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𝖼𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 𝗏𝖾𝗇𝗍𝗈𝗍𝗍𝗈 → ᶰᵒᵗʰᶤᶰᵍ ʰᵃᵖᵖᵉᶰᵈ ᶤᶰ ᵗʰᵉ ʷᵃʸ ᶤ ʷᵃᶰᵗᵉᵈ

━━━━━━━━━ 𝒂𝒏𝒐𝒎𝒂𝒍𝒚

𝒔𝒊𝒅𝒆 𝑩          //           𝒔𝒆𝒈𝒖𝒊𝒓𝒆 𝒊𝒍 𝒄𝒖𝒐𝒓𝒆

episode 15 . . . . season three

༄ // ❝ tutti i miei figli ❞















          La mattina dopo il ballo, Audrey si sporse dall'altra parte del letto quando si svegliò, scoprendo solamente che Elijah non era al suo fianco.

Emettendo un piccolo sospiro, la ragazza Gilbert si alzò dal letto e andò in bagno, preparandosi per la giornata. Una volta fatta la doccia e vestita, scese velocemente le scale, trovando sia Klaus che Kol in soggiorno.

L'ibrido aveva gli occhi incollati ad un taccuino per gli schizzi, disegnando qualcosa con totale concentrazione. Invece Kol stava camminando avanti e indietro per la stanza, piuttosto annoiato.

"Eccoti qua, dolcezza. Ti sei presa il tuo tempo stamattina." mormorò Kol e improvvisamente le sue labbra si contrassero in un sorrisetto malizioso. "Elijah ti stanca così tanto?"

"Kol." Audrey gli lanciò un'occhiataccia. "Smettila." lo avvertì, prima di sedersi accanto a Klaus sul divano.

Lui alzò lo sguardo e le rivolse un piccolo sorriso, notando che i suoi occhi si spalancarono quando videro il disegno sul suo taccuino. Mentre lei apriva la bocca per dire qualcosa, lui le mise rapidamente un dito sulle labbra, lanciandole un'occhiata. "Non dire niente."

Audrey sorrise innocentemente. "Non ho detto niente."

"Non ce n'è bisogno, ormai riesco a leggerti nel pensiero, tesoro." ribatté Klaus.

Mentre lei apriva la bocca per ribattere, i tre sentirono la porta d'ingresso aprirsi e un sorrisetto apparve all'istante sul volto di Kol.

L'unica ragazza dei figli Mikaelson entrò in casa, indossando ancora con il vestito della sera prima, con i capelli in disordine e le scarpe col tacco in mano. Audrey inarcò un sopracciglio, e la bionda le fece un piccolo cenno della testa, come per dirle 'ti spiego più tardi'.

Per quanto ne sapeva Audrey, Matt era stato il suo accompagnatore il ballo la sera prima, ma i loro piani erano finiti in un disastro quando Kol aveva tentato di ucciderlo.

"Bene bene bene." Kol si mise sulla sua strada, bloccando la bionda. "Ecco la nostra sorellina!"

Rebekah gli lanciò un'occhiataccia. "Togliti di mezzo, Kol."

"Fuori tutta la notte." il più selvaggio dei Mikaelson alzò e abbassò le sopracciglia in modo provocatorio, senza fare alcuno sforzo per muoversi. "Che scandalo! Spero che tu abbia trovato di meglio di quel plebeo? Matt, vero?"

Audrey afferrò una delle matite di riserva che Klaus aveva appoggiato accanto a lui, lanciandola dietro la testa di Kol. "Ehi, smettila di essere scortese con Matt. È un bravo ragazzo."

Kol la guardò con uno sguardo giocoso mentre Rebekah digrignava i denti, infastidita dal comportamento di suo fratello. "Se non chiudi la bocca, ti faccio sputare tutti i denti uno ad uno." lo avvertì e il suo sguardo furibondo si spostò su Klaus mentre lui ridacchiava. "Non cominciare, Nik!"

Klaus sorrise. "Non ho detto niente."

"Mi annoio." Kol gemette, alzando gli occhi al cielo mentre crollava su una sedia. "Nostra sorella è una sgualdrina, ma almeno si diverte. Mi devo distrarre anche io."

Klaus alzò lo sguardo su di lui. "Che cosa aspetti? Vai a divertirti, forza."

"Non ci si diverte da soli." ribatté Kol, guardandolo speranzoso. "Vieni con me, Nik! È il minimo che puoi fare dopo avermi conficcato un pugnale nel cuore."

Klaus gli lanciò un'occhiata piena di sensi di colpa per quello che aveva fatto a suo fratello, prima che un sorrisetto si contrasse sulle sue labbra. "D'accordo. Perché no?" rifletté, posando il suo taccuino e alzandosi in piedi. "Non ho bevuto abbastanza ieri sera mentre cercavi di uccidere il cavaliere di Rebekah."

"Vieni con noi, Rey." Kol tirò in piedi la ragazza Gilbert. "Divertiti un po'." Audrey fece per scuotere la testa, quando Elijah entrò nella stanza dallo studio, sembrando perso nei suoi pensieri. "Elijah, dì alla tua adorabile ragazza di unirsi a me e Nik."

Il nobile originale alzò lo sguardo, tornando alla realtà mentre rivolgeva ad Audrey un piccolo sorriso. "Vai, mia cara. Ho alcune cose di cui devo occuparmi."

"Bene." la bruna cedette, spostandosi per baciargli dolcemente le labbra. "A dopo." mormorò sorridendo prima di seguire Klaus fuori dalla casa mentre Kol li raggiungeva rapidamente quando Rebekah gli lanciò le scarpe col tacco che aveva in mano.

* * *

         Il trio finì al Mystic Grill per un drink, e Audrey andò dritta al bancone, assicurando loro tre posti mentre Klaus e Kol si distraevano a dare fastidio ad Alaric e Meredith. La Gilbert rivolse un sorriso al barista e si ordinò un milk-shake mentre gli altri due finalmente si univano a lei, ordinandosi due bicchieri di whisky.

Dopo che Audrey impedì al più giovane dei due fratelli Mikaelson di continuare a guardare Meredith Fell, i tre cominciarono seriamente a divertirsi ━ i due fratelli si ubriacarono progressivamente con il passare del tempo.

"Me la ricordo da ieri sera." Kol indicò la porta, facendo in modo che Klaus e Audrey guardassero Caroline che entrava nel bar. "Sembra talmente appetitosa."

Klaus gli lanciò un'occhiataccia mentre sibilava. "Di' un'altra parola e ti strappo via il fegato." poi agitò la mano verso la ragazza Forbes. "Caroline."

Caroline gli lanciò uno sguardo di disgusto mentre si avvicinava al bancone. "Ah, sei tu." borbottò, prima di rivolgere un sorriso alla ragazza Gilbert. "Rey."

"Ehi, Care." Audrey sorrise dolcemente.

"Ti unisci a noi per un drink?" le offrì l'ibrido con un sorriso speranzoso.

"Mhmm." mormorò la bionda, come se stesse considerando l'offerta. "Preferirei morire di sete. Ma grazie comunque." girando sui tacchi, Caroline uscì, lasciando i tre a fissarla mentre sbatteva la porta del bar dietro di lei.

"Non è uno schianto?" si lasciò sfuggire Klaus, fissandola finché non scomparve dalla sua vista.

Kol ridacchiò. "Di sicuro è stata molto brava a scaricarti."

"La prendo come una sfida." l'ibrido bevve velocemente il suo drink e posò il bicchiere sul bancone prima di correre dietro alla ragazza Forbes.

"Questo potrebbe andare veramente bene." iniziò Audrey mentre i due lo guardavano andarsene. "O terribilmente male."

"Io penso la seconda." Kol sorrise, alzando il bicchiere mentre beveva e una volta che divenne vuoto, lo posò sul bancone e si alzò in piedi mentre i suoi occhi guizzavano di nuovo verso Meredith. "Torno subito, dolcezza."

Audrey gli lanciò un'occhiataccia, ma Kol non le prestò attenzione, avvicinandosi a Meredith che era sola al tavolo da biliardo. Sapeva che era inutile cercare di fermarlo, il più selvaggio dei Mikaelson avrebbe sempre fatto quello che voleva. Però, la bruna confidava che non avrebbe fatto niente di stupido in un luogo così pubblico, e sapeva che Meredith era in grado di cavarsela da sola.

Finendo il frappè rimasto nel bicchiere, la ragazza Gilbert si alzò in piedi e si diresse verso il bagno, finché un volto familiare le bloccò la strada.

"Piccola Gilbert." Damon le sorrise a denti stretti.

"Damon." Audrey annuì, muovendosi per aggirarlo ━ ma il Salvatore si trascinò ancora una volta sulla sua strada, facendole alzare un sopracciglio. "Cosa stai facendo?"

"Qualcosa di cui potrei pentirmi più tardi." ammise il vampiro Salvatore con uno sguardo colpevole sul viso mentre la guardava. "Ma la tua anima gemella non ci ha lasciato altra scelta."

"Cosa vuol dire-" prima che potesse finire, Audrey sentì una sensazione familiare e dolorosa nel petto. Un respiro affannoso le sfuggì dalle labbra ━ il dolore l'aveva colpita più forte di quanto non avesse mai fatto prima.

"Ehi ehi." borbottò il fratello Salvatore più grande, afferrandola mentre la bruna inciampava in avanti. "Mi dispiace, Audrey." mormorò, prima di prendere delicatamente la ragazza tra le sue braccia e portarla fuori dal Grill.

La confusione riempì il viso di Audrey quando finirono nel vicolo accanto al bar, che crebbe ancora di più quando Alaric trascinò Kol fuori dalle porte sul retro con il pugnale che gli sporgeva dal petto ━ il dolore non ci sarebbe dovuto essere dato che non era Elijah quello ad essere stato pugnalato.

"Complimenti alla dottoressa sexy."

All'improvviso, Klaus si precipitò nel veicolo e sbatté Alaric contro un muro e Stefan, che era appena arrivato, riuscì a malapena a muoversi prima che l'ibrido lo mettesse fuori combattimento.

La ragazza Gilbert non esitò ad avvolgergli le braccia al collo mentre lui la prendeva dalle braccia di Damon. "Ti tengo io, tesoro." mormorò, facendola sedere delicatamente sui gradini.

"Cosa sta succedendo?" chiese piano la bruna, sussultando mentre cercava di ignorare il dolore che si irradiava dal suo petto.

"Lo scoprirò." le promise l'ibrido, prima di spostarsi verso Kol e estrargli il pugnale dal petto. Poi i suoi occhi caddero su Damon e uno sguardo furioso si formò sul suo volto, facendo un passo verso di lui. "Avrei dovuto ucciderti mesi fa!"

"Fallo." lo sfidò Damon. "Non impedirai a Esther di ucciderti."

La testa di Audrey si alzò di scatto, spingendosi lentamente in piedi mentre il dolore svaniva. "Che cosa?"

Damon non distolse gli occhi da Klaus. "Non lo sapevi che sono amico della tua mammina? Sì, abbiamo molto in comune. Lei ti odia tanto quanto me."

L'ibrido ringhiò mentre si spostava per attaccarlo. "Lascialo!" gridò Elijah con fermezza mentre appariva in cima alle scale. Immediatamente, Audrey si voltò e si spostò al suo fianco mentre il nobile Mikaelson le baciava la fronte con sollievo. "Ci serve ancora, Niklaus."

"Cosa ha fatto nostra madre?" gli chiese Klaus. "Cosa ha fatto, Elijah?"

Elijah lo ignorò mentre guardava Damon, stringendo il telefono tra le mani. "Dimmi dove sono le streghe o dirò a mia sorella di uccidere Elena in questo esatto momento."

Audrey non disse nulla mentre metteva insieme i pezzi del puzzle nella sua testa. Elena aveva mentito. Sapeva che Elijah non l'avrebbe minacciata senza una buona ragione, si fidava di lui. Le avevano chiesto la sera prima se Esther stesse pianificando qualcosa, e lei aveva detto loro di no, e ora la madre dei Mikaelson stava cercando di ucciderli tutti.

La bruna sapeva che avrebbe dovuto sentirsi arrabbiata, o sconvolta, ma Audrey non provava nulla. Perché non era sicura del motivo per cui si aspettasse qualcosa di diverso.

* * *

          Una volta che Kol si riprese e i tre ebbero ottenuto la posizione dai fratelli Salvatore, i tre Mikaelson e Audrey si diressero verso la vecchia casa delle streghe. Proprio come gli era stato detto, Esther era sul prato con Finn, all'interno del pentagramma disegnato con il sale.

"Figli miei, venite avanti." Esther li guardò con calma.

"Resta dietro di me, mamma." la avvertì Finn, socchiudendo gli occhi sui suoi fratelli.

"Non fa niente." la donna lo rassicurò. "Non possono entrare."

Il suo punto si dimostrò quando Kol si avvicinò al pentagramma, facendo divampare le torce che lo circondavano, costringendolo a tornare indietro. Lui emise una risata secca, alzando gli occhi al cielo. "Che bello. Siamo bloccati qui mentre il figlio preferito fa l'agnello sacrificale. Mi fai pena, Finn."

"Sta zitto, Kol." sbottò Ester. "Tuo fratello ha virtù che tu non puoi nemmeno immaginare."

"Qualunque cosa pensi di noi, uccidere i tuoi figli sarebbe un'atrocità." la avvertì Elijah.

Esther si limitò a scuotere la testa alle sue parole. "Il mio unico rimpianto è di non avervi lasciato morire mille anni fa."

"Basta!" sbottò Klaus infastidito. "Tutte queste chiacchiere mi stanno annoiando. Smettila di parlare, mamma, o ti rispedisco all'inferno."

"Per mille anni, sono stata costretta a guardarvi." annunciò, guardando i suoi tre figli. "Sentivo il dolore di ogni vittima, soffrivo ai vostri spargimenti di sangue." gli occhi di Esther caddero direttamente su Elijah, che teneva Audrey protettivamente al suo fianco. "Perfino tu, Elijah, con le tue pretese di nobiltà d'animo, non sei migliore. Tutti voi. Siete una maledizione su questa Terra. Durata generazioni. Se siete venuti a chiedere pietà per la vostra vita, mi dispiace, avete sprecato tempo."

Proprio come quando il pugnale era stato infilato nel petto di Kol, Audrey sentì un rantolo stridulo uscire dalle sue labbra mentre si stringeva lo stomaco e si piegava in due per il dolore. 

"Audrey?" gli occhi di Elijah si spalancarono in modo allarmato, squadrandola dall'alto in basso mentre la prendeva tra le braccia. "Cosa sta succedendo?"

"Dato che è un essere umano, temo che sarà lei a soffrire di più." dichiarò Ester. "Ho fatto credere ad Elena che la vita di Audrey sarebbe stata risparmiata, spezzando il legame che condivide con te, Elijah. Ma la magia dell'anima gemella va ben oltre le mie capacità. Quindi, la sto togliendo dalla sua miseria." affermò, sembrando impassibile mentre Audrey apriva la bocca per dire qualcosa, solo per vomitare debolmente del sangue.

"Elijah." Audrey gemette, appoggiando la testa contro il suo petto mentre lui la stringeva.

"Va tutto bene." il nobile originale cercò di calmarla dolcemente, baciandole la fronte. "Andrà tutto bene, mia cara."

Mentre Esther alzava le mani per prepararsi, il suo viso si incupì quando qualcosa cambiò. "No!" gridò disperata. "Sorelle! Non abbandonatemi!"

"Madre!"

Le torce che circondavano il pentagramma si accesero selvaggiamente, costringendo i fratelli ad allontanarsi dalle fiamme che, dopo un momento, si spensero, rivelando che sia Finn che Esther erano scomparsi dalla loro vista.

Il colore cominciò a tornare sul viso di Audrey, facendo emettere un sospiro di sollievo ad Elijah, baciandole la fronte mentre la ragazza chiudeva gli occhi e rimaneva appoggiata contro il suo petto.

* * *

          Elena Gilbert entrò stancamente nella sua camera da letto, chiudendosi la porta alle spalle con un sospiro.

Dopo essere stata salvata da Rebekah nella grotta in cui era stata rinchiusa, era andata a controllare Bonnie dopo aver sentito cosa era successo a sua madre, ma Caroline l'aveva mandata via. La ragazza Bennett non era pronta a vederla, ed Elena sapeva di non poterla forzare. Abby era in transizione a causa sua, dare spazio a Bonnie era il minimo che potesse fare, non importa quanto volesse essere lì per lei.

Individuando una busta sul letto, la bruna la prese e si sedette sul posto vicino alla finestra, riconoscendo in un istante la calligrafia di Audrey.

Il familiare senso di colpa che aveva provato prima riaffiorò di nuovo dentro di lei, tirando fuori la lettera e leggendola con calma.

Elena,

Quando leggerai questa lettera, me ne sarò già andata da Mystic Falls. Io ed Elijah abbiamo deciso di partire per cercare un modo di spezzare il legame che Esther ha posto sui suoi figli. 

Quando ho iniziato a vivere nella villa dei Mikaelson, ho pensato che in qualche modo questo avrebbe aiutato a migliorare le cose tra di noi. Che quello spazio ci avrebbe aiutato a risolvere i nostri problemi, ma sono solamente peggiorati.

Stanotte sono quasi morta di nuovo, perché tu hai deciso di mentire quando avevo bisogno che fossi onesta con me. Ma ormai non mi sorprende più. Non mi sciocca, non mi sconvolge, e nemmeno mi fa arrabbiare. Perché devo smetterla di aspettarmi che le cose cambino.

Continuo a darti possibilità, e ogni volta le cose rimangono le stesse. Non posso fare a meno del mio legame con Elijah, e mi dispiace che tu non riesca a capire perché sono così vicina alla sua famiglia. Forse un giorno sarai pronta ad ascoltare quello che ho da dire e a mantenere la tua parola quando prometti che le cose cambieranno.

Sarai sempre mia sorella, Elena. Ma devo iniziare a mettermi al primo posto. Non so quando ti rivedrò o dove andremo. Quindi immagino che questo sia un addio.

Audrey.

Elena posò la lettera in grembo con un sospiro, chiudendo gli occhi mentre appoggiava tristemente la testa contro il muro. Anche se Audrey non lo aveva detto esplicitamente, sapeva che aveva perso sua sorella in quel momento. E non aveva nessuno da incolpare se non se stessa.















𝘨𝘳𝘢𝘤𝘪𝘦 𝘢𝘣𝘳𝘢𝘮𝘴 ⸻ 𝘪 𝘮𝘪𝘴𝘴 𝘺𝘰𝘶 𝘪'𝘮 𝘴𝘰𝘳𝘳𝘺

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