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▸ 𝘛𝘞𝘌𝘕𝘛𝘠-𝘌𝘐𝘎𝘏𝘛

𝖼𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 𝗏𝖾𝗇𝗍𝗈𝗍𝗍𝗈 ⇾ 𝗡𝗼𝗻 𝗲̀ 𝗔𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮 𝗙𝗶𝗻𝗶𝘁𝗮

❝𝐢 𝐰𝐚𝐧𝐧𝐚 𝐤𝐧𝐨𝐰 𝐰𝐡𝐨 𝐲𝐨𝐮 𝐚𝐫𝐞, 𝐢 𝐰𝐚𝐧𝐭 𝐲𝐨𝐮𝐫 𝐡𝐞𝐚𝐫𝐭 𝐭𝐨 𝐛𝐞𝐚𝐭 𝐟𝐨𝐫 𝐦𝐞❞

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Un sospiro soddisfatto lasciò le labbra dell'adolescente mentre allungava gli arti doloranti in un letto sconosciuto a lei.

Spalancando gli occhi, Thea si sedette mentre guardava la stanza confusa e leggermente in preda al panico, guadagnandosi una risatina dall'ibrido sogghignante sdraiato accanto a lei.

"Buongiorno, piccolo lupo," mormorò Klaus, facendo trasalire leggermente il lupo mentre girava di scatto la testa nella sua direzione.

Thea, vedendo il sorrisetto sul viso della sua anima gemella, emise un gemito di frustrazione mentre cadeva all'indietro sui morbidi cuscini di seta del letto di Klaus, chiudendo gli occhi nella speranza di poter scomparire.

La bruna sperava che se avesse tenuto gli occhi chiusi abbastanza a lungo, gli eventi della notte precedente avrebbe cessato di esistere e si sarebbe svegliata nel suo letto ‒ lontana dall'ibrido e dal suo sorrisetto seducente.

La bruna non era pentita per quello che era successo tra lei e Klaus ‒ infatti, anche se non l'avrebbe mai ammesso, si era divertita e sarebbe stata più che felice di farlo di nuovo.

Tuttavia, sarebbe dovuta essere arrabbiata con lui, ed invece eccola lì, distesa nuda nel suo letto mentre lui le sorrideva beffardamente.

Era come se tutto il suo buon senso e la sua volontà fossero svaniti alla sola vista dei suoi gelidi occhi, e invece di mantenere la sua posizione si era ritrovata a cadere ai suoi piedi.

"Smettila di fissarmi," scattò Thea quando sentì gli occhi di Klaus su di lei, un cipiglio si posò sul suo viso facendo ridacchiare l'ibrido.

"Non sto fissando, sto semplicemente ammirando la tua bellezza," replicò l'ibrido in modo provocatorio, facendo spalancare gli occhi di Thea infastidita, "è inquietante," il lupo rimase impassibile mentre fissava l'originale sogghignante.

"È romantico," dichiarò lui, facendo roteare gli occhi ad una Thea esasperata prima che si alzasse dal letto avvolgendo le lenzuola attorno a lei, "ti odio ancora," mormorò mentre raccoglieva i vestiti dal pavimento.

Klaus le sorrise pigramente mentre la guardava dal letto, "non è quello che stavi urlando la scorsa notte," la prese in giro con un sorrisetto sulle labbra.

"Un momento di debolezza. Posso assicurarti che non succederà mai più," gli disse seriamente mentre lui si alzava dal letto camminando verso di lei, nudo come il giorno in cui era nato.

"Mai è un tempo così lungo, piccolo lupo. Sei sicura di potermi resistere?" Klaus la schernì con un sorrisetto mentre torreggiava su di lei, i suoi occhi fissi audacemente negli occhi color cioccolato della sua anima gemella.

Thea gli sorrise, sfidandolo, "beh, fortunatamente per me, sono nota per essere piuttosto testarda," lo schernì con un sorriso malvagio mentre avvicinava il viso dell'ibrido al suo.

Klaus le sorrise, il cuore batteva rapidamente per la loro vicinanza, "e invece tu sei sicuro di potermi resistere?" Thea lo schernì in un sussurro contro le sue labbra prima di allontanarsi con un sorrisetto malvagio, facendo scivolare le lenzuola dal suo corpo mentre si dirigeva verso il bagno.

"Ho bisogno di vestiti," disse con un tono canzonatorio mentre lo sguardo caldo di Klaus cadeva su di lei, facendo apparire un piccolo sorrisetto di vittoria sul viso della Lockwood, sapendo che effetto gli faceva.

Klaus tossì quando tornò in sé, "vestiti, giusto," mormorò mentre si metteva qualcosa indosso prima di uscire dalla stanza borbottando infastidito, facendo ridere la bruna.

Klaus ‒ 0, Thea ‒ 1.

...

Poco dopo, Klaus e Thea erano seduti nel soggiorno di villa Mikaelson, il primo dipingeva mentre la seconda prendeva in giro Kol per il suo incontro con Damon Salvatore.

"È solo difficile credere che tu, 'il Mikaelson più selvaggio, spietato e audace', ti sia fatto spezzare il collo da un vampiro che, ammettiamolo, è molto più debole di te," lo schernì Thea, scoppiando dalle risate alla vista del suo cipiglio irritato.

Tuttavia, prima che l'originale avesse la possibilità di ribattere, la porta d'ingresso si aprì sbattendo, avvertendo tutti del ritorno di Rebekah.

"Bene, bene, bene. Ecco la nostra ragazza," la schernì Kol mentre si alzava dal suo posto, bloccando la strada al vampiro biondo e facendola irritare, "ehi, fammi passare Kol," sibilò Rebekah facendo sorridere Thea divertita.

Il bruno rise di sua sorella mentre si rifiutava di allontanarsi da lei, "fuori tutta la notte. Che scandalo," la prese in giro prima di guardare Thea e Klaus.

"Sembra che Nik non fosse l'unico in famiglia ad essere stato fortunato ieri sera. Spero che tu abbia trovato di meglio di quel plebeo? Matt, vero?" gli occhi del lupo si socchiusero guardando il Mikaelson più giovane.

"Se non chiudi la bocca, ti faccio sputare i denti uno a uno," gli promise minacciosamente facendo sorridere Klaus da dietro il suo dipinto.

"Non iniziare, Nik!" lo avvertì Rebekah, "non ho detto niente," ribatté Klaus mentre alzava le mani in segno di resa, costringendo sia Rebekah che Thea a socchiudere gli occhi.

"Mi annoio. Nostra sorella è una sgualdrina, ma almeno si diverte. Mi devo distrarre anch'io," piagnucolò Kol mentre guardava verso Klaus, "cosa stai aspettando? Va a divertirti," affermò l'ibrido mentre continuava a dipingere.

Kol sbuffò seccato per la mancanza di interesse di suo fratello, facendo ridere Thea ‒ il vampiro aveva più di mille anni e si comportava ancora come un bambino.

"Non ci si diverte da soli. Vieni con me, Nik! È il minimo dopo avermi conficcato un pugnale nel cuore," l'originale cercò di manipolare l'ibrido con un piccolo sorrisetto facendo sbuffare Rebekah mentre Thea rideva ancora una volta.

Sicuramente era ancora un bambino.

Klaus sorrise alla sua anima gemella prima di guardare il fratello minore con un'espressione stanca, "Perché no? Non ho bevuto abbastanza ieri sera mentre stavi cercando di uccidere il cavaliere di Rebekah."

Kol sorrise a suo fratello in risposta, "se ricordo bene, penso che tu fossi piuttosto occupato con qualcosa, o meglio con qualcun altro, la scorsa notte," lo schernì facendo arrossire le guance di Thea mentre l'ibrido si limitava a ridere in risposta.

Percependo l'imbarazzo della sua amica, Rebekah socchiuse gli occhi verso i suoi fratelli, spingendo Kol in direzione della porta, "si, vi prego andate. In questa casa girano troppi uomini."

Il bruno sorrise compiaciuto mentre si fermava alla porta con Klaus al suo fianco, "Anche intorno a te, Bekah," la prese in giro, precipitandosi fuori dalla porta mentre la bionda gli lanciava una scarpa.

"Vuoi unirti a noi, piccolo lupo?" chiese Klaus alla sua anima gemella con un sorriso, facendo sì che la bruna scuotesse la testa in risposta, "no, penso che mi rilasserò qui con Beks per un po' prima di tornare a casa."

L'ibrido le sorrise calorosamente facendole battere il cuore, "stai attenta, la tua amica potrebbe essere piena di malattie," scherzò Klaus facendo gemere Rebekah infastidita mentre gli lanciava l'altra scarpa in testa.

"Tanti saluti a tutti e due!" scattò la bionda facendo ridere divertita Thea mentre Klaus scappava via.

"Rebekah," disse Elijah entrava nella stanza da dietro di loro, facendo sospirare frustrata la bionda, "non ti ci mettere anche tu," mormorò mentre si strofinava le mani sul viso.

Thea osservò divertita i due fratelli, accigliandosi solo quando notò lo sguardo preoccupato sul volto del nobile Mikaelson, "sono preoccupato per nostra madre. Hai notato che si comporta in modo strano?"

Rebekah lo guardò accigliata, "è morta per mille anni. Cosa è strano per lei?" ribatté, facendo sospirare Elijah, "salvia bruciata," dichiarò mentre tirava fuori la salvia della tasca del vestito, porgendola alla bionda, "faceva un incantesimo privato."

Thea si accigliò guardando i fratelli, la sua diffidenza per la lealtà della strega originale riaffiorò. Non si fidava neanche un po' di Esther, specialmente ora che sapeva che anche Elijah era della sua stessa opinione.

Rebekah sospirò annoiata, restituendo la salvia a suo fratello, "lo sai che le piacciono queste cose. Chiedilo a Finn, le è molto affezionato."

Elijah si accigliò verso sua sorella, "Non mi fido di lui. Odia quello che siamo da sempre," mormorò facendo aumentare il cipiglio di Rebekah.

"Non è vero. E quanto a nostra madre, è tornata per una ragione, perché la famiglia fosse riunita. Ci vuole bene. Che problema ci potrebbe essere?" chiese lei prima di allontanarsi.

La bruna sapeva quanto Rebekah amasse sua madre, si erano appena ricongiunte e finalmente erano in grado di essere una famiglia.

Se le intenzioni della strega originale fossero state tutt'altro che pure, la cosa l'avrebbe uccisa.

"A cosa stai pensando, Lijah?" chiese il lupo, notando l'espressione perplessa sul volto del nobile Mikaelson mentre fissava la salvia bruciata nella sua mano.

Spostando lo sguardo, i suoi occhi si posarono sulla bruna con un sorriso, "penso che andremo a fare visita alla tua amica doppelganger."

...

"Non ricordavo quanto mi mancasse questa terra," sospirò Elijah malinconicamente mentre lui, Thea ed Elena uscivano dalla sua auto e si dirigevano nei boschi che circondavano Mystic Falls.

Il lupo si guardò intorno meravigliata, ricordando le volte in cui correva tra quegli alberi nella sua forma di lupo, completamente libera e alleggerita dalla sua realtà.

In realtà, le mancava trasformarsi. Alcuni lupi odiavano la trasformazione e il dolore che portava, ma Thea amava il controllo che ne guadagnava.

Era l'unica cosa su cui aveva il pieno controllo nella sua vita, e da quando aveva scoperto che poteva trasformarsi a suo piacimento si era dimenticata di farlo, essendo stata coinvolta in tutto il dramma soprannaturale.

"Non riesco neanche a immaginare come dovesse essere mille anni fa," mormorò la Lockwood in soggezione, facendo sorridere Elijah mentre guardava il bosco di fronte a loro.

"Sai che la vostra scuola è stata costruita sopra un villaggio indiano. È lì che ho visto il mio primo lupo mannaro," Thea sorrise all'originale mentre lui continuava, "la piazza della città era dove gli indigeni si radunavano per i riti sacri. E là vicino c'era un campo dove pascolavano cavalli selvaggi."

"È incredibile," disse Elena mentre sia lei che Thea ascoltavano le parole del vampiro, stupite dalla storia della loro città.

Elijah fece un cenno a entrambe, "venite," disse mentre iniziava a camminare nel bosco con le due brune al suo seguito

"Conosci anche questo posto?" chiese la doppelganger mentre i tre si fermavano in un campo aperto. Elijah annuì con un sorrisetto che fece leggermente preoccupare Thea.

"Sì. Sotto di noi c'è una caverna dove giocavo da ragazzo. È collegata a diverse gallerie che si diramano in tutta la zona," iniziò Elijah mentre guardava intensamente la bruna di fronte a lui.

"Forse è il modo in cui la natura ci protegge dalla furia selvaggia della luna piena. Mia madre diceva che deve esserci un equilibrio," alla menzione della strega originale, la testa di Elena scattò verso il pavimento, facendo socchiudere gli occhi all'adolescente Lockwood.

"Forse dovrei tornare a casa," mormorò la doppelganger facendo socchiudere gli occhi di Elijah.

"Ti ammiro, Elena. Mi ricordi qualità che apprezzavo molto prima che mia madre ci trasformasse. Non è nella tua natura mentire, eppure quando ti ho chiesto del tuo incontro con mia madre ieri sera, non mi hai detto la verità," Thea chiuse gli occhi delusa mentre guardava verso il pavimento.

Non era stupida, sapeva che i suoi amici non avevano lasciato in pace Klaus dopo tutto quello che aveva fatto, ma aveva sperato che la sua parola e la sua amicizia significassero più di un conflitto.

"Questo non è vero. Ti ho detto che tua madre voleva solo un nuovo inizio," negò Elena, scuotendo la testa e facendo sospirare Thea.

"Possiamo sentire il battito del tuo cuore, Lena," mormorò il lupo mentre Elijah annuiva.

"Sì e aumenta quando sei disonesta. Mi hai mentito al ballo e stai mentendo anche adesso. Dimmi la verità," la doppelganger fece un passo indietro.

"Non avrei voluto che accadesse questo," mormorò, facendo socchiudere ancora di più gli occhi di Elijah.

"Che cosa, Elena?" chiese Thea leggermente spaventata da ciò che la doppelganger aveva da dire.

Sapeva che non ci si poteva fidare di Esther e che stava progettando qualcosa di grande, ma avevano bisogno di sapere cosa e quando.

"Ci avevano detto che quello che c'era in quella bara avrebbe ucciso Klaus. Quando abbiamo scoperto che era vostra madre, non sapevamo che pensare," la bruna si interruppe mentre alternava nervosamente lo sguardo tra il lupo e il vampiro originale.

"Dal suo ritorno dice solo di voler riunire la famiglia," disse Elijah mentre scuoteva la testa deluso dopo aver scoperto dell'inganno di sua madre.

Thea si accigliò tristemente, sapendo che tutto ciò che i fratelli Mikaelson volevano veramente era che la loro famiglia stesse di nuovo insieme.

"Quando ha chiesto di incontrarmi, ho pensato che volesse aiutarci. Che avrebbe trovato un modo per uccidere Klaus, ma non vuole uccidere soltanto Klaus," mormorò Elena esitante mentre notava lo sguardo indurito del lupo.

"Vuole ucciderli tutti, vero?" chiese Thea incredula, i suoi occhi spaventati fissavano quelli di Elijah, "vuole eliminare il male che ha creato," mormorò l'originale in tono offeso.

Elena guardò i due in colpa, "Mi dispiace molto," biascicò lasciando il lupo incredulo, "no, non ti dispiace, Lena. Non ti dispiace mai," rise amaramente facendo cadere il viso dell'altra bruna.

"Dimmi, l'altra sera quando ti sei scusata- avevi ancora intenzione di uccidere la mia anima gemella?" chiese gelidamente mentre lo sguardo di Elena si spostava nervosamente, "wow," mormorò Thea esasperata mentre la doppelganger annuiva con la testa in risposta.

"Ha ucciso Jenna, Thea. Deve morire," sbottò con rabbia facendo sghignazzare il lupo, "e Damon ha ucciso mio zio! Ti è sfuggito di mente quando lo stavi baciando o le cose sono semplicemente diverse quando accadono a te?" sibilò.

"Non è giusto. Klaus è pericoloso, T. Deve andarsene, e questa è la migliore possibilità che abbiamo," disse Elena con voce rotta, cercando di persuadere se stessa e il giovane lupo.

Thea scosse la testa delusa mentre guardava la sua amica, "ed Elijah e il resto dei suoi fratelli? Io?" chiese addolorata, costringendo Elena ad abbassare lo sguardo in colpa.

"Vorrei tanto poter fare qualcosa," disse la doppelganger con rammarico mentre notava le lacrime negli occhi della sua amica, rendendosi conto di quanto male aveva trattato l'unica persona che era sempre restata lì per lei.

"Sai," cominciò Elijah, il suo tono e sguardo erano duri mentre fissava la doppelganger infastidito, "ho imparato una cosa durante la mia permanenza su questa terra; attento a ciò che desideri," finì.

Poi fece un buco nel terreno, afferrando entrambe le ragazze e saltando nelle caverne sottostanti.

...

Dopo che Rebekah arrivò per vegliare su Elena, Thea partì per trovare Klaus e Kol e avvertirli del piano della madre.

Il lupo era riluttante a lasciare la sua amica nelle mani di Rebekah all'inizio, sapendo che la bionda non voleva altro che vedere la doppelganger sottoterra, ma il lupo si ritrovò a preoccuparsi di più della sua anima gemella rispetto alla sua amica.

I forti sentimenti che provava per l'ibrido la spaventavano immensamente, e non era del tutto sicura di cosa fare con loro.

C'era ancora l'intero problema con suo fratello e i suoi amici, sapendo che nessuno di loro avrebbe approvato la relazione che i due avrebbero condiviso, ma trascorrendo del tempo con i fratelli di Klaus, iniziò a non preoccuparsene più.

"Ooh, c'è il lupetto. Una ragazza così appetitosa," la bruna sentì Kol prendere in giro suo fratello maggiore mentre entrava al Mystic Grill con un piccolo sorriso sul viso.

"Dì un'altra parola e ti strappo il fegato," lo avvertì Klaus mentre i suoi occhi si concentravano sul lupo, "Thea!" urlò con un sorriso innamorato sul viso mentre incrociava i suoi occhi.

"Fantastico, siete ancora qui," mormorò sollevata, facendo aggrottare le facce dei due originali.

Sentendo un paio di occhi su di lei, lo sguardo di Thea filtrò l'intero bar atterrando su quegli azzurro cristallino del suo migliore amico, il cui viso si contorse dalla rabbia alla vista di lei che parlava con Klaus.

"Bevi qualcosa con noi?" chiese l'ibrido, riportando l'attenzione del lupo su di lui, facendo vacillare lo sguardo di Thea.

"Mhmm, preferirei morire. Ma grazie," sputò lanciando all'ibrido uno sguardo che gli diceva di stare al gioco e seguire il suo esempio.

La giovane Lockwood aveva bisogno di informare Klaus dell'inganno di sua madre e del loro piano per fermarla, ma non poteva farlo davanti a Damon.

Con un'ultima occhiata all'ibrido, Thea si girò sui tacchi, uscendo dal Grill con Klaus che osservava ogni sua mossa, "non è stupenda?" mormorò facendo ridere divertito Kol.

"Di sicuro è stata molto brava a scaricarti," lo schernì facendo sorridere Klaus, "la prendo come una sfida," ribatté prima di buttare giù il contenuto del suo drink e seguire la bruna di fuori.

"Thea!" gridò l'ibrido mentre attraversava la strada, venendo quasi investito da un'auto mentre la seguiva e facendo roteare gli occhi alla bruna, "sei matto? Dov'è Kol?" gridò quando lui si fermò davanti a lei.

Il viso di Klaus si contorse in un cipiglio mentre guardava la bruna confuso, "Kol? E' dentro," le disse facendo scuotere la testa al lupo esasperata, "sei incredibile," mormorò incredula.

"Non essere arrabbiata, amore. Abbiamo avuto solo una piccola lite. Per me è già finita. Dovrebbe esserlo anche per te dopo la scorsa notte," la schernì con un sorrisetto provocatorio sul volto che fece infastidire il lupo.

Lei stava cercando di avvertirlo che sua madre stava progettando di ucciderlo, e tutto quello che stava facendo era cercare di sedurla.

"Ah, beh. Per me no," disse amaramente facendo ridere l'ibrido, "come posso farmi perdonare?" le chiese onestamente, non desiderando altro che rimediare a tutto il male che le aveva causato.

Thea sospirò e i suoi occhi si spostarono sul pavimento, "Klaus, non abbiamo tempo per questo," mormorò facendo scuotere la testa all'ibrido, "ti prego, dammi una chance Thea, parla con me, impara a conoscermi," sorrise lui, afferrandole le mani.

Thea alzò gli occhi al cielo, un piccolo sorriso adornava il suo viso mentre guardava il sorriso dell'originale, il suo cuore batteva il modo irregolare.

"Mi piaci, piccolo lupo. E voglio sapere tutto di te. Le tue speranze, i tuoi sogni. Tutto quello che vuoi nella vita," le sorrise dolcemente mentre i suoi occhi si fondevano nei suoi.

"Solo per essere chiari, sono troppo intelligente per farmi sedurre da te. Di nuovo," mormorò con un piccolo sorriso facendo ridere Klaus, "può essere uno shock, ma la tua testardaggine è una delle tante ragioni per cui mi piaci," sorrise brillantemente.

Fu a quel punto che il lupo si ritrovò ad innamorarsi perdutamente e sconsideratamente dell'uomo di fronte a lei.

Certo, era enormemente imperfetto e si curava poco delle altre persone; ma teneva a lei, e questo era innegabilmente chiaro, si capiva nel modo in cui la guardava e le parlava.

In quel momento lui era vulnerabile, stava mostrando tutte le sue emozioni e sentimenti alla donna di fronte a lui nella speranza che ricambiasse quegli stessi sentimenti.

Tuttavia, prima che la bruna avesse la possibilità di rispondere, sentì un improvviso dolore al petto come se fosse stata pugnalata.

Cascando nella presa di Klaus, la bruna si strinse a lui mentre il dolore peggiorava, facendo impaurire l'ibrido mentre il dolore colpiva anche lui.

"Thea? Cosa sta succedendo?" chiese Klaus freneticamente mentre la teneva stretta a sé, il viso contorto per il dolore che stava provando, "Kol," mormorò lei con voce roca, ansimando per l'agonia mentre il dolore peggiorava.

Annuendo, l'ibrido prese il lupo in stile sposa prima di precipitarsi nel vicolo accanto al Grill, trovando Alaric, Damon e Stefan in piedi sopra un Kol pugnalato.

Mettendo cautamente Thea a terra, Klaus si precipitò verso di loro sbattendo Alaric contro il muro prima di estrarre il pugnale dal fratello minore mentre Stefan correva verso di lui per metterlo al tappeto ‒ ma Thea arrivò prima, spezzando il collo al vampiro e facendolo cadere a terra.

In piedi, Klaus si voltò verso la sua anima gemella, uno sguardo orgoglioso gli ricopriva il viso.

L'ibrido spostò lo sguardo verso il corvino di fronte a loro, rompendo il contatto visivo delle due anime gemelle ‒ l'espressione pericolosa sul viso di Thea suscitava dentro di lui immagini che non erano particolarmente appropriate in quel momento.

"Avrei dovuto ucciderti mesi fa," sibilò Klaus con rabbia mentre i suoi occhi si socchiudevano, facendo sorridere Damon, "fallo. Non impedirai a Esther di ucciderti," disse lui schernendolo.

"Che hai detto di mia madre?" sibilò l'ibrido, avvicinandosi pericolosamente al vampiro sogghignante, "non sapevi che ero amico della tua mammina? Sì, abbiamo molto in comune. Lei ti odia quanto me."

Gli occhi di Thea si socchiusero mentre Klaus si avvicinava a lui, inchiodandolo al muro per la gola, "lascialo! Ci serve ancora, Niklaus," disse Elijah con autorità mentre appariva in cima alle scale.

"Cosa ha fatto nostra madre? Cosa ha fatto, Elijah?" urlò Klaus con rabbia mentre lasciava andare Damon, camminando per stare accanto a Thea mentre Elijah scendeva le scale con il telefono in mano.

"Dimmi dove sono le streghe o dirò a mia sorella di uccidere subito Elena," disse l'originale al corvino, ignorando le domande dell'ibrido.

Damon guardò verso la torre dell'orologio, vedendo che erano solo le 20:30, "il tempo scade alle 21:06," disse con voce preoccupata al pensiero di perdere Elena.

Gli occhi di Thea si socchiusero per la rabbia e l'irritazione mentre guardava il Salvatore, "Rebekah sarà più che felice di iniziare prima," sibilò facendo cadere il viso di Damon mentre i due Mikaelson le sorridevano orgogliosi.

...

Elijah, Kol, Klaus e Thea camminarono attraverso i boschi, risalendo una collina e arrivando a un pentagramma fatto di sale; delle torce erano accese in ogni punto della stella e al centro si trovavano Esther e Finn.

"Figli miei, venite avanti," disse Esther facendo accigliare i tre fratelli e Thea, "resta dietro di me, madre," dichiarò Finn preoccupato mentre tendeva una mano davanti a sua madre in segno di protezione, facendo sghignazzare Thea.

"Fa niente," rispose la strega facilmente con un piccolo sorrisetto sul viso appena vide gli occhi socchiusi del lupo.

"Non posso entrare," sbuffò Kol avvicinandosi al pentagramma, ma il fuoco delle torce si ingrandì, costringendolo a tornare indietro.

"Che bello. Siamo bloccati qui, con il figlio preferito che fa l'agnello sacrificale. Sei patetico Finn," sbottò lui con rabbia facendo irritare Esther.

"Sta zitto Kol, tuo fratello ha virtù che neppure immagini," lo rimproverò la donna più anziana, facendo ridere amaramente Thea, "virtù? Ironico detto dalla donna che vuole uccidere i suoi figli," sputò mentre fissava gelidamente la donna di fronte a lei.

Gli occhi di Esther si concentrarono su quelli color cioccolato della bruna con un piccolo sorriso divertito che adornava il suo viso, cosa che fece solo arrabbiare di più il lupo.

"Qualunque cosa pensi di noi, uccidere i tuoi figli sarebbe un'atrocità," disse Elijah a bassa voce, arrabbiato del fatto che sua madre stesse deridendo la ragazza che considerava una sorella.

Spostando lo sguardo sul suo secondo figlio maggiore, Esther sorrise semplicemente, "mi pento solo di non avervi lasciato morire mille anni fa."

Thea si allungò, afferrando saldamente la mano di Klaus nella sua mentre il suo umore cambiava, avvertendo il dolore e la delusione irradiarsi in lui.

Nonostante tutte le sofferenze che la donna gli aveva causato, Thea sapeva che in fondo Klaus adorava sua madre e tutto ciò che voleva era il suo amore e il suo sostegno ‒ ma la strega era malvagia e Thea non aveva mai odiato nessuno così tanto.

"Basta, le tue chiacchere mi stanno annoiando," scattò Klaus, la sua mano era ancora stretta in quella di Thea mentre affrontava sua madre con uno sguardo di sfida, "finiscila ora, madre, o ti rispedisco all'inferno."

Esther fissò l'ibrido, facendo un passo avanti mentre guardava i suoi tre figli, "per mille anni, sono stata costretta a guardarvi. Sentivo il dolore di ogni vittima, soffrivo ai vostri spargimenti di sangue."

Spostando poi il suo sguardo su Elijah, l'espressione della strega divenne delusa, "perfino tu Elijah, con le tue pretese di nobiltà d'animo, non sei migliore. Tutti voi. Siete una maledizione durata generazioni. Se siete venuti a chiedere pietà per la vostra vita, mi dispiace, avete perso tempo."

Thea fissò la donna, avvicinandosi al pentagono con uno sguardo audace, "e io? Sicuramente le streghe hanno qualcosa da dire sul sacrificio di una vita innocente," chiese facendo sorridere la donna più anziana.

"Sei un mezzo per un fine. Mi dispiace davvero che tu sia stata legata a mio figlio, non te lo meriti, Thea," disse Esther facendo scintillare gli occhi d'oro del lupo.

"Fidati di me, tesoro. L'unica cosa di cui ti dispiacerà è il fatto che ti sei messa sulla mia strada. Hai dei figli fantastici, mi rattrista che tu non possa capirlo," sibilò la bruna con un sorrisetto malizioso.

"Ma non preoccuparti. Avrai molto tempo per guardarli e pensare ai tuoi rimpianti quando ti rimetterò nel buco da cui sei strisciata fuori. Hai fatto un errore a venire qui," sogghignò facendo sorridere Esther.

"Purtroppo, non ne avrai la possibilità," commentò, rispondendo alla sua minaccia apparentemente imperturbabile.

Thea socchiuse gli occhi verso la donna e il terreno iniziò a tremare, facendo sì che Esther si guardasse intorno in preda al panico.

"No! Sorelle! Non mi abbandonate!" urlò disperatamente quando le torce iniziarono a divampare, il fuoco ardeva brillantemente.

Klaus si precipitò velocemente davanti a Thea, cercando di proteggerla – Kol ed Elijah fecero lo stesso, proteggendo quella che per loro era come una sorella.

Quando il fuoco si spense, i quattro si voltarono verso il pentagono, scoprendo che sia Esther che Finn erano svaniti.

"Ucciderò quella puttana, anche se fosse l'ultima cosa che faccio," sibilò Thea con rabbia mentre fissava il punto in cui prima si trovava Esther.

"Non se la uccido prima io," mormorò Klaus al suo fianco, facendo sorridere la sua anima gemella.

...

Dopo la scena nel bosco, Thea lasciò i fratelli per tornare a casa, ma attraversando i corridoi vuoti di quella grande mansione, si rese conto che non era quello il posto in cui voleva stare.

Si era così abituata a stare vicino a Klaus che stare lontana da lui le sembrava strano ed inquietante.

Ecco perché dopo aver preso alcuni dei suoi vestiti, il lupo era in piedi all'ingresso del salotto dei Mikaelson a guardare la sua anima gemella sorseggiare whisky, fissando senza un punto preciso le fiamme del fuoco.

"Credevo che te ne fossi andata. Elijah sta partendo, Kol è fuggito, anche Esther e Finn sono spariti e non so dove sia Rebekah. Tutti se ne vanno," mormorò continuando a fissare il fuoco.

Lui si rifiutava di voltarsi verso la bruna, continuando a pensare alle parole di sua madre: Thea non se lo meritava; non si meritava di essere legata ad uno come lui.

"Non me ne vado, Nik," disse Thea sinceramente, avvicinandosi a lui.

"Dovresti. Come mi hai chiamato l'altra notte? Mostro? Perché sei ancora qui Thea? Vattene e basta," le chiese arrabbiato mentre si girava verso di lei, facendo roteare gli occhi alla bruna.

Klaus stava cercando di respingerla ancora una volta, le parole di sua madre avevano suscitato una profonda insicurezza – non essere abbastanza per lei.

Ma Thea era testarda, e non gli avrebbe più permesso di metterla da parte.

"No. Smettila di comportarti come un bambino e ascoltami. Sono qui e non me ne vado. Non ti lascio, Nik," gli disse onestamente, avvicinandosi finché non si ritrovò proprio di fronte a lui.

Klaus la guardò torvo con gli occhi socchiusi, "perché?" chiese, l'insicurezza e la vulnerabilità gocciolavano dal suo tono.

"Perché, per quanto sia difficile da credere, mi piaci anche tu," Thea gli sorrise facendo ravvivare leggermente l'umore dell'ibrido.

"Pensavo di essere 'uno psicotico figlio di puttana'," la prese in giro con un piccolo sorriso, riferendosi al messaggio che lei gli aveva inviato l'altra sera per rabbia.

"Beh, almeno in 'figlio di puttana' avevo ragione. Tua made è una stronza," disse sinceramente facendo ridere Klaus.

"Parlando di mia madre, prima sembravi una piccola feroce guerriera, amore," scherzò mentre Thea gli sorrideva, "beh, cosa posso dire, ha fatto incazzare il lupo sbagliato. Nessuno fa male alla mia famiglia."

Klaus sorrise alle sue parole, il calore riempì il suo corpo mentre la guardava, "famiglia eh?" scherzò facendo alzare le spalle alla bruna

"Beh, voglio dire, Kol ed Elijah sono come due fratelli e Rebekah è come una sorella, devo proteggere la mia famiglia," mormorò beffarda.

"E io? Faccio parte di questa famiglia come dici tu?" chiese mentre la tirava più vicino a sé.

"Mmh, beh, questo dipende," lo prese in giro con un sorriso audace sul viso mentre il suo cuore iniziava a battere rapidamente.

"Da cosa?" chiese l'ibrido mentre il suo sorrisetto malizioso si posava sul suo viso, "da quanto bene mi baci," rispose Thea con un sorriso beffardo facendo ridacchiare Klaus.

"Oh? Pensavo che fossi troppo intelligente per farti sedurre da me," la schernì ridendo, facendo socchiudere gli occhi di Thea mentre lo fissava.

"Stai zitto e baciami," mormorò mentre gli metteva la braccia al collo, avvicinando il suo viso al suo.

Proprio come le tante altre volte che i due si erano baciati, le scintille volarono come se fosse stata la prima volta.

Le due anime gemelle si baciarono con tanta passione, memorizzando il modo in cui si sentivano e baciandosi come se fosse stata l'ultima volta.

Prima che la tensione sessuale salisse alle stelle, il rumore di passi frettolosi li fece separare.

"Oh, non badate a me," li schernì Rebekah con un sorrisetto mentre guardava la sua migliore amica, facendo arrossire Thea per l'imbarazzo.

"Rebekah, pensavo che te ne fossi andata da tempo ormai," mormorò Klaus sorpreso mentre guardava la sua sorellina, tirando Thea più vicina a sé.

"Ti ho odiato quando ho saputo che avevi ucciso nostra madre," mormorò il vampiro biondo con tristezza facendo sussultare Klaus, "ma mi sono resa conto che dopo mille anni insieme sei l'unico che non mi abbia mai lasciata."

"Una bella coppia, no?" scherzò Klaus quando un piccolo sorriso si dipinse sul suo viso, sentendosi veramente felice per la prima volta dopo tanto – forse il destino era finalmente dalla sua parte.

Tuttavia, quella speranza svanì rapidamente quando vide lo sguardo preoccupato sul viso di Rebekah mentre si avvicinava alle due anime gemelle, "c'è una cosa che dovete vedere."

"Vieni a vantarti della tua abilità di aguzzina?" scherzò Klaus quando Rebekah mostrò ai due il video di Elena che aveva girato nelle caverne.

Rebekah alzò gli occhi al cielo infastidita, "guarda le immagini sula parete alle spalle di Elena," gli disse, "gli indigeni raccontarono la storia della nostra famiglia, guarda le immagini."

Thea la guardò preoccupata, la paura e il terrore presero il sopravvento "che cos'è?" chiese.

"Un indigeno che prega la grande quercia bianca," ribatté la bionda facendo sghignazzare Klaus mentre alzava le sopracciglia.

"E allora? L'abbiamo bruciata fino alle radici," rispose facendo alzare gli occhi al cielo a Rebekah.

"Guarda i segni che la precedono. È il calendario indigeno," mormorò a denti stretti facendo accigliare le facce delle due anime gemelle, rendendosi conto di cosa stava dicendo la bionda.

"No, non può essere," mormorò Klaus impaurito.

"Una quercia bianca dopo trecento anni che eravamo tornati nel vecchio mondo," rivelò Rebekah mentre guardava il fratello maggiore.

"Deve esserci stato un germoglio, un albero nuovo ha preso il posto del vecchio. Quell'albero potrebbe ucciderci. Non è finita, Nik."

...

𝐄𝐩𝐢𝐬𝐨𝐝𝐢𝐨: All My Children (3x15)

𝐂𝐚𝐧𝐳𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨: Power Over Me, Dermot Kennedy

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