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❨ 𝟬𝟬𝟰 ❩

━━━━━━━━━ 𝒂 𝒘𝒂𝒊𝒕𝒊𝒏𝒈 𝒈𝒂𝒎𝒆

𝒂𝒄𝒕 𝒐𝒏𝒆 // 𝒔𝒆𝒂𝒔𝒐𝒏 𝒔𝒊𝒙

capitolo quattro. . . . the vampire diares

༄ // ❝ equals ❞
























Molly diede un calcio a Kai per svegliarlo da qualsiasi trance in cui Bonnie lo avesse indotto. I suoi occhi si aprirono e guardandosi intorno capì di essere nel salotto dei Salvatore legato ad una sedia.

Abbassò lo sguardo sulle corde, poi tornò su Molly, che torreggiava su di lui arrabbiata. "Fammi indovinare. Questa è stata una tua idea?" chiese, cercando di alzare le mani.

Prima che potesse dire un'altra parola, Molly gli tirò un pugno in faccia, facendo alzare Bonnie per trattenerla.

Kai emise un profondo gemito, poi si voltò di nuovo verso Molly. "Va bene, me lo sono meritato." sospirò, rimettendo a posto la mascella.

La Denver si strofinò le nocche. "Ti meriti un sacco di pugni come quello." disse Bonnie dietro di loro.

"Passiamo ora alla intervista di questa serata." si intromise Damon, facendo roteare un attizzatoio tra le mani.

"Questo è per me?" Kai fece un cenno verso l'aggeggio bollente.

"Sì." disse il corvino, puntandolo verso il petto di Kai.

"Non serve che tu lo faccia." rispose.

"No?" Damon alzò le sopracciglia.

"Siamo nella stessa squadra." ribatté Kai.

"Ah." Molly rise tra sé e sé e si lasciò cadere sul divano.

"Davvero?" disse Bonnie incrociando le braccia. "Di solito li uccidi i tuoi compagni di squadra?"

"L'importante è che tu abbia recuperato i tuoi poteri." ribatté Kai. La Bennett e il Salvatore si scambiarono un'occhiata. "Credete sul serio che vi avrei uccisi, ragazzi?" chiese alzando le sopracciglia.

"Sì." Molly si rialzò, camminando verso Kai con rabbia. "Sì, lo penso perché mi hai colpita in testa con una pietra, mi hai legata due volte e mi hai puntato un coltello alla gola. Il tutto mentre mi dicevi ripetutamente che mi avresti uccisa."

"Faceva tutto parte del piano." ribatté lui. "E sei guarita, stai bene." le sorrise. "Potresti aver subito un piccolo... danno emotivo, ma ha funzionato."

"Quindi hai fatto tutto questo, solo per far sì che recuperassi i miei poteri?" chiese Bonnie.

"Si, certo che è così." disse Kai. "Perché la tua magia è la chiave per uscire da questo inferno."

"Che cosa?" Bonnie corrugò le sopracciglia e guardò verso di lui. "Come?"

Kai alzò le spalle, aggiustandosi un po' sulla sedia e sorridendo tra sé.

"Kai." disse Molly severa. Lui abbassò lo sguardo sul nastro intorno ai suoi polsi. "Non esiste."

"Allora immagino che resteremo qui insieme." rispose.

Bonnie sbuffò e si avvicinò a lui, aprendo un coltellino tascabile e iniziando a tagliare il nastro dai polsi.

"Se provi a fare qualcosa, ti stacco la testa." disse Damon.

Kai sbuffò e si strofinò i polsi emettendo un sospiro.

"Tutto a posto." iniziò. "Per tornare a casa sfrutteremo il potere dell'eclissi, usando una reliquia mistica chiamata ascendente. L'ultima volta che noi l'abbiamo avuta, è stato in Oregon."

"Noi?" chiese Bonnie.

"Apparteneva alla mia famiglia." rispose Kai, prendendo il coltellino tascabile che Bonnie aveva appena usato per liberarlo dal nastro e tagliandosi la punta del dito.

"Ecco un po' di sangue per iniziare. Quello che serve è un incantesimo di localizzazione per individuare la posizione." disse alzandosi e girandosi verso la strega.

Molly corrugò le sopracciglia mentre dava le spalle a Kai. "Pensi di farcela?" chiese.

Bonnie sospirò. "Certo che sì."

. . .

Molly si appoggiò al bracciolo del divano, battendo i piedi con impazienza mentre Bonnie e Kai parlavano tra di loro, lavorando sull'incantesimo di localizzazione.

La Denver studiò ogni mossa di Kai: il modo in cui gli angoli delle sue labbra si alzavano leggermente mentre guardava la Bennett lavorare o il modo il modo in cui i suoi occhi seguivano le sue mani lungo la mappa . . .

"Ehi." disse Damon a Molly. Lei alzò velocemente lo sguardo e lui le porse un bicchiere di bourbon. Poi si sedette accanto alla sua amica, bevendo un sorso allo stesso tempo. "Lui non ti piace."

Molly si girò verso Damon. "Perché, a te sì?" gli chiese.

Il Salvatore scosse la testa. "No. Ma a te non piace davvero. " rispose e Molly sbuffò. "Da quanto tempo ti aveva rapita?"

"Mi ha stesa con un sasso ieri sera mentre stavate guardando un film." disse come se fosse una cosa normale.

"Ehm." ribatté Damon, picchiettandosi il bicchiere sulle labbra.

"Si sta muovendo." disse Bonnie sorpresa, Damon e Molly si avvicinarono al tavolo per osservare il sangue che si spostava sulla mappa.

La Denver osservò attentamente e poi alzò lo sguardo, avvertendo gli occhi di Kai su di lei. Nessuno dei due distolse lo sguardo, Kai rimase lì con un'espressione compiaciuta sul viso mentre Molly lo guardava infastidita.

"Sembra che stia andando a Mystic Falls." pensò Bonnie ad alta voce. Le candele che li circondavano si accesero più intensamente.

"Sembra così. . . vicino." Molly guardò confusa la sua amica. Bonnie alzò la mano e la posò lentamente sul petto di Kai.

"Perché è proprio . . . qui."

"Oh-" Kai corrugò scherzosamente le sopracciglia e infilò una mano nella tasca interna della sua giacca verde, tirando fuori un piccolo congegno fatto di vecchi ingranaggi.

"Da dove arriva?" lui sorrise, fingendosi innocente.

"Sul serio?" disse Damon seccato.

"Era solo un altro test per assicurarmi che la magia di Bonnie fosse giusta per l'incantesimo." Kai fece spallucce, poi si guardò intorno. "Fate le valigie. Si torna a casa."

"Questo è tutto?" disse Molly. "Solo un incantesimo?"

"Mmh." rispose lui, arrivando al tavolo e afferrando uno zaino pieno.

"Allora perché non l'hai fatto anni fa?" chiese Molly mentre i quattro iniziavano ad uscire dalla porta.

"Perché non sono davvero uno sciamano" disse Kai.

"Ma hai detto di fare parte di una congrega." ribatté la Denver.

"Faccio parte di una congrega, sì." rispose alzando l'ascendente verso il cielo e strizzando gli occhi per guardarci attraverso.

"Sono solo un po'. . . difettoso." finì alzando le spalle.

"Come mai?" chiese Molly. A questo punto, erano solo lei e Kai che camminavano mentre Bonnie e Damon stavano dietro di loro parlando.

"Fai molte domande."

"Mi piace sapere le cose." Molly alzò le spalle.

"Si è capito." disse lui. "Ricordo che un giorno eri così annoiata che hai passato l'intera giornata a leggere tutti i libri che hai trovato sui panda dell'Asia orientale."

Molly socchiuse gli occhi verso di lui. "Sei uno stalker."

"No, mi piace sapere le cose." disse, rivolgendole un rapido sorriso prima di guardare di nuovo l'ascendente. Molly quasi rise, ma si trattenne prima che potesse far aumentare il suo ego.

"Sono sorpreso che tu sia durata così a lungo."

"Cosa intendi?" chiese Molly, camminando accanto a Kai lungo la strada.

"Voglio dire, a due mesi bloccato in questo posto avevo già tentato di uccidermi tre volte." Kai alzò le spalle.

Molly deglutì, poi strinse la mascella. Si sentiva male e voleva esprimerlo.

Conosceva i dolori del suicidio meglio di chiunque altro ━ ma non aveva così tanta confidenza con lui. Anche se diceva che quello che aveva fatto era solo 'una parte del suo piano', lei sapeva che in fondo non era solo uno stratagemma.

Sapeva troppo bene cosa stava facendo.

"-Oregon." borbottò Bonnie dietro di loro. Molly e Kai si guardarono entrambi dietro le spalle per vedere perché la strega e il vampiro si fossero congelati sul posto con un giornale in mano.

"Che cosa?" chiese Molly.

'Famiglia massacrata a Portland' indicò il giornale, senza interrompere il contatto visivo con Kai.

Molly si fece avanti e le prese il giornale.

'Famiglia massacrata a Portland, 10 maggio 1994.' corrugò le sopracciglia e continuò a leggere.

'L'unico scomparso è il fratello maggiore, un ragazzo di 22 anni di nome Malachai.' Molly alzò lo sguardo con gli occhi spalancati.

"L'unico che manca è un ragazzo di nome Malachai." disse Bonnie, scambiando con Damon uno sguardo confuso.

"Chi chiama un ragazzo Malachai?" disse Kai. "E' come se si aspettasse che sia cattivo."

Molly sentì il suo stomaco rivoltarsi dentro di lei. "Hai ucciso- tutti questi bambini." disse Molly balbettando ━ parole che non avrebbe mai voluto far uscire dalla sua bocca.

"Non è vero, non sono tutti morti." rispose Kai. "Avevo un debole per una delle mie sorelle, altrimenti le avrei asportato anche i polmoni. Non solo la milza."

Molly studiò i suoi occhi, era davvero uno sociopatico. Erano bloccati con uno serial killer.

"Cosa?" disse Bonnie, soffocando le sue parole.

"Puoi sopravvivere senza milza." Kai sorrise mentre parlava, come se fosse orgoglioso. E lo era. Poi guardò Molly che aveva gli occhi spalancati, la paura che vedeva nei suoi occhi doveva averlo spinto a continuare a parlare.

"Sentite," disse indicando le foto sul giornale. "Questi due li ho impiccati nella tromba delle scale e gli ho conficcato un coltello nell'addome. Lui l'ho annegato in piscina, ma continuava a dare calci e io gli dicevo: ti ho tenuto per ultimo... razza di ingrato." le parole di Kai si spensero e Molly cercò di non immaginare tutto ciò che stava raccontando.

"Beh, comunque è andata così." si riprese e continuò a camminare.

"Non posso farlo." disse Bonnie. Damon e Molly si girarono verso di lei contemporaneamente, con la stessa espressione.

"Cosa intendi?" chiese il corvino. Bonnie si girò e iniziò a tornare verso casa.

"Voglio dire che non farò l'incantesimo." disse la strega.

"Bonnie - non puoi essere seria." rispose Molly mentre la rincorreva.

"Sono molto seria." ribatté la strega mentre raggiungeva il portico, aprendo la porta ed entrando. "Non lascerò che un serial killer vendicativo torni nel mondo reale."

"Quindi dobbiamo rimanere bloccati qui con lui per sempre?" chiese la Denver, perdendo la pazienza.

"Non sono così male." disse Kai entrando dalla porta.

"Bonnie dobbiamo tornare. Non solo per Elena, ma per mio fratello." implorò Damon.

"Oh, andiamo Bonnie, tu vuoi tornare dai tuoi amici," iniziò Kai. Molly si girò verso di lui con uno sguardo infastidito. "E io voglio tornare per dare alla congrega gemini una morte atroce, vinciamo tutti."

"Appena torniamo possiamo rinchiuderlo." disse Molly. "Abbiamo avuto a che fare con persone pazze prima, possiamo farlo di nuovo." suggerì, dirigendosi verso Bonnie.

Kai rise leggermente.

"Mi dispiace, Molly." la Bennett sospirò.

"Mi dispiace non mi sta bene." disse Kai, dirigendosi verso Bonnie e afferrandole il braccio. Tuttavia prima che potesse fare qualsiasi altra cosa, Damon lo inchiodò al muro in un secondo.

"Senti, potremmo essere in disaccordo in questo momento, ma prova a metterle una mano addosso e ti uccido." disse Damon arrabbiato.

"Non è un problema ora." Kai sospirò, lanciando un'occhiata fuori dalla porta. L'eclissi, che Molly non si era nemmeno resa conto che stesse avvenendo, era scomparsa. "L'eclissi è passata. Rimandiamo a domani?" chiese Kai.

"No." rispose Bonnie, allontanandosi. Damon lanciò a Kai un'altra occhiata severa prima di lasciarlo andare e seguire Bonnie.

"Ottimo lavoro." Molly alzò le sopracciglia verso Kai. Per quanto grave fosse quello che aveva fatto, non avrebbe potuto trattenersi dallo sfoggiare i suoi folli omicidi fino a quando Bonnie non avesse fatto l'incantesimo? Considerando che li osservava da mesi, avrebbe dovuto sapere la natura un po' troppo gentile della Bennett.

"Beh, ora posso solo passare più tempo con te." Kai sorrise, incrociando le mani dietro la schiena.

"Solo perché siamo nella stessa squadra non significa che ti perdono per quello che hai fatto." chiarì Molly.

"Non comportarti come se fossi meglio di me." Kai sorrise. Molly odiava il fatto che fosse più alto di lei e ciò gli desse questa sorta di 'posizione di potere'. Molly era alta un metro e settantatre centimetri e lui torreggiava comunque.

"So come i licantropi scatenano la loro maledizione." Molly serrò la mascella. "Questo è diverso."

"Lo è?" chiese Kai, avvicinandosi a lei. "Entrambi abbiamo preso vite umane." lui corrugò le sopracciglia verso di lei, Molly congelata sul posto mente lui si trovava a meno di trenta centimetri dal suo volto.

Molly deglutì. Aveva ragione? Erano uguali?

Lei scosse la testa. "Non ti permetterò di farmi giochetti mentali." disse, fissandolo con rabbia.

"Questi non sono giochetti mentali. Sai che ho ragione." disse Kai. Il suo tono era molto diverso.

Non era allegro o arrogante, non stava mentendo. Sembrava sincero, ma in senso negativo.

"Siamo uguali."

Molly contemplò le sue parole, prima di girarsi sui tacchi e iniziare a seguire Bonnie e Damon fuori dalla porta. Ma una stretta sul suo braccio la trattenne.

Si voltò di nuovo e guardò la mano di Kai, poi i suoi occhi arrabbiati. Molly era senza parole poiché entrambi condividevano la stessa espressione. "Ti senti in colpa per quello che hai fatto?"

"Affatto." disse Kai, senza nemmeno pensarci un secondo.

Molly liberò rapidamente il braccio dalla sua presa, stava per dire qualcosa, ma decise che probabilmente era meglio lasciarlo lì.

Si diresse verso la biblioteca senza dire un'altra parola.





























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@ -𝒏𝒙𝒑𝒕𝒗𝒏

𝒘𝒐𝒓𝒅 𝒄𝒐𝒖𝒏𝒕 // 2173

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