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𝖼𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 𝗍𝗋𝖾𝗇𝗍𝖺𝖽𝗎𝖾 ⇾ Il Ritorno del Morto

❝𝐲𝐨𝐮'𝐫𝐞 𝐟𝐮𝐜𝐤𝐢𝐧𝐠 𝐰𝐢𝐭𝐡 𝐭𝐡𝐞 𝐰𝐫𝐨𝐧𝐠 𝐰𝐨𝐥𝐟 𝐛𝐚𝐛𝐲, 𝐝𝐚𝐫𝐤𝐧𝐞𝐬𝐬 𝐠𝐨𝐧𝐧𝐚 𝐛𝐫𝐞𝐚𝐤 𝐲𝐨𝐮𝐫 𝐥𝐢𝐠𝐡𝐭❞

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"Cosa vuol dire che vuoi lasciare il comitato di pulizia?" chiese Thea a Tyler attraverso il telefono mentre camminava per i corridoi della scuola di Mystic Falls "Caroline ti ucciderà" disse facendo sospirare il gemello.

"Klaus ha chiamato, sta lasciando la città e vuole che lo aiuti" disse l'ibrido irritato, facendo accigliare Thea mentre si fermava di colpo nel corridoio. Klaus stava ancora lasciando la città?

La scorsa notte le aveva promesso che non l'avrebbe mai lasciata e, anche se era in uno stato di delirio, lei lo ricordava. Aveva promesso che sarebbero stati lei e lui contro il mondo.

Le aveva mentito? Si aspettava che lei lasciasse la sua vita alle spalle e lo seguisse?

Sapeva che non erano più spiritualmente legati dal legame dell'anima gemella, ma la connessione emotiva che avevano formato sembrava essere più forte che mai e non avrebbe semplicemente lasciato che lui uscisse dalla sua vita. Non dopo tutto quello che avevano passato.

Ma non era nemmeno disposta a lasciarsi alle spalle la vita che già aveva. Le sue amiche. La sua famiglia. Suo fratello.

"Da quando il vincolo d'asservimento comprende fare il traslocatore?" Thea preso in giro suo fratello nel tentativo di distrarsi dai suoi pensieri, facendo ridere dolcemente Tyler "dal momento in cui si è reso conto che non mi sarei semplicemente seduto e gli avrei permesso di uscire con la mia sorellina."

"Ugh, siete entrambi meschini," gemette la bruna mentre continuava a camminare lungo il corridoio, dirigendosi verso la caffetteria per incontrare Caroline e Rebekah.

"E crede che io sia ancora asservito. A proposito, sono sorpreso che tu non glielo abbia detto, ero certo che la tua boccaccia non sarebbe stata in grado di tenerlo segreto" scherzò Tyler facendo roteare gli occhi a Thea.

"Sono capace di mantenere i segreti, lo sai" mormorò con un cipiglio facendo ridere Tyler.

"Anche se significa far impazzire il diavolo?" chiese facendo sorridere leggermente Thea, "soprattutto se significa farlo impazzire. Tu sei la mia famiglia Ty. Non farei mai niente per metterti in pericolo" rispose la bruna facendo sorridere Tyler dall'altra parte del telefono.

"Ehi, devo andare. Stai al sicuro, T, ti voglio bene," dichiarò il gemello più grande facendo annuire Thea "ti voglio bene anche io, Ty. Ci vediamo a casa."

Subito dopo aver riattaccato, il giovane lupo sentì un rumore dietro di lei che la fece trasalire mentre lasciava cadere le buste che aveva in mano.

Voltandosi verso la direzione del rumore, Thea guardò in fondo al corridoio con uno sguardo confuso, cercando di capire la fonte del rumore.

Mentre lo faceva, Alaric sfrecciò dietro di lei facendola voltare indietro spaventata. "Chi c'è?" gridò confusa prima di raccogliere le buste cadute ed entrare nella caffetteria.

"Ehi, ho preso le buste" disse Thea mentre si avvicinava a Rebekah con un sorriso smagliante, tenendo le buste in aria, "finalmente. Sto pulendo da sola da 20 minuti" sbottò facendo alzare gli occhi a Thea.

"Ah sì, ho dimenticato che soggiogavi le cameriere per pulire. Dev'essere terribile essere quella che fa tutto il lavoro ora" il lupo la prese in giro con un sorrisetto che fece sorridere l'originale.

"Oh per favore, come se tu avessi mai dovuto fare un lavoro in vita tua, Miss 'mia mamma è il sindaco' " la prese in giro Rebekah facendo sì che Thea le lanciasse le buste che teneva in mano, mettendosi a ridere poco dopo.

Proprio in quel momento, Caroline entrò nella caffetteria con uno sguardo confuso sul viso, "dove sono Tyler e Matt?" chiese, fermandosi davanti al lupo e al vampiro originale.

"Tyler sta preparando la villa di Klaus" replicò Thea con un'occhiataccia, "e Matt se ne è andato. Hanno chiamato dal lavoro poco fa" dichiarò Rebekah facendo sbuffare Caroline infastidita.

"Stai scherzando? Quindi siamo solo noi?" Caroline gemette mentre le sue braccia cadevano lungo i fianchi "sì, e sei in ritardo" la rimproverò Rebekah con un cipiglio sul viso.

"Il comitato di pulizia è iniziato alle otto" affermò l'originale, facendo sì che Caroline abbassasse lo sguardo sull'orologio "sono le 8:02" replicò la bionda confusa mentre Rebekah la fissava con sguardo assente.

"Esatto. Ma io sono stata puntuale pur non avendo partecipato al ballo che avevo organizzato io" scattò l'originale mentre prendeva una busta dalle mani di Thea, sfiorando Caroline per metterla nel cestino.

La Forbes espirò attraverso il naso, lanciando un'occhiata a Thea che offrì alla bionda solo un debole sorriso.

Tutto ciò che Rebekah aveva sempre voluto era un'esperienza veramente umana. Nonostante avesse più di 1.000 anni, non aveva mai avuto davvero la possibilità di essere un'adolescente.

"Mi dispiace per tua madre" mormorò Caroline facendo scattare la testa di Rebekah per lo shock "So che la odiavi e tutto il resto, però, mi dispiace davvero."

Rebekah chiuse il coperchio del grande bidone, girandosi di nuovo verso Caroline e Thea con un sorriso triste "a me dispiace per il tuo insegnante. Sembrava un tipo apposto" dichiarò mentre Thea posava tristemente lo sguardo sul pavimento.

Damon le aveva telefonato quella mattina per dirle di Alaric, dato che la bruna non si ricordava nulla dopo essere svenuta la scorsa notte.

Era triste per non avere avuto la possibilità di dirgli addio, per scusarsi per essere stata assente durante le sue ore, per ringraziarlo di tutti i consigli che le aveva dato.

"Sì, lo era" affermò Thea con un debole sorriso facendo sì che Caroline le mettesse una mano sulla spalla mentre ricordavano il loro amico in un momento di tristezza.

"Vado a pulire la palestra" disse Rebekah a bassa voce dopo un momento, uscendo dalla caffetteria e lasciando sole Caroline e Thea.

"Come stai? Elena ha detto che Esther ha rotto il legame tra te e Klaus?" chiese preoccupata la bionda mentre continuavano a pulire i tavoli.

Thea annuì  "sto bene" rispose mentre gettava altri bicchieri nel sacchetto di plastica che aveva in mano, facendo sì che Caroline si accigliasse.

"Althea Marie Lockwood, mi stai mentendo per davvero?" la rimproverò la bionda mettendosi le mani sui fianchi e socchiudendo gli occhi. "Hai davvero usato il mio nome completo?" Thea ribatté seccata, provando un profondo odio per il nome che le avevano affibbiato quando era nata.

Caroline sorrise scherzosamente, ma prima che potesse prenderla in giro ancora una volta le due amiche furono interrotte da un forte rumore proveniente dal corridoio.

Correndo in direzione di quello che avevano sentito, le due ragazze trovarono Alaric che inchiodava Rebekah agli armadietti con un paletto di quercia bianca sopra il petto.

Prima che Thea avesse la possibilità di reagire, Caroline si precipitò verso Alaric, spingendolo via da Rebekah e inchiodandolo contro gli armadietti mentre gli infilava il paletto nel petto.

Thea osservò scioccata mentre Alaric sogghignava, togliendosi il paletto dal petto come se non avesse effetto. Rebekah corse verso di lei mentre le tre ragazze si affrettavano ad arrivare al parcheggio nel tentativo di scappare.

Thea e Rebekah si precipitarono freneticamente verso l'auto della prima mentre Caroline correva verso la sua. In un momento di puro panico, il lupo lasciò cadere le sue chiavi sul pavimento facendo in modo che Alaric la raggiungesse e la buttasse a terra.

Lottando nella sua presa, Alaric con la sua forza potenziata afferrò una manciata di capelli della bruna prima di farle sbattere la testa a terra, facendole perdere i sensi.

...

In una delle stanze della villa dei Mikaelson, Klaus stava impacchettando i suoi quadri, sorridendo affettuosamente al suo ritratto che Thea aveva disegnato per lui.

Una delle tante notti che aveva trascorso nella villa, la bruna si era lasciata sfuggire che voleva diventare una fashion designer, e che sapeva disegnare abbastanza bene.

Klaus era rimasto stupito dal suo talento, e così le due anime gemelle avevano passato il resto della notte a disegnarsi mentre si conoscevano. Era stata una delle poche volte in cui Klaus si era sentito veramente umano, e sebbene non volesse ammetterlo, si era davvero goduto la sensazione.

Proprio mentre metteva la tela in una scatola, Rebekah si precipitò nella stanza con un'espressione preoccupata "Alaric Saltzman ha appena cercato di uccidermi" esclamò facendo accigliare Klaus.

"Alaric Saltzman dovrebbe essere morto" rispose l'ibrido mentre socchiudeva gli occhi per l'espressione spaventata di sua sorella.

"Beh, non lo è. È un vampiro grazie all'incantesimo di nostra madre ed ha un paletto di quercia bianca che non può ucciderlo. È forte, Nik. Troppo forte" spiegò.

"E adesso lui dov'è?" chiese notando che Thea non era con lei "dov'è Thea?" chiese più urgentemente mentre il panico incominciava a crescere dentro di lui. Rebekah tacque, la sua espressione passò dalla paura al senso di colpa facendo sì che l'ibrido si accigliasse.

"Dimmi che non l'ha presa, Rebekah" la supplicò con gli occhi quasi chiusi mentre il suo cuore iniziava a martellare contro il petto per la preoccupazione. Al silenzio della bionda, Klaus ottenne la sua risposta e in cambio scagliò con rabbia una delle tele bianche contro il muro.

"Mi dispiace Nik, ma è stato troppo veloce. Non c'era niente che potessi fare. È bloccato a scuola senza un anello diurno, ma non appena scenderà la notte ci darà la caccia. Dobbiamo prendere Thea e scappare" dichiarò Rebekah con urgenza mentre Klaus annuiva leggermente con un'espressione vuota sul viso.

"D'accordo. Vado a prendere Elena, prendiamo Thea e poi ce ne andiamo" rispose facendo accigliare il viso di Rebekah.

"Dimentica Elena! Non hai bisogno di altri stupidi ibridi!" scattò mentre fissava l'ibrido incredula, l'unico pensiero nella sua testa era prendere Thea e lasciare la città il prima possibile.

"Io ho bisogno di proteggere entrambi dai continui assalti di Esther. Specialmente ora che Thea non è più legata a me, è vulnerabile ora Rebekah. Potrebbe morire" urlò mentre si avvicinava a lei.

"Thea è più forte di quanto tu creda. Ci proteggeremo a vicenda, come abbiamo sempre fatto. Sempre e per sempre, Nik" disse la bionda originale, facendo vacillare Klaus per un secondo.

Ma, con la stessa rapidità con cui era successo, la sua espressione divenne dura "non me ne vado senza di lei" disse Klaus a bassa voce, passando davanti a Rebekah.

"Io me ne vado adesso" annunciò la più giovane dei due fratelli con uno sguardo freddo "esci da quella porta con me o resterai per sempre da solo" Rebekah fece lo stesso sguardo duro di Klaus mentre le lacrime che si accumulavano nei suoi occhi e l'ibrido la fissava senza capire.

"Bene. Vediamo come reagirà la tua anima gemella quando le dirò che hai scelto i tuoi ibridi al posto della sua sicurezza e della tua famiglia. Il rancore ti porterà alla morte, ma senza di me" sputò la bionda facendo sì che Klaus guardasse il pavimento con rabbia.

Rebekah uscì dalla stanza, dando una spallata a Tyler mentre lui entrava nella stanza con una scatola in mano, "spostati di mezzo tu!" scattò, facendo accigliare il Lockwood.

"Che le prende?" chiese a Klaus con un'espressione confusa e l'ibrido originale si limitò a scuotere la testa in risposta mentre si precipitava dietro a sua sorella.

Aveva ragione, non aveva bisogno di altri ibridi. Aveva solo bisogno di Thea, e in quel momento era in pericolo. Quella sarebbe dovuta essere la sua prima preoccupazione.

...

Quando Thea si riprese si trovò nell'aula di Alaric, la testa le pulsava per il dolore dopo che il suo insegnate di storia l'aveva sbattuta contro il cemento.

Il sangue secco si era arruffato fra i capelli e del sangue fresco colò lungo il lato sinistro della sua testa mentre le corde inzuppate di strozza lupo la legavano alla sedia su cui era seduta. 

Gemendo di dolore, il lupo si rese conto che anche lei era imbavagliata con un panno imbevuto di strozzalupo, inalando respiri velenosi ogni volta che inspirava.

Guardando alla sua sinistra, il lupo trovò Caroline nella stessa identica posizione, soltanto che il pezzo di stoffa con cui era imbavagliata era imbevuto di verbena e le sue mani erano inchiodate al tavolo con delle matite.

Thea cercò di liberarsi le mani dalle corde che la tenevano legata, piagnucolando impotentemente mentre lo strozzalupo le bruciava la carne.  Alaric guardò la bruna divertito con un sorrisetto sul viso mentre appoggiava le gambe sulla scrivania.

Girando la testa verso la porta, i tre captarono un'altra serie di passi che si precipitavano nella scuola, "giusto in tempo" disse Alaric, mettendo in panico Thea e Caroline, sapendo che i passi erano di Elena, venuta per loro.

Sentendo le grida di dolore delle sue amiche, la doppelganger corse in classe, fermandosi sulla soglia mentre i suoi occhi si posavano sulle sue amiche legate.

"Thea, Caroline" ansimò Elena senza fiato, guardando verso il suo ex insegnante con uno sguardo duro, "lasciale andare, Alaric!" disse mentre si avvicinava a loro.

Alaric indicò con noncuranza le due ragazze, "liberale tu" disse facendo spallucce. Elena fissò con cautela l'originale appena trasformato prima di affrettarsi verso Caroline, che era più vicina alla porta.

Accovacciandosi, la bruna accarezzò le braccia di Caroline nel tentativo di confortarla prima di iniziare a tirare fuori delicatamente una delle matite dalla sua mano. Tuttavia, prima che potesse tirarla fuori del tutto, Alaric si precipitò verso le due, sbattendo di nuovo la matita nella mano del vampiro.

Elena balzò in piedi, fissando l'ex insegnante di storia con rabbia, "hai detto che le avresti lasciate andare!"

"Quante volte devo ripetertelo, Elena?" la rimproverò, "smettila di credere ai vampiri!" gridò con uno sguardo arrabbiato, facendo indietreggiare la doppelganger per la paura.

Mentre Elena si sedeva impaurita sulla sedia accanto alla Lockwood, Alaric si diresse verso Thea, ignorando lo sguardo duro che gli stava rivolgendo e i piagnucolii provenienti dalla bionda accanto a lei.

Il vampiro appena trasformato rimosse il panno dalla bocca del lupo, facendole prendere una grande boccata d'aria, il petto andava su e giù velocemente mentre iniziava a respirare per bene.

Socchiudendo gli occhi, la bruna osservò Alaric che immergeva di nuovo il panno nella pentola di strozzalupo con un sorrisetto sul viso.

"Quando uscirò da qui, tirerò fuori il tuo intestino e ti ci strangolerò" gli promise facendogli roteare gli occhi prima di lanciarle una matita nella spalla sinistra.

Thea sibilò di dolore e Alaric le fece un sorrisetto, facendo alzare Elena dal suo posto, "Alaric, fermati!" esclamò, tentando di togliere la matita dalla spalla dell'amica prima di essere spinta di nuovo sulla sedia. "Siediti!" urlò con uno sguardo duro, facendo vacillare Elena.

"Questo mantiene lo strozzalupo nel suo sistema. È come inalare lame di rasoio ad ogni respiro" disse prima di rimettere il panno intorno alla bocca di Thea, guardandola divertito mentre si contorceva dal dolore e la pelle intorno alla sua bocca iniziava a fumare e a formare vesciche.

"Perché stai facendo questo?" chiese disperatamente Elena, guardando tristemente le sue due migliori amiche accanto a lei.

"Per renderti più facile quando le libererai dalla loro miseria" rispose l'ex insegnante di storia mentre raccoglieva il paletto di quercia bianca. La testa di Elena scattò verso di lui in stato di shock, "cosa? No" ansimò senza fiato mentre lo fissava con incredulità.

Alaric le sorrise compiaciuto, avvicinandosi alla sua scrivania, "non è questo che volevi, Elena? Che io ti insegnassi come uccidere un vampiro?" disse mentre le porgeva il paletto, "beh, ecco un vampiro. Uccidila."

Elena scosse la testa, "questo non è quello che voglio," disse facendo accigliare Alaric.

"Certo che lo è," affermò a bassa voce, "tutte quelle ore che hai passato ad allenarti, a diventare più forte, potresti essere una cacciatrice, Elena. Ma non hai mai trafitto il cuore di un vampiro." l'originale tese con insistenza il paletto verso di lei, accigliandosi per la rabbia quando si rifiutò di prenderlo.

"Perché stai facendo questo?" domandò Elena mentre l'uomo iniziava a camminare davanti ai banchi con rabbia.

"Perché hai bisogno di me," ringhiò, fermandosi di nuovo davanti al banco di Elena, "perché sei una ragazza di diciotto anni senza genitori e non hai più alcun senso di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato."

La doppelganger lo fissò con disgusto, "e secondo te questo è giusto?!" sostenne incredula mentre indicava Caroline e Thea.

Alaric seguì il suo sguardo, indicando Caroline con il paletto, "è un'assassina. Mi ha detto che ha ucciso qualcuno e che le è piaciuto" rivelò facendo sì che Caroline guardasse la scrivania per la vergogna.

Alaric poi puntò il paletto contro Thea, "anche lei ha ucciso qualcuno, e non solo, ora sta con l'ibrido originale. È colpevole quanto il resto di loro" sputò facendo roteare gli occhi a Thea, cosa che fece solamente arrabbiare di più Alaric.

"Adesso, questo è giusto invece? Ascolta, Elena, i tuoi genitori erano a capo del consiglio. Era la missione della loro vita mantenere questa città al sicuro..." sibilò Alaric facendo rabbrividire Elena.

"Non sai niente di loro," sbottò lei in risposta mentre lo fissava con rabbia, odiando ciò in cui Esther lo aveva trasformato.

Il nuovo originale sorrise beffardo, "perché, mi sbaglio? Pensi davvero che sarebbero orgogliosi di te?" chiese l'uomo mentre si chinava per incontrare gli occhi di Elena, "se non ti schieri con gli umani, sei cattiva quanto loro. Ora uccidila" la incitò Alaric mentre le porgeva il paletto.

"O lo farò io per te e le farò male. Alzati" dichiarò mentre afferrava rudemente il braccio di Elena e la tirava fuori dal suo posto, costringendola a stare in piedi di fronte a Caroline.

Elena rimase lì per un momento, guardando Thea annuirle, mostrandole con discrezione che aveva sciolto le corde intorno ai sui polsi. La doppelganger annuì di rimando, girandosi verso Alaric mentre tentava di pugnalarlo, ma lui le prese il polso.

"Pensavo di averti insegnato meglio di così," sussurrò sorridendo, costringendo Elena a serrare la mascella. "L'hai fatto" dichiarò prima di afferrare il bicchiere pieno di verbena e spaccarglielo sulla testa.

Vedendo Alaric distratto, Thea scrollò di dosso le corde, strappandosi il bavaglio dalla bocca e aiutando rapidamente Elena a slegare Caroline dalla sedia mentre Alaric urlava di dolore.

"Andate a chiedere aiuto!" disse loro Elena, spingendole fuori dalla porta. Stringendo la sua amica, Thea e Caroline corsero lungo il corridoio, rallentando solo quando furono a distanza di sicurezza.

La Lockwood si voltò a guardare in direzione dell'aula, non volendo lasciare Elena da sola con Alaric, ma una mano le strinse improvvisamente la bocca, trascinandola dietro una fila di armadietti.

Thea cercò di urlare ma la voce familiare di Klaus la calmò, "shhh, va tutto bene, va tutto bene. Sono io," la calmò l'ibrido, togliendole la mano dalla bocca.

Il lupo si voltò rapidamente, gettandogli le braccia al collo e piangendo silenziosamente nel suo petto quando si rese conto di essere al sicuro.

"Va tutto bene, sei al sicuro," sussurrò, accarezzandole dolcemente i capelli mentre Thea continuava a piangere prima di alzare rapidamente la testa, cercando Caroline e trovandola in piedi con Rebekah dall'altra parte del corridoio.

Klaus fece una piccola smorfia mentre guardava il corpo ferito della sua anima gemella, la sua rabbia verso quell'insegnante di storia era aumentata notevolmente, "salveremo Elena. Tu e Caroline andate a casa con Rebekah. Restate dentro, capito?" le disse Klaus, quasi ordinandoglielo poiché sapeva in che guai Thea si sarebbe cacciata per proteggere i suoi amici.

Thea annuì, non avendo la forza né l'energia per discutere con lui mentre si allontanava, raggiungendo Caroline e Rebekah nel mezzo del corridoio.

"Torna da me, Nik," gli ordinò con un piccolo sorriso che lo fece sorridere di rimando mentre lui le posava un casto bacio sulla fronte, "sempre e per sempre, piccolo lupo" promise prima di allontanarsi a tutta velocità.

...

Dopo aver lasciato Caroline a casa ed essersi assicurate che stesse bene, Rebekah e Thea tornarono alla villa dei Mikaelson.

"Non posso credere che sia rimasto per aiutare a salvare quella doppelganger puttana," mormorò Rebekah mentre le due attraversavano l'atrio, scuotendo la testa e facendo sì che Thea si accigliasse.

"Significa che sta facendo qualcosa di sua spontanea volontà per aiutare qualcun altro. Perché è una cosa negativa?" chiese la bruna alla bionda con un'espressione confusa, non capendo perché quello che Klaus stesse facendo fosse una brutta cosa.

Rebekah ridacchiò senza umorismo, porgendo a Thea un bicchiere d'acqua che prese con gratitudine, sentendosi ancora piuttosto debole per la tortura di Alaric.

"Thea, ti voglio bene, ma alcune volte sei così ingenua. Se pensi che Klaus lo stia facendo per qualcun altro tranne che per se stesso sei pazza. Vuole creare più ibridi e non può farlo se Elena è morta" rivelò la bionda facendo accigliare le sopracciglia di Thea.

"No, mi aveva promesso che non l'avrebbe fatto. Ha detto che avrebbe lasciato Elena in pace" mormorò, la sua rabbia cresceva mentre Rebekah la fissava con sguardo assente.

Thea abbassò gli occhi sul pavimento, arrabbiata con Klaus per averle mentito, ma soprattutto arrabbiata con se stessa per aver creduto che fosse rimasto ad aiutare Elena per lei, perché sapeva che non poteva perdere nessun altro.

"A cosa gli servono più ibridi? Ha noi, non è abbastanza?" chiese il lupo mentre si alzava dal divano, ma le sue ginocchia cedettero leggermente. Rebekah si precipitò al suo fianco per aiutarla, ma venne spinta via dalla bruna, insistendo sul fatto che stesse bene. 

La verità è che non stava affatto bene. Aveva perso un bel po' di sangue prima quando Alaric le aveva sbattuto la testa sul pavimento, e lo strozzalupo con cui l'aveva legata e costretta a respirare aveva rallentato la sua guarigione, il che significava che era ancora estremamente debole.

Tuttavia, Thea sembrava ignorare il suo dolore fisico perché a quanto pare quello emotivo le affliggeva più dolore in questo momento.

L'originale fece sedere il lupo sul divano, prendendo il bicchiere che una volta conteneva acqua e riempiendolo col suo sangue, "bevi" disse mentre restituiva il bicchiere alla bruna, che lo prese a malincuore, bevendo il suo contenuto.

"Nik è sempre stato insicuro. Crede che lo lasceremo, ancora di più ora che mia madre ha rotto il legame tra voi due. Crede che non abbiamo motivo per restare, quindi sta creando la sua famiglia, che non può deluderlo o lasciarlo mai" rivelò Rebekah mentre si sedeva accanto al lupo, fissando tristemente il pavimento di fronte a lei.

Thea scosse la testa, voltandosi verso Rebekah con un'espressione triste, "Non lo lascerei mai, Beks. Legame o no, lui significa troppo per me per andarmene."

La bionda sorrise, essendo davvero felice che suo fratello fosse riuscito a trovare qualcuno come Thea. Aveva fatto così tanto per lui e per la sua famiglia nel poco tempo in cui l'avevano conosciuta.

Thea aveva fatto sentire di nuovo umani tutti i Mikaelson e li aveva avvicinati, anche Kol stava ricominciando a fidarsi dei suoi fratelli. Aveva dato loro qualcosa per cui combattere e tutti l'adoravano.

"Buono a sapersi amore, stavo cominciando a pensare che ti saresti stufata di me," li interruppe Klaus, entrando in soggiorno con un sorrisetto sul volto che face surriscaldare il viso di Thea.

Alzandosi dal divano, Thea si precipitò verso di lui, seppellendo il viso nel suo petto mentre respirava di sollievo. Era tornato. Alaric non era arrivato a lui. Era al sicuro.

"Sto bene, piccolo lupo," le disse mentre l'abbracciava. Una volta credeva che l'amore fosse la più grande debolezza di un vampiro, e in una certo modo lo era. Ma l'amore significava anche forza, e Klaus non si era mai sentito più forte con Thea al suo fianco.

Con un colpo di tosse, Rebekah uscì dalla stanza, borbottando qualcosa sul controllare Caroline ━ cosa che le due anime gemelle ignorarono mentre si fissavano profondamente l'un l'altro e senza aspettare nemmeno un secondo, Klaus si chinò catturando le labbra di Thea con le sue.

Dopo un po', però, Thea si staccò senza fiato appoggiando la testa sul suo petto, ancora con gli occhi chiusi mentre i due cercavano di calmare i loro cuori in corsa.

"Dov'è Elena?" chiese il lupo dopo qualche secondo di silenzio, allontanandosi per guardare Klaus che la fissava con un sorriso, "è al sicuro a casa" le disse sinceramente facendo sorridere la bruna.

"E per quanto riguarda il tuo bisogno di ibridi? Cosa ti ha fatto cambiare idea?" chiese Thea curiosamente, facendo sorridere pigramente Klaus, "Ho te. Non ho bisogno di nient'altro" le disse dolcemente, mentre si chinava per baciarla ancora una volta.

...

Thea sorrise mentre si stiracchiava nelle familiari lenzuola di seta, riprendendo conoscenza dopo un meritato riposo.

Non appena Klaus aveva saputo che Thea era al sicuro e non soffriva, l'aveva costretta ad andare a letto mentre lui continuava a fare le valigie.

Il lupo si aspettava di svegliarsi con il volto sorridente dell'ibrido come faceva sempre, ma questa volta si svegliò con le sue urla di dolore.

"Nik?!" urlò disperata mentre buttava via le coperte, saltando fuori dal letto e correndo verso la fonte delle sue urla, trovando Damon e Tyler che trattenevano la sua anima gemella mentre Stefan gli spingeva la mano nel petto.

"Cosa state facendo?" chiese disperatamente mentre la pelle di Klaus cominciava a ingrigire con vene che sporgevano da essa.

Stefan allora tirò fuori la sua mano mentre Tyler e Damon lasciavano andare l'ibrido ━ il suo corpo cadde a terra senza animo facendo piangere Thea, credendo che fosse morto. 

"Che cosa avete0 fatto?" pianse mentre si precipitava verso il suo corpo, prima di essere trattenuta da Tyler.

"È per il suo bene e per quello di tutti gli altri, T. Alaric gli da la caccia, e se lo uccide, anche noi moriremo" le disse il gemello Lockwood, tentando di calmarla anche se la faceva solo arrabbiare di più.

"Quindi la vostra soluzione era ucciderlo voi stessi? Che senso ha?" domandò la bruna incredula mentre si liberava dalle braccia del fratello con uno sguardo furioso.

"Non è morto. Sta dormendo. Pensalo come il letargo di un vampiro," disse Damon, sorridendo divertito al lupo.

Anche se odiava causare dolore alla sua migliore amica, non poteva negare che una parte di lui era felice che fossero finalmente riusciti a sconfiggere l'ibrido che li stava tormentando da mesi.

"Un'altra osservazione sarcastica e ti strappo il ​​cuore e costringo tuo fratello a mangiarlo. Non mettermi alla prova, Damon," lo minacciò con un'occhiataccia, costringendo Damon ad alzare le braccia in segno di resa.

Voltandosi di nuovo verso il corpo di Klaus, altre lacrime iniziarono a raccogliersi nei suoi occhi, "andatevene" mormorò in un sussurro facendo sì che i tre la fissassero confusi.

"T," cominciò Tyler nel tentativo di convincerla a tornare a casa con lui, solo per essere zittita dallo sguardo minaccioso del giovane lupo, "ho detto, andatevene" disse a denti stretti, costringendo Tyler a indietreggiare.

"Vai" mormorò al Salvatore più giovane, facendo scattare la testa di Thea nella loro direzione ━ la confusione le riempì il viso mentre notava tutte le loro espressioni colpevoli.

Prima che potesse reagire, Stefan si precipitò verso di lei, spingendole la testa contro il muro e mettendola KO per la seconda volta quel giorno.

Con un sospiro, Tyler guardò la sua sorellina, prendendola in braccio mentre Damon e Stefan afferravano Klaus, uscendo colpevolmente dalla villa dei Mikaelson.

...

𝐄𝐩𝐢𝐬𝐨𝐝𝐢𝐨: Before Sunset (3x21)

𝐂𝐚𝐧𝐳𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨: Missile, Dorothy

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