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𝖼𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 𝗏𝖾𝗇𝗍𝗂𝗌𝖾𝗍𝗍𝖾 → ᶤ ᶠᵉᵉˡ ˢᵒᵐᵉᵗʰᶤᶰᵍ ˢᵒ ʷʳᵒᶰᵍ ᵈᵒᶤᶰᵍ ᵗʰᵉ ʳᶤᵍʰᵗ ᵗʰᶤᶰᵍ

━━━━━━━━━ 𝒂𝒏𝒐𝒎𝒂𝒍𝒚

𝒔𝒊𝒅𝒆 𝑩                      //                     𝒔𝒆𝒈𝒖𝒊𝒓𝒆 𝒊𝒍 𝒄𝒖𝒐𝒓𝒆

episode 14 . . . . season three

༄ // ❝ relazioni pericolose ❞















          Era stato un po' difficile abituarsi adesso che la casa era così piena.

Era passata solo una notte, ma tutti stavano già iniziando a calpestarsi i piedi ━ anche in uno spazio abitativo così grande. Tuttavia, Audrey pensava che finora fosse solo lei a sentirsi così, a causa di quanto le stessero incollati sia Rebekah che Kol.

La originale bionda aveva chiesto ad Audrey di aggiornarla su tutto ciò che si era persa nel periodo di tempo in cui era stata pugnalata di nuovo, e il più selvaggio dei fratelli Mikaelson si era unito a loro ━ desideroso di conoscere l'ultima aggiunta alla famiglia.

E per quanto avesse voluto scappare con Elijah nella loro stanza, la ragazza Gilbert era finita per restare nella stanza di Rebekah, parlando con lei e Kol fino alle prime ore del mattino.

Doveva ancora interagire con Finn, che le era stato detto essere il più grande di tutti i fratelli Mikaelson. I due si erano guardati negli occhi una volta, ma Rebekah l'aveva distratta e Audrey, in quella frazione di secondo, aveva avuto l'impressione di non stargli molto simpatica.

Prima di avere l'occasione per provare a presentarsi, lui se n'era andato con Esther, parlando con lei nella stanza che la donna aveva rivendicato come suo studio. 

Questo aveva fatto ingrandire la brutta sensazione che le si era formata alla bocca dello stomaco, ma la ragazza Gilbert stava cercando di ignorarla.

Sapeva che c'era un'alta probabilità che stesse ingigantendo la situazione.

Dopo solo poche ore di sonno, Audrey era stata costretta ad alzarsi di nuovo per affrontare la giornata, dato che Esther aveva annunciato che quella sera avrebbero organizzato un ballo per celebrare il fatto che la famiglia fosse nuovamente insieme ━ e per fare pace con la gente di Mystic Falls, in modo che potessero continuare a chiamare questa città la loro casa.

Subito dopo l'annuncio di questa notizia, Rebekah aveva trascinato Audrey nella stanza che conteneva ogni sorta di abbigliamento formale, in modo che potessero scegliere i loro vestiti prima di scendere al piano di sotto per iniziare a prepararsi.

Le due ragazze si erano sedute insieme sul divano, mentre due donne soggiogate dipingevano le loro unghie, chiedendo di pensare a come avrebbero voluto che facessero i loro capelli dopo.

Ci volle un po' prima che Kol si unisse a loro, mettendosi davanti allo specchio mentre si faceva  sistemare lo smoking per la sera, e presto anche Finn ed Elijah si unirono.

"Buongiorno mia cara." mormorò il nobile originale con un sorriso, chinandosi sulla Gilbert per baciarle le labbra.

Audrey sentì le sue guance diventare rosse, sapendo che tutti gli occhi erano caduti su di loro ━ ma non le importava. Lei ricambiò dolcemente il bacio, allontanandosi con un sorriso. "Buongiorno."

"Bene." Rebekah alzò gli occhi al cielo mentre i due continuavano a guardarsi negli occhi con sguardi innamorati. La bionda colpì il braccio di Audrey con la mano libera, richiamando di nuovo la sua attenzione. "Avrete abbastanza tempo per adularvi a vicenda stasera."

"Sì, ci sono cose più importanti da fare in questo momento. Come..." iniziò Kol mentre si voltava per guardarsi allo specchio, sorridendo a sua sorella e ad Audrey. "Rebekah, Audrey, ditemi quanto sono bello."

"Ah Kol, lo sai che non posso essere soggiogata." rispose Rebekah con un sorrisetto. "È maleducato mentire." continuò Audrey, sorridendogli innocentemente.

Kol lanciò alla coppia uno sguardo giocoso mentre sia Elijah che Finn cercavano senza successo di nascondere il loro divertimento.

Però, prima che si potesse dire qualsiasi altra cosa, tutti sentirono la porta d'ingresso chiudersi sbattendo, e non passò molto tempo prima che Klaus si precipitasse nella stanza, fissando direttamente sua sorella mentre si metteva di fronte a lei.

"Hai aggredito Elena?" chiese. "Ma che cosa ti prende?"

Audrey si morse la lingua e rivolse la sua attenzione alla donna che le stava dipingendo le unghie. Non aveva più avuto notizie da Elena dal compleanno di Caroline e non era nemmeno sicura che sua sorella sapesse quanto fosse stata vicina alla morte.

La Gilbert più piccola aveva pensato che la recente scomparsa del padre di Caroline l'avrebbe spinta a chiamarla, sperando che sarebbero state in grado di mettere da parte i loro problemi per il bene della ragazza Forbes ━ ma non era stato così.

Rebekah sembrò impassibile mentre guardava suo fratello. "Ci risiamo."

"Vuoi un altro pugnale nel cuore?" sbottò Klaus.

"Ancora con questa minaccia?" Kol alzò gli occhi al cielo, leggermente irritato. "Non sai trovare niente di meglio?"

Klaus gli dedicò uno sguardo veloce mentre il fastidio cresceva nei suoi occhi. "Oh, stai zitto e torna a fissarti nello specchio."

"E tu chi sei, mio padre?" Kol non si tirò indietro.

Klaus si voltò, prestando finalmente attenzione al suo fratello minore. "No, Kol, ma sei a casa mia."

Kol si avvicinò a lui in modo provocatorio. "Allora, se non ti dispiace, dovremmo uscire."

Prima che uno dei due potesse fare un altro passo, Esther entrò nella stanza, lanciando loro uno sguardo fermo. "Basta!" sbottò lei, anche se i due non smisero di guardarsi ferocemente. 

"Niklaus. Vieni." gli ordinò prima di voltarsi e andarsene nello stesso modo in cui era venuta ━ Klaus sbuffò prima di seguirla.

Audrey fissò il modo in cui la donna anziana se ne andò, sentendo ancora quella brutta sensazione nello stomaco.

* * *

          Audrey era in piedi davanti al grande specchio dell'armadio, lisciandosi la parte bassa del vestito con le mani.

Quella mattina, con l'aiuto di Rebekah, aveva scelto un abito blu elettrico con due sottili spalline e una profonda scollatura a cuore che metteva in risalto le sue forme. Dei semplici tacchi neri completavano il look e le sue unghie erano delle french tip blu, abbinate al vestito. Poi, invece di mettere un rossetto rosso, aveva scelto un lucidalabbra trasparente.

I suoi capelli erano leggermente arricciati, e i due lati davanti erano stati raccolti dietro, lasciando solamente un piccolo ciuffo riccio che le pendeva sul viso. Era leggermente nervosa e sapeva che la casa era già piena al piano di sotto.

Persa nei suoi pensieri, Audrey non si accorse di come Elijah apparve dietro di lei finché le sue braccia non si strinsero intorno alla sua vita. Il suo tocco le portò un rossore sulle guance e un sorriso si formò sul suo viso mentre lui la guardava con adorazione.

"Sei splendida, mia cara." le disse piano mentre le premeva le labbra sulla tempia.

"Non è troppo?" chiese la bruna. "È tutto così...stravagante. Non ci sono abituata."

Elijah le prese gentilmente la mano e la fece roteare per metterla davanti a lui. "Sei sempre magnifica, non importa cosa indossi." disse, tirando fuori le parole dal suo cuore.

Il sorriso sulle labbra di Audrey crebbe mentre si avvicinava e lo baciava dolcemente ━ il nobile originale non esitò nemmeno un secondo prima di ricambiare il bacio.

Dopo qualche istante, Elijah si staccò con riluttanza e infilò una mano nella tasca della giacca, estraendo una scatola quadrata nera. "Ho una cosa per te."

Audrey corrugò la fronte confusa. "Non dovevi regalarmi niente."

"Niklaus mi ha detto cos'è successo alla tua collana." cominciò lui, aprendo il coperchio della scatola. L'interno rivelò una collana d'argento con un piccolo ciondolo dello stesso colore, ma che al centro aveva una piccola gemma rossa. "Ho intenzione di far fare un incantesimo con le stesse proprietà dell'ultima, ma sarei onorato se lo indossassi fino ad allora."

La ragazza Gilbert fissò la collana con soggezione per un lungo momento prima di annuire lentamente. "Ovviamente." mormorò.

Sorridendo, Elijah la fece voltare per farla guardare ancora una volta nello specchio prima di allacciargliela accuratamente intorno al collo. Le dita della bruna si alzarono istantaneamente per toccare il ciondolo. "Elijah...è bellissima."

"Proprio come te." affermò lui, prima di tenderle il braccio. "Andiamo?"

Audrey si voltò e gli prese il braccio, tutta la sensazione di ansia che provava precedentemente svanì come se non ci fosse mai stata. "Andiamo."

La coppia scese al piano di sotto, dove tutti gli ospiti stavano parlando o bevendo champagne ━ la porta d'ingresso era ancora aperta per lasciare entrare i nuovi arrivati. Quando arrivarono in fondo alle scale, Elijah la baciò sulla guancia e la lasciò sola, informandola che doveva discutere di qualcosa con Finn.

Audrey si guardò intorno, i suoi occhi cercarono un volto familiare che le facesse compagnia, vedendo subito una bellissima Caroline, vestita con un elegante abito blu e i capelli raccolti in uno chignon riccio.

Mentre la ragazza Gilbert si avvicinava per parlarle, la ragazza Forbes si allontanò in un'altra direzione, lasciando Klaus a fissarla mentre se ne andava.

"Non dire una parola." la avvertì l'ibrido mentre Audrey si spostava al suo fianco con un piccolo sorriso.

"Hai invitato la mia migliore amica come tua accompagnatrice." disse Audrey. "Non pensi veramente che rimarrò zitta a riguardo, vero?"

"Non è un granché come accompagnatrice però." mormorò Klaus, alzando gli occhi al cielo. "Vuole chiaramente essere ovunque tranne che qui."

"Suo padre è appena morto." gli fece notare Audrey, lanciandogli uno sguardo gentile. "Dalle solo una possibilità. Distraila, aiutala a divertirsi un po', mostrale che c'è più in te del cattivo ragazzo che tutti i suoi amici ti vedono." lo incoraggiò. "Potresti sorprendere te stesso oltre che lei."

Klaus considerò le sue parole con fare pensieroso, facendole un piccolo sorriso mentre la stanza si faceva silenziosa e Elijah raggiungeva il punto al centro delle scale. "Un attimo di attenzione, per cortesia." annunciò.

Ad Audrey non fu data altra scelta che raggiungerlo, dato che Klaus le prese la mano e la trascinò verso le scale con lui, dove tutta la famiglia originale era radunata sui gradini. Elijah le sorrise mentre lei lo oltrepassava, mettendosi tra lui e Kol ━ prima che Rebekah la spingesse per mettersi tra lei e Kol.

"Benvenuti, grazie per essere qui con noi. Sapete, ogni volta che mia madre riunisce tutta la nostra famiglia come questa sera, è tradizione cominciare la festa con un ballo." continuò mentre gli ospiti si riunivano in una grande folla. "Stasera abbiamo scelto un valzer di qualche secolo fa, perciò prego tutti di trovarsi un partner e di raggiungerci nella sala da ballo."

Mentre la folla cominciava a disperdersi, Audrey alzò lo sguardo verso il punto in cui si trovava Esther, osservandola mentre la donna risaliva rapidamente le scale. Quando guardò di nuovo in basso, i suoi occhi si socchiusero su sua sorella che stava anche lei osservando la figura di Esther che si allontanava.

E la sensazione alla bocca del suo stomaco crebbe, c'era qualcosa che non andava.

"Le è stato chiesto di parlare con lei." la informò Elijah mentre si avvicinava alla sua anima gemella. "Non sono sicuro su che cosa, ma mia madre vuole parlare con Elena stasera."

"Qualcosa non va." gli disse Audrey in un sussurro. "Sento questa... strana sensazione sin da quando l'ho incontrata, Elijah. So che è tua madre, ma-"

"La sento anch'io." Elijah la interruppe, scuotendo la testa. "Indagheremo. Qualcosa non è come sembra." la rassicurò, prima di prenderle la mano e baciarne la parte superiore. "Ma prima, credo che ci sia una tradizione che dobbiamo rispettare."

Audrey sorrise dolcemente mentre intrecciava le dita con quelle di Elijah. "Dovresti sapere che non sono una strabiliante ballerina. Potrei pestarti i piedi."

Il nobile originale si lasciò sfuggire una risatina. "Un rischio che sono disposto a correre, mia cara."

E con ciò, la coppia si fece strada nella sala da ballo ━ le loro preoccupazioni furono messe da parte mentre si univano agli altri ospiti nel valzer.

* * *

          "Elena!"

Quando il ballo finì, Audrey ed Elijah si erano separati, volendo provare a indagare meglio in qualunque cosa Esther stesse facendo. E quando Audrey aveva visto sua sorella, l'aveva subito seguita, soprattutto dato che si stava dirigendo verso lo studio di Esther.

La più grande delle due gemelle si fermò con un'espressione sorpresa. "Rey... ciao."

"Dobbiamo parlare." iniziò Audrey senza mezzi termini. "Di tutto quello che è successo, ma in questo momento, ho bisogno che tu mi faccia un favore." disse, costringendo Elena ad alzare un sopracciglio. "Parlerai con Esther, vero?"

Elena lanciò un'occhiata alla porta dello studio, prima di tornare a guardare sua sorella e annuire. "Ha chiesto di vedermi, Rey." disse onestamente. "Voglio sapere cosa vuole."

"Non sto cercando di fermarti." affermò Audrey, facendo apparire un'espressione sorpresa sul volto di Elena. "Ma qualcosa non va. Io ed Elijah pensiamo che stia nascondendo qualcosa, e forse il suo voler parlare con te ha qualcosa a che fare con questo. Per favore, potresti riferirci quello che ti dirà?"

"Pensi davvero che stia nascondendo qualcosa?" domandò Elena.

"Ha perdonato suo figlio che le ha strappato il cuore dal petto come se niente fosse." dichiarò Audrey. "L'intero ballo è stata una sua idea e non è stata vista da nessuna parte per tutta la sera. Ci sentiremmo entrambi più a nostro agio se ne fossimo sicuri."

Elena studiò l'espressione sul viso della sua gemella per un momento prima di annuire. "Va bene, ti farò sapere cosa dice. Ci vediamo più tardi, ok?"

Audrey annuì con un sorriso riconoscente prima di andarsene e Elena la guardò allontanarsi. Mordendosi il labbro, la Gilbert più grande si diresse verso lo studio e bussò, guardando Finn con diffidenza quando le aprì la porta.

"Sei sola." commentò lui. "Saggia scelta."

Elena entrò lentamente nella stanza, spostando lo sguardo da Finn a Esther mentre notava l'erba in fiamme tra le sue mani.

"È solo della salvia. L'ho bruciata così potremo parlare liberamente senza che nessuno ci ascolti." la rassicurò la donna prima di guardare suo figlio. "Grazie Finn, puoi andare."

Mentre lui se ne andava, chiudendosi le porte alle spalle, Esther indicò il divano. "Devi avere moltissime domande da farmi, Elena. Prego."

Esitando un momento, la Gilbert camminò e si sedette sul divano ━ Esther la imitò poco dopo. "Come mai sei viva? Sei un fantasma? O..."

"Non esattamente." ammise la madre dei Mikaelson. "Quando sono morta, la strega Ayana ha preservato il mio corpo con un incantesimo. Era una mia intima amica, e un'antenata della tua amica Bonnie."

Uno sguardo di realizzazione apparve sul viso della Gilbert. "Quindi è per questo che solo Bonnie e sua madre potevano aprire la bara."

Esther annuì in segno di conferma. "Completano la linea di sangue dei Bennett. Ho preso potere da loro e dai loro antenati che erano con me dall'altra parte."

"Quindi sei stata dall'altra parte per mille anni?"

"La natura ha voluto punirmi per aver trasformato la mia famiglia in vampiri." la strega originale annuì. "Ma c'è un modo per me di rimediare al male che ho creato."

Elena la fissò per un lungo momento. "Sei qui per aiutarci a uccidere Klaus, vero?"

"Una cosa alla volta, Elena. Per ora, ho semplicemente bisogno del tuo aiuto." alzandosi in piedi, Esther si avvicinò a un tavolino, cominciando ad accendere le candele che vi si trovavano sopra. "So che Rebekah ti ha raccontato la storia della mia famiglia. Di come ho alterato l'equilibrio della natura trasformando i miei figli in vampiri."

Elena annuì ancora una volta. "Ha detto che l'hai fatto per proteggerli dai lupi mannari."

"È vero." confermò Esther. "Ma in poco tempo, hanno cominciato a nutrirsi di sangue umano. Hanno devastato la città senza alcun rimorso. Niklaus, alla fine, si è rivoltato contro di me."

Elena guardò la strega mentre un milione di domande le passavano per la testa. "Come riuscirai ad ucciderlo? È immortale."

"Ci vorrà tempo, magia e il tuo aiuto."

"Che cosa devo fare?"

"I miei figli credono che abbia dato questo ballo per festeggiare la nostra riunificazione. Ma in realtà li ho radunati tutti insieme per compiere un rituale. La prima fase richiede il sangue di un doppelganger." aprendo una scatola, estrasse un pugnale, voltandosi a guardare la Gilbert.

"Solo una goccia. La sua essenza sarà nello champagne con cui brinderemo più tardi. Lo fai tu o devo farlo io?" Elena la guardò scioccata per un momento prima di alzarsi in piedi e togliersi il guanto, tendendo il dito verso Esther.

Pungendolo delicatamente, la strega spremette le gocce di sangue in un bicchiere mentre continuava a parlare. "Elijah è più sospettoso degli altri, così come Audrey, forse dovranno essere persuasi. Ma tutti dovranno bere al brindisi per essere uniti come uno solo."

"Come uno solo? Cosa intendi?" Elena corrugò la fronte confusa. "Cosa c'entra questo con mia sorella?"

"Hai detto tu stessa che Klaus non può essere ucciso. Ma l'incantesimo di stasera collegherà tutti i miei figli, perciò se uno morirà, moriranno tutti." Esther non sembrò turbata dall'espressione scioccata sul volto della bruna. "Cosa?!"

"Io amo la mia famiglia, Elena, ma loro sono un vero abominio. Ho tradito la natura quando li ho trasformati. È mio dovere ucciderli." ammise mentre si avvicinava a lei.

"E tua sorella, lei è un'anomalia in natura, ma come sai, ha un legame molto speciale con Elijah. Le anime gemelle sono una cosa rara, tuttavia, non ho mai voluto che qualcuno finisse legato ai miei figli, dato gli abomini che sono. Affinché la loro innocenza venisse rovinata dai mostri che sono diventati." spiegò.

"Ho bisogno che Audrey beva lo champagne quando farò il brindisi stasera, e userò il tuo sangue e la magia che canalizzerò per uccidere i miei figli, per spezzare il suo legame con Elijah. Lei vivrà e avrà la possibilità di avere un vita normale, non più legata ai Mikaelson."

* * *

          Elena tornò nell'atrio, ricongiungendosi con gli altri invitati alla festa mentre così tante domande e perplessità le passavano per la testa.

Si mise da sola in un lato della stanza, persa nei suoi pensieri quando i suoi occhi incontrarono la sua gemella.

Audrey era in piedi con un sorriso luminoso sul viso, ridacchiando mentre Elijah la faceva volteggiare sotto il suo braccio prima di attirarla in un bacio. Era passato molto tempo da quando Elena aveva visto sua sorella così felice.

Era chiaro a tutti quelli intorno a loro che c'era qualcosa di più del semplice legame dell'anima gemella che li univa. Quello che avevano era reale, era nato un amore profondo ━ ed era bellissimo.

Ma Elena pensò anche al male. A tutto quello che era successo a lei, a sua sorella, a suo fratello, da quando i Mikaelson erano entrati nelle loro vite.

Tutto quello che voleva era che la sua sorellina fosse al sicuro, e sapeva che Esther avrebbe fatto sì che ciò accedesse.

"Allora, com'è stata mia madre?" chiese Elijah, mentre lui e Audrey le si avvicinavano.

Elena deglutì il groppo che le si era formato in gola. "Intensa."

"E per quale ragione ha voluto parlare con te in privato?" chiese Elijah mentre prendeva un bicchiere di champagne per sé e per Audrey. Elena non rispose mentre i suoi occhi guizzavano verso il punto in cui si trovava Esther, che la stava osservando sulle scale. "Elena? Devo preoccuparmi delle intenzioni di mia madre?"

Audrey inarcò un sopracciglio, guardando sua sorella incuriosita. "Elena?"

La Gilbert più grande si schiarì la gola, concentrandosi di nuovo sulla coppia mentre scuoteva la testa. "Voleva soltanto scusarsi per aver cercato di uccidermi."

"Allora è vero?" chiese Elijah. "Ha perdonato Klaus."

Elena osservò la mano di Audrey che non teneva lo champagne intrecciarsi con quella libera di Elijah, mentre i due si sorridevano felicemente. Ma pensò a una cosa mentre il senso di colpa le cresceva dentro. Avrebbe tenuto sua sorella al sicuro. "È vero."

Il suono di cristallo che tintinnava riempì l'atrio, e tutti gli occhi caddero su Esther, che era in piedi sulle scale con un sorriso tirato sulle labbra.

"Buonasera, signore e signori. I camerieri stanno passando con lo champagne. Vi invito tutti a unirvi a me in un brindisi." cominciò, sollevando il suo bicchiere mentre tutti gli ospiti ne prendevano uno per bere. "Niente mi procura maggiore gioia che vedere la mia famiglia dopo tanto tempo riunita. Desidero ringraziarvi tutti per aver partecipato a questa spettacolare serata. Salute!"

"Salute!" dissero gli ospiti in coro.

"Salute." Elijah fece tintinnare il suo bicchiere con quello di Audrey, prima che i due bevessero dai loro calici di champagne.

"Salute." mormorò Elena a bassa voce, bevendo lei stessa un piccolo sorso mentre distoglieva lo sguardo dalla coppia.

Stava facendo la cosa giusta, ma questo non fermò i sensi di colpa che si instaurarono velocemente nel suo stomaco.














𝘰𝘯𝘦𝘳𝘦𝘱𝘶𝘣𝘭𝘪𝘤 ⸻ 𝘤𝘰𝘶𝘯𝘵𝘪𝘯𝘨 𝘴𝘵𝘢𝘳𝘴

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