❨ 𝟬𝟭𝟭 ❩
━━━━━━━━━ 𝒂 𝒘𝒂𝒊𝒕𝒊𝒏𝒈 𝒈𝒂𝒎𝒆
𝒂𝒄𝒕 𝒐𝒏𝒆 // 𝒔𝒆𝒂𝒔𝒐𝒏 𝒔𝒊𝒙
〔 capitolo undici . . . . the vampire diares〕
༄ // ❝ moral hazard ❞
Le cose diventarono strane tra Molly e Kai.
Anche se Molly apprezzava il silenzio tra di loro, adesso sembrava solamente imbarazzante ━ si era persino alzata per mettere della musica, in modo da aiutare la loro situazione.
La Denver era seduta sul pavimento con i capelli messi in due trecce disordinate, cercando di capire come rimettere insieme l'ascendente sul tavolino di fronte a lei. Il Parker invece, dopo che la bruna gli aveva dato il permesso di prendere la sua magia, stava praticando incantesimi nell'angolo opposto del soggiorno.
Molly ricordava poco della notte precedente, si era svegliata verso le sei e aveva vomitato metà del suo peso. Kai, aveva lasciato la sua stanza circa un'ora dopo che si era addormentata perché sapeva che se si fosse svegliata e l'avesse visto lì le sarebbe venuta un'altra crisi di nervi ━ e lui non era proprio dell'umore giusto.
Inoltre, non riusciva a togliersi dalla testa l'immagine di lei che si puntava una pistola alla tempia, trovando stranamente confortante sapere che anche altre persone lottavano contro gli stessi demoni che lo avevo perseguitato durante la sua vita ━ sentendosi meno solo.
Molly si strofinò gli occhi ed emise un sospiro frustrato. "Puoi praticare gli incantesimi da qualche altra parte?" disse, alzando lo sguardo su Kai. "No." le rispose.
"Non riesco a concentrarmi." ribatté la bruna dopo una piccola pausa. "Non è un mio problema." mormorò il sifone, mandandole un sorriso. "Lo è, in realtà." Molly alzò le sopracciglia. "Se non aggiusto l'ascendente, allora qual è lo scopo di praticare i tuoi incantesimi."
Kai alzò gli occhi al cielo. "Bene." si avvicinò e si sedette accanto a lei, sorridendole sfacciatamente mentre osservava quello che stava facendo. La Denver decise di mettere da parte i litigi. "Hai fatto progressi?" gli chiede.
"Forse." fu la risposta Kai, facendo aggrottare la fronte a Molly. "Cosa intendi con 'forse'?"
"Potrei aver fatto dei progressi." rispose, rivolgendole lo stesso sguardo confuso che la bruna aveva sul viso. "Pensavo che fossi quella intelligente." disse, picchiettando la sua fronte prima che Molly scacciasse via la sua mano.
"Quindi ora teniamo dei segreti?" chiese nuovamente la Denver. "Mi sto solo assicurando che stiamo davvero dalla stessa parte prima di dirti il vero modo di uscire da qui." lui sorrise e poi guardò l'ascendente. "Perché sembra più rotto di com'era quando te l'ho dato?"
"Perché è fragile come un fiore e ogni volta che lo tocco un nuovo pezzo decide di staccarsi." Molly si strofinò gli angoli degli occhi con il pollice e l'indice per la frustrazione e la stanchezza. "Non possiamo semplicemente usare la pila di pezzi e sperare che funzioni. Cioè, deve per forza essere messo insieme?" gemette.
Kai rise sottovoce. "Se non è insieme, l'evento celeste non può innescare l'apertura dell'ingranaggio." Molly si morse l'interno delle guance e si girò verso l'ascendente rotto posto di fronte a lei.
Il ricordo di Bonnie e Damon che venivano risucchiati dalla luce senza di lei le tornò in mente.
Il cielo iniziò a scurirsi come faceva sempre alla stessa ora, e la bruna si voltò a guardare fuori dalla finestra dietro di sé. I due osservarono mentre la luna ingoiava lentamente il sole.
Molly iniziò a pensare a come il sistema solare si resettava e si ripeteva ogni giorno, ma si fermò quando capì che non era qualcosa a cui si potesse davvero rispondere.
Ma, mentre la luna passava sopra il sole, e per un momento diventava tutto buio, guardò alle stelle in alto nel cielo... ed esaminò le loro forme ━ tutto ciò che riuscì a vedere nelle costellazione furono volti, animali e segni dello zodiaco.
Girò rapidamente la testa verso l'ascendente e iniziò a cercare di mettere insieme i pezzi. "Cosa stai facendo?" le domandò Kai mentre il cielo cominciava a schiarirsi di nuovo.
"Ci sono delle linee specifiche incise nell'ascendente..." pensò la Denver ad alta voce mentre la sua mente correva. "E all'inizio non sembravano niente dato che è stato distrutto..." collegò un pezzo insieme e le linee combaciarono perfettamente. "Pensavo fosse una cosa inutile." disse, aggiungendo un altro pezzo. "Ma non lo è... è la..." Molly mise l'ultimo pezzo al posto giusto.
"Costellazione dei Gemelli." Kai finì la sua frase. I due si scambiarono sguardi eccitati.
Molly riportò la sua attenzione sull'ascendente quando il suono degli ingranaggi che si mettevano in posizione la distraeva ━ osservando mentre l'ascendente si ricomponeva in un unico pezzo.
"Bene." Kai espirò, cercando di afferrare l'oggetto, ma Molly lo prese prima che potesse farlo, facendolo voltare con aria seccata. "Cosa stai facendo?" chiese con impazienza.
"Mi sto assicurando la mia uscita di qui." rispose, tenendo l'oggetto al di fuori della sua portata. Il Parker alzò le sopracciglia. "Pensi davvero che me ne andrei di qui senza di te?"
"Sì." disse Molly senza mezzi termini, facendo alzare le spalle al ragazzo accanto a lei, con un'espressione che ammetteva che le sue intuizioni non fossero del tutto irragionevoli.
"Non devi preoccuparti, non posso andarmene dato che solo una strega può aprirlo." disse la Denver mentre Kai faceva un'espressione imbarazzata e si alzava, cominciando ad andare in cucina. Molly aggrottò le sopracciglia e lo seguì. "A meno che non sia vero..."
"Non ho detto questo." ribatté il Parker mentre la bruna lo esaminava, cogliendo subito la sua bugia. "Quindi posso aprirlo." disse.
Kai alzò gli occhi al cielo mentre si girava per aprire un armadietto e prendere una scatola di cereali da cui mangiare. "Tecnicamente qualsiasi essere magico può farlo." alzò le spalle. "La nostra congrega era stranamente inclusiva."
"Hm." mormorò Molly, esaminando l'ascendente. "Non me ne andrò senza di te, quindi non c'è motivo di preoccuparsi." aggiunse. "Non puoi comunque. Non conosci l'incantesimo, o cosa è necessario per aprirlo in primo luogo." il sifone sorrise.
Molly si infilò l'ascendente in tasca e si grattò il naso. "Vado a fare la spesa." disse, dopo che quel breve silenzio rese tutto ancora più imbarazzante. "Vuoi qualcosa?" gli chiese.
Kai esaminò il suo viso. "Davvero non vuoi parlare di quello che è successo ieri sera?"
Il cuore di Molly saltò un battito ━ pensava davvero che non ne avrebbero più parlato. "Non c'è niente di cui parlare." deglutì rumorosamente. "C'è molto di cui parlare, in realtà." ribatté il sifone, sedendosi sul piano della cucina.
"Bene." la bruna agitò le braccia e scrollò le spalle. "In realtà non ricordo molto oltre al fatto che ho provato a piantarmi una pallottola in testa."
"Hai detto che l'hai già provato." disse il Parker, ficcandosi dei cereali in bocca. "Voglio dire, il suicidio." Molly strinse la mascella. "Primo anno delle superiori." rivelò dopo una lunga pausa mentre Kai inarcava le sopracciglia. "Come hai fatto?" chiese.
Per qualche ragione, il suo completo interesse sul delicato argomento del suicidio... era un po' confortante. Lei non voleva pietà, e lui di certo non gliene avrebbe data.
"Fentanyl." disse dopo una breve pausa. "Intenso." lui annuì.
"È stata la cosa più schifosa che abbia mai fatto." fece una pausa. "Il suicidio non mette fine alle tue sofferenze, ma semplicemente... la trasmette a qualcun altro."
Kai inarcò le sopracciglia e cercò di capire la sua situazione, che poteva sembrare simile alla sua, ma per lui era completamente diversa.
"Sono migliorata." raccontò. "La mia mamma adottiva all'epoca mi mandò in riabilitazione. In realtà mi ha aiutato, da allora non ho più toccato droghe pesanti. Nemmeno un po' di erba." fece una pausa. "Io-io, sai... pensavo di stare meglio." una debole risata suonò tra le sue parole.
"Penso che anche una persona completamente sana di mente proverebbe a fare quello che hai fatto tu ieri sera." rispose il Parker. "Essere rinchiusi in questo posto non aiuta di certo."
Molly annuì e gli mandò un debole sorriso. "Grazie per avermi fermato." sussurò.
Kai alzò le spalle. "L'avrei fatto per chiunque." affermò, saltando giù dal bancone. "Basta chiacchiere sdolcinate." aggiunge. "Vai a casa della nonna di Bonnie e mi prendimi il grimorio. E poi io scoprirò come tirarci fuori di qui."
. . .
La casa dei Bennett era stranamente silenziosa. Molly strisciò all'interno, i pannelli di legno scricchiolavano mentre camminava ed esaminava tutto ciò che c'era introno a lei.
Molly era stata a casa della nonna di Bonnie una volta, tanto tempo prima. Sembrava molto diverso da come era adesso ━ sembrava una casa normale, non si notava il fatto che ci viveva una strega.
Non aveva idea di dove dovesse guardare, ma ad un certo punto, mentre camminava verso il soggiorno, una delle assi del pavimento fece un suono diverso delle altre quando la calpestò. Sembrava che fosse vuota.
Molly si chinò e la esaminò. Era leggermente più chiara delle altre assi accanto. Sorrise tra sé mentre la sollevava e rivelava una scatola rossa polverosa. La Denver la sollevò da terra e la mise di fronte a sé. Non le piaceva la sensazione di frugare tra le cose di qualcun altro, ma a quanto pare era 'molto' importante per Kai.
Aprì il coperchio, aspettandosi di trovare il grimorio, ma vide solamente cristalli e candele. Molly aggrottò la fronte e iniziò a cercare qualsiasi cosa possa essere d'aiuto ━ quando improvvisamente qualcosa andò in frantumi in cucina.
La Denver si bloccò sul posto e la casa tornò di nuovo completamente silenziosa. Rimise lentamente il coperchio sulla scatola e si guardò intorno nervosamente.
"Kai?" urlò, alzandosi. "Kai sei qui?" non arrivò nessuna risposta, così decise di avvicinarsi lentamente alla cucina. Un vaso di fiori era stato rovesciato dal bancone ed era andato in frantumi a terra. "Kai, non è divertente." disse Molly. "Se mi spaventi non ti do l'ascendente." lo avvertì, cercando di prendere alla leggera la situazione anche se sapeva che c'era qualcosa che non andava.
Pensò per un momento. "Nonna di Bonnie?" chiese dopo una breve pausa.
Poi cadde un bicchiere.
Molly girò di scatto la testa, il vetro era sparso sul pavimento della cucina a pochi metri dietro di lei, ma non fu quello che attirò la sua attenzione. Il grimorio era aperto sul bancone della cucina e accanto ad esso c'era una fiala di quello che sembrava sangue.
Gli occhi di Molly si spalancarono. Prima non c'era, se no l'avrebbe visto. Si precipitò verso l'oggetto misterioso e vide un piccolo pezzo di carta infilato in una pagina del libro.
Il sangue Bennett è l'unico modo per aprire l'ascendente, non lasciare che Kai arrivi a questo. Questa pagina contiene l'incantesimo. Esci di lì.
— Bonnie
Molly rilesse il biglietto più e più volte, aspettando di svegliarsi da una specie di sogno. Non poteva crederci, non poteva permettersi di pensare che fosse vero. Ma lo era.
Non si sono dimenticati di lei.
Afferrò la fiala e la esaminò, un sorriso le si formò sul volto e una lacrima le scese dagli occhi. Aveva tutto ciò di cui aveva bisogno per uscire di lì.
Poi il suo sorriso svanì.
'Non lasciare che Kai arrivi a questo.'
Molly avrebbe potuto fare l'incantesimo da sola, sarebbe potuta uscire di lì da sola. Kai non sarebbe stato una minaccia perché l'avrebbe potuto lasciare lì.
La porta d'ingresso si aprì. "Molly?" urlò il sifone. La bruna si fece prendere dal panico e si tolse lo zaino dalle spalle, buttando velocemente la fiala e il grimorio nella borsa mentre il cuore le batteva forte nel petto. "Molly?" ripeté Kai.
"S-sono qui." deglutì a fatica mentre si rimetteva la borsa sulle spalle. "Stai bene?" le chiese il Parker. Molly uscì dalla sua trance vedendolo in piedi di fronte a lei, confuso. Annuì velocemente e deglutì di nuovo. "Sì."
"Trovato?" chiese Kai. "Trovato cosa?" chiese a sua volta la Denver nervosamente facendo accigliare il sifone. "Il grimorio?" disse lui confuso.
"Oh..." mormorò Molly, esitando prima di parlare. "No." fece una pausa. "Ho guardato dappertutto, non ho idea di dove possa essere."
Kai esaminò la cucina, guardando i vetri rotti per terra. "Qualcuno ha fatto un pasticcio." la bruna serrò la mascella. "Te l'ho detto che ho guardato dappertutto." il sifone si voltò e la guardò con le sopracciglia aggrottate. "Ti comporti in modo strano." affermò.
Molly cercò di rilassare il viso. "Non lo so. Non mi sento molto bene." sopirò mentre lui annuiva sospettoso. "Sei sicura di non avere niente da dirmi?"
La Denver si sentiva sul punto di vomitare. Di solito era una brava bugiarda, ma adesso si trovava in una strana situazione. "Sicurissima. Vado a casa, sono stanca." annuì e Kai fece lo stesso.
La bruna aspettò che lui rispondesse, e quando non lo fece lei gli passò davanti e si diresse verso la porta d'ingresso.
Non le ci volle molto per arrivare a casa. Andò immediatamente nella sua camera da letto e prese il grimorio e la fiala dalla sua borsa. Si lasciò cadere sul letto ed esaminò il biglietto che Bonnie le aveva lasciato, facendo scorrere il dito sui segni della penna.
Era così vicina a tornare a casa, ma si sentiva ancora come se ci fosse un cappio legato intorno al suo collo che la tratteneva lì.
Molly si alzò in piedi al rumore della porta d'ingresso che si apriva al piano di sotto, corse in bagno e mise la fiala e il grimorio accanto alla sua scatola di tampax e assorbenti nascosti in un armadietto, sapendo che Kai non avrebbe mai guardato lì.
Poi corse di nuovo in camera e si infilò nel letto, chiudendo gli occhi e fingendo di dormire giusto in tempo perché Kai aprisse la porta della sua camera da letto.
"Ti ho preso delle medicine." disse, interrompendo il suo 'sonno'. Molly si alzò a sedere e si voltò verso di lui, osservando una bottiglia di ibuprofene. Il logo sembrava molto diverso da quello a cui era abituata. "Non so davvero cosa c'è che non va in te, ma devi stare meglio per aiutarmi a capire questo incantesimo." affermò, sedendosi sul suo letto.
"Grazie." sussurrò Molly mentre lui le porgeva la medicina. Era strano sapere che qualcuno ti aveva davvero sentito. Anche qualcosa di piccolo come 'non mi sento molto bene'. Il fatto che lui l'avesse sentita, avesse elaborato le sue parole e si fosse preso il tempo per procurarle la medicina, era una strana sensazione a cui non era abituata.
"Senti." cominciò Kai. "Quando usciremo di qui. Sarò ancora lo stesso vecchio Kai. So che ti aspetti che io sia qualcuno che non sono, ma sarò sempre come sono. Detto questo, lascerò te e i tuoi amici fuori da qualunque cosa io faccia se continuerete ad aiutarmi. Tornerò a Portland, farò quello che devo fare con la mia Congrega, e non mi vedrete né sentirete ma più."
Molly sapeva che avrebbe dovuto concentrarsi su tutto ciò che le stava dicendo, ma si sentiva quasi triste per il fatto che non l'avrebbe mai più rivisto. Non è che avessero un ottimo rapporto, ma lei sentiva qualcosa intorno a lui che non aveva mai sentito prima con nessun altro. E sarebbe stato strano non sentire più la sua voce.
"Vado a preparare la cena." annunciò Kai, dopo che la Denver non rispose.
Il Parker indugiò nella sua stanza per ancora un po' di tempo, ma alla fine la lasciò lì da sola con i suoi pensieri.
Molly sapeva cosa doveva fare ━ mentre il diavolo sulla sua spalle le diceva che era un'ottima idea e l'angelo le ricordava gli omicidi che aveva commesso.
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@ -𝒏𝒙𝒑𝒕𝒗𝒏
𝒘𝒐𝒓𝒅 𝒄𝒐𝒖𝒏𝒕 // 2542
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