisogno di un po' di tempo per risistemarmi." ammise, alzando le spalle.
Elena annuì debolmente. "Bene." mormorò, lanciando un'occhiata a Damon e poi di nuovo a Molly. "Facci sapere se hai bisogno di qualcosa." entrando in cucina, la doppelganger bevve una tazza di caffè con Damon mentre la Denver raccoglieva abbastanza energia per alzarsi dal divano e andare in bagno.
Si sarebbe lavata i denti, ma non aveva uno spazzolino. Sarebbe andata al negozio a prenderne uno, ma non aveva una macchina ━ o dei soldi, se vogliamo essere pignoli.
In quel momento, il mondo prigione non suonava più così male.
Molly doveva smettere di pensare a Kai. Adesso era fuori dalla sua vita, e questo era un bene. Quello che era successo tra loro due era stato solamente un insignificante bacio tra due persone disperate, niente di più.
Il lupo si infilò un reggiseno sotto la maglietta che Elena le aveva prestato per dormire, e si rimise i jeans della sera prima, che adesso erano asciutti.
Voltandosi di nuovo verso lo specchio, fece un respiro profondo 'andrà tutto bene' ripeté a se stessa 'ti devi solamente dare del tempo'.
Il telefono di qualcuno squillò dalla cucina e questo riportò Molly alla realtà, cercando di spingere i suoi pensieri nel retro della sua testa.
"Che cosa?!" disse Damon ad alta voce.
La Denver aggrottò le sopracciglia e aprì la porta del bagno, vedendo Elena che fissava in modo confuso il suo fidanzato. "Come?!" disse di nuovo il corvino, alzando lo sguardo su Molly. "È impossibile, lui non ha l'ascendente-"
La Denver sentì il suo cuore saltare un battito. "Chi?!" chiese, anche se sapeva già di chi stava parlando.
Il Salvatore la ignorò. "D'accordo- sparagli, pugnalalo, non mi interessa!" urlò al telefono.
"Di chi parli?" chiese nuovamente la bruna, camminando verso di lui e scambiandosi uno sguardo confuso con Elena.
Damon la ignorò di nuovo. "Bene." disse. "Sto arrivando." non permettendo a chi era dall'altro capo della linea di dire un'altra parola, il corvino riagganciò la chiamata.
"Il nostro caro amico del mondo prigione è qui." affermò il Salvatore, infilandosi la sua giacca di pelle, che era appesa allo schienale della sedia del tavolo da cucina.
Molly cominciò a respirare affannosamente.
"Che cosa?!" disse Elena. "Come ha fatto ad uscire?!"
"Questo è quello che intendo scoprire." rispose Damon.
"Vengo con te." affermò Molly, dopo aver speso alcuni secondi per cercare di elaborare quello che era appena successo. "Invece no." disse Damon, passandole accanto. "Invece si." ribatté la Denver.
"Damon ha ragione. Forse dovresti lasciare che se ne occupi lui." si intromise Elena, alzandosi dal tavolo della cucina.
"Lui non conosce Kai come lo conosco io." affermò la bruna, realizzando subito dopo quanto poteva suonare sospetto. "Io- io so di cosa è capace. E- io posso-"
"Va bene, va bene" mormorò il Salvatore, lanciandole una giacca che Molly prese al volo. Afferrando le chiavi dal comò accanto alla porta d'ingresso, il corvino le fa cenno di venire. "Andiamo."
. . .
Molly rimase in silenzio per tutto il viaggio in macchina.
Damon continuava a ricevere chiamate da Alaric e ogni volta che squillava il telefono, la bruna voleva svenire. Era confusa, spaventata e arrabbiata.
Avevano fatto un patto ━ loro non si sarebbero mai più rivisti, lei sarebbe tornata dai suoi amici e lui avrebbe fatto quello che doveva fare. Se gli altri avessero scoperto che era stata lei a farlo uscire dal mondo prigione, sarebbe stata nei casini.
Damon guidò per un lungo periodo di tempo e quando l'auto si fermò, Molly si sentì male ━ forse sarebbe dovuta restare a casa.
Guardando fuori dal finestrino, vide il vecchio cimitero di fronte a loro. Il suo sguardo indugiò sul piccolo mausoleo al centro dell'area recintata. Damon aprì la portiera della macchina e scese. "Vieni?" le chiese.
La Denver lo fissò per pochi secondi prima di annuire rapidamente e scendere dalla macchina mentre le foglie scricchiolavano sotto i suoi stivali, seguendo il Salvatore.
Molly pensò di stare bene, finché non sentì la sua voce.
Stava parlando piano, ma abbastanza forte per far capire alla bruna che il sifone con cui aveva convissuto per sette mesi era lì dentro.
Notando il respiro affannoso della Denver, Damon le mise una mano sulla spalla. "Stai indietro." le disse. Molly avrebbe risposto, ma sapeva che si sarebbe soffocata con le sue parole, quindi si limitò ad annuire.
Il Salvatore si appoggiò lentamente e silenziosamente ad un lato del mausoleo e fischiò mentre la bruna indietreggiava e cercava di restare nascosta.
Poteva sentire Kai tacere mentre usciva lentamente dall'arco principale e si guardava intorno. Damon usò le sue abilità da vampiro per correre verso Kai e spingerlo con forza contro un albero.
Molly indietreggiò velocemente e si coprì la bocca in modo che lui non potesse sentirla.
"Un cimitero? Davvero?" sentì Damon dire.
Kai si rialzò da terra e si avvicinò velocemente al Salvatore. "Motus." mormorò, spingendo il corvino con forza oltre una linea che aveva tracciato sul terreno, dove iniziò a bruciare al sole.
Gli occhi di Molly si spalancarono quando Damon incominciò ad urlare di dolore mentre delle vesciche si formano sulla sua pelle. Il sifone lo raggiunse e lo riportò dall'altro lato della linea, facendo si che il vampiro smettesse di bruciare.
"Oh, peccato. Ma guarda, hai superato il confine anti-magia." affermò Kai. "Ho tracciato una linea per comodità di tutti, prego, non c'è di che."
Molly vide qualcuno avvicinarsi da dietro Kai, e prima che potesse reagire, Alaric prese il sifone per il collo, puntandogli una pistola alla testa.
"Grazie. Uccidilo." Damon annuì.
La Denver si coprì la bocca e rimase dove non poteva essere vista. Si sentiva come se non potesse muoversi dal posto in cui trovava e il suo battito cardiaco aumentava velocemente mentre guardava il dito di Alaric sfiorare il grilletto.
"Alaric, non farlo!" una donna uscì fuori dal mausoleo, tenendosi lo stomaco sanguinante. Sembrava all'incirca di quarant'anni, con i capelli neri, ma Molly non riusciva a vedere il suo viso perché le dava le spalle mentre si avvicinava ad Alaric.
"Di che stai parlando?" chiese l'ex insegnante di storia, con il braccio ancora stretto attorno al collo di Kai.
"È stordita e confusa... le darò un po' del mio sangue. Adesso, uccidilo." ordinò Damon.
"No, non farlo..." mormorò la donna. "Se Kai muore, Liv e Luke dovranno fondersi, non è giusto per loro."
Molly aggrottò le sopracciglia. Non riusciva a elaborare le parole della donna, non quando una pistola era puntata alla testa di Kai.
"E a chi importa?" disse Damon, guardando Alaric. "Uccidilo."
"Ric, non farlo." lo supplicò.
Alaric alzò la pistola e Molly emise un rapido sospiro di sollievo, prima di coprirsi di nuovo la bocca. Tutti i presenti si voltarono verso il punto da cui era provenuto il rumore, ma la bruna si nascose rapidamente dietro il lato del mausoleo prima che potessero vederla.
Molly respirò pesantemente, abbassando lentamente le mani dalla bocca prima di sbirciare per osservare la scena.
Gli occhi di Kai incontrarono i suoi.
Nessuno dei due si mosse, ma un sorrisetto crebbe sul volto del sifone mentre guardava la ragazza lupo, con la pistola puntata alla tempia.
"Posso vincere, posso battere Kai. Ho solo bisogno di un po' di tempo per diventare più forte." affermò la donna.
Molly e Kai non distolsero lo sguardo l'uno dall'altro.
"Siamo commossi, davvero. Ma adesso uccidilo." commentò Damon sarcasticamente.
"Devi fidarti di me, Ric." lo supplicò nuovamente.
"Come diavolo sei riuscito a scappare e arrivare qui?!" gli chiese Alaric, stringendo la presa intorno al collo di Kai.
Il sifone alzò lo sguardo su Alaric, poi di nuovo su Molly 'non farlo' gli disse la bruna sottovoce, facendo sorridere il Parker. "Ho risucchiato un po' di magia dalla ragazza-lupo e ho trovato una via d'uscita." ammise, allontanando lo sguardo da quello di Molly mentre lei emetteva un sospiro di sollievo.
"Uccidilo." ordinò Damon di nuovo ad Alaric, che alzò gli occhi sulla donna dai capelli scuri prima di serrare la mascella e colpire Kai con la parte inferiore della sua pistola.
Il suo corpo cadde a terra con un tonfo e il Salvatore scosse la testa infastidito. L'ex professore di storia fece un passo verso la donna. "Stai sanguinando."
"Starò bene." lei annuì.
Molly uscì silenziosamente da dietro il mausoleo e Alaric la osservò confuso, facendo si che la donna si girasse per vedere cosa stesse guardando.
"Jo." incominciò Alaric, indicando Molly. "Questa è Molly." Jo le sorrise debolmente. "Ciao." disse piano.
"Molly." Alaric alzò le sopracciglia. "Questa è Jo. La gemella di Kai."
La bocca della Denver si spalancò, ma cercò di nascondere il suo senso di colpa nel vedere la donna che sapeva che Kai avrebbe ucciso, avendolo lasciato uscire comunque dal mondo prigione con lei. "Pensavo vivessi a Portland?"
"In passato." ammise Jo. "Adesso sono una professoressa di medicina alla Whitmore."
Molly cercò di non guardare il corpo svenuto di Kai accanto a lei. "Probabilmente dovresti..." indicò il sangue sullo stomaco della gemella del sociopatico con cui aveva convissuto per sette mesi. "Andare a sistemarti."
Jo rise goffamente. "Sì- sì, probabilmente dovrei." disse mentre Alaric le metteva un braccio intorno alle spalle. "È stato un piacere conoscerti." si sforzò di sorridere e poi abbassò lo sguardo su Kai.
"Tenetelo d'occhio finché non torno, ok?" ordinò Alaric prima di accompagnare Jo verso il suo furgoncino.
Molly respirò pesantemente. "È la sua gemella?" chiese con voce tremante.
"Sì." affermò Damon, superando il lupo e dirigendosi verso la sua macchina.
La Denver collegò tutti i punti ━ dovevano fondersi e uno di loro doveva morire. "Non si fonderanno veramente, vero?!" chiese, seguendo il corvino verso la sua macchina mentre lui prendeva delle catene.
"Non credo che abbiano molta scelta." ammise il Salvatore, passandole accanto di nuovo.
"Beh, c'è un modo per farsi che non succeda, giusto? Tipo una specie di scappatoia o qualcosa del genere, giusto?" domandò incessantemente Molly.
"Non lo so, Molly." disse Damon irritato, avvicinandosi a Kai e trascinandolo per il piede. "Perché ti interessa così tanto?"
La Denver serrò la mascella. "Voglio solo capire." Damon appoggiò il sifone contro una lapide e lo incatenò ad essa. "Comunque, ma Jo e Alaric stanno... "
"Insieme?" Damon la interruppe. "Purtroppo si." la bruna chiuse gli occhi ed emise un profondo sospiro.
"Quindi questo significa che dobbiamo rischiare tutto per salvare una ragazza che Alaric ha appena incontrato. Di nuovo." Molly guardò Damon mentre lui stringeva le catene attorno a Kai.
. . .
"Questa storia del confine anti-magia è come una cupola o una bolla?" Kai divagò.
Molly era seduta per terra, appoggiata ad un albero e Damon era impegnato a lanciare piccoli sassolini contro la lapide a cui era incatenato Kai, cercando di colpirlo. "Se fossi su un 747 in volo su Mystic Falls, moriresti?"
"Ho un'idea?" iniziò Damon. "Io ti uccido, e quando sarai all'inferno lo potrai chiedere al bar pieno dei viaggiatori che hanno lanciato quel dannato incantesimo."
"Damon, smettila di parlargli." Molly lo ammonì infastidita mentre giocava con l'erba accanto a lei. "No." ribatté Damon, lanciando un altro sassolino contro la lapide.
"Hai cent'anni perché non sei ancora maturato?!" gli domandò la bruna "Non sono immaturo." rispose il corvino, facendo il broncio.
"Allora siediti e aspetta che Alaric torni così possiamo capire cosa fare con lui." la Denver sospirò.
"Alaric non è lucido. La cosa giusta da fare è uccidere Kai e andare avanti. Boom. Siamo tutti felici." Damon gli tirò un altro sasso mentre il vento iniziava a farsi più forte e le foglie sugli alberi si muovevano andando a sbattere l'une contro le altre.
"No. No. Non tutti sono felici. Pensi solo a te stesso." affermò Molly, alzandosi in piedi.
Il furgoncino di Alaric si fermò davanti a loro e l'ex professore di storia scese dal veicolo, camminando verso il vampiro e il lupo.
"Sto pensando in modo pratico." Damon sorrise. "Cosa sta succedendo?" chiese Alaric, guardando i due.
Molly alzò gli occhi al cielo. "Dio, sei proprio uno stronzo." urlò a Damon, cercando di sovrastare il rumore del vento. "Bene." Alaric alzò le spalle, non volendo immischiarsi nella loro conversazione infantile.
"Aw, non essere cattiva." il corvino si accigliò sarcasticamente mentre prendeva un altro sassolino, ma si fermò prima da lanciarlo. "Dove sono le sue catene?"
La bruna lanciò un'occhiata a Kai, vedendo le sue mani appoggiate a terra mentre le catene giacevano accanto a lui. Alaric si avvicinò al sifone. "Che cosa sta dicendo?!"
Il vento aumentò e Molly alzò la mano per proteggersi il viso dalle foglie e i ramoscelli volanti. Kai si alzò da terra e si scrocchiò il collo, facendo deglutire nervosamente la bruna.
"Si è appropriato di tutta la magia dell'incantesimo dei viaggiatori, vero?" ragionò Damon ━ per una delle prime volte nella sua vita, avrebbe aggiunto Molly.
Kai sembrava arrabbiato mentre alzava lentamente la mano, facendo levitare da terra il povero Alaric prima di muovere velocemente la mano, facendo sbattere l'ex insegnante di storia contro un albero.
"Un sacco di magia." Kai espirò, poi tese la mano verso Damon ma la Denver si precipitò verso di lui, sbattendolo contro un albero.
"Kai, smettila." disse la bruna a bassa voce, ma abbastanza forte perché Kai la sentisse. Non c'era alcun segno di empatia nei suoi occhi, per quanto lei lo cercasse.
Kai non disse niente, limitandosi a sorriderle maliziosamente prima di svanire nel nulla.
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@ -𝒏𝒙𝒑𝒕𝒗𝒏
𝒘𝒐𝒓𝒅 𝒄𝒐𝒖𝒏𝒕 // 2560
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