❨ 𝟬𝟭𝟯 ❩
━━━━━━━━━ 𝒂 𝒘𝒂𝒊𝒕𝒊𝒏𝒈 𝒈𝒂𝒎𝒆
𝒂𝒄𝒕 𝒕𝒘𝒐 // 𝒔𝒆𝒂𝒔𝒐𝒏 𝒔𝒊𝒙
〔 capitolo tredici . . . . the vampire diares〕
༄ // ❝ bentornata a casa ❞
Molly impiegò quasi un'ora per trovare la via d'uscita dal bosco. Sarebbe stato fantastico se Kai l'avesse trascinata fuori di lì con lui ━ ma sinceramente, se lo aspettava.
La bruna aveva provato così tante emozioni durante quel fugace bacio, ma dopo aver condiviso quel piccolo momento di intimità, il sifone era scomparso e l'aveva lasciata lì. Sapeva che non l'avrebbe mai più visto, lui sarebbe andato a fare quello che doveva fare e lei sarebbe tornata a casa dal suo gatto.
Ma la speranza è sempre l'ultima a morire, e Molly fantasticava su come un giorno avrebbe potuto sentire di nuovo la sua voce, che si era abituata a sentire tutti i giorni e che sarebbe stata come un tassello mancante nella sua vita ordinaria.
Per fortuna la pioggia era cessata, ma la bruna stava ancora gelando e i suoi denti sbattevano gli uni contro gli altri mentre arrancava fuori dal bosco.
La strada era così buia che non sapeva dove metteva i piedi e non c'era nessun lampione nel raggio di chilometri ━ il che non era un buon segno, ma aveva comunque corso il rischio.
Incrociò le braccia cercando di scaldarsi e camminò lungo il lato della strada. Ogni tanto passava una macchina, ma nessuna si fermava per vedere se avesse bisogno di aiuto e la verità era che non poteva biasimarli, neanche lei si sarebbe fermata. Aveva visto troppi film horror.
Molly si guardò alle spalle quando vide dei fari che illuminavano gli alberi accanto a lei e strizzò gli occhi mentre l'auto praticamente la accecava. Si voltò e aspettò che il veicolo la oltrepassasse, ma quando non lo fece si voltò di nuovo e vide che era fermata proprio dietro di lei.
La Denver iniziò a farsi prendere dal panico. "Merda merda merda merda." sussurrò tra sé e sé mentre continuava a camminare, cercando di far finta di niente. Ovviamente non voleva tornare a casa a piedi, ma non voleva nemmeno essere rapita da uno sconosciuto.
Poi sentì la portiera dell'auto aprirsi. "Molly?" disse una voce maschile a lei familiare.
Molly si voltò di nuovo, alzando una mano per tenere la luce lontana dal suo viso. Strizzando gli occhi, riuscì a vedere la sagoma di qualcuno che si avvicinava a lei. "Santo cielo." disse di nuovo la voce mentre la figura si metteva davanti alla luce dei fari.
Le ci volle un secondo per capire chi fosse. "Matt?" chiese, spalancando gli occhi per la sorpresa. Senza aspettare un secondo, Molly corse verso di lui e lo strinse in un enorme abbraccio.
"Come fai ad essere qui?!" le domandò il biondo, ricambiando l'abbraccio e stringendola forte, allontanandosi dopo un lungo momento. "Ho trovato una via d'uscita." i lati della sua bocca si piegarono in un mezzo sorriso, avrebbe potuto piangere.
Era passato così tanto tempo da quando aveva visto il suo amico, e fino a poco tempo prima non pensava che l'avrebbe mai rivisto ━ ma invece eccola lì, sana e salva nelle braccia di qualcuno che non fosse Kai.
Matt notò solo in quel momento che i suoi vestiti erano bagnati e le sue labbra erano blu per il freddo. "Vieni" disse, mettendole un braccio intorno alle spalle e conducendola verso il sedile del passeggero della sua macchina. Dirigendosi verso il retro, dove c'era il baule, prese una coperta per scaldarla e risalì in macchina.
Molly la prese avidamente e vi si avvolse. "Grazie." sussurrò, rabbrividendo.
"Da quanto tempo sei qui fuori?!" le domandò Matt mentre iniziava a guidare. "Un'ora, forse?" la bruna alzò le spalle. "Mi sono persa un paio di volte... questi boschi non mi sono molto familiari."
"Beh, non sei a Mystic Falls." rispose il biondo, preoccupato per la salute fisica della sua amica. "Sei a circa mezz'ora da Whitmore."
"Puoi portarmi lì?" chiese Molly mentre Matt le lanciava una piccola occhiata, tornando poi a guardare la strada, ancora abbastanza scioccato. "Certo."
. . .
Matt fermò la macchina nel parcheggio della biblioteca di Whitmore. Aveva mandato un messaggio a tutti per dirgli di incontrarsi.
Molly era in ansia. Non sapeva quali domande le avrebbero fatto, ma sapeva che avrebbe protetto Kai.
Matt la condusse all'interno, con la coperta ancora avvolta intorno a lei. Qualsiasi conversazione stessero facendo si interruppe quando la Denver entrò ━ il silenzio cadde su di loro mentre si giravano a guardarla.
Molly non lo vide nemmeno arrivare, ma Tyler la abbracciò dopo pochi secondi. La strinse così forte che quasi le mancò il respiro e lei ricambiò l'abbraccio con entusiasmo mentre si creava un nodo nella sua gola, cercando di non piangere.
Gli altri su unirono all'abbraccio. Bonnie, Elena, Caroline, Stefan, Jeremy, Alaric e persino Damon. In quel momento Molly si sentì veramente amata e la presenza di tutti la fece scaldare. Non aveva avuto contatti con nessuno, a parte Kai, per ben sette mesi ━ tutto sembrava strano, ma confortante e allo stesso tempo, bello.
Quando si allontanarono, tutti iniziarono a farle delle domande. "Come hai fatto?" chiese Bonnie.
Molly deglutì. "Il tuo sangue. Può innescare l'ascendente."
Damon sbuffò, avendo un altro discorso in mente. "E che mi dici di quel piccolo e fastidioso scarafaggio psicopatico che voglio così tanto torturare?" le domandò sorridendo.
"Damon." Stefan lo ammonì, nel tentativo di farlo tacere e cambiare argomento.
"Che cosa?" chiese il corvino. "Non lo conosci come lo conosco io. È un'essere terribilmente irritante. Molto peggio di Jeremy." ammise mentre il fratello minore di Elena alzava gli occhi gli occhi al cielo, ormai abituato alle battute del Salvatore.
Molly deglutì rumorosamente, non avendo molto tempo per trovare una risposta. "È ancora bloccato lì." Bonnie emise un sospiro di sollievo. A Molly non piaceva mentire ai suoi amici, ma se facendolo avrebbe tenuto al sicuro Kai ━ beh, allora era un altro discorso.
Non importa tutto quello che le aveva fatto, durante il tempo passato assieme aveva imparato ad apprezzare la sua compagnia, e soprattutto lui la capiva. Lui la faceva sentire come la prima scelta. E lui c'era stato quando lei era scoppiata e aveva provato a fare qualcosa di cui si sarebbe pentita.
"Stai bene?" Caroline inarcò le sopracciglia. "Da quello che ci hanno detto Bonnie e Damon, quel tipo era proprio un pazzo."
"Sto bene." la bruna annuì, cercando di trattenere un debole sorriso. "È migliorato con il passare del tempo." ammise ━ poteva sentire gli occhi di Tyler su di lei e quando si voltò, vide che il Lockwood la stava guardando con sospetto.
"Beh... cosa possiamo portarti?" chiese Elena gentilmente.
Molly sorrise debolmente. "Voglio solo andare a casa."
. . .
Elena e Damon si offrirono per accompagnare Molly nel suo appartamento. Il viaggio fu silenzioso, ma non perché fosse imbarazzante, ma perché Molly non aveva la forza di parlare.
Sapeva che se Kai fosse stato lì l'avrebbe tartassata con discorsi inutili ━ solamente per la voglia di parlare.
La Gilbert e il Salvatore l'accompagnarono su per le scale del palazzo. La Denver non avrebbe mai pensato che avrebbe rivisto il numero dorato dell'appartamento '401' sulla sua porta bianca di legno.
"Non ho la chiave." mormorò la bruna.
"Non è un problema." disse Damon, superandola e strappando la maniglia della porta. La Denver si voltò e lo guardò preoccupata. "La sostituirò." affermò, sapendo che non lo avrebbe fatto mentre Elena rideva sommessamente.
Molly spinse delicatamente la porta per aprirla e accese l'interruttore della luce. Quello che vide la pietrificò ━ l'appartamento era completamente vuoto. I suoi mobili erano scomparsi, il tiragraffi di Sirius non c'era, i tappeti che era andata a comprare con Carol Lockwood non si vedevano da nessuna parte. L'unica cosa che era rimasta erano due scatole di cartone impilate nell'angolo.
La bruna entrò, all'interno di quello che una volta era il suo appartamento, confusa. "Dov'è tutta la mia roba?" chiese freneticamente, e le sue labbra tremarono mentre guardava le pareti spoglie che una volta erano coperte da quadri e opere d'arte.
Poi si girò verso Elena e Damon che si scambiarono sguardi preoccupati sulla soglia della porta. "Io-io non lo so-" disse la doppelganger guardandosi intorno.
"Non sapete dove sono le mie cose?!" chiese di nuovo il lupo mannaro con le sopracciglia aggrottate, sull'orlo delle lacrime.
La Gilbert guardò di nuovo il Salvatore. "Il padrone di casa deve aver svuotato il tuo appartamento." affermò scuotendo la testa.
Molly fece una risata nervosa. Nessuno aveva pensato di pagare l'affitto? O di dire al padrone di casa che sarebbe tornata? O soggiogarlo perlomeno? Qualsiasi cosa? Davvero non pensavano che sarebbe tornata?
"Molly, ci dispiace tanto." disse Elena. "Puoi stare a Whittemore con noi se ne hai bisogno." propose gentilmente, ma la bruna era troppo arrabbiata per ascoltare le sue parole. "Dov'è Sirius?" chiese con calma, voltandosi lentamente verso di loro.
La doppelganger aggrottò la fronte. "Chi è Sirius?" fu la risposta della vampira.
La bocca di Molly si spalancò mentre cominciava a respirare affannosamente. Quelli erano i suoi amici, quelli con cui aveva speso insieme tutti gli anni del liceo, quelli con cui aveva passato le domeniche lattiginose, quelli con cui aveva combattuto, quelli per cui aveva sacrificato la sua vecchia relazione, quelli che considerava parte importante della sua vita ━ però loro non la pensavano nello stesso modo a quanto pare.
"Il mio gatto." disse, accecata dalla rabbia.
Elena guardò Damon confusa. "Non so- forse-"
"Il gatto che ho da nove anni." spiegò la Denver. "Quello che vi ho sempre detto che amo infinitamente- e quello che-"
"Molly-" mormorò piano il Salvatore, cercando di calmarla. Molly non si era accorta di essere in lacrime. "Nessuno ha pensato di prenderlo- o- o- darlo a un'altra famiglia?! O semplicemente venire a dargli da mangiare ogni giorno-"
"Sei esausta" disse piano la Gilbert, afferrando delicatamente l'avambraccio del lupo mannaro. "E sconvolta... vieni con noi al dormitorio e domani capiremo cosa fare-"
"Non c'è niente da capire!" urlò Molly, allontanando il braccio da Elena. "Avete rinunciato a me non appena Bonnie e Damon sono tornati a casa." affermò annuendo mentre le sue labbra tremavano. "Portatemi solamente da Tyler."
Erano passate solamente poche ore da quando era tornata e già si era ricordata del perché non si era mai sentita parte del gruppo. Solamente in quel momento capì quanto erano vere le parole di Kai'i tuoi amici fanno schifo, eh? Non ho bisogno di sapere niente per dire che non sei felice con loro'.
"Non possiamo." rispose Damon. "Il confine anti-magia circonda ancora Mystic Falls."
La bruna sbuffò sarcasticamente per l'ironia della situazione. "Magnifico."
"Ne parliamo domani." Elena annuì. "Ma per ora, devi dormire un po'."
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@ -𝒏𝒙𝒑𝒕𝒗𝒏
𝒘𝒐𝒓𝒅 𝒄𝒐𝒖𝒏𝒕 // 1770
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