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▸ 𝘛𝘞𝘌𝘕𝘛𝘠-𝘚𝘌𝘝𝘌𝘕

𝖼𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 𝗏𝖾𝗇𝗍𝗂𝗌𝖾𝗍𝗍𝖾 ⇾ 𝗟𝗮𝘀𝗰𝗶𝗮𝗿𝘀𝗶 𝗔𝗻𝗱𝗮𝗿𝗲

❝𝐬𝐡𝐞'𝐬 𝐛𝐞𝐞𝐧 𝐝𝐚𝐧𝐜𝐢𝐧𝐠 𝐰𝐢𝐭𝐡 𝐭𝐡𝐞 𝐝𝐞𝐯𝐢𝐥 𝐚𝐥𝐥 𝐧𝐢𝐠𝐡𝐭, 𝐢𝐭'𝐬 𝐥𝐢𝐤𝐞 𝐡𝐞𝐥𝐥 𝐢𝐬 𝐰𝐡𝐞𝐫𝐞 𝐬𝐞 𝐰𝐚𝐧𝐧𝐚 𝐛𝐞❞

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La mattina dopo, Thea e Rebekah erano sedute sul divano nella stanza principale della villa dei Mikaelson mentre si mettevano lo smalto sulle unghie ‒ una musica leggera suonava in sottofondo.

Il fratello Mikaelson più giovane era in piedi davanti ad uno specchio a figura intera, indossava un abito nero e un sarto soggiogato lo stava aggiustando, Finn faceva lo stesso dall'altra parte della stanza ed Elijah si lucidava le scarpe.

"Thea? dimmi quanto sono bello," disse Kol con un sorrisetto, guardando l'adolescente bruna attraverso lo specchio, "oh, Kol. Sai che non posso essere soggiogata," replicò lei con un sorriso sarcastico, facendo ridere i fratelli.

Thea aveva passato la notte a conoscere il resto della famiglia originale, a parte Esther, e si era affezionata al più selvaggio dei Mikaelson, cosa di cui Klaus non era troppo entusiasta.

In un certo senso le ricordava suo zio Mason ‒ completamente spericolato e selvaggio. Uno spirito libero e indomabile, cosa che il giovane lupo invidiava.

Era persino riuscita a stabilire un legame con il maggiore dei Mikaelson, legati dal reciproco odio per suo fratello.

E, sebbene la conoscessero solo da una notte, sia Kol che Finn si sentivano protettivi nei confronti di Thea come gli altri loro fratelli.

Erano rimasti intimoriti dal suo coraggio e dalla mancanza di giudizio, cosa che aveva permesso loro di sentirsi umani per la prima volta in mille anni.

Improvvisamente si sentì uno sbattere quando Klaus si precipitò nel soggiorno con uno sguardo furioso sul suo viso mentre fissava sua sorella, "hai aggredito Elena? Ma che cosa ti prende?"

Rebekah sospirò con un'espressione annoiata sul viso, come se sapesse cosa sarebbe successo, "ci risiamo," mormorò mentre si appoggiava allo schienale del divano.

"Vuoi un altro pugnale nel cuore?" sibilò lui a bassa voce, ricevendo un'occhiata gelida da parte di Thea come se lei lo stesse sfidando a farlo.

Prima che avesse la possibilità di parlare, Kol lo schernì, "ecco, ancora con questa minaccia? Non sai trovare niente di meglio?" Klaus rivolse la sua attenzione al fratello minore, "sta zitto e torna ad ammirarti allo specchio," sogghignò facendo alzare gli occhi al cielo a Kol.

"E tu chi sei, mio padre?" chiese sarcasticamente, per niente turbato dallo sguardo minaccioso di suo fratello.

"No, Kol, ma questa è casa mia," ringhiò l'ibrido facendo avanzare con aria di sfida il giovane Mikaelson, "allora forse dovremmo uscire."

Thea osservò con apprensione i due fratelli che si guardavano negli occhi, entrambi troppo testardi e orgogliosi per fare marcia indietro prima che Esther entrasse nella stanza apparentemente infastidita dal comportamento dei due, "basta! Niklaus, vieni."

Con un ultimo sguardo mortale, Klaus seguì sua madre fuori dalla stanza mentre Kol osservava con un sorriso compiaciuto, "potrei batterlo, vero lupetto?" sorrise, facendo ridacchiare Thea.

"Oh, certo Kol. Non ha alcuna possibilità contro di te," replicò sarcasticamente mentre si guardava le unghie appena fatte, facendo ridere un'altra volta i fratelli Mikaelson.

...

Rebekah e Thea entrarono al Grill poche ore dopo, i loro occhi si posarono immediatamente su Elena e Caroline sedute ad uno dei tavoli, che parlavano lentamente.

L'originale sorrise al giovane lupo facendola gemere, sapendo che la bionda stava per creare problemi e che poi sarebbe stata lei a risolverli.

"Attenta Caroline. Va tutto bene finché non ti pugnala alle spalle," commentò Rebekah mentre lei e Thea si fermavano davanti al loro tavolo.

"Cosa ci fai qui? Conosco le regole, non si uccide la gente del posto," osservò Elena annoiata mentre fissava la bionda, risparmiando alla Lockwood un piccolo sorriso.

"Scendi dal piedistallo, Elena," sorrise la bionda mentre lei roteava gli occhi infastidita, "non tutto ruota intorno a te."

Thea dovette combattere la risatina che minacciava di lasciare le sue labbra alla risposta dell'originale e il cipiglio scioccato che ora si posava sul viso delle sue amiche.

"Cosa sta facendo?" chiese la doppelganger infastidita mentre guardava Rebekah avvicinarsi al bar verso Matt, facendo socchiudere gli occhi di Caroline.

"Oh mio Dio. Lo sta invitando al ballo. Perché lo sta invitando?" chiese freneticamente il vampiro biondo mentre notava l'invito che l'originale aveva appena dato al suo ex ragazzo.

Elena inarcò le sopracciglia incredula mentre continuava a fissare la coppia, "probabilmente per vedere la nostra reazione," mormorò facendo accigliare Thea.

"Oppure, perdonami perché questo potrebbe essere un po' scioccante, perché le piace e vuole conoscerlo?" ansimò il lupo, il sarcasmo pendeva da ogni parola che pronunciava, facendo alzare gli occhi al cielo alle sue amiche.

Nessuna delle due commentò, sapendo che la giovane Lockwood era amica dell'originale bionda, e anche se a loro non piaceva, entrambe sapevano che sarebbe stato inutile fare commenti di disapprovazione perché non sarebbe servito a nulla.

La caratteristica che spiccava in Thea Lockwood era una ‒ la lealtà.

"Mi dispiace per tuo padre, Care. E che non fossi lì per te," disse Thea alla bionda, il suo tono era triste e il suo viso si contrasse per il senso di colpa, facendo sorridere il vampiro.

"Non preoccuparti, T. Sapevo che sarebbe successo se mio padre si fosse mai trasformato in un vampiro. Li odiava, non avrebbe mai voluto vivere in quel modo," sospirò con un sorriso triste.

Thea le sorrise debolmente mentre Rebekah tornava verso il loro tavolo, "pronta ad andare, Tia?" sorrise lei, lanciando un'occhiataccia a Caroline ed Elena, cosa che le fece accigliare.

Il lupo annuì con la testa, offrendo a entrambe le sue amiche un sorriso prima di seguire Rebekah fuori dal Grill, "a che ora è questo stupido ballo?" sentì Caroline chiedere esasperata mentre se andava, facendola leggermente ridere.

...

Thea era rimasta in piedi davanti al suo armadio per 2 ore, cercando di trovare un vestito adatto da indossare per il ballo dei Mikaelson mentre lanciava numerosi capi di abbigliamento dal suo intero guardaroba.

Non che il lupo non avesse niente da indossare, aveva una vasta gamma di vestiti raccolti da tutti i balli e le cene a cui era stata costretta a partecipare, ma non ne aveva nessuno che fosse abbastanza bello per quella sera.

Sospirando, Thea chiuse la porta dell'armadio prima di sbatterci la testa infastidita.

In realtà, il lupo non avrebbe voluto partecipare al ballo, ma Rebekah l'aveva quasi costretta corrompendola con la nutella, e nemmeno il pensiero di dover passare la notte a sopportare Klaus si sarebbe messo tra lei e quella bontà cioccolatosa.

Proprio mentre stava per arrendersi e indossare l'abito che usò per il concorso di Miss Mystic Falls, il suono del campanello risuonò in tutta la Mansione dei Lockwood.

Con un'espressione confusa, Thea scese di corsa la scala di marmo e aprì la porta d'ingresso, trovando nient'altro che una grande scatola nera con un nastro rosso posata davanti a lei.

Guardandosi intorno alla ricerca della persona che l'aveva lasciato, il cipiglio dell'adolescente si fece più profondo quando si rese conto che chiunque fosse, se n'era andato.

Prendendo la grande scatola, Thea tornò in casa sua, chiudendosi la porta alle spalle prima di dirigersi verso camera sua.

Posando la scatola sul letto, il lupo rimase in piedi davanti ad essa con le mani sui fianchi e un'espressione confusa sul viso, curiosa ma allo stesso tempo intimorita di aprirla.

Mentre la guardava più da vicino, trovò un bigliettino nascosto sotto il fiocco e decise di prenderlo tra le mani per leggerlo, 'Salvami un ballocon affetto, Klaus '.

Deridendolo, il giovane lupo gettò il biglietto sul letto, rifiutandosi di aprire la scatola. Era troppo testarda per abbandonarsi alla tentazione, anche se la sua curiosità le stava urlando di farlo.

Klaus stava provando tutto il possibile per rientrare nelle grazie di Thea, e mentre lei apprezzava i regali che lui le mandava, non erano quelli che voleva.

Voleva che smettesse di mentire, di manipolarla e di usarla nei suoi schemi.

Voleva che i suoi amici e la sua famiglia fossero al sicuro.

E anche se sapeva che stava chiedendo molto all'ibrido che non aveva mai tenuto a nessuno per oltre mille anni, non poteva fare a meno di sperare che se avesse tenuto a lei nel modo in cui Rebekah ed Elijah dicevano, lui glielo avrebbe dimostrato attraverso il suo comportamento e non con regali ridicolosamente costosi.

Con un ultimo sospiro, Thea si allontanò dalla scatola chiusa mentre si dirigeva verso il suo bagno.

L'adolescente aveva meno di due ore per prepararsi e, senza un vestito abbastanza bello da indossare, il lupo era ad un passo dal rifiutare la nutella che Rebekah le aveva offerto.

...

Circa un'ora e mezza dopo, Thea era di nuovo davanti alla scatola ancora chiusa con le mani sui fianchi, la sua curiosità aveva avuto la meglio su di lei.

Tirando il nastro rosso il lupo la aprì, emettendo un piccolo sussulto quando vide cosa c'era dentro.

Il viso della Lockwood si corrugò dalla sorpresa mentre prendeva il vestito dalla scatola, mettendolo su una gruccia in modo da poterlo osservare meglio.

L'abito che Klaus le aveva regalato era un lussuoso abito da sera, lungo fino al pavimento, con spalline sottili color oro champagne. Il vestito era scollato con uno spacco alto fino alla coscia e una profonda scollatura a V, che le impediva di nascondere gran parte della sua pelle ‒ cosa che fece leggermente ridere il lupo, sapendo che era l'esatto motivo per cui Klaus lo aveva scelto.

Allontanandosi, Thea sospirò infastidita mentre la sua mente tornava al pensiero incessante dell'ibrido.

Era ancora molto infastidita da lui, e non voleva dargli la soddisfazione di vederla con il vestito che le aveva comprato, ma non aveva nient'altro che si avvicinasse alla bellezza di quel vestito e non aveva tempo per uscire a comprare qualcosa da sola.

Quindi, con un sospiro sconfitto, la giovane adolescente prese il vestito dalla gruccia e lo indossò, amando il modo in cui scivolava perfettamente sui lineamenti del suo corpo.

Spostandosi verso il suo specchio, Thea sorrise al suo riflesso. I suoi capelli scuri erano raccolti in un'elegante treccia, con ciocche arricciate che le incorniciavano il viso.

L'abito era elegantemente radioso e accentuava le sue curve e la pelle abbronzata, che sembrava risplendere contro l'oro scintillante dell'abito.

Thea si sentiva come una principessa, e anche se odiava ammetterlo, Klaus aveva fatto un ottimo lavoro nel trovare il vestito.

Fortunatamente, il lupo aveva dei tacchi dorati con cinturino nel suo guardaroba che sembravano abbinarsi perfettamente.

Ma sentendosi come se mancasse qualcosa, Thea prese il braccialetto d'oro che Klaus le aveva regalato un paio di giorni prima e se lo mise al polso con un profondo sospiro.

Se questo era ciò in cui Klaus desiderava vederla, allora lei avrebbe fatto il suo gioco. E l'avrebbe giocato meglio, mostrandogli tutto quello che avrebbe potuto avere.

Con un'ultima occhiata allo specchio, Thea sorrise maliziosamente al suo riflesso.

Klaus Mikaelson si sarebbe pentito di averla allontanata.

...

Quando Thea arrivò alla villa dei Mikaelson, il ballo era già in pieno svolgimento ‒ le persone erano sparse per il giardino e il salotto, e tutti i loro occhi si puntarono su di lei mentre camminava regalmente verso l'ingresso principale.

Klaus riconobbe il momento in cui Thea arrivò, l'inebriante profumo del suo sangue gli fece battere rapidamente il cuore contro la sua cassa toracica, e mentre i suoi occhi si fissavano sulla sua splendida figura, sembrò dimenticare come respirare.

La bellezza naturale del lupo lo sbalordì. Ogni volta che la vedeva era incantevole come la prima volta che si erano incontrati, e poteva sentirsi cadere completamente sotto il suo sguardo.

Con un piccolo sorrisetto sul volto, Klaus si diresse verso la bruna con uno scintillio lussurioso negli occhi, "buona sera, piccolo lupo ," sorrise mentre si fermava davanti alla ragazza, afferrandole la mano e posandoci sopra un bacio.

Thea tolse la mano dalla presa dell'ibrido con un'espressione accigliata sul viso mentre cercava di nascondere il rossore che le colorava le guance.

"Ho bisogno di un drink," mormorò infastidita mentre si stringeva nelle spalle, ondeggiando i fianchi mentre si dirigeva verso il bar ‒ sorridendo mentre sentiva lo sguardo dell'originale seguire i suoi movimenti.

Mentre il barista porgeva il suo drink all'adolescente, la voce di Elijah risuonò per tutto il salotto, catturando l'attenzione di tutti i presenti.

"Un attimo di attenzione, per cortesia," annunciò l'originale facendo scattare la testa di Thea nella sua direzione, i suoi occhi si posarono sull'intera famiglia Mikaelson allineata sulla grande scalinata.

"Benvenuti, grazie per essere qui con noi, sapete, ogni volta che mia madre riunisce tutta la famiglia come questa sera, è tradizione cominciare la festa con un ballo," disse Elijah con un sorriso.

"Stasera abbiamo scelto un valzer di qualche secolo fa, perciò prego tutti di trovarsi un partner e di raggiungerci nella sala da ballo," Thea gemette infastidita, trangugiando il resto del suo bourbon mentre Stefan si avvicinava a lei.

"Ti va di ballare?" le chiese con un piccolo sorriso mentre tendeva la mano verso di lei, facendo sghignazzare il lupo, "hai cercato di uccidermi," rispose chiaramente con un'espressione non divertita sul viso.

Stefan sospirò mentre la sua faccia si corrugava per il senso di colpa, "senti, T, mi dispiace. Avevo solo bisogno di sapere come spezzarlo, non ti avrei mai fatto del male," la supplicò sinceramente facendo alzare gli occhi al cielo al lupo.

Proprio mentre stava per rispondergli di nuovo, il suo sguardo si posò sulla sua anima gemella che stava camminando in fretta verso di lei con un piccolo sorrisetto.

"Piccolo lupo, mi faresti l'onore di essere la mia compagna di ballo?" chiese con un sorrisetto scherzoso mentre le tendeva la mano, proprio come aveva fatto Stefan pochi istanti prima.

Thea gli sorrise falsamente, "oh, anche a se mi piacerebbe, Stefan me l'ha già chiesto, quindi se non ti dispiace, possiamo andare?" parlò sarcasticamente a bassa voce.

Alzandosi dallo sgabello del bar, Thea intrecciò il braccio con quello di Stefan prima di guardare Klaus che era in piedi con un cipiglio sul viso.

"Forse puoi soggiogare qualcuno per farti da accompagnatrice?" scherzò facendo ridere il Salvatore più giovane mentre la conduceva verso la sala da ballo.

Mentre i due si mettevano in fila, Klaus entrò nella sala da ballo con Caroline al suo fianco. Un sorrisetto provocatorio apparve sul suo viso mentre incrociava lo sguardo della bruna.

Sapeva che Klaus lo stava facendo solo per infastidirla. Caroline era la sua migliore amica ed era fidanzata con Tyler, stava cercando solo di farla ingelosire e, purtroppo, stava funzionando.

Spostando di nuovo lo sguardo sul vampiro dagli occhi verdi di fronte a lei, Thea sorrise con un pericoloso luccichio negli occhi.

Se era un gioco a cui Klaus voleva giocare, allora così sarebbe stato. Avrebbe giocato e vinto. Lui non aveva alcuna possibilità.

"Sei bellissima stasera, Thea," si complimentò Stefan mentre i due si muovevano in sincronia con la musica, facendo sì che il giovane lupo gli sorridesse sinceramente, "grazie Steffie, anche tu non sei male," replicò lei facendolo sorridere.

"Mi dispiace davvero, T. Ho lasciato che la mia rabbia verso Klaus offuscasse il mio giudizio e ho rovinato la nostra amicizia nel farlo. Non ho mai avuto intenzione di ferirti, perdonami," spiegò dolcemente il vampiro con un sorriso imbarazzato.

"Non ti biasimo per volere vendetta. Ti ha rovinato la vita, ha rovinato tutte le nostre vite; ma a che punto finisce? A che punto decidiamo che la vendetta non ne vale la pena se significa perdere le persone a cui teniamo?" chiese retoricamente il lupo, facendo sì che Stefan guardasse per terra pensieroso, sapendo che aveva ragione.

"Klaus ha fatto cose orribili, non lo negherò, ma non è niente di peggio di quello che hai fatto tu, Damon, o anche io. E mentre state cercando un mezzo per ucciderlo usando la mia vita e quella di Elena come pedine nel vostro piano, non vi state comportando meglio di lui. Allora dimmi, qual è il punto?"

Stefan mantenne lo sguardo fisso sul pavimento mente pensava a quello che aveva detto.

Qual era il punto? Certo, Klaus gli aveva rovinato la vita e gli aveva tolto la libertà, ma era stato lui a distruggere tutte le relazioni che aveva con i suoi amici, suo fratello ed Elena.

Era quello che aveva scelto di fare per rovinare la vita di Klaus ad aver rovinato tutto, invece di cercare di salvare ciò che era rimasto di suo.

"Stai bene con lui, sai?" il Salvatore più giovane parlò dolcemente con un sorriso gentile sulle labbra, incontrando lo sguardo confuso del lupo.

"Potrebbe non piacermi quel bastardo ma mi importa di te, e se è lui ciò che ti rende felice, allora chi sono io per dirti chi amare?" continuò facendo sorridere Thea.

"Grazie, Stefan. Ma in questo momento non sono molto innamorata di quel bastardo," mormorò lentamente, i suoi occhi scrutarono la sala da ballo, fermandosi quando trovò la sua anima gemella che rideva assieme alla sua migliore amica mentre ballavano.

Stefan seguì il suo sguardo, un cipiglio si posò sul suo viso quando notò l'espressione triste che copriva la felicità di Thea, "sta solo cercando di farti ingelosire, T. Gli importa di te, ce lo ha scritto in faccia," le disse facendo sospirare il lupo.

"Se fosse vero non continuerebbe a mentire e a manipolare i miei sentimenti. Non gli importa Stefan. Se fosse così, Tyler sarebbe ancora a Mystic Falls," mormorò seccata mentre continuavano a ballare.

"Dagli una possibilità. Potrebbe sorprenderti," mormorò il vampiro con un sorrisetto prima di farla roteare tra le braccia di qualcun altro.

"Sono contento che tu sia qui, piccolo lupo ," sorrise Klaus mentre stringeva la presa sulla bruna di fronte a lui, facendo rabbrividire Thea quando apparve la pelle d'oca.

"Beh, avevo due scelte, stare qui o guardare le repliche di 'Friends' senza Tyler," mormorò con un tono sarcastico, anche se i suoi occhi mostravano tutta la tristezza che provava.

"Ho saputo di tuo fratello. Non ricordo di avergli dato il permesso di andarsene," mormorò Klaus sarcasticamente facendo socchiudere gli occhi di Thea in segno di avvertimento, "ti prego, non voglio parlarne," sibilò minacciosamente, i suoi occhi lo sfidavano a dire un'altra parola su suo fratello.

"Mi sembra giusto, posso subito cambiare argomento e dirti che sei un incanto con questo vestito," l'ibrido parlò a bassa voce con un sorrisetto malizioso mentre il suo sguardo lussurioso scorreva sul corpo del lupo, facendo colorare le sue guance di un rosso ardente.

"Non ho avuto tempo per fare shopping," mormorò Thea mentre gettava lo sguardo verso il pavimento nel tentativo di nascondersi dallo sguardo focoso dell'ibrido.

"E il braccialetto che ti ho regalato, qual è la scusa per averlo indossato?" scherzò Klaus facendo ridere leggermente l'adolescente quando i suoi occhi color cioccolato incontrarono i suoi ancora una volta.

"Un'altra cosa, sei una ballerina straordinaria," commentò mentre i due continuavano a volteggiare in sincronia con la musica, facendo sorridere Thea, "beh, mi sono allenata. Si da il caso che io sia stata Miss Mystic Falls," scherzò timidamente facendo sorridere Klaus.

"Lo so," replicò lui fissandola negli occhi ‒ il cuore di Thea corse in modo irregolare per la forza del suo sguardo.

Le due anime gemelle rimasero così finché la canzone finì, i loro occhi si incontrarono e i corpi si unirono mentre si muovevano a ritmo costante. Perfettamente uniti come se fossero le metà di un solo cuore.

...

"Ti piacciono i cavalli?" chiese una voce familiare dietro la bruna, facendola trasalire leggermente mentre allontanava la mano dal cavallo marrone che stava accarezzando.

Thea continuò a fissare davanti a sé, non volendo voltarsi verso l'ibrido ‒ cosa che fece sorridere Klaus mentre si avvicinava a lei.

Il corpo del lupo prese fuoco quando sentì il corpo dell'originale avvicinarsi pericolosamente al suo, il suo cuore stava per uscire dalla cassa toracica proprio nel momento in cui lui si fermò dietro di lei.

"Non voglio parlare con te," disse testardamente mentre alzava la mano per accarezzare ancora una volta il cavallo, nel tentativo di ignorare la presenza inebriante della sua anima gemella.

Klaus rise leggermente, scuotendo la testa divertito mentre si muoveva per mettersi al suo fianco, "sai una cosa, i cavalli sono l'opposto delle persone. Sono leali. Mio padre mi ha perseguitato per mille anni e la cosa peggiore che mi ha fatto è stata uccidere il mio cavallo preferito. Gli ha tagliato la testa con la spada, come avvertimento".

Thea si accigliò quando notò l'espressione triste che invase il viso dell'originale, il suo cuore si spezzò per il senso di colpa mentre pensava a tutto il dolore che aveva dovuto sopportare da bambino, e ancora di più da ibrido.

"Non hai mai pensato di sederti con tuo padre e parlarne?" scherzò la bruna nel tentativo di alleggerire l'atmosfera, facendo sorridere Klaus dolcemente, "temo che il rapporto con mio padre fosse un po' più complicato del rapporto che avevi con il tuo."

"Sì, può darsi. Ma io ho lasciato andare mio padre senza rimpianti," replicò la bruna facendo spostare lo sguardo di Klaus sul pavimento.

"Non mi perdonerai?" l'originale sospirò dopo alcuni istanti di silenzio, i suoi occhi fissi su quelli cioccolato fuso della sua anima gemella.

"Non farai mai del male ai miei amici e alla mia famiglia?" ribatté Thea con un'espressione annoiata facendo vacillare l'espressione speranzosa di Klaus.

"Se smettono di cercare un modo per uccidermi, allora potrei prenderlo in considerazione, sì," sorrise scherzosamente facendo socchiudere gli occhi del l'adolescente.

"Mhmm. Allora non è molto probabile, no," gli disse con un sorriso dolce.

"E per rispondere alla tua domanda, sì, mi piacciono i cavalli. Ma mi piacciono anche le persone e io piaccio a loro, perciò torno dentro," concluse mentre scrollava le spalle e superava di nuovo l'ibrido, lasciandolo in piedi a fissare il posto dove si trovava lei pochi istanti prima.

...

Thea stava sorseggiando il suo drink quando un tintinnio attirò la sua attenzione.

Alzando lo sguardo, vide Esther in piedi sulla scalinata di marmo con un bicchiere di champagne in mano mentre iniziava un brindisi.

"Buona sera, signore e signori. I camerieri stanno passando con lo champagne. Vi invito tutti ad unirvi a me in un brindisi," iniziò la strega mentre i camerieri iniziavano a circolare nella stanza con vassoi di champagne.

The prese uno dei bicchieri proprio mentre Elijah e Klaus si avvicinavano a lei, ognuno dei quali guardava la strega originale con espressioni molto diverse.

"Niente mi procura maggiore gioia che vedere la mia famiglia dopo tanto tempo riunita. Desidero ringraziarvi tutti per aver partecipato a questa spettacolare serata. Salute!" Klaus alzò il bicchiere verso sua madre con un sorriso sul volto mentre lui ed Elijah bevevano il contenuto del calice prima di rivolgere la loro attenzione al lupo che si rifiutava di bere il suo.

"Non sei una fan dello champagne, piccolo lupo? Posso assicurarti che è uno dei migliori," disse Klaus con un tono divertito mentre Thea continuava a fissare con aria interrogativa la strega bionda di fronte a loro.

"Non mi fido di vostra madre," disse sinceramente, facendo accigliare sia Elijah che Klaus.

Il maggiore dei due fratelli alternò lo sguardo tra sua madre e il lupo, le preoccupazioni sulla lealtà della madre riaffiorarono.

"Devo andare," mormorò mentre scorgeva Elena dall'altra parte della stanza, lasciando le due anime gemelle a guardarlo confuse.

"Forza, voglio mostrarti una cosa," disse Klaus dopo un po', afferrando la mano di Thea e facendole venire la pelle d'oca sulle braccia mentre la trascinava lungo numerosi corridoi.

L'ibrido si fermò quando raggiunsero la stanza, aprendo la porta per la bruna e permettendole di entrare per prima.

La bocca di Thea si spalancò per lo stupore mentre i suoi occhi scrutavano i numerosi dipinti che decoravano la stanza.

"Oh mio Dio," sussurrò mentre si avvicinava, i suoi occhi si posarono sulle maestose opere d'arte appese alla parete, "impressionante. Immagino che le guardie del Louvre non prendano verbena?" lo prese in giro Thea mentre sorrideva in direzione dell'ibrido.

Klaus ridacchiò, il suo sguardo si spostò divertito sul pavimento prima di voltarsi verso di lei, "sì, beh, questo è il loro problema," scherzò, giocando con la bruna e facendola sorridere.

"E questo? Da dove l'hai rubato?" chiese Thea mentre alzava il braccialetto con un sorriso beffardo, facendo sorridere Klaus, "beh, questa è una lunga storia. Ma sii certa che è stato indossato da una principessa bella quasi quando te."

Thea arrossì profondamente mentre sosteneva lo sguardo dell'ibrido prima di guardare gli schizzi di fronte a lei che erano solo a metà, "aspetta un secondo, li hai fatti tu?" chiese la bruna.

Klaus sorrise guardando il pavimento, leggermente imbarazzato, "sì, um. in realtà, uno dei miei paesaggi preferiti è appeso all'Hermitage, anche se nessuno l'ha notato. Ci sei stata?"

"Sono stata in alcuni posti, ma non ho mai avuto davvero la possibilità di esplorare," ammise Thea mentre ammirava ancora l'arte appesa ai muri con un piccolo sorriso sul volto.

"Ti porterò ovunque tu voglia. Roma, Parigi, Tokyo," promise Klaus facendo in modo che la bruna lo fissasse con stupore e incredulità, "oh, wow," esclamò mentre entrambi ridevano.

"Deve essere bello schioccare le dita e ottenere quello che vuoi. È per questo che crei altri ibridi? Vuoi servitori che ti accompagnino e ti portino le cose," mormorò Thea mentre riportava lo sguardo sui bozzetti.

Il viso di Klaus si corrugò tristemente quando un cipiglio si posò sul suo viso, "stai facendo supposizioni," sottolineò facendo sospirare Thea, "allora perché hai bisogno di Tyler? Smettila di controllarlo. Ridagli la sua vita."

L'ibrido si accigliò irritato mentre si avvicinava alla porta, "sai, questa è stata una serata divertente, ma penso che sia ora che tu te ne vada," le disse facendo accigliare la bruna.

"Ho capito. Tuo padre non ti amava, quindi presumi che nessun altro lo farà, ed è per questo che respingi le persone o le comandi o provi a comprarle," disse Thea mentre si toglieva il braccialetto dal polso e lo posava sul tavolo di fronte a lei.

"Ma non è così che funziona. Non ti leghi con le persone, perché non provi nemmeno a capirle." concluse, sul punto di andarsene prima che Klaus le prendesse un braccio per fermarla.

"Hai ragione. Non ci provo, perché alla fine tutti o mi lasciano o mi tradiscono," replicò Klaus, attirandola più vicino a sé mentre il suo viso si contorceva in un cipiglio.

Thea lo guardo con un'espressione interrogativa, il cuore le martellava nel petto per la vicinanza dei loro corpi, "quindi invece fai in modo che le persone ti temano?" chiese con un cipiglio.

"Mi sto solo salvando dall'indiscutibile delusione", disse l'originale facendo scuotere la testa a Thea, "no. Ti stai sottomettendo alla tua paura."

"La vita è dura, Nik. Le persone ti deluderanno, tradiranno la tua fiducia, distruggeranno la tua felicità. Cercheranno di toglierti tutto ciò che possono. Ma ci sono anche persone che ti ameranno e resteranno con te. Come farai a capirlo se non lasci entrare nessuno?" chiese con un'espressione dolce mentre si allontanava da lui.

"Posso darti un consiglio, dai una possibilità alle persone. Potresti essere sorpreso," terminò mentre ricominciava a camminare verso la porta.

Tuttavia, prima che potesse andarsene, Klaus afferrò il suo polso, tirandola al suo petto mentre le sue labbra premevano contro le sue in una passione accesa.

Rendendosi conto di ciò che stava accadendo, Thea vinse lo shock e si sciolse nel bacio, avvolgendogli il braccio intorno al collo per avvicinare ancora di più il suo corpo al suo.

Le mani di Klaus si mossero lungo i lineamenti della giovane ragazza mentre il bacio si faceva più caldo, incoraggiandola ad avvolgere le gambe intorno alla sua vita mentre lui la spingeva contro il muro più vicino.

Le loro labbra, le loro anime e i loro corpi erano perfettamente intrecciati, come se fossero fatti l'uno per l'altro ‒ quando si rese conto di quanto lo desiderasse, il cuore di Thea si sciolse al desiderio.

Non importava il suo passato, non importavano le cose che aveva fatto; tutto quello che voleva era lui. Tutto ciò che desiderava da un bel po' era lui

E così, in un momento di debolezza, gettò al vento la prudenza e alla fine cedette ai suoi desideri più profondi.

...

𝐄𝐩𝐢𝐬𝐨𝐝𝐢𝐨: Dangerous Liaisons (3x14)

𝐂𝐚𝐧𝐳𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨: Dancer In The Dark, Chase Atlantic

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